Prebiotici e probiotici: riequilibriamo il microbiota
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4 anni fa
"Tutte le malattie hanno origine nell’intestino” ci ricorda Ippocrate.
Se l’intestino è in squilibrio, non ha più la capacità di scegliere.
A fronte di circa diecimila miliardi di cellule vive che compongono ogni individuo, vi sono centomila miliardi di microrganismi che convivono con esse, distribuiti per il 90-95% lungo il tubo digerente. È il nostro microbiota!
È nella ricchezza e varietà delle specie che costituiscono il microbiota che risiede il segreto del nostro benessere: quando questo equilibrio si altera, insorgono stati infiammatori che possono rappresentare la miccia per l’insorgenza di numerose patologie.
Che cos'è il microbiota?
Un tempo il microbiota era conosciuto come flora o microflora batterica intestinale. Oggi sappiamo che è un termine piuttosto restrittivo, in quanto si riferisce unicamente ai microrganismi benefici. Il microbiota, invece, comprende tutte le specie microbiche presenti nel nostro intestino: oltre ai batteri, che costituiscono la componente principale, anche lieviti, parassiti e virus.
Quando questo ecosistema è in equilibrio si parla di eubiosi. Diversamente, disbiosi.
Un microbiota in equilibrio sarà in grado di assicurarci più salute.
Quali sono le cause di disbiosi?
Vi sono vari tipi di disbiosi, le cui cause possono essere molteplici: un eccesso di igiene e di farmaci, una dieta squilibrata.
Oggigiorno ad esempio, sono sempre più frequenti i casi di intolleranza alimentare. Quante persone cercano infatti i cibi “senza” per via di questa condizione?
Le intolleranze nascono nell’intestino e possono essere riconducibili ad una condizione di disbiosi deficitaria caratterizzata da una carenza di batteri, in particolare Bifidobatteri e Lattobacilli, ovvero di batteri buoni (probiotici), che può essere causata da:
- utilizzo di farmaci, in particolare antibiotici (che riducono, per l’appunto, la componente batterica), ma anche cortisonici, contraccettivi, psicofarmaci, ecc.
- una dieta priva di fibra.
Se poi, contestualmente alla carenza di batteri, vi è una sovracrescita di funghi (in particolare di Candida) potremo trovarci di fronte ad una disbiosi da funghi.
Anche qui, l’alimentazione gioca un ruolo decisivo e la causa potrebbe essere una alimentazione ricca di cibi raffinati, come è per l’appunto quella odierna. In questa condizione, oltre alle intolleranze alimentari, si possono verificare problemi di micosi, in particolare candidosi: mughetto (ovvero infezione della bocca) o vulvovaginite micotica (a livello del tratto inferiore delle vie genitali femminili).
Tra i batteri presenti nel nostro organismo, dunque, ci sono quelli buoni e quelli cattivi.
Se a prevalere sono i secondi (ad esempio del genere Clostridium), si può avere una condizione di disbiosi putrefattiva, causata da una dieta molto ricca in carne e grassi (anche questo abbastanza frequente al giorno d’oggi) e basso contenuto di fibre. Il rischio è che si abbia la produzione di metaboliti tossici o addirittura cancerogeni.
Insomma, spesso alla base vi è quasi sempre una carenza di fibre ed una alimentazione poco “mediterranea” (mediterranea vera per intenderci).
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Prebiotici e probiotici: cosa sono?
La fibra è decisamente importante, in quanto rappresenta il nutrimento dei nostri batteri (in particolare Bifidobatteri e Lattobacilli). Diamole pure il nome di prebiotico.
I prebiotici sono sostanze di origine vegetale, prevalentemente carboidrati, che noi non riusciamo a digerire e che sono in grado di favorire selettivamente la crescita e l’attività dei microrganismi presenti nella nostra flora batterica intestinale.
Sono, in pratica, presenti in verdure, frutta, cereali integrali, legumi, semi oleosi. Ovvero quegli alimenti che dovrebbero essere alla base di una dieta sana, e che sono, di fatto, gli elementi della dieta mediterranea.
Quindi, mentre i probiotici sono i microrganismi (vivi), i prebiotici sono il loro nutrimento (in particolare per i bifidobatteri).
Possiamo prepararci ogni tanto uno yogurt utilizzando come starter, oltre ai due classici batteri lattici (Streptococcus thermophilus e Lactobacillus delbrueckii susp. bulgaricus), anche il Lactobacillus acidophilus (con attività antivirale e che riesce a contrastare la crescita di batteri patogeni, come ad esempio Escherichia coli, Candida) e il Bifidobacterium animalis subsp. lactis BB-12 (i bifidobatteri sono tra i generi più importanti come probiotici e tendono, purtroppo, a diminuire con l’età).
Una caratteristica molto interessante dello yogurt è la presenza di esopolisaccaridi, prodotti dai batteri lattici, con proprietà tecnologiche (sono quelli che conferiscono la viscosità e cremosità allo yogurt), organolettiche (sensoriali) e nutrizionali (sono di fatto dei prebiotici). Questi composti li troviamo anche nei prodotti da forno a lievitazione naturale (con lievito madre).
Preparazione yogurt
Ingredienti
- 1 litro di latte di capra o bevanda di soia
- Starter biologico
Procedimento
- Riscaldare il latte (o la bevanda) fino a raggiungere i 40°C.
- Versare lo starter, mescolando bene (senza lasciare grumi).
- Versare nei vasetti della yogurtiera e lasciare fermentare per circa 14 ore.
- Trasferire i vasetti in frigo per altre 8 ore.
Potrà quindi essere consumato aggiungendo un po’ di frutta fresca, semi oleosi, frutta essiccata (ottimi i mirtilli), grano saraceno tostato, scaglie di cioccolato fondente (almeno 85%), oppure semplicemente con amasake di riso integrale ed una granola pronta.
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