Perché dovresti praticare la Mindfulness?
Pubblicato
3 anni fa
Perché dovresti praticare la Mindfulness?
È la classica domanda da un milione di Dollari e potrei riportarti tutti i dati tangibili delle millemila ricerche scientifiche che dimostrano quanto la pratica della Mindfulness sia utile a farti star bene, o dirti quanto sia non solo una pratica coltivabile “in autonomia”, ma anche quali e quante applicazioni cliniche possa avere...ma non sono qui per farti una carrellata infinita di esempi.
Sono qui per farti capire quanto tu possa realmente cambiare il mondo che ti circonda lavorando “semplicemente” su te stess@.
In questo articolo parliamo di:
Cos’è la Mindfulness?
Ne ho parlato approfonditamente in "Mindfulness: cos'è e perché praticarla", ma ti rinfresco con piacere la memoria!
Mindfulness vuol dire letteralmente “consapevolezza” ed è un termine coniato ed utilizzato negli anni ‘70 dal Dott. Jon Kabat-Zinn.
Ma cos’è la consapevolezza? Personalmente, mi piace molto la definizione che ne dà il sito unaparolaalgiorno e che abbraccio totalmente:
La consapevolezza non si può inculcare: non è un dato o una nozione. È la costruzione originale del proprio modo di rapportarsi col mondo – in quanto sapere identitario, davvero capace di elevare una persona al di sopra dell’ignoranza e della piana informazione.
La consapevolezza prevede, quindi, un rapportarsi con il mondo.
Da studentessa di Scienze Motorie, non posso che pensare a quanto la nostra persona si rapporti con il mondo attraverso la sfera mentale e, soprattutto, fisica.
Il corpo-mente, unità inscindibile, va a definire la nostra persona nel mondo e la consapevolezza di noi stessi è la benzina che alimenta la “macchina umana”. È il nostro corpo a definire i nostri confini ed a differenziarci dall’ambiente esterno e la postura è letteralmente l’esternazione di ciò che proviamo in quel momento nel rapportarci con il mondo.
È un atteggiamento. Il nostro atteggiamento.
Il filosofo Merleau Ponty, parla del corpo come “dotato di recettori esterni ed interni in una possibilità continua di sentire e sentirci”.
La nostra immagine corporea è data dall’immagine del Sé, definita dall’identità del Sé, a sua volta determinata dalla consapevolezza di Sé.
Alla base di tutto, quindi, troviamo la consapevolezza.
Un altro esempio di necessità di consapevolezza, lo si trova nella nuova piramide alimentare diffusa dalla Fondazione Veronesi, dove, alla base, troviamo quattro concetti fondamentali: prodotti locali, stagionalità, attività fisica e convivialità. Come possiamo essere conviviali ed attenti alla nostra alimentazione senza una solida consapevolezza di noi stessi? Non si può.
Nella psicoterapia della Gestalt, il tema della relazione ambiente/persona è spesso affrontato, in quanto vi sono delle “tecniche di consapevolezza” che migliorano l’orientamento del proprio Sé rispetto all’ambiente ed al fisico.
Come scrivono nomi emeriti della psicoterapia della Gestalt:
Si deve prestare maggiore attenzione al sistema motorio o, più specificatamente, al sistema muscolare. […] È importante ricordare, però, che nel comportamento sano, i sensi e i muscoli lavorano come un’unità funzionale inscindibile
Perls, Hefferline e Goodman, 1997, p.390
Il tema della correlazione inscindibile mente-corpo (sensi-muscoli) è centrale nella maggior parte, se non in tutte, le scienze che studiano l’essere umano.
Ma, se per lavorare sulla postura necessitiamo della guida tecnica di un chinesiologo e per lavorare sulla psiche abbiamo bisogno del supporto dello psicologo/psicoterapeuta, per lavorare con la Mindfulness, invece, abbiamo bisogno solo di noi stessi e di tanta, tanta pazienza.
La Mindfulness è una pratica tanto semplice, quanto profonda e richiede tanta pratica e pazienza nell’educare la nostra mente.
Per capire cosa voglia dire essere realmente consapevoli del momento presente, la Mindfulness è fantastica, perché è più semplice da applicare che da descrivere.
Proprio per questo, desidero proporti due esercizi da applicare quando tu voglia provare ad “educare” la tua mente alla consapevolezza del momento presente senza giudizio.
Esercizio del cibo
Prepara sul tavolo uno snack di piccole dimensioni (una mandorla, un acino d’uva passa, etc…).
Siediti in una posizione comoda con i piedi poggiati a terra. Percepisci il tuo respiro e l’appoggio del corpo sulla sedia ed a terra.
Prendi in mano lo snack. Senti il suo peso, la sensazione che ti dona al tatto, la forma, i confini. Ora osserva i suoi colori ed i dettagli, come se fossi uno scienziato che osserva per la prima volta una nuova forma di vita al microscopio.
Porta al naso lo snack e sentine l’aroma.
Avvicinalo all’orecchio e percepiscine il suono.
Mangialo e masticalo lentamente, come se volessi descrivere ogni singolo aroma e gusto che arriva alle tue papille. Senti il suono della masticazione e percepisci il cibo che comincia a nutrire il tuo corpo.
Una volta ingerito, sii grat@ del momento vissuto e ringrazia.
Esercizio della pittura visiva
Hai un angolo preferito di casa/terrazzo? Bene, porta una sedia accanto a quell’angolo e poniti in una posizione tale da poter avere una visione totale di quell’angolo.
Ora, poniti in posizione seduta con i piedi poggiati a terra. Osserva il tuo respiro, percepisci gli appoggi del corpo sulla sedia e sul corpo.
Guarda lo spazio che hai di fronte, portando l’attenzione alla luce che illumina gli oggetti. Osserva le ombre.
Senti se la luce del sole ti raggiunge e ti scalda.
Ascolta il suono della casa.
Percepisci l’odore dell’ambiente a te familiare.
Ora, immagina di dover dipingere lo spazio che hai di fronte. Pensa a come rappresenteresti gli oggetti ed osservane ogni minimo particolare. Immagina di dover scegliere i colori da preparare sulla tavolozza e registra mentalmente il colore e le differenti sfumature degli oggetti che trovi di fronte a te.
Quando il tuo quadro immaginario sarà completo, torna al respiro, chiudi gli occhi e ringraziati per questa pratica.
Conclusione
Ogni giorno può essere il giorno giusto ed il momento giusto per approfondire la propria pratica e la propria capacità di vivere nel momento presente, scegliendo di osservare e di rapportarci con il mondo sotto un altro punto di vista.
Ti auguro di sfruttare questa grande possibilità di “coltivazione” della consapevolezza da oggi in poi...
Buona pratica!
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