Baby Wearing: quale supporto scegliere?
Pubblicato
3 anni fa
Daniela Marletta
Osteopata, chinesiologa pediatrica e educatrice
Approfondiamo il tema del baby wearing, già affrontato nell'articolo Il portare che fa bene a mamma e bebè, che merita spazio e divulgazione per sensibilizzare le famiglie ed aiutarle ad apprezzare tutti i gli aspetti positivi di questa pratica, tanto diffusa in molte parti del mondo, ma ancora tutta da scoprire nel nostro paese.
Quante possibilità esistono?
Quali aspetti considerare per decidere il supporto giusto
A seconda delle esigenze e abitudini della mamma, ma anche dell’età e del temperamento del bebè, abbiamo diverse opzioni per scegliere come portare, fin dai primi giorni di vita.
Partiamo dal presupposto che va soprattutto rispettata la fisiologia della colonna del bebè che crescerà man mano con il tempo e arriverà ad avere sempre più un controllo posturale con un maggior tono e un maggior equilibrio; imparando ad osservarlo e a leggere i suoi segnali quando comunica con voi sarà possibile scegliere il miglior supporto per le vostre necessità... a ciascuno il suo!
Altri punti molto importanti da considerare sono la libertà di movimento per chi porta e la sicurezza per il bimbo che giova di questo ausilio e di tutti i suoi vantaggi. Infatti nella scelta della tipologia di fascia devono essere eseguite precise legature che sostengono senza costrizione e lasciano sia al bebè che al caregiver la possibilità di muoversi senza tensioni o pericoli di scioglimento delle posizioni. Tutto deve essere comodo e, appunto, sicuro.
Distinguiamo quindi i supporti ‘strutturati’ (come i marsupi) da quelli ‘non strutturati’ (come appunto le fasce) di cui parliamo in questo articolo.
I punti fondamentali, indipendentemente dal supporto scelto, sono quindi:
- sicurezza: i nodi e il tessuto devono essere accuratamente effettuati per avere la massima efficacia e comodità nel portare ed essere portati;
- contatto morbido, senza costrizione: il bebè deve sentirsi accolto e accudito, non bloccato e stretto o appeso;
- buona legatura (supporto da personale qualificato): è utile chiedere una consulenza a personale formato per la scelta del giusto supporto e per imparare con serenità secondo le proprie esigenze;
- rispettare le proprie esigenze e quelle del proprio bebè;
- imparare senza fretta e senza pretendere la perfezione, ma ascoltando voi e il vostro piccolo.
Vediamo ora i tipi di fasce più diffusi.
La fascia elastica
Indicata dai primi giorni di vita, è consigliata già appena dopo il parto per continuare a far tenere al bebè la posizione fetale, farlo sentire avvolto e protetto (va considerata l’esogestazione e i riflessi primitivi non ancora integrati, come ad esempio il riflesso di moro).
Data la leggerezza del tessuto è indicata per i primi giorni grazie alla possibilità di allargarla per far entrare o far uscire il bimbo (o addirittura allattarlo senza difficoltà) senza dover slegare ogni volta i nodi.
Va precisato che l’elasticità del tessuto renderà più cedevoli le legature, quindi sarà utile utilizzarla finché il bebè sarà abbastanza leggero (non oltre i 6 kg).
La fascia rigida
E' creata al telaio con una trama fitta (per fascia rigida si intende diversa da elastica, ma il tessuto è morbido e confortevole), ha una lunghezza variabile tra i 4 e i 5 m circa e può essere di diversi tessuti (cotone o mix di tessuti come canapa, lino, seta ecc.) e va scelta considerando la stagione e il fatto che per favorire una buona termoregolazione non ci dovrebbero essere altri strati addosso a mamma e bebè, soprattutto nella stagione calda.
Può essere utilizzata per la legatura cuore a cuore, la posizione laterale e quella sulla schiena quando il cucciolo sarà un po’ più grande.
La fascia ring
Tessuto più corto (2-2,5 m) che scorre all’interno di due anelli che permettono di regolare la tensione della legatura e di conseguenza l’altezza del bebè che andrebbe tenuto ad altezza ‘bacio sulla testa’.
Preferibilmente indicata da quando i muscoli del collo avranno un buon tono per sorreggere la testa è utilissima anche per il periodo "sali scendi" quando il bimbo non è ancora così autonomo per lunghi tragitti e ricerca il contatto dell’essere portato, permettendo al portatore di scaricare correttamente il peso e avere le braccia libere, salvaguardando la schiena e tutto il corpo del bebè.
Tutti i tre tipi di fascia hanno una larghezza di 70-80 cm.
Il supporto semi strutturato (marsupio o Mei-Tai)
E' un ibrido tra fascia e marsupio, compromesso per la comodità delle legature (che in genere sono cinture) ma deve essere RIGOROSAMENTE ERGONOMICO (altrimenti il bebè è letteralmente appeso) e va scelto con cura quando il piccolo ha già una maturità corporea, soprattutto articolare, e una stabilità muscolare che gli permette di compartecipare nella posizione delle anche e del collo.
Può essere portato anteriormente o sulla schiena, ma va scelto ed indossato con attenzione tento quanto un capo di abbigliamento, soprattutto in base alle necessità e alle caratteristiche del bebè.
La condizione fondamentale di fasce e marsupi è che le anche del bimbo formino la cosiddetta M per garantire un corretto sviluppo delle articolazioni del bacino e di tutta la colonna vertebrale, per rendere piacevole, rilassante e ricco di benessere il contatto e l’essere portato, che gli permetterà una crescita sana ed equilibrata sentendosi accolto e accudito con serenità, mentre esplora il mondo con l’aiuto di mamma e papà.
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