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Come mai oggi niente scuola?

Pubblicato 1 anno fa

Cos'è l'homeschooling e cosa significa fare istruzione parentale?

Quando scegliemmo per la prima volta l'istruzione parentale, circa nove anni fa, in provincia di Belluno c'erano forse una o due famiglie che già la praticavano. Oggi è diventata molto più conosciuta, le persone si stupiscono molto di meno quando ci si incontra per strada e vedono le mie figlie a spasso con me di mattina, invece che essere in un'aula scolastica.

Mi sembra davvero che oramai pochi ci facciano caso - forse le cassiere al supermercato, o gli impiegati agli sportelli - ma all'inizio ci sentivamo chiedere di continuo: "Come mai oggi niente scuola?"

Nonostante appartenessi a una evidente minoranza, a volte mi dilungavo volentieri nello spiegare la bellezza di questa scelta, e ciò mi pareva strano perché non è per nulla facile sentirsi sicuri di una scelta fatta contro corrente (all'inizio non lo è stato ed è sicuramente così a ogni inizio!).

Altre volte invece tagliavo corto rispondendo che noi siamo sempre in vacanza... un bel sorrisone e avanti!

Indice dei contenuti:

Cos'è l'istruzione parentale?

Detta comunemente home schooling, o da taluni educazione parentale o famigliare, nei paesi anglosassoni in effetti è sempre stata più diffusa e comune come scelta - da cui presumo il vasto utilizzo del termine in lingua inglese, soprattutto a livello internazionale. In Italia a livello istituzionale viene comunemente utilizzata l'accezione "istruzione parentale", perciò personalmente preferisco utilizzare questo termine.

Non si può facilmente dire cos'è l'istruzione parentale, non è "qualcosa" che si possa contenere in una "scatola" con delle regole precise: è piuttosto una scelta di vita, di personalizzazione, di mettere al centro di tutto il proprio figlio e la propria famiglia.

Come si possono dare delle definizioni precise di qualcosa che consiste nell'osservare i nostri figli, cercare di capire chi sono e chi siamo, per creare ad hoc uno stile di vita, e quindi anche di istruzione?

C'è un documento ministeriale che per primo afferma la sacralità di questa personalizzazione.
Le Indicazioni Nazionali del 2012 furono note per sostituire il classico "programma ministeriale" con un lavoro di rispetto della singolarità di ciascun individuo (se si legge tutta la prima parte non fa che sottolineare l'importanza di questo aspetto), perciò da allora il programma ministeriale formalmente non esiste più.

Tuttavia nelle scuole sembra generalmente difficile personalizzare il lavoro educativo, dal momento che il rapporto insegnante/alunno è ancora di 1 a 20 se non di più, inoltre purtroppo raramente la priorità è il bambino, perché più spesso ce ne sono molte altre (burocrazia, rispetto delle direttive, questioni economiche e quant'altro).

Al di fuori di questo contesto istituzionale l'istruzione parentale permette sicuramente maggiore libertà di azione, di personalizzazione a tutti i livelli (didattico, sociale, etico e per molti altri aspetti). Certamente comporta un grande impegno da parte dei genitori, perché non si tratta più di "consegnare" il figlio in un luogo dove tutta l'educazione viene delegata a qualcun altro senza scelta di quali insegnanti, quali amici, quali valori poter trasmettere ai propri figli, quanto tempo stare in famiglia, perché ormai tutta la nostra vita tende a venire uniformata a senso unico in uno stile di vita frenetico, ansioso e ansiogeno.

Avremo modo più avanti di vedere con maggiori dettagli le possibili modalità di vivere questa scelta, ma ciò che va sottolineato in primis è che, al di fuori del fatto che l'istruzione parentale è una scelta diversa dalla frequenza di una scuola pubblica o paritaria, non ci sono regole o modalità più o meno vere o valide di altre, perché questa è la scelta di guardarsi dentro come persone, come genitori, come famiglia, e guardare i nostri figli chiedendosi: "Chi sono e di cosa hanno davvero bisogno?".

Si può fare? È legale?

Certissimamente!

I principali testi normativi, sia internazionali (poi ratificati in Italia) sia nazionali, tra cui primariamente la nostra bellissima Costituzione, sottolineano l'importanza del ruolo genitoriale nell'educazione e istruzione dei propri figli. A noi genitori spetta dare le direzioni ai nostri figli, e solo dove lo riteniamo importante e opportuno abbiamo il diritto di farci aiutare dall'esterno.

L'articolo 30 della Costituzione recita: "È dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire e educare i figli, anche se nati fuori del matrimonio. Nei casi d’incapacità dei genitori, la legge provvede a che siano assolti i loro compiti. (…)".

Ancora, l'articolo 33 asserisce: "L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento".︎

Paradossalmente questo fondamentale documento ribalta la consuetudine che primariamente sia la scuola a educare, e che questo sia scontato. Se osserviamo bene questo testo invece vediamo che la nostra legge fondamentale dice il contrario: prima i genitori, e poi le istituzioni.

Ma ancora prima della Costituzione troviamo alcuni importanti riferimenti normativi, ad esempio nella Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo:

"Parents have a prior right to choose the kind of education that shall be given to their children" ("I genitori hanno il diritto di priorità nella scelta del tipo di educazione" - in inglese, anche istruzione - "da impartire ai loro figli").

Oppure nella Dichiarazione dei Diritti del Fanciullo:

"Il superiore interesse del fanciullo deve essere la guida di coloro che hanno la responsabilità della sua educazione e del suo orientamento; tale responsabilità incombe in primo luogo sui propri genitori".

Questi pochi riferimenti sono già più che sufficienti a dare una risposta alla nostra domanda.

Il diritto e dovere delle Istituzioni è semmai legato alla verifica che i figli ricevano effettivamente un'istruzione e un'educazione, e non siano ad esempio abbandonati a se stessi o, peggio, maltrattati. Ma al di fuori di questo noi genitori dovremmo sentirci più liberi, più autorizzati... più "genitori".

Chi più di noi conosce i propri figli? Perché dovremmo sempre e comunque aver bisogno di esperti in ogni campo? A tutti i livelli - istruzione, sanità, sessualità, educazione ai valori, spiritualità - la società tende a chiederci i nostri figli, forse dando per scontato che non siamo abbastanza all'altezza di aiutarli a crescere. 

Nel momento in cui sento il bisogno di un aiuto alla co-educazione, dovrebbero essere i genitori, insieme, a trovare i propri aiutanti, invece che accettare un pacchetto preconfezionato con una offerta formativa complessiva e, forse, a volte discutibile.

Ci siamo chiesti spesso ad esempio: perché è la scuola a formare sull'alimentazione, sulla spiritualità, e su tanti altri valori che noi stessi abbiamo coltivato in anni di crescita personale? L'educazione, in tal senso, è priorità della famiglia più che della scuola.

Tornando al dovere dello Stato, va detto che l'unico vero obbligo da parte delle famiglie è quello di informare annualmente le istituzioni sulla propria scelta di istruzione parentale, ed eventualmente a fine anno compiere un accertamento - possibile in svariate forme - che dimostri l'effettivo percorso educativo del bambino.

Per quanto riguarda nello specifico gli aspetti giuridici della questione è possibile rivolgersi ad associazioni come LAIF (L'Associazione Istruzione Famigliare), che opera senza fini di lucro sul territorio nazionale al fine di informare non soltanto le famiglie ma anche le istituzioni stesse che purtroppo sono ancora carenti sotto molti aspetti.

Se ti chiedi come possano socializzare i bambini che non vanno a scuola, puoi leggere l'articolo dal titolo Homeschooling e socializzazione.
A proposito dei metodi di studio da utilizzare, invece, trovi approfondimenti in Come si fa homeschooling?Musiscuola e Matemusica e Apprendere con le mappe mentali.


Ultimi commenti su Come mai oggi niente scuola?

Recensioni dei clienti

Mirea L.

Recensione del 09/08/2025

Valutazione: 5 / 5

Data di acquisto: 09/08/2025

Ad oggi l'istruzione parentale, almeno in Italia, non è molto diffusa. E ancora, proprio oggi con tutti questi ritmi frentici, la vedo dura poter fare questa scelta! Se non altro, il sistema scolastico andrebbe nettamente aggiornato

Baristo T.

Recensione del 26/11/2024

Valutazione: 5 / 5

Data di acquisto: 26/11/2024

È sicuramente un bell’impegno e una bella responsabilità, non tanto l’educazione di vita, l’insegnamento del rispetto ma ci va competenza anche solo a saper scegliere da chi farsi aiutare. Non credo che ogni genitore possa insegnare matematica, fisica, chimica, o abbia tutte le competenze umanistiche per insegnare il resto, ma allo stesso tempo deve affidarsi a immagino precettori, come una volta, perché non è una cosa nuova. Anche in Italia e non solo nel Regno Unito facevano studiare i figli in casa soprattutto chi se lo poteva permettere e riteneva che le scuole non dessero abbastanza stimoli o insegnamento e quindi optava per questa soluzione. Grazie per tutte le spiegazioni utili ad approcciarsi a questo metodo di studi.

Lia M.

Recensione del 08/11/2024

Valutazione: 5 / 5

Data di acquisto: 08/11/2024

Qualora l'istruzione sia di tipo parentale, per me è un compito che i genitori devono prendere molto seriamente e con le giuste competenze

Annarita R.

Recensione del 14/11/2023

Valutazione: 5 / 5

Data di acquisto: 14/11/2023

Sicuramente la presenza dei genitori è fondamentale per la corretta educazione dei ragazzi, ma è anche vero che la scuola educa tanto

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