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Autoproduzione: Oleolito di Calendula

Pubblicato 3 mesi fa

Scopri come preparare il macerato con i fiori freschi o secchi per le tue preparazioni erboristiche e cosmetiche fai da te

Una delle preparazioni erboristiche in cui anche i neofiti si cimentano è l’oleolito, ovvero la macerazione in olio vegetale di fiori affinché rilascino le loro proprietà benefiche. 

Fra le piante usate per preparare questo tipo di rimedio naturale vi è la Calendula officinalis, un fiore che è un toccasana per la pelle e le sue affezioni.

In questo articolo vediamo come si prepara un oleolito utilizzando fiori sia freschi che secchi.

Indice dei contenuti:

Calendula: la pianta amica della pelle

La Calendula è un fiore che cresce spontaneamente nelle nostre campagne e racchiude in sé il colore del sole. In erboristeria i fiori si prestano a tante preparazioni, dato che le sue proprietà si conoscono da tempi immemori, come: 

Tali preparati possono essere utilizzati in caso: 

  • bruciature domestiche,
  • eritemi solari,
  • pruriti,
  • irritazione da pannolino,
  • dermatiti,
  • piccole ferite,
  • secchezza cutanea,
  • acne,
  • geloni,
  • irregolarità del ciclo mestruale (in tintura madre).

Primo piano del viso di una donna con dermatite

I suoi fiori arancioni sono ricchi di mucillagini, flavonoidi, saponine, antiossidanti e vitamina A che hanno capacità antinfiammatorie, cicatrizzanti e lenitive in grado di rigenerare rapidamente le cellule della pelle e di migliorare così il processo di guarigione.

Nel tempo alla Calendula sono state riconosciute proprietà: 

  • cicatrizzanti,
  • antinfiammatorie, 
  • riepitelizzanti, 
  • lenitive, 
  • emollienti,
  • emmenagoghe.

“Con l’Arnica per le contusioni e la Calendula per le ferite, la farmacia familiare può far fronte a parecchi mali” - Pierre Lieutaghi, erborista e autore


Oleolito di Calendula: cosa devi sapere prima di cominciare 

L’oleolito di Calendula (così come di altri fiori) si può preparare utilizzando sia fiori freschi che secchi, anche se io preferisco utilizzare le piante fresche e appena raccolte. Le proprietà dell’oleolito non cambiano ma c’è un fattore che devi tenere in considerazione perché può compromettere la riuscita della tua preparazione: l’acqua di vegetazione.

Le piante fresche hanno un quantitativo variabile di acqua che viene rilasciato durante la macerazione dei fiori in olio. Per evitare che l’oleolito diventi acquoso e quindi perda le proprie proprietà o, peggio, faccia la muffa, devi ricordare di apporre sul barattolo che usi per la macerazione - per una decina di giorni - una garza di cotone o di lino. Questo permetterà all’acqua di evaporare, e di lasciare l’oleolito integro. 

L’essiccazione permette invece di eliminare in parte o del tutto l’acqua di vegetazione, potendo in questo modo evitare il rischio che si sviluppi muffa nel barattolo. Con i fiori essiccati, non hai necessità di coprire il barattolo con la garza, puoi chiudere il barattolo con il suo tappo fin da subito.

Sia che tu usi fiori freschi che essiccati ricorda che: 

  • i fiori vanno raccolti in luoghi lontano da fonti di inquinamento, campi coltivati in maniera estensiva, strade trafficate ecc., 
  • raccogli solo i capolini che ti servono, senza esagerare o rischiare di dovere buttare una volta a casa,
  • fai attenzione a non rovinare la pianta o a strappare le radici o l'anno successivo non troverai più i fiori, 
  • scegli fiori giovani, non rovinati e non appassiti. Se una pianta ha pochi fiori, non raccoglierli tutti, 
  • i fiori si raccolgono di buon mattino, ai primi raggi del sole, evitando di raccogliere esemplari bagnati dalla pioggia o dalla rugiada.

Fatte queste premesse vediamo come si prepara l’oleolito.

Raccolta di fiori di calendula da un prato

Oleolito di Calendula: come si prepara

Il procedimento è molto semplice, richiede soltanto un po' di pazienza.

Indipendentemente da come decidi di procedere, ti servono:

Procedimento con i fiori freschi 

Una volta raccolti i fiori, stendili su un piano di lavoro, controllando che non ci siano fiori rovinati o appassiti e nemmeno piccoli insetti. 

Essendo una preparazione per uso esterno, solitamente non lavo i fiori, ma li scrollo delicatamente prima di procedere. Se decidi di lavarli, ti consiglio di procedere con l’essiccazione per far in modo che venga eliminata quella in eccesso.

Se i fiori sono grossi, io li sminuzzo grossolanamente con un coltello, per far in modo che rilascino le loro sostanze in olio più velocemente.

Sistema i capolini nel barattolo, schiacciandoli un po’ con un cucchiaio di legno, riempi fino a metà o due terzi, mai completamente. 

Aggiungi l’olio vegetale: io solitamente vado a occhio, la regola è che i capolini devono essere interamente coperti di olio. Se hai necessità delle quantità, puoi calcolare circa il doppio di olio rispetto al peso dei capolini.

Per far sì che i capolini stiano tutti ben al di sotto dell’olio, utilizzo dei pressini da barattolo riciclati da quelli delle verdure fermentate. 

Chiudi il barattolo con una garza di cotone o di lino fermandolo con un elastico ed esponi il barattolo al sole. Trascorsi 10 giorni, puoi togliere la garza e chiudere il barattolo con il tappo, continuando l’esposizione per un totale di 30 giorni.

La sera o nei giorni di pioggia, tieni il barattolo al riparo (anche in casa), rimettendolo al sole la mattina dopo.

Trascorsi i 30 giorni, filtra e versa l'oleolito in bottigliette di vetro scuro, tenendo lontano dalla luce e da fonti di calore.

Fiori essiccati di calendula su un tavolo

Procedimento con i fiori secchi 

Dopo avere raccolto i capolini, controllati e selezionati, mettili a essiccare su un piano (una teglia o un ripiano) ben stesi, controllando che non ci siano fiori sovrapposti. Anche in questo caso, se ci sono dei fiori grossi, puoi sminuzzarli con un coltello. Lasciali all’ombra (in estate) o al sole (in primavera e autunno) oppure puoi utilizzare un essiccatore a bassa temperatura. Per far in modo che i fiori non perdano troppe delle loro proprietà, l'ideale è lasciarli ad essiccare non più di una giornata.

Una volta essiccati, metti i fiori in un barattolo e aggiungi l’olio. In questo caso, se hai necessità di avere le quantità per poter procedere, il rapporto è di 1:5 (una parte di fiori secchi, 5 parti di olio)

Chiudi il barattolo con il tappo e lascia in esposizione al sole per 30 giorni; trascorso tale tempo, filtra e riponi l’oleolito per i tuoi utilizzi.

Puoi usare l’oleolito tal quale oppure puoi aggiungerlo alle tue preparazioni cosmetiche, ad esempio aggiunto a oli per il corpo, come quello di mandorle o di altri tipi, e puoi decidere di profumarlo con qualche goccia di olio essenziale (qui trovi la nostra ampia selezione di oli essenziali puri e naturali) di quelli che preferisci.

Può essere utilizzato anche come olio per il corpo durante l’anno.

Si conserva per qualche mese. 

Domande frequenti sull’oleolito di Calendula 

Quando si raccolgono i fiori di Calendula? 

La Calendula è una pianta molto generosa: la sua fioritura è abbondante da primavera fino all’autunno e non è raro vederla fiorita anche in inverno: ricordo, nel mio giardino, spuntare i suoi capolini arancioni da sotto la neve! 

I mesi migliori per sfruttare i suoi principi attivi, tuttavia, sono maggio-giugno e settembre-ottobre. 

Quale olio è migliore per fare l’oleolito? 

Questione annosa, spesso discussa in forum e gruppi di autoproduzione è quale sia l’olio migliore per preparare un oleolito. 

Il migliore, per capacità di conservazione, è quello extravergine di oliva, purché pressato a freddo. Dato che a molti non è gradito per uso cosmetico, può andar bene anche olio di semi di girasole che contiene alti quantitativi di vitamina E. 

Evita invece oli che tendono a irrancidire velocemente per effetto dell’ossidazione come quello di vinaccioli o di mandorle dolci.

Il mio consiglio, dato che si tratta di un prodotto da applicare sulla pelle, che penetra nell'organismo, è di non lesinare sulla qualità dell'olio che decidi di usare. 

L'oleolita può essere utilizzato da tutti? 

In linea generale, l'oleolito può essere utilizzato da tutti, anche per le pelli più sensibili. La Calendula però appariente alla famiglia delle Asteracee, e va evitata se hai sensibilità o allergie a una o più piante della stessa famiglia.

Per dubbi in caso di pelle estremamente delicata, è bene fare un patch test, massaggiando una piccola quantità di oleolito sull'incavo del braccio e attendere almeno 12 ore per verificare la formazione di eventuali arrossamenti o reazioni allergiche.

Scopri la nostra selezione di oleoliti già pronti per l'uso, formulati con olio di girasole e piante da raccolta bio: 

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Ultimi commenti su Autoproduzione: Oleolito di Calendula

Recensioni dei clienti

Mirea L.

Recensione del 09/08/2025

Valutazione: 5 / 5

Data di acquisto: 09/08/2025

Una pianta fantastica dai mille usi, anche semplicemente in cucina per abbellire i piatti con i fiori. Molto utile devo dire per le scottature, che guariscono molto più velocemente

Gilia M.

Recensione del 03/06/2025

Valutazione: 5 / 5

Data di acquisto: 03/06/2025

Il macerato di calendula mi piace moltissimo e con questo si possono poi fare tanti altri piccoli prodotti come burri, unguenti e balsami che sono veramente portentosi.

Baristo T.

Recensione del 27/05/2025

Valutazione: 5 / 5

Data di acquisto: 27/05/2025

Lo faccio da anni e viene sempre benissimo grazie anche a queste dritte che mi sono state molto utili. Ottimo per tutte le sue proprietà lenitive è un must have da tenere sempre a portata di mano. Grazie per questo bellissimo articolo.

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