Intestino pigro? Risveglialo dolcemente con i rimedi naturali
Pubblicato
7 anni fa
Romina Rossi
Giornalista e naturopata
Stitichezza, dolori e gonfiori di pancia e addome: scopri come liberartene in maniera naturale
L’intestino pigro è causato dal rallentamento del transito intestinale e dalla difficoltà di evacuazione delle feci. Oltre a creare un fastidioso senso di gonfiore questa condizione causa altri sintomi e può facilitare l'insorgenza di malattie intestinali, ma non solo.
Se soffri di intestino pigro ecco i rimedi che possono aiutarti a ritrovare la corretta regolarità intestinale, grazie alla loro funzione di lassativi naturali.
Intestino: quando è regolare?
Nell’opinione comune l’intestino è regolare quando l’evacuazione avviene una volta al giorno. In realtà questo non è del tutto vero.
Generalmente, i movimenti intestinali quotidiani possono essere da 1 a 3. A seconda di quel che mangi, però, questi possono rallentare o accelerare. Se per esempio l’alimentazione è più proteica, con presenza di pochi vegetali, l’evacuazione può avvenire anche dopo le 24 ore. Se invece mangi molte fibre, il transito sarà decisamente più accelerato.
Al giorno d’oggi viene considerato transito regolare anche l'evacuazione ogni 2 giorni, così come evacuare più volte al giorno se l’alimentazione è prevalentemente vegetariana o a base di vegetali, ricchi di fibre che stimolano la peristalsi e contrastano la costipazione.
Al di fuori di questi parametri, si può parlare di intestino pigro o stipsi.
Ciò che è importante da tenere in considerazione, oltre alla frequenza dell'evacuazione, è la consistenza delle feci che devono essere ben formate ma morbide. In caso di diarrea, feci poco formate o, al contrario, troppo secche è bene cercare di capire cosa non va e correggere lo stile alimentare o le cattive abitudini legate allo stile di vita che possono favorire un'alterazione del normale alvo intestinale.
Intestino pigro: cause e sintomi
Il sintomo che ti permette di capire se soffri di intestino pigro è la stitichezza. Detta anche stipsi, questa condizione si verifica quando l’evacuazione delle feci avviene in maniera rallentata, ridotta e con difficoltà.
Di solito le sostanze di scarto prodotte dal nostro organismo con i cibi che mangiamo, impiegano dalle 6 alle 24 ore per attraversare tutto l’apparato digerente. Quando invece il transito rallenta, e il bolo alimentare si blocca all’interno dell’intestino crasso, si parla di stipsi.
Nei casi più semplici la stipsi si manifesta solo con l’assenza di movimenti intestinali (o peristalsi). Nei casi più difficili, invece, si può manifestare con altri sintomi di entità variabile, fra i quali:
- gonfiore e dolore addominale;
- pancia gonfia;
- perdita dell’appetito;
- flatulenza;
- malessere generale.
Se riscontri questi disturbi ma allo stesso tempo fai attenzione a ciò che mangi, potresti chiederti l'intestino pigro a cosa è dovuto. A parte l'alimentazione, le cause più frequenti sono:
- una dieta povera di fibre e di liquidi;
- lo stress;
- la sedentarietà;
- la presenza di parassiti intestinali;
- la flora batterica intestinale poco efficiente o alterata (disbiosi);
- la carenza di magnesio;
- la colite;
- l’ipotiroidismo;
- i disturbi del fegato;
- l’abuso di lassativi;
- l’uso di alcuni tipi di farmaci;
- la lunghezza dell’intestino eccessiva, detta anche dolicocolon, un fattore congenito che causa malfunzionamento del colon.
Intestino pigro: le conseguenze sulla salute
La stitichezza non è da sottovalutare: la permanenza delle feci nell’intestino può indebolire la tua salute generale. La stitichezza cronica, infatti, causa disturbi fra i più diversi, che raramente vengono messi in relazione a questa condizione. Fra questi ci sono:
- artrite;
- cefalea;
- sindrome dell’intestino irritabile;
- affaticamento;
- affezioni cutanee;
- alitosi;
- turbe dell’umore e depressione;
- emorroidi e varici;
- ernia;
- insonnia;
- sindrome da malassorbimento intestinale;
- sovrappeso.
E se la stipsi dipendesse dalla flora batterica?
Ormai si sa che l’intestino è molto più che un semplice apparato. Non a caso è chiamato anche secondo cervello, perché svolge molte funzioni di controllo che sono in grado di influenzare la nostra vita in positivo o in negativo.
Oltre il 70% del sistema immunitario si trova nell’intestino, dove risiede la flora batterica. Se vuoi avere maggiori informazioni sulla relazione fra la salute dell'intestino e il sistema immunitario, leggi l'approfondimento che trovi qui.
Chiamata anche microbiota, la flora batterica intestinale è formata da miliardi di batteri simbionti, che collaborano, cioè, per il mantenimento della tua salute. La sua formazione inizia quando ancora siamo nel grembo materno e viene influenzata dal tipo di alimentazione che riceviamo nei primi mesi di vita.
Il latte materno permette infatti di sviluppare i bifidobatteri che sono particolarmente benefici per la salute. Al contrario, un’alimentazione fatta di latte artificiale svilupperà altri ceppi dalle caratteristiche meno positive.
Oltre all’alimentazione anche l’ambiente in cui vivi influenza il tipo di flora batterica presente nel tuo intestino.
La varietà del microbiota è importante per la salute di tutto l'organismo, non solo per l'apparato intestinale: sai che svolge funzioni talmente importanti che gli scienziati moderni hanno cominciato a considerare il microbiota come un vero e proprio organo? Durante il corso della vita è importantissimo mantenerlo il più sano e vitale possibile. Se infatti il numero di batteri che compongono la flora intestinale diminuisce, si crea uno squilibrio che causa disbiosi intestinale.
Indebolito, il microbiota rischia di essere aggredito dai batteri patogeni che, a loro volta, possono essere causa di altre malattie fra le quali:
- infezioni,
- allergie,
- malattie autoimmuni.
La disbiosi a sua volta può favorire stitichezza, così come diarrea ma anche meteorismo, gonfiore addominale, flatulenza… Se vuoi approfondire questo tema, e capire come riportare il tuo microbiota intestinale in equilibrio, leggi l'articolo che trovi qui.
Come fare per capire se la flora batterica intestinale ha bisogno di un sostegno? I sintomi principali di un'alterazione della flora batterica sono la presenza di disbiosi, difficoltà digestive e stanchezza cronica senza causa apparente.
In questi casi è bene curare l’alimentazione, preferendo cibi che contengono naturalmente fermenti lattici, come yogurt, kefir, alimenti fermentati, miso. Un corretto apporto di fibre vegetali è la soluzione ottimale per aiutare il microbiota a restare in salute. Via libera quindi alle verdure. E non dimentichiamoci delle spezie - non piccanti - che hanno influenza benefica a livello intestinale.
Nei casi più critici si può ricorrere all’assunzione di fermenti lattici. Questi generalmente si dividono in 3 diverse categorie:
- fermenti lattici: sono batteri e lieviti che producono acido lattico, frutto della fermentazione di zuccheri solubili;
- probiotici: si tratta di organismi vivi che apportano benefici alla salute dell’uomo. Oltre all’acido lattico possono produrre anche altre sostanze fra cui alcuni tipi di vitamine ed elementi nutritivi utili alla crescita dei batteri buoni;
- prebiotici: sono tutti gli elementi non digeribili, come le fibre insolubili, che stimolano la crescita di un numero limitato e mirato di batteri buoni. Sono prebiotici l'inulina ottenuta dalla radice della Cicoria, i carciofi, le cipolle, le banane ecc.
I rimedi naturali per l’intestino pigro
In caso di intestino pigro puoi ricorrere ad alcuni rimedi che fungono da lassativi naturali. Al contrario di quelli di sintesi, questi non creano dipendenza e non impigriscono ulteriormente l’intestino ma lo stimolano a fare il suo lavoro. Ecco di seguito quali sono i rimedi più adatti per l'intestino.
Succo di Aloe
Questa pianta dalle straordinarie proprietà è molto attiva sull’apparato gastro-intestinale. Non a caso in medicina ayurvedica viene usata come lassativo naturale, e anche come pianta depurativa, utile per ripulire il tratto intestinale dalle tossine che vi si possono depositare a causa del transito rallentato delle feci.
Il succo di Aloe è anche amico della flora batterica, dato che riesce ad avere un effetto prebiotico. Inoltre, è indicato in caso di intestino irritato, poiché ha azione antinfiammatoria sulle mucose intestinali.
Tarassaco
Le radici di questa straordinaria pianta hanno effetto lassativo naturale, grazie al contenuto di inulina, una fibra che agisce anche come ottimo prebiotico, andando ad attivare la flora batterica. Inoltre, fluidificando la bile, previene la stitichezza favorendo la digestione e sostenendo l'attività del fegato, uno degli organi deputati al corretto processo digestivo.
Polvere di inulina
L'inulina è un polisaccaride contenuto naturalmente in molti alimenti. Le polveri pure più diffuse sono quelle estratte dalla Cicoria o dall'Agave.
Essendo una fibra solubile ma composta da legami indigeribili, la polvere di inulina arriva intatta nell'intestino. Qui agisce sulla flora batterica esistente, andando a ripristinare il suo equilibrio in caso sia alterata. Il contenuto di fibre facilita il transito intestinale e migliora la digestione.
La polvere di inulina è inoltre in grado di lenire le infiammazioni intestinali. Agisce positivamente, quindi, su meteorismo, diverticolosi, flatulenza.
Psillio
Ricchi di mucillagine anche i semi di Psillio hanno effetto lassativo naturale. Quando i semi vengono a contatto con l'acqua, infatti, aumentano il loro volume e producono un gel che aumenta la massa fecale e allo stesso tempo la ammorbidiscono.
Lo Psillio fa parte dei cosiddetti lassativi meccanici, ricchi di fibra che aumentano il volume delle feci, trattengono l'acqua e favoriscono l'evacuazione svolgendo anche funzione di pulizia intestinale.
Mirtillo rosso
L'estratto glicerinato di mirtillo rosso, o Vaccinium vitis idaea, è indicato per regolarizzare la funzionalità intestinale e calmare eventuali infiammazioni.
È quindi in grado di lenire: colon irritabile, colite spastica, meteorismo, disbiosi intestinale e di attenuare i sintomi legati alla difficoltà di evacuazione. Se vuoi conoscere più in dettaglio i benefici del Vaccinium vitis idaea, leggi lo speciale.
Intestino pigro: cosa mangiare
Anche se è scontato dirlo, ciò che mangi ha un forte potere sul tuo transito intestinale. Ci sono cibi che, al pari dei rimedi naturali, possono avere un altrettanto effetto lassativo naturale e aiutare a mantenere regolare il transito.
Dovresti preferire gli alimenti ricchi di fibre, che non dovrebbero mancare mai ad ogni pasto: frutta e verdura quindi in pole position. Fra quelli che hanno maggiore effetto positivo sul transito e che possono essere considerati cibi lassativi veloci ci sono:
- pere,
- mele (meglio ancora se cotte),
- fichi,
- uva,
- prugne,
- kiwi,
- finocchi.
Fra i cereali, avena, riso integrale e segale aiutano a regolare il transito.
Lo yogurt (meglio se senza zuccheri aggiunti), il kefir, il miso sono ricchi di fermenti lattici che aiutano a mantenere in salute il tuo microbiota.
E quali alimenti invece vanno evitati? Fra quelli che possono contribuire a promuovere stitichezza, perché hanno un effetto astringente, ci sono:
- patate lesse,
- carote crude,
- riso raffinato,
- bevande zuccherate e gassate,
- latte e formaggi,
- carni processate e lavorate.
Ricordati anche di bere: l'acqua serve infatti per mantenere morbide le feci e favorire così il loro passaggio nel tratto digerente, senza eccessivi sforzi.
Se la stitichezza è ostinata prova a bere acqua tiepida ai pasti o del tè kukicha, molto usato dalla macrobiotica che ha la capacità di facilitare la digestione. Si tratta di un particolare tipo di tè ottenuto dai rametti delle piante di tè di almeno 3 anni di età che viene poi tostato e che è naturalmente privo di teina.
Scopri come alleviare l'intestino pigro con rimedi tratti dalla tradizione macrobiotica.
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