Le proteine nello svezzamento: animali o vegetali?
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3 anni fa
Una volta ci si preoccupava che il bambino neonato non ricevesse sufficiente nutrimento, oggi invece il problema maggiore nell’alimentazione dei bambini non è più la carenza, bensì l’eccesso. E l’eccesso di proteine animali è purtroppo molto diffuso.
Eccesso di proteine nella dieta dei bambini
L’eccesso di proteine in età pediatrica, di qualunque natura esse siano, è considerato un fattore di rischio per diverse patologie. Dobbiamo prestare attenzione soprattutto nei primi 2 anni di vita del bambino, perché è dimostrato come l’eccesso proteico in fase di divezzamento sia legato all’aumento del rischio di sviluppare obesità, anche in età avanzata (1).
Questo vale per tutte le proteine, ma sappiamo che nella quasi totalità dei casi il problema dell’eccesso riguarda proteine di origine animale.
Non dimentichiamoci mai che qualsiasi cibo contiene proteine, perfino frutta e verdura!
Gli amminoacidi infatti sono i “mattoncini” che compongono qualunque alimento. Pertanto mangiando riso o pasta, non stiamo assumendo solo carboidrati, ma anche proteine e molti altri nutrienti.
In breve potremmo dire che se il nostro bambino assume sufficienti calorie da soddisfare il suo fabbisogno giornaliero, non c’è motivo di dubitare che non assuma abbastanza proteine. Semmai conviene domandarsi se non ne stia assumendo troppe.
Quante proteine in fase di svezzamento
Questa domanda è una delle più gettonate presso i pediatri, i quali generalmente rispondono ai neo genitori mostrando le tabelle dei LARN (2), che indicano i grammi di proteine che un individuo dovrebbe assumere ogni giorno in base a età e peso corporeo.
Una lettura abbastanza inutile a mio parere, a meno che non abbiate voglia di mettervi a calcolare tutte le proteine contenute in ogni singolo alimento che date al vostro bambino.
In base a queste tabelle possiamo fare qualche esempio: un classico omogeneizzato di carne soddisfa il fabbisogno proteico di due pasti interi per un bambino in svezzamento, perciò ne basterebbe la metà; per quanto riguarda il Parmigiano, che pare irrinunciabile dallo svezzamento all’età geriatrica, non ne andrebbe aggiunto più di un cucchiaino scarso al giorno a una delle pappe e solo dopo i 12 mesi.
In entrambi i casi, questi alimenti non dovrebbero essere sovrapposti ad altri alimenti proteici come carne, uova, pesce e legumi. Visto com’è facile eccedere con le proteine?
Proteine animali o vegetali
La scelta vegetariana deve essere assolutamente personale e ovviamente condivisa o appoggiata dagli altri membri della famiglia. Non c’è dubbio, però, sul fatto che le proteine dei legumi e degli alimenti da essi derivati siano da consumare con maggior frequenza, non solo durante lo svezzamento, ma in generale.
I legumi infatti rappresentano un cibo equilibrato sia dal punto di vista energetico (sono pieni di energia vitale, possono germogliare e generare altra vita) che nutrizionale (non contengono solo proteine, ma anche carboidrati, fibre, vitamine e sali minerali).
È molto difficile eccedere nell’apporto proteico se mangiamo cereali e legumi, grazie alle caratteristiche appena descritte, a differenza di carne, uova, latticini e pesce.
Amminoacidi essenziali
I sostenitori delle proteine “nobili” della carne a discapito di quelle contenute negli alimenti vegetali portano sempre e solo un argomento a sostegno della propria tesi: la presenza degli amminoacidi essenziali. Si tratta di proteine che il nostro organismo non riesce a sintetizzare e che deve necessariamente acquisire tramite il cibo.
Nel mondo vegetale effettivamente pochi alimenti possiedono tutti e 8 gli amminoacidi essenziali, ma questo è un falso limite, perché l’uomo non è stato “programmato” per mangiare un solo alimento, anzi: la salute del nostro organismo si realizza nella varietà di alimenti, di stili di cottura e di condimenti.
Non a caso la Dieta Mediterranea si basa proprio su piatti a base di cereali e legumi: farro e lenticchie, pasta e fagioli, riso e piselli, cous cous e ceci etc.
Questo vale anche e soprattutto nello svezzamento: basta aggiungere un cucchiaino di legumi schiacciati o passati alla crema di cereali, alla pasta o al passato di verdure per ottenere un piatto bilanciato.
Qual è il cibo animale migliore per iniziare
Generalmente consiglio di aspettare almeno i 10 mesi per inserire cibo animale nella dieta del bambino, per un motivo molto semplice: i bambini assumono già sufficiente cibo animale attraverso il latte materno (o formulato), che si raccomanda di continuare a dare almeno fino ai 12 mesi in misura importante.
In ogni caso, è preferibile iniziare a proporre pesce bianco magro (massimo 30g al giorno), pesce azzurro, uova, carne bianca (15-20g al giorno), latticini (dopo i 12 mesi).
La carne rossa, facoltativa, sarebbe meglio rimandarla a svezzamento concluso.
Sono da evitare in ogni caso le carni processate, che oltre a contenere sostanze nocive (nitrati e nitriti in primis) sono eccessivamente ricche di sale, un condimento di cui bisognerebbe fare a meno nei primi mesi di svezzamento.
Come inserire i legumi e i propri derivati
Di seguito ecco qualche semplice regola per la preparazione dei legumi per lo slattamento (e in generale per tutti quelli che faticano a tollerarli):
- Tenerli sempre in ammollo in abbondante acqua fredda, anche quelli decorticati (per un tempo minore);
- L’ammollo può variare dalle 3 alle 12 ore in base al tipo di legume (3 ore lenticchie, 10-12 ore soia e ceci);
- Usare sempre un pezzo di alga kombu sia per l’ammollo che per la cottura;
- Cambiare l’acqua di ammollo almeno una volta;
- Scolare e sciacquare bene i legumi prima di metterli a cuocere (l’acqua di ammollo è ottima per innaffiare le piante, ma non usatela per cucinare);
- Cuocere in pentola normale o a pressione finché i legumi sono morbidissimi, non mangiateli mai al dente;
- Passare i legumi con passaverdure se non sono decorticati per eliminare le bucce esterne; fatelo fino ai 15-18 mesi circa del bambino (dipende dalla maturità del suo intestino).
Oltre ai legumi in chicco, ci sono validissime alternative:
Tofu: già dopo poche settimane dall’inizio del divezzamento.
È altamente proteico e ha il vantaggio di non contenere nessuna fibra.
Si può usare in crema insieme alle verdure, a cubetti nelle zuppe, strapazzato in padella, cotto al forno o alla piastra, macinato insieme a cereali e verdure per le polpette. L’unica raccomandazione è quella di cuocerlo sempre prima di mangiarlo!
Tempeh: è ancora più digeribile del tofu, grazie al processo di fermentazione della soia.
I fagioli di soia (o altri legumi che lo compongono) sono interi o spezzati, quindi il bambino deve già saper masticare, altrimenti si può frullare e inserire in altre preparazioni.
Farine di legumi: non consiglio di usarle spesso, ma qualche volta semplificano la vita!
La classica farinata di ceci, che si può realizzare con qualsiasi altra farina di legume, di solito è molto amata dai bambini.
Spesso nelle ricette non viene detto, ma è bene lasciare riposare la pastella di acqua e farina per qualche ora prima di cucinarla (la farina di legumi si produce a partire da legumi secchi, che sono crudi).
Sconsiglio di usare le farine di legumi per fare cotolette, polpette e preparazioni che hanno breve cottura e non prevedono ammollo.
Per approfondire:
(1) D.ssa Eleonora Lombardi Mistura, Linee guida per l’alimentazione della prima infanzia.
(2) SINU Società Italiana di Nutrizione Umana-SINU, 2014, LARN – Livelli di assunzione di riferimento per la popolazione italiana: PROTEINE.
Se vuoi leggere gli altri articoli di Ume Sapiens sullo svezzamento, puoi leggere Autosvezzamento sì o no: è davvero una scelta? e
Cereali e svezzamento: con quali cominciare?.
Trovi le sue ricette in: Svezzamento: l’attrezzatura necessaria e la ricetta della prima pappa, Gli spuntini nello svezzamento: 4 ricette per i piccolissimi e Piatti unici in svezzamento: 3 ricette per tutta la famiglia.
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