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Conosci i benefici dei tuoi 3 cervelli?

Pubblicato 3 anni fa

Scopri in che modo possono influenzare la salute dell'intestino e le emozioni

Se fino ad ora hai sentito dire che abbiamo 2 cervelli e che esiste una connessione fra di loro, l'asse intestino-cervello, potrebbe sorprenderti sapere che in realtà all’interno del nostro organismo ne esiste un terzo, che è ugualmente importante per la nostra salute fisica ed emotiva.

Come accade per intestino e cervello, che compongono un importante e capillare asse di comunicazione, sempre aggiornatissimo, anche il terzo cervello è in costante comunicazione con gli altri due e tutti e tre sono in grado di influenzarsi a vicenda sia in maniera positiva che negativa.

In questo articolo vediamo qual è il terzo cervello e in che modo si interfaccia e comunica con gli altri due, oltre al perché è importante mantenerli tutti e tre in equilibrio.

In questo articolo ti suggeriamo...

Indice dei contenuti:

Tre parti che sono una: l’uomo olistico

Secondo la visione olistica, l’uomo è formato dalla somma di tre diversi aspetti:

  1. fisico: è la parte sulla quale ci concentriamo di più, perché nel mondo occidentale è pensiero diffuso che basti curare il fisico per stare bene. In realtà non è proprio così: sonno, alimentazione ricca di nutrienti, attività fisica sono importanti per mantenere il benessere, ma non bastano da soli,
  2. emotivo: la salute emotiva può influire enormemente su quella fisica. Pensaci: se hai continui pensieri di paura, ansie e panico, sarai più incline ad essere di umore depresso, non equilibrato o a soffrire di attacchi di ansia o di panico,
  3. spirituale: premetto che "spirituale" non ha nulla a che vedere con la religione, sono due cose nettamente diverse. L’aspetto spirituale di ognuno di noi dovrebbe concentrarsi sul benessere della nostra anima e sul modo di connettersi con il macrocosmo. Anche l’anima, come il corpo, ha necessità di essere nutrita, e tale nutrimento viene dal contatto con la natura, attraverso la meditazione o le visualizzazioni e uno stato di equilibrio di mente e corpo.

Avrai sentito dire che l’uomo, in questa visione, è un perfetto microcosmo inserito nel e influenzato dal macrocosmo. Seppur in scala molto più piccola, tutto in noi è collegato all’esterno, la nostra parte interna viene influenzata dal mondo esterno e un problema che si manifesta su uno dei tre aspetti sopracitati può influire negativamente sugli altri due.


Sebbene infatti nella visione occidentale siamo abituati a considerare le varie parti del nostro organismo come separate, per quella olistica ogni parte è collegata alle altre, non importa quanto siano distanti: un fattore di stress che colpisce un piede avrà ripercussioni su tutto il corpo, anche se molto spesso non ce ne rendiamo conto. Oppure, un pensiero negativo costante, può influire sul nostro benessere generale. 


Allo stesso modo i nostri organi, pur essendo dislocati in parti diversi del corpo, sono in comunicazione fra di loro. Immagina il tuo corpo come una fitta rete di vie di comunicazione, che non puoi vedere ma che sono in funzione ogni istante della tua vita. Lungo queste arterie transitano ormoni, enzimi, e altre sostanze che si fanno messaggeri di una parte del corpo e le trasmettono a un’altra parte, affinché tutto l’organismo sia aggiornato su ciò che sta avvenendo al suo interno. Una di queste vie, mette in comunicazione i nostri due cervelli "più famosi".

L’asse intestino-cervello: due organi paritari

Saprai che una delle vie di comunicazione principali del nostro organismo è quella che interessa cervello e intestino, due organi che sono in continua e stretta relazione fra di loro. Non solo comunicano, ma si influenzano anche, a tal punto che lo squilibrio di uno può causare lo squilibrio dell’altro, generando malesseri di diversa natura.

Ti è mai capitato ad esempio di essere teso per un evento importante della tua vita personale o professionale e sentire lo stomaco chiudersi completamente? Oppure anche di avere un problema intestinale che ti cambia l’umore in peggio? Non si tratta di coincidenze, quanto del risultato della comunicazione fra i due organi.

L’asse intestino-cervello infatti interessa il sistema gastrointestinale, il sistema nervoso e quello immunitario, grazie al coinvolgimento di numerosi messaggeri chimici, che circolano in tutto il corpo, e che comprendono i batteri buoni del microbiota intestinale, le citochine, i neurotrasmettitori e gli ormoni. La via fisica, lungo cui tali messaggeri si spostano, è data dal nervo vago, uno dei muscoli più lunghi che dal collo arriva fino all’intestino.

Se fino a qualche anno fa si pensava che la salute del sistema nervoso fosse una pura questione di cervello, oggi sappiamo che non è così. Il nostro intestino produce infatti più neurotrasmettitori – come la dopamina e la serotonina – di quanti ne produca il cervello. Si tratta dei cosiddetti neurotrasmettitori del buon umore: regolano l’umore e possono influenzare la nostra salute mentale: è per questo che l’intestino viene definito un “secondo cervello”.

Tutto ciò che interessa il nostro umore e il sistema nervoso, depressione, ansia, difficoltà di concentrazione, nebbia cerebrale, iperattività, potrebbe essere il risultato dei messaggi che il cervello riceve dall’intestino, il secondo cervello, appunto.

Anche lo stress gioca un ruolo importante nel mantenere il benessere di questi due organi: un evento che il nostro cervello rileva come stressante (una lite con il partner, un imprevisto in ufficio, un rallentamento nel traffico) può comunicare al nostro intestino una serie di informazioni che ne inibiscono la funzionalità: quante ti è capitato, ad esempio, di soffrire di fame nervosa, dopo un evento stressante?

Cervello e intestino, in sostanza, hanno la capacità di influenzarsi, grazie alla fitta comunicazione che scambiano. Il cervello, inoltre, “chiacchiera” spesso anche con quello che oggi gli scienziati chiamato “terzo cervello”. 

Il terzo cervello: il cuore

Mente e cuore sono sempre stati considerati due organi duali, antagonisti: mentre uno è razionale e freddo, l’altro è emotivo e caldo. Se uno fa le cose per logica, l’altro le fa per passione. Eppure anche il cuore viene considerato un cervello: è il terzo all’interno del nostro organismo.

Il cuore ha un cervello dotato di neuroni propri (circa 40 mila) che formano una rete complessa che viene considerata un cervello sul cuore, tanto che si parla di sistema nervoso cardiaco intrinseco (si parla in questo caso anche di "cuore cervello"). I circuiti neuronali del cervello nel cuore gli consentono di agire indipendentemente da quello cranico per apprendere, ricordare, prendere decisioni e persino sentire. I neuroni sensori (quelli che trasmettono le informazioni prodotte dagli stimoli esterni), come vengono chiamati, sono dotati di memoria a breve e a lungo termine e anche di plasticità, cioè possono cambiare e “trasformarsi” in neuroni del cervello quando necessario.   

Ma in che modo questo cervello comunica con quello che abbiamo in testa? Se da un lato sappiamo che le vie efferenti (discendenti) nel sistema nervoso autonomo sono coinvolte nella regolazione del cuore, le ricerche più recenti mostrano che le interazioni neuronali tra cuore e cervello sono più complesse di quanto si pensasse in precedenza. Tale comunicazione può infatti avvenire in 4 diversi modi, seguendo la via:

  1. neurologica (che coinvolge il sistema nervoso),
  2. biochimica (che coinvolge gli ormoni),
  3. biofisica (attraverso l’emissione di onde di impulso),
  4. energetica (attraverso i campi elettromagnetici).

Alcune di queste connessioni le sperimenti in maniera inconsapevole: pensa ad esempio, a quando ti trovi in una situazione di pericolo, che genera un forte stress. In quel caso il tuo organismo mobilita la parte del sistema nervoso simpatico che ti prepara ad attaccare o fuggire: in tale situazione ti sarai accorto che la frequenza cardiaca aumenta, mentre quando lo stress finisce, il sistema nervoso parasimpatico, ti aiuta a rilassarti e a riportare il battito cardiaco al normale ritmo. Durante l'episodio di stress, il cuore ha comunicato con il cervello e viceversa, per fare in modo che ogni parte del tuo organismo fosse pronta per reagire allo stressor.

Tuttavia, secondo gli studiosi, il cuore invia molte più informazioni al cervello di quanto faccia quest’ultimo e, inoltre, il sistema nervoso cardiaco intrinseco ha funzioni di memoria sia a breve che a lungo termine e può operare indipendentemente dal comando neuronale centrale. Una volta che l'informazione è stata elaborata dal sistema nervoso intrinseco del cuore, i segnali appropriati vengono inviati al nodo seno-atriale e ad altri tessuti del cuore. Pertanto, in condizioni fisiologiche normali, svolge un ruolo importante nel controllo di routine della funzione cardiaca, indipendentemente dal sistema nervoso centrale. Il sistema nervoso intrinseco del cuore è vitale per il mantenimento della stabilità e dell'efficienza cardiovascolare tanto che, senza di esso, il muscolo cardiaco non funzionerebbe correttamente.

I messaggi neuronali viaggiano dal cuore al cervello sfruttando il nervo vago (che già permette la comunicazione fra cervello e intestino) e anche la colonna vertebrale, da dove raggiungono il midollo, l’ipotalamo, l’amigdala e la corteccia cerebrale. 


Per quale motivo il cuore invia così tante informazioni al cervello? Lo fa per influenzare le funzioni cerebrali legate all’elaborazione delle emozioni e alle funzioni cognitive (attenzione, percezione, memoria ecc.). In altre parole, è come se il cuore educasse il cervello al più corretto comportamento da tenere in ogni situazione.


Il cuore è inoltre in grado di generare il campo magnetico più intenso che abbiamo all’interno dell’organismo: è circa 5000 volte più forte di quello creato dal cervello. Anche la forma, detta toroide, è molto particolare e può raggiungere una estensione di circa 3 metri. Tale campo magnetico “risponde” alle emozioni e ai sentimenti che proviamo: se sono positivi, contribuiscono ad aumentare l’equilibrio fisico e ormonale, il ritmo cardiaco, la lucidità mentale e la produttività. Se invece abbiamo la tendenza a provare emozioni negative per la maggior parte del nostro tempo produrranno squilibri ormonali, frequenza cardiaca irregolare, bassi livelli di rendimento e poca lucidità mentale. Pensaci: ti sarà capitato, in un momento di forte stress psico-emotivo di sentirti in preda alla paura e all’ansia e di non riuscire a pensare lucidamente, o di non riuscire a prendere decisioni.

Come armonizzare cuore e cervello: la coerenza cardiaca

Visto le influenze che ognuno di questi 3 organi ha sull’altro e sulla nostra salute in generale, è importante che le vie di comunicazione restino libere e che i messaggeri possano svolgere al meglio il proprio lavoro. Un modo che può facilitare la comunicazione fra il sistema nervoso e il cuore è attraverso la coerenza cardiaca.

È opinione comune che quando il cuore è sano, il suo ritmo sia regolare. In realtà il battito del cuore sano subisce leggere e continue variazioni, che prendono il nome di variabilità del battito cardiaco (o anche Heart Rate Variability). Da giovani questa capacità è al suo massimo grado, poi con l’aumentare dell’età, tale capacità tende a diminuire. Fattori come lo stress continuo, la sedentarietà, la mancanza di adeguato riposo e l’alimentazione scorretta possono favorire la perdita della variabilità del battito cardiaco. Anche le emozioni che proviamo possono modificare tale ritmo:

  • se tendiamo a provare spesso emozioni negative (rabbia, paura, tristezza, ansia ecc.) la variabilità diventa disarmonica. Se la variabilità venisse visualizzata con un tracciato, sarebbe una linea molto disomogenea, con picchi verso l’alto e picchi verso il basso,
  • se tendiamo a provare emozioni positive (gratitudine, gioia, calma, rilassamento ecc.) la variabilità è più armonica, e il tracciato mostrerebbe una linea molto più uniforme.

Quando proviamo emozioni positive e il cuore è in armonia e in equilibrio, godiamo di una maggiore stabilità emotiva e anche le nostre capacità cognitive sono migliori. L’armonia del cuore, o coerenza cardiaca, è una condizione non molto dissimile da quella che proviamo quando siamo in uno stato di rilassamento totale. La coerenza cardiaca, tuttavia, non è data solo dal rilassamento, ma anche da una sincronia perfetta fra mente e cuore, che si traduce in una sincronia fra emozioni e pensieri.

Tale sincronizzazione è importante perché ci permette di:

  • aumentare la nostra capacità di concentrazione,
  • avere un pensiero chiaro e lucido,
  • migliorare la memoria,
  • apprendere in maniera più veloce,
  • provare emozioni positive,
  • migliorare l’intuizione,
  • accedere alla creatività.

La variabilità del battito cardiaco è la chiave della comunicazione fra mente e cuore in stato di coerenza cardiaca, poiché il cuore, in tale stato, aumenta i segnali neuronali che invia al cervello. La buona notizia è che si può allenare, così da migliorare anche il nostro stato complessivo. Ecco alcuni semplici modi.

Esercizi per allenare la variabilità cardiaca

1. Allena le emozioni positive: lavorare e relazionarti con le tue emozioni negative, capire la loro origine e riportarle al loro stato positivo è un primo passo per riarmonizzare il ritmo cardiaco. Sono tanti i modi in cui puoi affrontare le emozioni negative: i rimedi floreali sono potenti mezzi energetici che possono aiutarti a dialogare con le tue emozioni, riportando quelle negative al loro aspetto positivo, così da poter utilizzare i talenti che racchiudono. Anche fare journaling – o tenere un diario – in cui annotare, senza barare, le emozioni che sorgono in una determinata situazione aiuta a capire meglio i meccanismi che le hanno fatte sorgere e quali emozioni possono muoversi nell’ombra e tenerti loro prigioniere.

2. Fai esercizi di respirazione: la variabilità cardiaca può essere influenzata anche dal respiro: esercizi di respirazione, meditazione e mindfulness possono aiutare a regolare il respiro e ad armonizzare il cuore. Inoltre, aiutano a calmare la mente, in modo da poter accedere più facilmente al centro del nostro cuore, dove risiede l’intuito, che altro non è che la voce della nostra anima, che ci guida nel nostro cammino terreno.

3. Pratica la gratitudine: prova a pensare, ogni giorno ad almeno 5 cose per cui sei grato. Oggi diamo talmente tante cose per scontate che la gratitudine è quasi sconosciuta. Invece, se presti attenzione, ti accorgerai che ci sono tante cose che meritano un riconoscimento dal profondo del cuore. Non devono essere gesti eclatanti: potresti provare gratitudine perché uno sconosciuto ti ha tenuto aperta la porta, o anche perché qualcuno ti ha sorriso in mezzo alla folla. Se cominci a vedere la vita attraverso la prospettiva della gratitudine ti renderai conto che le cose di cui essere grati sono davvero tante. Dopo avere individuato le 5 cose per cui essere grato, fermati qualche minuto per ringraziare dal profondo del cuore e ascolta come ti senti. A poco a poco noterai una calma, pace ed equilibrio che si fanno strada dentro di te, in grado di appianare qualsiasi spigolosità.   

Prova la tecnica di respirazione focalizzata sul cuore

Per aumentare la coerenza cardiaca puoi provare questo semplice esercizio, che puoi praticare in qualsiasi momento della giornata anche più volte al giorno. Inizialmente potrebbe volerci del tempo per spegnere la mente e ascoltare il cuore, ma con più ti alleni, con più ti renderai conto che diventa sempre più semplice connetterti con il cuore.

Trova un posto tranquillo in cui non vi siano rumori o interruzioni che ti distraggano o interrompano. Siediti e trova una posizione comoda.

Chiudi gli occhi e fai qualche respiro lento, inspirando ed espirando. Mantieni la concentrazione sul respiro e se qualche pensiero si affaccia, osservalo e lascialo andare, senza seguirlo né indugiare su di esso.

Focalizza la tua attenzione sul torace. Immagina che il respiro fluisca dentro e fuori dal cuore.

Mentre continui a inspirare ed espirare (fai respiri lenti ma non forzati), prova a concentrarti su un pensiero positivo (pensa a una persona che ami, un episodio che ti ha riempito di gioia, un traguardo che hai raggiunto ecc.) e rivivi le emozioni positive che hai vissuto in quel momento.

Rimani qualche minuto ascoltando in che modo il tuo organismo reagisce a queste emozioni.

Prova a considerare:

  • cosa provi,
  • quali emozioni e sentimenti senti di più,
  • come sta reagendo il tuo corpo a queste emozioni, 
  • in quale parte del corpo si concentrano queste emozioni. 

Quando sei pronto, fai qualche ultimo respiro, ringrazia il tuo corpo e la tua mente e apri gli occhi.

Quanto ti trovi in un momento critico, puoi attingere a questa esperienza per ritrovare la calma e la serenità. Con più pratichi la respirazione focalizzata sul cuore e con più noterai che i temporali della vita sono sempre meno paurosi.

5 consigli per migliorare la comunicazione intestino cervello

1. Riequilibra l’intestino: poiché in questa parte anatomica risiede il microbiota intestinale, che da solo controlla oltre il 70% delle tue difese immunitarie, e vengono prodotti dal 60 al 90% dei neurotrasmettitori dell’organismo, è fondamentale che sia in salute e in equilibrio. L’intestino è infatti la radice di molti dei problemi di cui soffriamo oggi, anche non apparentemente legati al suo mal funzionamento. Per approfondire l'importanza del microbiota intestinale, leggi la Guida sul microbiota intestinale

2. Stimola il nervo vago: come affermato, la funzionalità di questo nervo è importante per permettere la corretta comunicazione fra l’intestino e il cervello. Pensa a cosa potrebbe succedere se tale comunicazione venisse interrotta o fosse incompleta. Come tutti i muscoli, anche il vago può andare incontro a infiammazioni e altri tipi di disfunzioni. Per riequilibrarlo possono essere utili: una doccia fredda, praticare yoga, fare meditazione, fare esercizi di respirazione profonda, ridere, praticare digiuno, dormire sul lato destro, fare massaggi. Tutte queste azioni aiutano a ristabilire la corretta omeostasi fra microbiota-intestino-cervello, grazie a una migliore funzionalità di questo importante muscolo.

3. Allevia lo stress: lo stress cronico favorire la permeabilità della barriera emato-encefalica (posta a protezione del cervello). Per alleviare lo stress puoi ricorrere alla meditazione, allo yoga e a pratiche che aiutano a sviluppare l’amore per se stessi.

4. Diminuisci il consumo di alcool: anche l’alcool può favorire la permeabilità della barriera emato-encefalica. Inoltre, il consumo eccessivo di alcool può favorire lo squilibrio intestinale, con impoverimento del microbiota intestinale e può favorire infiammazione cronica.

5. Tieni allenato il corpo e il cervello: l’attività fisica migliora il fattore neurotrofico derivato dal cervello (BDNF), una proteina, responsabile della crescita delle nuove cellule cerebrali. Una corretta attività fisica aiuta inoltre a tenere in funzione l'intestino, evitando che si possano verificare rallentamenti nel transito o difficoltà digestive. Oltre all’esercizio fisico, per tenere in forma il corpo, puoi fare esercizi che aiutano ad allenare la mente: anche il cervello, affinché rimanga giovane, ha necessità di essere allenato come qualsiasi altra parte del corpo. Puoi farlo attraverso esercizi di logica, giochi di parole o giochi di memoria.

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Ultimi commenti su Conosci i benefici dei tuoi 3 cervelli?

Recensioni dei clienti

Baristo T.

Recensione del 19/02/2025

Valutazione: 5 / 5

Data di acquisto: 19/02/2025

Pensavo che il terzo fosse la pelle ma in effetti anche il cuore ha un suo perché. Mantenerli in equilibrio per un buon vivere è sicuramente arduo ma non impossibile basta seguire tutti i consigli giusti e vivere sereni, perché lo stress è il primo fattore di molti mali. Grazie per tutte le spiegazioni.

Gilia M.

Recensione del 25/01/2025

Valutazione: 5 / 5

Data di acquisto: 25/01/2025

Non avevo mai pensato al cuore come il terzo cervello, anzi per me era il secondo fin quando non ho studiato meglio l'intestino e trovo che le soluzioni naturali siano sempre le migliori da attuare ma sempre non solo quando ci si sente in disequilibrio, dovrebbe essere uno vero e proprio stile di vita.

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