Latti vegetali: che facciamo con gli scarti?
Pubblicato
6 anni fa
Francesca Più
Esperta in alimentazione a base vegetale, integrale e crudista e autrice
Chi mi conosce lo sa: il mio motto preferito è “non si butta via niente”.
In questi ultimi anni i latti vegetali in commercio si sono moltiplicati facendo spazio ad una varietà di bevande a base di legumi, frutta secca e cereali davvero interessante, e nutrizionalmente complementare. Dal classico latte di soia ora possiamo trovare facilmente anche quelli di riso, farro, avena, grano saraceno, kamut, mandorla, nocciola, anacardi.
Ovviamente, quando compriamo i latti vegetali già pronti, dobbiamo anche fare i conti con alcune sfumature che – se li si consuma in modo regolare e\o quotidiano – cominciano davvero a pesare, ed allo stesso tempo ad “alleggerire” il portafogli.
Per quanto si possano scegliere ottime bevande vegetali confezionate biologiche, bisogna sapere sempre che:
- Subiscono un processo di pastorizzazione (si perdono tanti nutrienti nella cottura ad alte temperature);
- Spesso tra gli ingredienti troviamo conservanti, sale, zuccheri aggiunti, aromi artificiali
- Non sono affatto economici (anche se più abbordabili in occasioni di offerte promozionali)
Come ovviare a queste problematiche?
Autoproducendoli.
Perché autoprodurre il latte vegetale?
Se ci pensiamo, un latte di riso biologico che possiamo pagare sui 3 euro, possiamo farlo in casa con 100 grammi di riso integrale: il prezzo di un kg di riso integrale biologico si aggira sui 3 euro. Quindi, possiamo autoprodurci 10 latti di riso, allo stesso prezzo di un litro di latte di riso biologico confezionato... pagandolo così circa 30/50 centesimi al litro.
Ovviamente ci sono casi particolari come i latti di nocciole e noci che costano di più, e che non hanno lo stesso rapporto dei cereali ma leggermente inferiore. Ad esempio 1 kg di mandorle può aggirarsi sui 15 euro al kg, ed utilizzandone 100 g (quantità media per produrre 1 litro di latte) si risparmia comunque tantissimo, pagando così la bevanda circa 1,50 euro.
Ad ogni modo conviene sempre autoprodurre queste bevande per 4 motivi:
- si risparmia
- siete voi a scegliere gli ingredienti che comporranno il vostro latte
- gli ingredienti genuini non subiranno pastorizzazione e conterranno molti più nutrienti
- con gli scarti si possono fare tante ricette.
Trovate come autoprodurre i latti vegetali in questo mio articolo: "Come autoprodurre un latte vegetale sano, buono ed economico?"
Come utilizzare gli scarti del latte vegetale?
Possiamo utilizzare gli scarti dei cereali e della frutta secca come basi per ricette crudiste, dai tartufini alle raw-cheesecake, oppure creare basi per ottime creme, ma anche muesli e biscotti autoprodotti sia crudisti (con essiccatore) che cotti al forno o in padella.
Inoltre, se lasciamo il nostro latte “neutro” (quindi non “dolcificato” con datteri, uvetta, cacao e cannella), possiamo pensare di utilizzarli anche come base di ricette salate, come un cous-cous di riso, farro avena autoprodotti, o usare l’okara di frutta secca, ad esempio di mandorle, come base poliedrica di molteplici ricette, dalla maionese, agli impasti salati, al “formaggio grattuggiato” vegetale.
Vi lascio 3 squisite ricette da attuare con gli scarti, tutte da provare.
Granola agli scarti dei cereali
Ingredienti:
- 100 g di scarto di un latte vegetale a base di cereali (ad esempio di grano saraceno, o avena)
- 30 g di semi misti (zucca, girasole...)
- 120 g mandorle, noci, nocciole, pistacchi
- 40 g uvetta
- 30 g di olio di cocco
- 30 g di crema di datteri al naturale ( oppure autoproducetela frullando 30 g di datteri con acqua a filo sino ad ottenere la consistenza di una crema)
- 1/2 cucchiaino di cannella
Procedimento:
Essiccate lo scarto del latte vegetale in un essiccatore, oppure al sole coperto da una garza (se non lo volete crudista potete scaldarlo in forno o in padella sino a che non lo vedete “asciutto”.
Tritate noci/mandorle/nocciole grossolanamente e riunite tutti gli ingredienti (scarto asciutto del latte vegetale a base di cereali, semi, frutta a guscio tritata, uvetta, olio di cocco, crema di datteri, cannella) mescolandoli bene con le mani.
Potete riporla nuovamente nell’essiccatore per qualche ora (o nel forno), e successivamente posizionarla in un contenitore ermetico in frigorifero.
Si può anche ovviare il passaggio del secondo “riscaldamento” (serve più che altro ad amalgamare ulteriormente gli ingredienti e a far sprigionare i sapori) ed amalgamare semplicemente gli ingredienti riponendoli in frigorifero.
Crema spalmabile al cioccolato con gli scarti di frutta secca
Ingredienti:
- 500 g di fagioli cannellini
- 50 g di okara di frutta secca (nocciole, noci, mandorle.)
- 10 datteri denocciolati
- 100 g di cioccolato fondente (o pasta di cacao se vi piace amara come a me)
- 3 cucchiai di olio di cocco
- 3 cucchiai di crema di datteri
- 100 ml d’acqua
Procedimento:
Frullate l’okara di frutta secca con olio e datteri per creare una pasta morbida. Aggiungete i cannellini con 100 ml d'acqua e la crema di datteri, frullando per qualche minuto. Sciogliete il cacao o la pasta di cacao a bagnomaria, poi versatelo sulla crema frullando ulteriormente.
Questa crema deliziosa si conserva per qualche giorno in frigorifero, chiusa in un barattolo ermetico.
Parmigiano crudista
Ingredienti:
- Okara di anacardi/mandorle/nocciole/noci/semi di canapa
- Sale integrale, o gomasio q.b.
- Lievito alimentare in scaglie q.b.
Procedimento:
Essiccate l’okara, o riscaldatela in una padella o forno sino a che non la vedete e sentite "asciutta".
Una volta seccato il composto, tritatelo insieme al sale integrale o gomasio, ed il lievito alimentare. Otterrete così un fantastico condimento per i vostri piatti salati, dalle insalate agli spaghetti vegetali crudisti, sino alla pasta o alle verdure, legumi e cereali.
Buone sperimentazioni, e buoni scarti a tutte e tutti!