Belladonna: a cosa serve e quando usarla
Pubblicato
8 mesi fa
Romina Rossi
Giornalista e naturopata
Scopri quando usare il rimedio omeopatico Belladonna e le sue proprietà
Pianta fra le più velenose fino a diventare letale, la Belladonna è un rimedio che trova largo impiego in omeopatia, dove è priva di effetti collaterali.
Vediamo a cosa serve la Belladonna in omeopatia, le sue proprietà e i benefici finora riconosciuti anche dalla scienza.
Belladonna: bella e velenosa
La Belladonna (Atropa Belladonna) è una pianta che cresce in molte parti d’Europa fino all’India. Ha un caratteristico fiore viola e bacche tonde e nere.
Tutte le parti della pianta sono altamente tossiche e velenose. Se ingerite possono provocare gravi danni al sistema nervoso, come sudorazione, spasmi muscolari, palpitazioni, convulsioni, problemi respiratori ecc. Basta toccarne le foglie per avere irritazioni e rash cutanei in coloro che hanno la pelle più sensibile.
Data la sua pericolosità è vietata come rimedio nelle preparazioni erboristiche, mentre se ne trovano estratti in alcuni tipi di farmaci che richiedono prescrizione e supervisione medica.
Trova invece largo impiego in omeopatia dato che le varie diluizioni a cui la tintura madre viene sottoposta la privano completamente delle sostanze nocive rendendo il rimedio finale senza controindicazioni o effetti collaterali.
Si tratta di una pianta nota da sempre per i suoi visibili effetti. Il nome della pianta, ad esempio, pare sia dovuto all’usanza delle donne veneziane del Rinascimento che, per apparire più attraenti, la usavano per preparare un cosmetico in acqua distillata in grado di dilatare le pupille quando massaggiato sul viso.
Tale effetto si deve alla presenza nella pianta di alcaloidi come l’atropina, che proprio in oculistica viene ancora usata quando c’è necessità di dilatare le pupille per esaminare il fondo dell'occhio.
Secondo altre fonti il nome deriverebbe dal francese belle-femme, un termine che nel Medioevo si usava per indicare le streghe. Insieme a Giusquiamo, Stramonio e Mandragora, la Belladonna era usata per la preparazione di un unguento che le rendeva in grado di volare. In realtà l’unguento massaggiato sul corpo favoriva i viaggi psichici per gli effetti allucinogeni.
E sai che gli effetti della pianta hanno affascinato anche Shakespeare, tanto che sembra che nel suo Romeo e Giulietta fosse l'estratto bevuto da Giulietta per sembrare morta?
Il nome botanico si deve invece a Linneo che si ispirò ad Atropos, colei tra le Parche in grado di recidere la vita, proprio perché le sostanze della pianta, se ingerite, provocano diverse effetti fra cui anche lo stato comatoso e la morte.
Il mix di sostanze contenute in Atropa Belladonna può infatti bloccare le funzioni del sistema nervoso, alterando: salivazione, sudorazione, dimensioni delle pupille, minzione, funzioni digestive ecc. La Belladonna può anche causare un aumento della frequenza cardiaca e della pressione sanguigna.
Belladonna: uso in omeopatia
Dati gli effetti che la pianta può causare se assunta tal quale, in omeopatia la Belladonna è spesso associata a sintomi fisici con insorgenza improvvisa e intensa, e presenza di calore e infiammazione.
Solitamente la Belladonna può essere utile per sintomi caratterizzati da:
- dolore intenso,
- rossore,
- gonfiore e sensazioni pulsanti.
Tali sintomi possono peggiorare al tatto, con il rumore, con movimenti bruschi e con l’esposizione alle correnti d’aria.
Tendono a migliorare, invece, con il riposo, stando in una stanza silenziosa e buia e quando si applica una leggera pressione sulla zona interessata.
Ma a cosa serve la Belladonna nello specifico? Il rimedio omeopatico si usa in presenza di:
- febbre, anche alta con pelle calda e secca,
- mal di testa,
- emicrania,
- sinusite.
Può essere indicato per tutti, compresi bambini compresi. Per un effetto efficace e completo dei rimedi omeopatici, tuttavia, è sempre bene rivolgersi a un medico esperto di omeopatia, in modo che possa valutare la situazione della persona e decidere quale rimedio o rimedi utilizzare, dosaggi e durata dell'assunzione.
Altre evidenze scientifiche dei benefici della Belladonna
Oltre all'uso classico di questo rimedio omeopatico, la Belladonna è stata testata con successo in altre condizioni di salute, mettendo in evidenza le sue capacità trasversali.
Ecco quelle accertate tramite studi scientifici.
Contrasta l'infiammazione della peritonite
In un recente studio in vivo il rimedio omeopatico Belladonna è stato testato insieme all’Echinacea in forma di rimedio omeopatico come modulatore dei processi infiammatori durante una peritonite, un'infiammazione di origine batterica della membrana sierosa che riveste i visceri e la cavità peritoneale. La Belladonna è infatti uno dei rimedi elettivi in caso di infiammazione locale, febbre, scarlattina e mal di testa.
Lo studio ha messo in evidenza che i due preparati omeopatici sono stati in grado di modulare la reazione infiammatoria peritoneale e avere un'azione citoprotettiva sui leucociti.
Contrasta gli effetti indesiderati del diabete di tipo 2
Un altro studio ha messo in evidenza la capacità della Belladonna di agire in maniera positiva sulla parodontite cronica su persone affette da diabete di tipo 2.
Nelle persone affette da diabete di tipo 2 la parodontite può essere una conseguenza della malattia. Detta anche piorrea, la parodontite è una malattia infiammatoria cronica che distrugge progressivamente il parodonto, la strutture portante che mantiene saldi i denti. Si manifesta inizialmente come gengivite che tende progressivamente a peggiorare. Se non trattata può causare mobilità e perdita dei denti.
Nello studio, al gruppo sperimentale sono stati somministrati diversi rimedi omeopatici: Berberis, Mercurius solubilis/Belladonna/Hepar sulphur e Pyrogenium. In seguito all'assunzione, i partecipanti hanno avuto un significativo miglioramento della parodontite, rilevando meno sintomi associati.
La combinazione di questi rimedi omeopatici ha avuto benefici anche sul diabete, dato che hanno permesso di diminuire significativamente i valori del glucosio medio e dell'emoglobina glicata dopo 6 e 12 mesi dall’assunzione. Dallo studio si deduce che la pianta in omeopatia sia un buon rimedio per migliorare le condizioni di salute nei diabetici.
Allevia i problemi durante la dentizione
La Belladonna omeopatica può essere adatta anche ai bambini. Durante la dentizione possono sperimentare anche raffreddore, febbre lieve, diarrea e altre lievi irritazioni e infiammazioni delle vie respiratorie. L'uso della Belladonna ha confermato i suoi benefici anche nei confronti dei più piccoli.
In India nel 2005 è stata lanciata un'iniziativa di sanità pubblica, la "National Rural Health Mission" (NRHM) con l'obiettivo di fornire un'assistenza sanitaria accessibile, conveniente e di qualità alla popolazione rurale, sotto servita e vulnerabile. All'interno di tale iniziativa è stato avviato anche il programma "Omeopatia per il bambino sano", su base pilota, incentrato sulla promozione di una dentizione sana mediante la fornitura di assistenza domiciliare. Ai bambini che rientravano nel programma sono stati somministrati sei medicinali omeopatici già identificati per disturbi comunemente osservati durante la dentizione primaria: Calcarea phosphoricum 6X, Ferrum phosphoricum 3X, Magnesium phosphoricum 6X, Belladonna 30C, Chamomilla 30C e Podophyllum 30C.
Grazie a tale programma sono stati regolarmente seguiti 11.426 bambini. In generale è stato riscontrato che i bambini avevano una incidenza di diarrea e di infezione delle vie respiratorie superiori minore rispetto alla media dei bambini che non rientravano in tale programma. I bambini hanno dunque risposto favorevolmente ai farmaci somministrati durante lo studio pilota per quanto riguarda la frequenza e l'intensità di diarrea e infezione delle vie respiratorie superiori.
Contrasta l’ascesso mammario
L'ascesso mammario è la complicazione più comune della mastite batterica acuta. Di solito si riscontra nelle donne durante l'allattamento a causa di un'infezione da Staphylococcus aureus e batteri del ceppo degli streptococchi. Questi batteri producono una grave reazione infiammatoria che favorisce la formazione di pus, che viene principalmente trattata tramite drenaggio chirurgico o aspirazioni con ago sottile.
Poiché eventuali farmaci assunti dalla madre entrerebbero nel latte e verrebbero assunti dal bambino, pochi farmaci vengono somministrati in questo caso. Ed è qui che invece può venire in aiuto l’omeopatia, dato che non ha controindicazioni e può essere utilizzata anche dalle donne in allattamento e nei bambini piccoli. Nel caso della mastite l’omeopatia evita di dover ricorrere alle procedure chirurgiche e aiuta nella guarigione nel modo più delicato e rapido. Lo ha dimostrato uno studio pilota in cui a una donna che allattava, in presenza di dolore e gonfiore con una raccolta di pus nella regione del seno e una ridotta secrezione di latte, i medici hanno somministrato Silicea 200C per accelerare la suppurazione, e Belladonna 200C per trattare l'infiammazione.
I due rimedi omeopatici sono riusciti a eliminare l’ascesso, senza la necessità di alcuna procedura chirurgica.
Belladonna: le caratteristiche emotive della persona
La Belladonna viene consigliata quando oltre ai sintomi indicati la persona presenta caratteristiche psico-emotive, quali:
- eccitazione emotiva e mentale, con tendenza alla rabbia, irritabilità e improvvisi scoppi d'ira,
- tendenza ad avere sogni deliranti o vividi,
- irrequietezza o un desiderio di sfuggire alla prigionia.
Mentre la Belladonna può avere effetti collaterali anche fatali se la pianta viene assunta fresca o in estratti in dosaggi anche bassi, in omeopatia la pianta non ha controindicazioni e l’assunzione è ritenuta sicura, anche per donne in gravidanza, in allattamento, per bambini e anziani con patologie in corso.
La pianta ha diversi benefici se assunta come rimedio singolo e ha dimostrato di saper lavorare in sinergia in presenza di diversi disturbi di salute quando assunta in associazione con altri rimedi omeopatici.
Per altre informazioni sulla Belladonna e gli altri rimedi omeopatici, ti suggeriamo questa selezione di libri:
Altri articoli che potrebbero interessarti:
› Raffreddore: i rimedi omeopatici adatti
› Febbre: come curarla con i rimedi naturali
› Thuya occidentalis: a cosa serve il rimedio omeopatico
Disclaimer
Le informazioni fornite su Macrolibrarsi.it di Golden Books Srl sono di natura generale e a scopo puramente divulgativo e non possono sostituire in alcun caso il consiglio di un medico abilitato (cioè un laureato in medicina abilitato alla professione) o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, farmacisti, fisioterapisti e così via).
Le nozioni e le eventuali informazioni su procedure mediche, posologie e/o descrizioni di farmaci o prodotti d'uso presenti nei testi proposti e negli articoli pubblicati hanno unicamente un fine illustrativo e non consentono di acquisire la manualità e l'esperienza indispensabili per il loro uso o pratica.