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Il portare che fa bene a mamma e bebè

Pubblicato 3 anni fa

Quando nasce un bebè nasce una mamma e con loro due nascono tante opportunità di vivere quel profondo e nuovo legame attraverso un vissuto sereno e di contatto.

Il mammifero è una specie che partorisce il suo cucciolo già abbastanza autonomo per sopravvivere in natura, ma non è così per l’essere umano che nasce ancora troppo immaturo per vivere ricevendo solo un accudimento per essere sfamato, come invece accade tendenzialmente agli animali. Il bebè ha bisogno infatti di molte altre cure che non riguardano in esclusiva la sfera alimentare, ma anche l’assistenza nell’igiene, nel sonno e nella presenza di un caregiver come figura di riferimento.

Ed ecco perché il babywearing è così importante dopo la nascita.

Indice dei contenuti:

L'esogestazione, una fase fondamentale ma trascurata

Dopo la nascita, il bebè vive un periodo di esogestazione in cui la sua capacità di vivere è strettamente dipendente dalla madre, continuando il suo sviluppo per tutta la durata del puerperio (40 giorni dopo il parto) e i successivi mesi in cui deve esplorare il mondo circostante così diverso dall’ambiente da cui proviene, l’utero.

La differenza dei ritmi vissuti è importante e se confrontiamo i ritmi di un neonato con una giornata tipo della società di oggi è facile intuire perché il bebè cerchi calma e contatto.

Durante il travaglio il piccolo percorre un vero e proprio viaggio con un passaggio drastico da un ambiente ovattato, buio, caldo e accogliente, in assenza di gravità ad uno luminoso, senza il sostegno dell’acqua e completamente esposto ai rumori e alla presenza di odori, persone ed energie molto intense per la sensibilità del piccolo.

Benefici del babywearing

Il contatto con la mamma è fondamentale per filtrare ed attutire l’impatto con il mondo di stimoli che lo circonda e il babywearing è la migliore soluzione. I vantaggi sono molteplici anche per la mamma, che, grazie all'uso di fasce e marsupi ergonomici, scarica e distribuisce il peso del bebè (che aumenta progressivamente) evitando carichi su colonna, bacino e sul pavimento pelvico e aiutando il bambino stesso a sfruttare la posizione in verticale rispettando la fisiologia della sua colonna aiutandolo nell’elaborare pian piano gli stimoli e le informazioni dell’ambiente esterno rimanendo a contatto con il suo punto di riferimento nel mondo: la madre.

Il babywearing è utile inoltre alla prevenzione dei disturbi tipici dei primi mesi del bebè, quando spesso i rigurgiti possono portare al reflusso e le posizioni su ausili come sdraietta ed ovetto non sono naturali come invece la posizione nella fascia o nel marsupio. La nanna in culla può creare tensioni al collo e al corpo del bambino se avviene troppo frequentemente durante le 24 ore in cui il piccolo ha bisogno di molto riposo, necessario ad un corretto sviluppo sotto tutti i punti di vista, neurologico, posturale, digestivo ed emotivo. La praticità del portare in fascia o nel marsupio il bebè è utile anche per la mamma che avrà infatti la possibilità di mani libere e di non trasportare carichi ulteriori come passeggino etc. e allenando il suo corpo gradualmente a sopportare il carico del peso del bambino che cresce e rispettando la fisiologica e graduale ripresa post parto.

Il corpo del neonato portato in fascia viene cullato ad ogni movimento in modo dolce e naturale rispettando il suo naturale bisogno di contatto per assicurare una conoscenza dell’ambiente che lo circonda con una base emotiva sicura e un aiuto importante all’ergonomia del suo corpo, che terrà posture corrette e che gli garantiranno un controllo e una conoscenza di qualità del proprio corpo fin da subito, condizioni utilissime allo sviluppo psico-motorio del bebè, per arrivare al momento della posizione seduta in autonomia e al momento del gattonamento con una percezione di sé e del proprio corpo molto sviluppati e che lo aiuteranno a vivere le tappe di sviluppo con abilità e serenità.

L’aspetto più importante del babywearing è il trasmettere al bebè la presenza del contatto costante, base dello sviluppo psicofisico dell’essere umano, che crescerà con un nutrimento emotivo e di contatto altrettanto importanti rispetto a quello alimentare, per garantire una crescita in armonia e benessere in questo momento storico così frenetico e complesso. Inoltre la possibilità di far indossare la fascia o il marsupio anche ai papà è un vantaggio per consolidare il rapporto e l’attaccamento con questa figura così importante che merita la giusta considerazione, non solo perché di aiuto alla mamma, ma anche perché è di importanza fondamentale nello stabilire un contatto come riferimento che è parte della famiglia e che aiuta il bimbo a sviluppare quella particolare fiducia e senso di protezione che solo un papà può trasmettere.

Papà che tiene in fascia un bimbo

I vari tipi di supporti esistenti sono illustrati nell'articolo dal titolo Baby Wearing: quale supporto scegliere?

Per approfondire in generale l'argomento babywearing puoi leggere invece...


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Recensioni dei clienti

Baristo T.

Recensione del 28/12/2024

Valutazione: 5 / 5

Data di acquisto: 28/12/2024

Ed è proprio vero, si crea un'intimità maggiore sul genitore che ti porta di più. A noi, ad esempio, ci ha sempre portati il babbo e infatti il legame con lui è molto diverso da quello con mamma, non che le si voglia meno bene, ma c'è una fiducia maggiore, una sicurezza innata e inculcata da quel gesto che rende più tranquilli. Quindi, sì, consiglio vivamente di portare i piccoli a turno proprio per avere entrambi quel rapporto magnifico di fiducia che si viene a creare. Grazie per questo splendido articolo.

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