Questa pianta aiuta a perdere peso, alleviare l’artrite e a contrastare i disturbi del ciclo
Pubblicato
3 anni fa
Romina Rossi
Giornalista e naturopata
Scopri i benefici dello zenzero
Hai mai provato lo zenzero? Si tratta di una pianta medicinale che viene usata sia a scopo terapeutico che alimentare da almeno 3000 anni. In Ayurveda è chiamata “la grande medicina universale”.
Appartiene alla stessa famiglia della curcuma e del cardamomo, altre spezie il cui uso è ormai molto diffuso anche in Occidente. Si utilizza il rizoma (la radice) dal colore giallo acceso che è la parte che vanta diversi benefici sulla salute, dato che contiene due sostanze che sono responsabili delle proprietà medicinali, ad azione soprattutto antiossidante e antinfiammatoria: gingeroli (che si trovano nella pianta fresca) e shogaoli (che si formano come prodotto della disidratazione dei gingeroli durante l'essiccazione della pianta). Insieme diventano un composto molto utile per il benessere generale.
Saprai che ha diversi benefici anche sulla salute: nella medicina tradizionale, è stato utilizzato per malattie come indigestione, vomito, dolori articolari e muscolari e raffreddore. Ma non si limita solo a questi benefici: di seguito te ne presento alcuni, che sono stati recentemente confermati dalla scienza.
Aiuta a perdere peso
Diversi studi confermano che lo zenzero può aiutare nella perdita di peso: oltre a contribuire a perdere i chili di troppo, soprattutto nella parte addominale e sui fianchi, l’assunzione aiuta a ridurre l’indice di massa corporea o indice BMI, se abbinato a una dieta equilibrata ed ipocalorica e ad adeguata attività fisica.
Aiuta anche a contrastare lo stress ossidativo, grazie alla sua funzione antiossidante. L’obesità infatti facilita la formazione di radicali liberi in eccesso che, a loro volta, portano a un aumento dello stress ossidativo, responsabile dell’infiammazione cronica di basso grado. Tale condizione si manifesta senza sintomi ma, come un killer silenzioso, può contribuire ad alterare la funzionalità delle cellule favorendo diverse malattie (diabete di tipo 2, ipertensione, malattie cardiovascolari e alcuni tipi di cancro). L'infiammazione indotta dall'obesità si verifica a causa del continuo accumulo di lipidi nel tessuto adiposo.
Aiutando a ritrovare il peso forma e contrastando lo stress ossidativo questo semplice rimedio agisce un po’ a tutto tondo sulla salute e diventa un alleato naturale per la protezione del cuore, dato che contrasta due dei fattori di rischio che pososno favorire i problemi cardiovascolari.
In uno studio su 80 donne obese, l'assunzione della radice si è rivelata doppiamente benefica: da un lato ha contribuito a ridurre i valori dell’insulina, l’ormone che regola i livelli di glucosio nel sangue e che, quando è in eccesso causa insulino-resistenza, considerata l’anticamera del diabete di tipo 2. Dall'altro, favorendo la perdita di peso, interrompe un circolo vizioso, dato che le molecole pro-infiammatorie prodotte dal tessuto adiposo partecipano attivamente allo sviluppo dell'insulino-resistenza e aumentano il rischio di malattie metaboliche associate all'obesità.
L’estratto di questa pianta contribuisce anche a ridurre i valori dei lipidi nel sangue e nel fegato, promuovendone l’eliminazione attraverso le feci. Lo studio effettuato conclude affermando che lo zenzero può essere considerato un alimento funzionale per la prevenzione dell’obesità e dell’infiammazione. Potrebbe infatti modulare l'obesità attraverso vari potenziali meccanismi tra cui:
- aumento della termogenesi,
- aumento della lipolisi,
- soppressione della lipogenesi,
- inibizione dell'assorbimento dei grassi intestinali,
- controllo dell'appetito.
Si è infine dimostrato in grado di tenere sotto controllo la glicemia, motivo per cui recentemente è stato preso sempre più in considerazione come rimedio per contrastare la sindrome metabolica, la condizione che si manifesta in presenza di sovrappeso, diabete, colesterolo e ipertensione. Per approfondire i rischi e i rimedi per la sindrome metabolica, leggi l'articolo.
Migliora la digestione
Sai che se i chili di troppo possono essere la conseguenza della difficoltà di digestione e del transito rallentato? Anche questi due fattori contribuiscono infatti a creare accumulo di tossine e stress ossidativo che rallentano il metabolismo.
La cattiva digestione, inoltre, fa sì che l’organismo non sia in grado di scomporre i grassi nel modo corretto: l'organismo non riesce a estrarre e utilizzare i nutrienti di cui ha necessità per nutrire i propri tessuti e organi.
Lo zenzero è noto per i suoi benefici sull'apparato digerente: agisce sulla dispepsia, la cattiva digestione, che si può manifestare con dolore e disagio dopo i pasti. L'assunzione contribuisce ad accelerare lo svuotamento dello stomaco: a questo proposito sono stati fatti studi sia su persone che avevano difficoltà digestive, sia su coloro che non avevano particolari disagi digestivi. Per chi aveva problemi digestivi, lo zenzero ha permesso di svuotare lo stomaco in 12 minuti contro i 16 di coloro che avevano assunto un placebo. Nelle persone senza difficoltà digestive, con assunzione di zenzero lo svuotamento è avvenuto in circa 13 minuti, contro i quasi 27 minuti per chi aveva assunto un placebo. [4]
Contrasta i disturbi del ciclo mestruale
Il ciclo doloroso – o dismenorrea – è una condizione molto comune delle donne: secondo le statistiche ne soffre almeno l’80%, il 15% delle quali in forma grave.
L'attività benefica della radice di zenzero è utile per alleviare crampi mestruali, dolore addominale e mal di testa da ciclo. In uno studio il gruppo di donne che hanno assunto zenzero nei primi 3 giorni del ciclo mestruale ha visto la riduzione dei dolori mestruali esattamente come nel gruppo di donne che aveva assunto farmaci FANS.
Contribuisce, in particolar modo, a ridurre l’intensità e la durata del dolore mestruale.
Una revisione sul trattamento della dismenorrea primaria indica come valida terapia complementare non convenzionale, il consumo di zenzero, benché gli studi al riguardo vadano approfonditi.
Contrasta le infiammazioni e allevia l’artrosi
L’azione antinfiammatoria dello zenzero può essere d’aiuto per le infiammazioni che possono favorire degenerazione delle articolazioni, dolori articolari e rigidità, come nel caso dell’osteoartrite. Uno studio ha dimostrato che è in grado di ridurre significativamente il dolore e la difficoltà di movimento.
Agisce in particolare sull’artrite del ginocchio, alleviando il dolore cronico e il gonfiore. Ma si è rivelato efficace anche sulle malattie reumatiche (artrite reumatoide, artrite e dolore muscolare) contribuendo ad alleviare il dolore e il gonfiore.
In caso di infiammazione si verifica un aumento dell'ossigenazione dell'acido arachidonico, che per parte sua facilita la produzione di prostaglandine e leucotrieni che sono considerati modulatori dell'infiammazione. L'ipotesi più accreditata è che lo zenzero, una volta assunto, possa inibire proprio la produzione di prostaglandine e dei leucotrieni grazie alla sua spiccata azione antiossidante.
Chi non deve assumere lo zenzero
Alle dosi indicate, lo zenzero è ritenuto sicuro. A dosaggi elevati può causare bruciori di stomaco, emorragie e diarrea.
Tuttavia, poiché può interagire con diverse classi di farmaci, è bene chiedere il parere del medico prima dell'assunzione.
Allo stesso modo, in gravidanza e allattamento, è consigliato evitare il fai da te e chiedere il parere del medico curante.
L'assunzione della pianta va assunta sotto consiglio del medico in caso di calcoli alle vie biliari, diabete e altre malattie in atto.
Disclaimer
Le informazioni fornite su Macrolibrarsi.it di Golden Books Srl sono di natura generale e a scopo puramente divulgativo e non possono sostituire in alcun caso il consiglio di un medico abilitato (cioè un laureato in medicina abilitato alla professione) o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, farmacisti, fisioterapisti, e così via).
Le nozioni e le eventuali informazioni su procedure mediche, posologie e/o descrizioni di farmaci o prodotti d'uso presenti nei testi proposti e negli articoli pubblicati hanno unicamente un fine illustrativo e non consentono di acquisire la manualità e l'esperienza indispensabili per il loro uso o pratica.