Inizia con il Porridge
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6 anni fa
D’avena, di riso, di grano saraceno, dolce o salato: consigli pratici per una sana colazione in ciotola
Il porridge, anche chiamato porage, porrige, parritch, è uno tra i piatti più misteriosi del pianeta. Molto conosciuto di nome ma poco di fatto, è un piatto di cui tutti parlano senza sapere precisamente cos’è.
Può essere servito caldo o freddo, può essere dolce o salato, lo possiamo gustare in Scozia come in India. Oggi è di moda più che mai, soprattutto servito nella tanto amata “ciotola” o bowl, che impazza sui social.
Breve storia del porridge
Il nome porridge deriva dalla parola inglese pottage che significa stufato o zuppa.
Nelle isole britanniche, fino all’arrivo del pane, il porridge era il modo più comune per cucinare e consumare i cereali. Era un piatto della tradizione povera e contadina: generalmente salato, veniva accompagnato da carne (quando c’era), ortaggi ed erbe aromatiche, e addensato con l’orzo.
Pochi lo sanno ma il porridge è un piatto base anche della cucina africana, dell’Europa del Nord e della Russia. Nell’antichità il porridge era un piatto consumato dagli antichi Greci, che facevano un impasto denso e umido, molto amato anche dagli Etruschi. In Russia il porridge veniva chiamato kaša e fu per secoli il piatto principale delle feste o delle celebrazioni nazionali. Era un piatto così amato che la parola kaša divenne sinonimo di festa. In seguito si iniziò a mangiare nel periodo del raccolto, quando i braccianti lavoravano e mangiavano tutti insieme, e allora la parola kaša divenne sinonimo di cooperativa.
Provalo e te ne innamorerai
Il porridge d’avena è generalmente il più consumato, particolarmente apprezzato è quello della Scozia, soprattutto grazie alla ottima qualità del cereale coltivato direttamente nel Paese. L’avena è il cereale più ricco di proteine, di aminoacidi essenziali di lipidi e di minerali, in particolare di fosforo.
È un cereale che dona energia e vigore, quindi il suo consumo è molto consigliato nei periodi della crescita, dell’allattamento e della convalescenza. Per chi sta seguendo una dieta e vuole perdere qualche chilo senza rinunciare al gusto, il porridge di avena è un piatto da inserire tra le buone abitudini per una sana e gustosa colazione.
Tra i cereali utilizzati per altri tipi di porridge vi sono: semolino, riso, grano, orzo, granoturco, grano saraceno, sorgo, miglio. Il porridge è un piatto con cui ci si può sbizzarrire in mille modi, creando accoppiamenti prelibati e super sani! Vediamo insieme qualche gustosa ricetta per sfruttare al meglio questa favolosa pietanza tratte dal libro Ayurvegan, la cucina vegan incontra la tradizione ayurvedica.
Porridge di saraceno
- 100 g di fiocchi di saraceno
- 200 ml di latte di cocco
- 200 ml di latte di mandorle
- 2 semi di cardamomo
- 3 albicocche secche
- 2 cucchiaini di scorza di limone tritata finemente
- 1 cucchiaino di scorza di limone tritata finemente
- 1 cucchiaio di succo di limone
- 2 cucchiaini di semi di lino
- 2 cucchiai di semi di canapa
- 3 cucchiai di pistacchi
- 2 cucchiai di olio extravergine di oliva o di olio di sesamo
Pesta il cardamomo nel mortaio ed estrai i semini. Trita le albicocche. Versa le bevande di cocco e mandorla in un pentolino, unite la scorza di limone, le albicocche e i semini di cardamomo. Porta sul fuoco e fai sobbollire dolcemente per cinque minuti. Metti i fiocchi di saraceno in una terrina di vetro, versa il latte aromatizzato e mescola delicatamente. Fai riposare 5 minuti, poi unire il succo di limone e semi di lino. Distribuisci il porridge nelle coppette e decorate con pistacchi, semi di canapa. Condisci con l’olio scelto e servite.
Amaranto porridge
- 100 g di amaranto
- 2 cucchiai di uva sultanina
- 2 fichi secchi
- 1 cucchiaio di scorza di lime grattugiato
- 1 cucchiaio di succo di lime
- 1 banana
- 2 cucchiai di nocciole sgusciate
- 1 cucchiaino di semi di papavero
- 2 datteri medjoul (facoltativi)
La sera prima metti in ammollo l’amaranto. La mattina dopo scolati e trasferisci in un pentolino, con una quantità di acqua pari a due volte e mezzo il suo volume. Accendi la fiamma e tienila vivace fino quando l’acqua comincia a bollire, poi abbassa al minimo. Aggiungi la scorza di lime. Trita l’uvetta e i fichi secchi, unisci all’amaranto e procedi con la cottura fino a quando il liquido non sarà completamente assorbito.
Verso la fine mescola con un cucchiaio per evitare che si attacchi. Trasferisci il composto in una ciotola di vetro e fai intiepidire. Nel frattempo trita grossolanamente le nocciole e tostale in una padellina. Taglia la banana a rondelle e bagnala con il succo di lime. Trasferisci il composto di amaranto in due ciotoline, distribuendovi in parti uguali la banana e le nocciole tostate. Decora con i semi di papavero e un dattero in ciascuna porzione.