La malattia: lo squilibrio dei 5 elementi
Pubblicato
3 anni fa
In che modo la Medicina Cinese vede la malattia e come riarmonizzare il rapporto degli elementi per ritrovare la salute
Normalmente, quando una persona soffre di stitichezza assume un lassativo per risolvere il suo problema. Senza dubbio, lo stato di salute del suo colon non è buono. Ma siamo sicuri che la causa della situazione di malfunzionamento intestinale sia solamente il colon?
La salute è infatti un concetto complesso, data dall'equilibrio di molti fattori: in Medicina Cinese tutto è regolato dalla legge dei 5 elementi, il cui equilibrio o disequilibrio può influire sulla salute e facilitare la malattia.
In questo articolo parliamo di:
L'equilibrio degli elementi
Nei tempi antichi, un vecchio e saggio medico cinese, per comprendere il senso di quei sintomi, avrebbe ascoltato prima di tutto il resoconto offertogli dal suo paziente; quindi si sarebbe soffermato a osservare la forma del suo volto, gli avrebbe tastato il polso (anche se a questo punto bisogna ammettere che la procedura si farebbe già un po’ più complessa per essere descritta in poche parole), domandandogli poi quali fossero le sue abitudini alimentari e così via. Infine, dopo aver raccolto tutte le informazioni opportune, avrebbe preparato una pozione miscelando vari ingredienti naturali confacenti al caso “personale” del malato, cui avrebbe inoltre aggiunto qualche elemento in più atto a stimolare l’attività gastrica, giacché lo stomaco è tradizionalmente indicato nella medicina cinese classica come “la madre del colon”, così come “il colon è il figlio dello stomaco”: se il figlio non si comporta come si deve, ciò è colpa anche della madre (e naturalmente vale anche al contrario: se il figlio è un buon figlio, il merito ridonda su sua madre).
Tale rapporto madre/figlio evidenzia il ciclo generativo o creativo che permette di fornire l’energia Ki, atta a consentire vita armonica e ottimale all’intero ciclo degli elementi: Legno, Fuoco, Terra, Metallo e Acqua. Se anche i singoli elementi possano patire problemi o scompensi particolari, possono ritrovare un equilibrio all’interno del ciclo generativo universali, purché problemi in eccesso non travalichino certi limiti.
Sfortunatamente, la serenità fisica e mentale non è una condizione di cui nel corso della vita si possa godere perennemente. Quando guidiamo l’auto lungo una strada dove il limite di velocità consentito è di 90 km all’ora, se superiamo tale limite rischieremo logicamente di avere un incidente.
Al contrario, se rispettiamo tale limite avremo rischi minori; se poi addirittura rallentiamo fino a 30 km/h, teoricamente non dovremmo correre rischi di sorta. Ma purtroppo nella vita le cose non sempre vanno come vorremmo.
Per chi sia abituato a guidare un’automobile sportiva a grande velocità, già correre ad appena 90 km/h può risultare enormemente penoso; così, se il nostro automobilista sportivo dovesse incappare in una coda lunga 2-3 km causata da un autista particolarmente placido, che non spinga l’acceleratore della propria macchina oltre i 30 km/h, a un certo punto perderebbe la pazienza e, sorpassate tutte le auto dinanzi a lui adoperando la corsia di emergenza, raggiungerebbe la macchina causa del rallentamento e, come minimo, manderebbe a quel paese l’autista troppo cauto (il quale, nei casi peggiori, potrebbe perfino correre pericoli maggiori, da un occhio nero a una pallottola).
In modo analogo, un piccolo dissidio tra due elementi potrebbe essere risolto in seno al ciclo della generazione. Quando però il dissidio rappresenti un caso di squilibrio meno facilmente sanabile, sarà necessario il ricorso a un altro ciclo, detto il ciclo di controllo, di comando o di distruzione. La casa è vecchia e pericolante. Cambiare una finestra oggi, sistemare una breccia in una parete domani con calce e cazzuola: ecco sintetizzato il compito del ciclo generativo degli elementi. Ma abbattere e ricostruire una nuova casa lasciandone intatte solo le fondamenta e i pilastri portanti, o ricorrere a geometri e architetti allo scopo di ristrutturare la nostra abitazione nel rispetto di ogni norma di sicurezza, ebbene, questo è preciso compito del ciclo di controllo o di distruzione. Si tratta della extrema ratio: solo così saremo in grado di eliminare i gravi rischi (incidente, malattia ecc.) che stiamo correndo.
Squilibri, dissidi e distruzione
Se il rapporto evidenziato dal ciclo generativo è esemplificabile nella relazione madre/figlio, il rapporto nel ciclo di controllo è un poco più complicato: la relazione è infatti paragonabile a quella instaurata fra nonna e nipote. La madre originaria, oltrepassando figlio e nuora, prende direttamente contatto con il nipote, cui si affretta a dare consigli e ammonimenti utili, dal momento che le cure provvedute dai genitori paiono carenti (e un grosso problema può essere costituito dal fatto che la madre del ragazzo è molto esigente e, anziché aiutare suo figlio, potrebbe opprimerlo con richieste eccessive).
L’Acqua, elemento storicamente temuto e rispettato dagli antichi cinesi sia per la sua abbondanza sia per le sue virtù, contiene mille trasformazioni dell’energia Ki, che in essa assume le forme di fiume, ghiaccio, nebbia ecc. Enorme è dunque la potenzialità dell’Acqua: può giungere dove desidera distruggendo in un attimo ogni ostacolo come fa uno tsunami; ma può anche spaccare la pietra goccia dopo goccia, con lungo e infinitamente paziente stillicidio. Se riusciamo a imbrigliare la sua potenza costruendo dighe e argini robusti, saremo in grado d’impiegarla come straordinaria fonte d’energia. Al contrario, se le protezioni e gli sbarramenti di cui disponiamo sono deboli, verremo inevitabilmente travolti dalla sua forza incontrollabile e imprevedibile.
L’esempio dell’acqua serve a spiegare come il ciclo di controllo (o di dominio, o di distruzione) deve funzionare. Esso è un meccanismo molto importante, che ci permette di affrontare certe patologie particolarmente severe equilibrando i forti scompensi tra un elemento e l’altro.
Mentre la rotazione del ciclo generativo procede a senso unico, il ciclo di controllo compie il giro interno del circuito dei cinque elementi in connessioni dirette e non mediate, come illustrato dallo schema seguente:
Il Legno controlla (domina o distrugge) la Terra, perché il Legno è “la nonna della Terra” e la Terra è “il nipote del Legno”; Il Fuoco controlla il Metallo, in quanto il Fuoco è “la nonna del Metallo” e il Metallo è “il nipote del Fuoco”; la Terra controlla l’Acqua, siccome la Terra è “la nonna dell’Acqua” e L’Acqua è “il nipote della Terra”; il Metallo controlla il Legno, poiché il Metallo è “la nonna del Legno” e il Legno è “il nipote del Metallo”; infine, l’Acqua controlla il Fuoco, dal momento che l’Acqua è “la nonna del Fuoco” e il Fuoco è “il nipote dell’Acqua”.
L’eccesso del Legno (alberi) impoverisce la Terra, sottraendole sostanze nutritive.
L’eccesso del Fuoco fonde il Metallo.
L’eccesso della Terra blocca il flusso delle acque erigendo argini e dighe.
L’eccesso del Metallo (le asce dei boscaioli, la sega del falegname) abbatte il Legno (gli alberi).
L’eccesso dell’Acqua spegne il Fuoco.
I cinque elementi in relazione alla salute
Prendiamo come esempio l’ipertensione arteriosa per spiegare i rapporti intercambiabili dell’energia Ki tra due elementi. Pensiamo al cuore. Il cuore (l'organo sotto il controllo della loggia Fuoco) è costretto a lavorare molto per rimediare a una carenza circolatoria. I suoi canali sono intasati, cosicché il sangue circola a stento attraverso il corpo, facendo scarseggiare il nutrimento necessario alle cellule. Il cuore pompa dunque più forte, la pressione si alza in modo che le sostanze nutritive possano giungere alle cellule come previsto.
Eliminare i grassi, mangiare meno proteine rappresenta senz’altro un accorgimento importante. Tuttavia, se il cuore si trova al momento in tali condizioni, è necessario verificare anche le condizioni dei reni (l’Acqua). Seguendo il concetto espresso nello schema relativo al ciclo di controllo, dobbiamo considerare quale causa del malfunzionamento del cuore l’eccesso di energia Ki a vantaggio dei reni, che hanno perciò depauperato la carica energetica dovuta al cuore. È in tal modo che “il Fuoco è domato (spento) dall’Acqua”. A questo punto, per abbassare la pressione sanguigna mangiamo meno cibi indesiderati, rallentando l’attività dei reni senza bloccarla. Eliminare o consumare meno grassi e proteine animali è corretto; ci vuole tuttavia un altro intervento: adoperare meno sale e bere molta acqua, in modo che i reni scarichino l’eccesso di sale e ripristinino il normale funzionamento del sistema circolatorio. Uno dei primi rimedi farmacologici per l’ipertensione arteriosa non è forse costituito da presidi capaci di favorire la diuresi?
Quando ridiamo forte, il cuore batte più forte, significa che il Fuoco è in eccesso: e non è forse vero che ci manca il respiro, e sentiamo il bisogno di riempire d’aria i polmoni, cioè il Metallo? Il fuoco fonde il Metallo. Il ferro (Metallo) può essere battuto e lavorato solo alle alte temperature. Il ferro non può tagliare o spegnere il fuoco, ma taglia gli alberi. “Il Legno è il nipote del Metallo”.
Nel caso dell’ipertensione arteriosa, la “distribuzione dei denari” (leggi qui per approfondire il concetto sulla distribuzione dei denari) tra i vari elementi potrebbe evidenziare la seguente ripartizione: Legno 18, Fuoco 20, Terra 17, Metallo 7 e Acqua 38. L’energia Ki del cuore (= Fuoco) raggiunge un buon livello, ma quella dell’Acqua è più forte, per cui l’Acqua sottomette il Fuoco. Sfortunatamente, il Fuoco non può andare contro l’Acqua. A questo punto, se si può rinforzare l’energia Ki della Terra, il Fuoco potrà iniziare a bruciare normalmente, visto che la Terra controlla l’Acqua.
Mangiare pochi cibi di origine animale e usare meno sale è un buon accorgimento, ma che va coadiuvato aumentando nella propria dieta l’apporto di cereali e verdure, che possono rinforzare la Terra in modo che il cuore possa riprendere a funzionare normalmente.
La Terra (lo stomaco) controlla l’attività dell’Acqua (i reni). Un piatto di riso, funghi shiitake e rape ben cotti sarebbe l’ideale, in casi del genere, perché è una combinazione alimentare capace di fortificare il cuore; si tratta inoltre di alimenti dalle spiccate proprietà diuretiche, capaci di regolarizzare le funzioni renali. Attraverso l’impiego di questo ulteriore accorgimento dietologico, si potrebbe modificare ancora la distribuzione del “capitale” cui abbiamo accennato: 28 alla Terra (togliendo una decina di “denari” all’Acqua); 18 al Legno, 20 al Fuoco, 28 alla Terra, 7 al Metallo e 29 all’Acqua. In tal modo ridurremo il “capitale” del Metallo a 7, come prima: così il Metallo non andrà a infastidire il Legno (“la madre del cuore”).
Il ciclo di controllo viene attivato dall’energia Ki di qualche elemento in eccesso. Se il Ki di un determinato elemento è scarso, non ha la forza di scatenare alcun conflitto. Il problema sta sempre nell’eccesso, nella carica energetica eccessiva. D’altra parte, pensateci: non è forse vero che in tempi di guerra tanti problemi di salute scompaiono o diminuiscono sensibilmente?
D’altro canto, è proprio grazie a un occasionale dissidio tra i cinque elementi che ci accorgiamo di avere qualche scompenso da riequilibrare sollecitamente. Quante volte abbiamo sentito dire: è mancata quella tal persona che stava così bene e che non è mai andato dal medico?
Non siamo creature perfette. Avremo sempre qualcosa da riaggiustare, fino all’ultimo dei nostri giorni.