Primo chakra: il chakra della radice
Pubblicato
1 settimana fa
Romina Rossi
Giornalista e naturopata
Scopri come capire se il chakra rosso è bloccato, i sintomi associati, e cosa fare per riportarlo in equilibrio per ritrovare concentrazione, stabilità e connessione con gli altri
I chakra sono centri energetici dislocati nel corpo umano. Sono come delle porte, che collegano infiniti canali (nadi) lungo i quali scorre l’energia vitale (prana).
Secondo le antiche filosofie indiane, sebbene appartengano al corpo sottile, quindi energetico e invisibile, tali centri hanno influenze tangibili su corpo, mente e spirito. Quando i chakra ruotano correttamente e sono in equilibrio, permettono all'energia di fluire nel corpo, così da mantenere il nostro equilibrio. È quando sono bloccati che possono minare e diminuire il nostro benessere.
In questo articolo analizziamo il primo dei sette chakra, Muladhara, detto anche chakra della radice, e scopriamo insieme come riconoscere quando è bloccato e cosa fare per riportarlo in equilibrio.
Il chakra rosso: significato, simbolo e colore
Il primo dei sette chakra (in tutto pare che ne abbiamo oltre 100) posizionati lungo la colonna vertebrale, fino alla sommità della testa, è conosciuto anche con il nome di chakra della radice. È localizzato nel perineo, la zona tra l’ano e gli organi genitali.
Il suo nome in sanscrito è Muladhara, che significa, appunto, "radice" ed è associato all'elemento terra, legato alla capacità di scavare in profondità e di sentirsi saldamente radicati nella vita.
Nell'induismo, il simbolo del primo chakra Muladhara è raffigurato con quattro petali di colore rosso, che contengono un quadrato con all'interno un triangolo rovesciato. Ogni elemento contribuisce a spiegare le caratteristiche di questo chakra:
- quadrato: rappresenta la solidità e il radicamento, ma anche l’elemento Terra, che da sempre fornisce all'uomo stabilità ed equilibrio,
- quattro petali: rappresentano i quattro punti cardianali, ma anche le quattro enegie associate a questo chakra: mente, intelletto, coscienza ed ego,
- triangolo rovesciato: è simbolo della forza e del radicamento che fluiscono verso la terra, a indicare la capacità di radicamento che tale chakra ci trasmette quando è bilanciato,
- colore rosso: simboleggia forza, vitalità, passione e energia vitale, tutte qualità legate al primo chakra.
Ogni chakra è anche associato a uno o più animali. Quelli associati a Muladhara sono:
- elefante: simbolo di stabilità e forza, è anche un emblema di sicurezza, forza, abbondanza e saggezza. Rappresenta inoltre la capacità sia di saper prendere la giusta direzione nella vita sia di realizzare gli obiettivi che ci prefiggiamo,
- toro: simbolo di perserveranza e anche stabilità,
- bue: rappresenta il duro lavoro e la tenacia, essenziali per poter radicare l’energia di Muladhara.
La base del nostro equilibrio
Per farti capire l’importanza di questo chakra, mi piace utilizzare l’espressione della dottoressa Victoria Slater che, in un articolo scientifico, ha definito il chakra della radice come “la scatola dei fusibili a cui sono collegati tutti gli altri chakra”.
E ha ragione: quando il chakra rosso è in disequilibrio, anche gli altri sei lo saranno, perchè l’energia vitale (la kundalini, che viene rappresentata come un serpente arrotolato su se stesso), che qui risiede, si srotola lentamente salendo chakra per chakra, fino ad arrivare al settimo. Se però il primo chakra è bloccato o in disequilibrio la kundalini, anche se risvegliata, non può salire e non può attuare la trasformazione che ci dona maggiore consapevolezza. Immagina la porta principale di casa: se è chiusa e non puoi aprirla, non ti sarà possibile né entrare e nemmeno aprire quelle dentro casa.
Ecco perché è molto importante, quando si fa un lavoro di riequilibrio sui chakra, assicurarsi che il primo, Muladhara, sia in equilibrio. Ho conosciuto clienti che si focalizzavano solo sui chakra alti, tralasciando quelli bassi. In questo modo però i risultati erano molto deboli, se non completamente inesistenti. Avere un chakra della radice ben aperto e funzionante è dunque indispensabile per poter permettere anche agli altri di essere in equilibrio e di ricevere la kundalini.
Ma come possiamo capire se il primo chakra è bloccato? Lo vediamo di seguito.
Connessione di Muladhara con il corpo e i sensi
Al chakra della radice sono collegati, sul piano fisico:
- il sistema linfatico,
- lo scheletro (ossa e denti),
- la ghiandola della prostata,
- gli organi genitali,
- il plesso sacrale e le parti controllate da esso (vescica, retto e ano).
Il senso legato a questo chakra è l’odorato, che è fondamentale per la sopravvivenza. Pensa ad esempio a quando annusiamo un alimento per capire se è ancora buono da mangiare: si tratta di un istinto ancestrale.
A livello emotivo il chakra rosso è associato alle questioni che riguardano la:
- sicurezza (che per molte persone è a sua volta legata al denaro, alla casa e al lavoro),
- sopravvivenza,
- fiducia in sé stessi,
- sensazione di essere sani e salvi.
La sicurezza di Muladhara è spesso associata al denaro, alla casa e al lavoro, cioè bisogni primari e fondamentali, che se non vengono soddisfatti non permettono nemmeno di soddisfare quelli superiori, come la realizzazione di sé e l'autostima.
A questo chakra è associata anche la sensazione di “sentirsi a casa” e la capacità di essere presenti nel qui e ora.
A livello relazionale, il chakra rosso richiama il legame con la madre. In famiglia infatti la madre nutre la prole e offre un posto sicuro per i propri figli. La relazione che il bambino instaura con la madre sarà lo specchio delle relazioni che si creeranno in futuro in relazione a tutto ciò che rappresenta sicurezza (casa, lavoro, denaro). Ciò non significa che se il nostro primo chakra è bloccato è colpa di nostra madre: invece di puntare il dito, e disperdere altre energie, cerchiamo piuttosto di lavorare su noi stessi, per porre riparo alle mancanze e alle lacune che non abbiamo ancora colmato.
Chakra della radice in equilibrio
Muladhara in equilibrio è collegato a:
- concentrazione e presenza,
- sensazione di stabilità e sicurezza,
- un sano istinto di sopravvivenza,
- affidabilità, serietà e responsabilità,
- senso di appartenenza,
- sensazione di essere radicati e connessi con se stessi e gli altri,
- capacità di prendersi cura di sé stessi,
- voglia di vivere.
Un chakra della radice aperto e in equilibrio dona forza, positività, fiducia nelle proprie abilità e capacità di fidarsi del proprio istinto e delle percezioni. Si rimane stabili e sicuri, anche in situazioni che possono facilmente provocare paura.
Inoltre, è forte il senso di appartenenza e di comunità, che può favorire relazioni più profonde con gli altri.
Primo chakra bloccato: sintomi
Quando l'energia non riesce a fluire liberamente attraverso il chakra della radice, si blocca. Un chakra della radice sbilanciato può avere ripercussioni sia sul corpo fisico che sulla mente. Il primo chakra bloccato può rivelarsi con sintomi diversi che coinvolgono la nostra sfera fisica, emotiva, mentale e spirituale. Eccoli di seguito.
Sintomi mentali ed emotivi
I segnali di un chakra della radice bloccato o in disequilibrio che possono coinvolgere mente ed emozioni, includono:
- sensazione di stanchezza (letargia) e apatia,
- ansia, paranoia, attacchi di panico,
- nervosismo e agitazione,
- rabbia e aggressività,
- tendenza alla distrazione e difficoltà a portare a termine i compiti assegnati.
Sintomi fisici
A livello fisico possono manifestarsi:
- dolori nella parte inferiore dell'addome o della schiena,
- problemi a gambe, piedi, ginocchia, glutei,
- problemi digestivi e intestinali (intestino crasso),
- problemi alle parti solide del corpo, come ossa e denti,
- disturbi del sonno,
- problemi riproduttivi,
- tendenza a mangiare troppo,
- sovrappeso o obesità.
Sintomi spirituali
Sul piano spirituale il chakra Muladhara bloccato può favorire:
- mancanza di connessione con la natura e la terra,
- tendenza all’accumulo di beni materiali,
- eccessiva attenzione per il denaro,
- tendenza a fare attività che aumentano l’adrenalina (pericolose o paurose).
Quando il chakra rosso è bloccato, le preoccupazioni riguardano principalmente la sicurezza, la sopravvivenza oppure la soddisfazione dei bisogni materiali, mentre la sfera spirituale viene messa in secondo piano.
Quali sono le cause del disequilibrio del chakra della radice?
Diversi sono i fattori che possono mandare in disequilibrio il chakra della radice. Fra questi:
- mancata soddisfazione dei bisogni umani fondamentali, come cibo, acqua e riparo. I bisogni di sopravvivenza insoddisfatti possono creare una disconnessione con la Terra, favorendo una maggiore propensione al materialismo, all’isolamento e all’ansia,
- paura e traumi, che possono influire negativamente sulla sensazione di stabilità ed equilibrio, e facilitare la comparsa di rabbia, panico, ansia e altro ancora.
Secondo Anodea Judith, specializzata in psicologia clinica ed esperta di digitopressione e bioenergia, che ho conosciuto qualche anno fa in occasione della pubblicazione dei suoi libri (li puoi trovare qui), anche traumi in utero o alla nascita possono contribuire a bloccare questo chakra. Una gravidanza o un parto difficile, la permanenza in incubatrice o interventi chirurgici alla nascita o nei primi mesi di vita possono minare la sicurezza del bambino e gettarlo nella paura e fragilità. In questi attimi il legame con la mamma è infatti fondamentale per poter garantire la sicurezza e la sopravvivenza.
Molta importanza Judith pone anche ai traumi ereditati (recentemente è stato appurato che i traumi possono essere trasmessi in maniera transgenerazionale per 3 generazioni). Secondo Judith il chakra della radice può subire un disequilibrio se in famiglia ci sono familiari e antenati sopravvissuti all’olocausto o a stragi durante la guerra, o che hanno sperimentato povertà e difficoltà ecomiche ecc.
Come riequilibrare il primo chakra
Sono tanti i modi per riportare il primo chakra in equilibrio. Dallo yoga, alla meditazione, all’uso di pietre, oli essenziali e tecniche che possono aiutare a radicarci e riconnetterci con la terra. Su questo argomento, sul nostro store online puoi trovare libri, incensi, oli essenziali, pietre e tanti altri rimedi naturali.
Al di là di oggetti e rimedi è importante che ricordi che uno degli elementi chiave per guarire il chakra Muladhara è imparare ad avere fiducia in se stessi e ad amarsi, lasciando andare la paura.
Quando impariamo a disconnetterci dagli impulsi superficiali e materialistici e ci connettiamo con il nostro io interiore, scopriamo ciò che conta davvero. E possiamo avere una vita maggiormente equilibrata.
Qui vediamo alcuni suggerimenti per riportare in equilibrio il primo chakra.
Alcuni libri che ti consiglio, se vuoi approfondire le tue conoscenze sui chakra:
Affermazioni
Le affermazioni sono frasi da ripetere più volte durante la giornata, per bilanciare la funzionalità dei chakra.
Per il primo chakra, le affermazioni più indicate sono:
- È sicuro per me essere qui
- La terra mi sostiene e viene incontro alle mie necessità
- Amo il mio corpo e ho fiducia nella sua saggezza
- Sono immerso nell’abbondanza
- Esisto e sono reale
Puoi scegliere di ripeterne una o più o anche tutte, a rotazione, più volte durante la giornata.
Io le trovo molto utili nelle giornate in cui, a causa dello stress, mi sento poco radicata e la mente salta da un pensiero all'altro, impedendomi di essere lucida e concentrata. In quelle occasioni, mi prendo qualche minuto per ripetere mentalmente una affermazione, facendo lunghi respiri. Se posso tolgo le scarpe e rimango con i piedi nudi appoggiati al pavimento (se riesci a farlo in giardino, meglio ancora). Questo semplice esercizio mi aiuta a sentirmi più calma e a ritrovare il mio centro.
Quando sono a casa, abbino le affermazioni agli oli essenziali che uso in diffusore, di cui ti parlo più avanti.
Meditazione
Anche la meditazione può aiutare a bilanciare il chakra Muladhara, aumentando la sensazione di sicurezza, stabilità e connessione con la terra.
Prova questa semplice ma efficace tecnica di visualizzazione associata alla meditazione: chiudi gli occhi, rilassanti e concentrati sul chakra della radice, alla base della colonna vertebrale.
Visualizza una luce rossa vibrante alla base della colonna vertebrale, che si espande a ogni respiro. Mentre inspiri, immagina che questa luce diventi più forte, e che ti doni una energia potente in grado di ancorarti alla terra. A ogni espirazione, lascia andare le paura e le insicurezze. Fai una decina di inspirazioni e espirazioni prima di aprire gli occhi.
Meditazione con il mantra Lam
Durante la meditazione puoi anche ripetere il bija mantra per il chakra della radice che è LAM, da ripetere più volte per aiutare ad attivare e a stabilizzare il chakra.
Puoi ripetere "LAM" ad alta voce o mentalmente, anche in questo caso portando la tua attenzione alla base della colonna vertebrale, mentre visualizzi la luce rossa descritta nell'esercizio precedente.
Tale pratica aiuta a liberare i blocchi, ad aumentare il senso di sicurezza e ad approfondire la connessione con il mondo fisico, promuovendo radicamento e sicurezza.
In alternativa, o in aggiunta al bija mantra, puoi ripetere anche una o più affermazioni, seguendo gli stessi consigli che trovi sopra.
Oli essenziali
Come potenti rimedi naturali che influiscono sul nostro sistema limbico e hanno benefici su corpo, mente e spirito, gli oli essenziali possono aiutare a bilanciare i chakra in disequilibrio.
Sul nostro ecommerce trovi delle miscele di oli essenziali puri e naturali giù pronte all'uso che puoi utilizzare per massaggi sulla parte bassa dell’addome. Ricorda di diluire gli oli essenziali in un olio da massaggio. Puoi anche usarli in diffusore per oli essenziali (li trovi qui) e durante la meditazione.
Oppure puoi creare la tua sinergia di oli essenziali da utilizzare per il riequilibrio del primo chakra, come faccio io, scegliendo di volta in volta gli oli che preferisco o di cui sento la necessità.
Secondo l’esperta aromaterapeuta Patricia Davis, autrice del libro Aromaterapia sottile (lo trovi qui) gli oli essenziali che favoriscono i il riequilibrio del primo chakra sono quelli pesanti, forti, con note di base, di colore ambrato o rosso.
Fra questi, ti consiglio, in particolar modo:
- Mirra: è particolarmente indicato per l’effetto energizzante, quando il primo chakra è particolarmente scarico. È l’olio essenziale perfetto per chi si sente bloccato nella vita, e desidera poter finalmente fare un passo in avanti,
- Patchouli: aiuta a radicarsi ed è indicato per chi è sempre con la testa fra le nuvole,
- Vetiver: ha un effetto calmante e favorisce la stabilità emotiva e mentale, ed è d'aiuto quando si ha la necessità di radicarsi,
- Incenso: ottenuto dalla resina della Boswellia serrata, il frankincenso è indicato per favorire la meditazione e la connessione con la propria essenza spirituale,
- Nardo: poco noto, è uno degli oli essenziali descritti nella Bibbia. Favorisce la meditazione, la preghiera e le pratiche spirituali, distogliendo dai temi puramente materiali. Ha anche proprietà calmanti e rilassanti,
- Palo santo: l'olio essenziale ottenuto dalla Bursera graveolens è uno dei più utilizzati durante le pratiche spirituali. Ottimo per eliminare la negatività dagli ambienti e ripulire l'aura, è particolarmente indicato per radicarsi e calmare mente e spirito.
Ecco gli oli essenziali per il primo chakra:
Fiori di Bach per il riequilibrio dei chakra
I fiori di Bach (qui trovi quelli prodotti con fiori da crescita spontanea in Italia) sono utili per armonizzare le emozioni, gli stati d’animo e gli stati mentali in disequilibrio che influiscono negativamente sul nostro benessere. A tutti capita di sperimentare emozioni “negative”, quelle che per la società non sono consone da mostrare in pubblico: rabbia, terrore, apatia ecc. Quando però diventano abituali possono diventare come zavorre che impediscono alla nostra anima di percorrere il proprio cammino e raggiungere i nostri obiettivi.
Dato che i rimedi floreali si prestano a miscele personalizzate, il mio consiglio è di scegliere i fiori sulla base delle emozioni che senti come negative in questo momento e che vuoi riequilibrare, favorendo l’emozione positiva corrispondente.
Di seguito ti descrivo alcuni dei fiori che possono essere indicati per le emozioni più disturbanti associate a un disequilibrio del primo chakra, ma davvero è possibile fare infinite miscele.
Clematis
Clematis è il fiore per i sognatori, coloro che hanno sempre la testa fra le nuvole, sono distratti e disattenti. Alla realtà preferiscono un mondo immaginario, dove possono fantasticare per ore e ore.
Il fiore aiuta a radicarsi nella realtà, evitando di utilizzare l’immaginazione come una via di fuga, e di trovare il coraggio di vivere la quotidianità.
Sweet Chestnut
Sweet Chestnut è il fiore indicato per gli stati di disperazione che sembra non trovare mai fine. La persona nello stato Sweet Chestnut negativo le ha provate tutte, ma niente ha funzionato, tanto che è caduta in uno stato di infelicità perenne. Per Sweet Chestnut non c’è consolazione, nulla la aiuta a stare meglio. Lo stato Sweet Chestnut può manifestarsi, ad esempio, in seguito a una malattia di una persona cara, o un trauma dal quale non si riesce a risalire.
È il fiore indicato per coloro che chi pensa che non vi sia via d’uscita dal tunnel in cui è finita: aiuta a vedere la luce in fondo e a trovare il coraggio di uscire dallo stato negativo.
Mimulus
Mimulus è uno dei fiori di Bach per la paura. Le paure di Mimulus sono quelle a cui può dare un nome: dei ladri, di una malattia, di un animale feroce, di rimanere senza soldi o lavoro, di non essere compreso ecc. Ma può anche cadere preda delle paure per eccessiva timidezza, che costituisce un blocco verso quello che la persona vorrebbe fare o dire.
Il fiore di Bach Mimulus aiuta a trovare il coraggio di affrontare tali paure.
Rock Rose
Rock Rose è il fiore di Bach per il panico, quella sensazione di paura estrema che paralizza il corpo. La mente si gela, il cuore accelera, braccia e gambe diventano macigni pesantissimi e la paura annebbia la vista. Si tratta di una condizione che può essere giustificata da situazioni di pericolo estremo ma che possono manifestarsi anche come conseguenza di uno stress che il corpo non riesce a gestire correttamente.
Il fiore dona il coraggio di affrontare la situazione critica con sangue freddo e lucidità, senza lasciare che la paura ci imprigioni.
Oak
Questo è il fiore per gli instancabili, coloro che per eccessivo senso del dovere, lavorano senza sosta e senza lamentarsi ben oltre l’orario di ufficio. Anche quando sono malati o stanno male, li si trova arroccati alla propria scrivania. Non demordono e non si danno per vinti, ma provano ogni via per arrivare al loro intento. Così facendo possono però arrivare al logoramento e a una condizione di stanchezza estrema.
Il fiore li aiuta a mettere solidi confini, e a capire che la vita non è fatta solo di duro lavoro.
Star of Bethlehem
Il rimedio Star of Bethlehem è il fiore per la disperazione che può essere dovuta a traumi e blocchi emotivi. Considero questo fiore come un potente balsamo per le ferite dell’anima, in grado di risanare anche quelle più antiche e profonde.
Può essere d’aiuto quando si ricevono brutte notizie che gettano nella disperazione e nello sconforto.
Pine
Questo fiore di Bach è indicato quando siamo colti da sensi di colpa e senso di inferiorità rispetto agli altri. Pine tende all’autocritica anche quando ha successo, a svalutarsi, e non mai contento di sé stesso. Si incolpa per ogni sbaglio e può assumersi le responsabilità anche per quelli che non ha commesso.
Pine aiuta a sviluppare maggiore considerazione verso sé stessi e la capacità di amarsi nonostante i difetti.
Wild Rose
Wild Rose è il rimedio floreale di Bach indicato per le persone che sono apatiche, hanno perso qualsiasi tipo di interesse per il presente. Piuttosto che vivere, subiscono gli eventi, incapaci di lottare per migliorare la loro condizione presente. Le persone Wild Rose hanno rinunciato a lottare, e non provano più alcun tipo di gioia.
Questo rimedio aiuta a ritrovare la vitalità, quella capacità di mantenersi attivi e vivaci, e di lottare per la propria condizione, tornando a vivere la vita in maniera piena.
Puoi assumere i fiori di Bach (io consiglio di non fare miscele con più di 6-7 fiori per volta) in due modi:
- assumendo 4 gocce almeno 4 volte al giorno fino a quando non senti che le emozioni sono tornate al loro equilibrio (i tempi sono sempre soggettivi),
- mettendo 1-2 gocce della miscela sulla zona del corpo in corrispondenza del primo chakra e fare un massaggio delicato. Questa pratica la consiglio però in abbinamento con i fiori presi oralmente, in modo da poter avere un risultato ancora più profondo, consapevole e profondo.
› Sai che anche i fiori australiani possono essere utilizzati per riequilibrare il primo chakra? Li trovi in questo mio articolo.
Questi sono i fiori di Bach che ti consiglio:
Pietre
Anche le pietre si prestano al riequilibrio dei chakra. Sono infatti in grado di vibrare in armonia con noi e di riequilibrare la nostra energia.
Per il primo chakra puoi utilizzare pietre di colore rosso o nero. Per sapere quali pietre sono indicate per Muladhara, leggi questo articolo.
Conclusione
I chakra sono elementi importantissimi per il nostro equilibrio psico-fisico. Come base del sistema dei 7 chakra principali localizzati nel nostro corpo, Muladhara, il primo chakra è responsabile della nostra sicurezza emotiva e della capacità di avere una vita soddisfacente.
Diversi sono i segni che indicano un chakra non perfettamente in equilibrio, così come diversi sono i modi per poterlo riportare in armonia.
Una pratica costante che mantenga aperto e funzionamente Muladhara permette il normale fluire della kundalini, l'energia vitale in grado di aumentare la nostra consapevolezza.
Per il riequilibrio del primo chakra, prova anche questi rimedi e prodotti:
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