Tummy time: cos'è e perché è importante per il bebè
Pubblicato
3 anni fa
Daniela Marletta
Osteopata, chinesiologa pediatrica e educatrice
Il tummy time è il cosiddetto "tempo a pancia in giù" che si può proporre al bebè fin dalle prime ore di vita, iniziando dal petto dei genitori per consolidare il contatto (per un approfondimento su questo tema si può leggere l'articolo dal titolo Pelle a pelle. Così nasce un legame) e abituare gradualmente il bimbo a questa posizione che è utile per tantissimi motivi.
Benefici del tummy time
- Sviluppa l’attenzione quando il bebè è sveglio
- Favorisce lo sviluppo dei muscoli posturali del dorso e del collo
- Favorisce lo sviluppo della visione in prospettiva
- Favorisce l’esplorazione dell’ambiente (anche visivo fin dalle prime settimane)
- Previene le plagiocefalie (testa piatta da posizione supina costante)
- Favorisce la relazione con il genitore
- Favorisce lo sviluppo motorio/visivo/sensoriale per preparare il bebè alle tappe di sviluppo successive (gattonamento, stazione eretta, navigazione costiera, primi passi ed equilibrio).
Quando iniziare a proporlo
Dopo il primo mese di vita è utile aiutare il bebè proponendo il tummy time per poco tempo ma diverse volte al giorno, appoggiandolo delicatamente sul cuscino da allattamento o comunque una superficie abbastanza alta e tondeggiante che lo aiuti a sostenere il capo con più facilità e lo intrattenga con attività che lo interessino per farlo interagire con l’ambiente e il genitore, essendo, in questo modo, facilitato per vedere ciò che lo circonda senza troppo sforzo per i muscoli della zona cervicale e dorsale.
La stimolazione sensoriale più appropriata è quella con forme e colori a contrasto che stimolano lo sviluppo della vista e della percezione dello spazio, offrendo un punto di vista verticale degli oggetti e di ciò che il bambino guarda, molto diverso e più utile di ciò che vede dalla posizione supina (sdraiato a pancia in su).
E’ dimostrato che i bimbi che hanno iniziato il tummy time fin dai primi giorni di vita hanno uno sviluppo psico-motorio migliore sia nel raggiungimento delle tappe motorie, sia nella qualità dello sviluppo delle loro capacità di percezione ed interazione con l’ambiente, favorendo una crescita armoniosa e con migliori gesti, abilità e interazione con le persone che lo circondano.
Come viene adattato col passare dei mesi
Con il passare dei mesi è utile proporre questa fondamentale posizione sempre più frequentemente, ricordandosi che ogni bebè ha le sue caratteristiche, peculiarità e preferenze, ma soprattutto i propri tempi.
E’ importante associare a questo momento di attività un gioco sensoriale che coinvolga il piccolo nell’esplorazione e nello sviluppo delle sue funzioni cognitive in modo da rendere interessante e produttivo il tempo a pancia in giù come punto di partenza che darà poi aiuto alla fase del rotolamento, per poi passare allo striscio e successivamente al gattonamento, tutte tappe importantissime e fondamentali per un buon equilibrio senso-motorio e di coordinazione oculo manuale e podalica (ne ho parlato in un articolo dal titolo Le tappe motorie del neonato).
Nel caso il bebè non accetti volentieri la posizione a pancia in giù è utile valutare se sono presenti alcune tensioni o squilibri posturali che sono già ben visibili nonostante sia ancora neonato, sempre dopo valutazione pediatrica, chiedendo consiglio ad un osteopata pediatrico specializzato o ad un professionista che possa aiutarlo ad apprezzare le qualità di questo momento della giornata che può diventare divertente e ricco di sorrisi e scoperte.
Quando il bambino sembra non gradire la posizione
Da precisare che dai 3 ai 5-6 mesi di vita circa, alcuni bambini, nonostante abbiano iniziato un ottimo percorso di sviluppo motorio sin dalle prime settimane di vita con il tummy time sul tappetone, potrebbero iniziare a fare più fatica a rimanere proni e risultare più svogliati nel mantenere quella posizione.
Quando questo accade, molti genitori mi scrivono preoccupati chiedendomi il motivo per cui il proprio bimbo ha iniziato ad essere infastidito durante il tummy time e vuole essere preso in braccio più spesso.
Una spiegazione potrebbe essere legata alla dentizione. Spesso si pensa che il fastidio provocato dall’eruzione dei dentini sia presente solo nei giorni in cui il dentino taglia la gengiva e viene alla luce. In realtà quella rappresenta la parte finale di un percorso iniziato mesi prima e che, settimana dopo settimana, porta alla fuoriuscita del dente.
Questo significa che il bimbo può iniziare a manifestare i primi sintomi e fastidio da dentini già a partire dal secondo/terzo mese di vita, aumentando esponenzialmente la salivazione e iniziando a mettere le mani in bocca freneticamente, in cerca di sollievo.
A questi sintomi, si possono associare altre difficoltà, come una maggiore irritabilità durante la giornata o un comportamento insolito durante l’allattamento (ad esempio il bambino potrebbe staccarsi spesso dal seno e, a volte, mangiare anche meno).
Quindi, quando i dentini iniziano a "muoversi" e infastidire il bimbo, anche il tummy time potrebbe risentirne e avere una sorta di stallo.
Coccola il tuo bimbo, assecondalo maggiormente ma non demordere col tummy time; sicuramente nell’arco di qualche settimana riuscirete a riprendere perfettamente le vostre sessioni piene e divertenti di gioco sul tappetone.