Osteoporosi: il punto di vista secondo la Medicina Cinese
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3 anni fa
Scopri in che modo i 5 elementi influiscono sulla tua salute, determinando salute e malattia
L'osteoporosi è una delle malattie più diffuse, soprattutto dalle donne, dopo la menopausa. In Occidente ci sono diversi fattori considerati come causa dell'indebolimento delle ossa che provoca la malattia. Oggi ti offriamo il punto di vista della secolare Medicina Cinese: ecco, secondo la visione orientale da cosa dipende la malattia.
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Le cause dell'osteoporosi: il ruolo dei 5 elementi
L’osteoporosi provoca una accentuata fragilità ossea: le ossa lunghe si assottigliano e, non essendo più in grado di sostenere il peso dei muscoli e della massa grassa, corrono il rischio di spezzarsi facilmente.
La prima cosa da fare per tentare di ovviare a questo problema consiste nell’assumere calcio tramite i cibi, l’acqua, integratori minerali e vitamina C in pillole abbinati all’attività fisica ecc.
Francamente, è difficile immaginare per quali motivi profondi molte persone incorrano in questo problema. Mangiamo di consuetudine latticini e pesce, frutta e verdura: tutti alimenti che contengono, oltre a nutrienti specifici, calcio, fosforo, magnesio, vitamine; prendiamo il sole per favorirne l’assimilazione ecc. In breve, pare non ci manchi nulla. Ma allora: perché l’osteoporosi?
Qualcuno sostiene che i latticini siano importanti per il calcio; un altro dice che i latticini non servono o addirittura danneggiano le ossa. Ora, senza fare nessuna polemica, cerchiamo di vedere la causa o le cause dell’osteoporosi dal punto di vista della teoria dei cinque elementi della Medicine Tradizionale Cinese.
Il principio della teoria dei cinque elementi si basa sull’idea che i processi dinamici che hanno luogo in Natura si riflettano anche a livello del nostro organismo. Al modo in cui, secondo gli antichi cinesi, le cinque stagioni si mutano l’una nell’altra con il trascorrere del tempo, così anche i gusti devono seguire rispettosamente la circolazione stabilita dalla legge di Natura: dall’acido (la primavera-il Legno) all’amaro (l’estate-il Fuoco), dall’amaro al dolce (la fine estate-la Terra), dal dolce al piccante (l’autunno-il Metallo), dal piccante al salato (l’inverno-l’Acqua), quindi dal salato nuovamente all’acido, ricominciando il ciclo. Questo modo di associare i singoli gusti alle diverse stagioni dell’anno non è tuttavia semplicemente un’idea balzana inventata dai cinesi dell’antichità. All’inizio potrà anche esserci stata una scoperta casuale; ma con il tempo, osservando il ripetersi di circostanze determinate in Natura, gli antichi dovettero comprendere che la primavera preferisce il gusto acido, che all’estate piace l’amaro e cosi via. Si trattò di una scoperta straordinaria, effettuata ascoltando il respiro stesso della Natura.
Prendiamo ad esempio l’acido. La primavera costituisce il momento del risveglio della Natura, e il gusto acido, astringente, è ideale per l’inizio della nuova stagione e aiuta a uscire dal letargo invernale.
Il caldo estivo ci toglie energia, per cui l’amaro è il gusto tonificante che rinforza il cuore, “compattandolo”.
Il piccante è un gusto esplosivo e dilatante che, aiutando i polmoni ad aprirsi, favorisce la respirazione. Il freddo ha un effetto costrittore, per questo con il freddo autunnale si comincia a tossire.
Il salato è associato all'inverno. Per quanto si dica che il sale causa ipertensione e/o ritenzione idrica, per la MTC, grazie ai suoi effetti contraenti, esso esercita sull’organismo un influsso emolliente e depurativo. Grazie al salato, i muscoli si ammorbidiscono, contrastando l’irrigidimento dovuto al freddo invernale. Con il freddo, inoltre, tendiamo a mangiare di più aumentando le scorie organiche di cui ci liberiamo, sicché il sale aiuta anche a mantenere pulito il corpo. Inoltre (per chi ci crede), il sale è un portafortuna adatto ad accogliere e propiziare nel migliore dei modi una nuova stagione.
E infine il dolce che, in pratica, non ha una stagione preferita: si tratta infatti di un gusto universale; è calmante e conciliante, ed è in grado di alleggerire le nostre tensioni in modo da farci sentire in pace con noi stessi. Il dolce è dunque anche un ottimo armonizzante per tutti che si colloca al centro delle quattro stagioni. Tuttavia, per armonizzarsi meglio e senza troppi problemi con le dinamiche di progressione/mutamento tra i cinque elementi, i saggi cinesi hanno collocato questo gusto tra l’estate e l’autunno, in considerazione dei livelli energetici raggiunti in Natura in questa fase dell’anno.
In che modo i 5 sapori influiscono sulla funzionalità degli organi
Lo schema di base dei cinque elementi è quello che abbiamo appena illustrato. In seguito si trasforma così come oggi lo osserviamo.
La giusta dose di ogni gusto esercita benefici non solo sull’organo al quale è più strettamente associato, ma anche sull’organo che dipende dal precedente.
Il dolce (la Terra) va bene per i polmoni (il Metallo) affaticati da tosse insistente: quando ci accade di soffrire di questo disagio fisico, infatti, assumiamo un po’ di miele o succhiamo una caramella per dar sollievo ai polmoni contratti dalla tosse. L’acido (il Legno) è atto a stimolare il cuore (il Fuoco) debole. Il piccante (il Metallo) ha effetto dilatante e disperdente per i reni (l’Acqua) contratti, causa di ritenzione idrica.
Problemi seri nascono quando un organo troppo carico di energia va a controllare od opprimere non l’organo “figlio”, immediatamente successivo a esso e da esso dipendente, ma l’organo “nipote”. In tal modo, l’eccesso di gusto acido “scavalca” il cuore per andare a colpire lo stomaco e il pancreas (la Terra), quando già lo stomaco secerne succhi acidissimi mentre il pancreas non ama l’ambiente acido, sapore contrario e opposto alle sue funzioni. In maniera analoga, l’eccesso del gusto piccante (il Metallo) va diritto al fegato (il Legno) infiammandolo ulteriormente – il nostro fegato, infatti, si trova sempre in condizioni di affaticamento dovuto a iperalimentazione nonché per la frenetica vita quotidiana che siamo costretti a condurre e che non gli permette di svolgere serenamente le sue funzioni.
La disarmonia fra Acqua e Terra che indebolisce le ossa

Ma a questo punto torniamo all’osteoporosi. È un problema severo che riguarda l’energia KI dell’Acqua e della Terra (leggi l'articolo sul qi o KI in medicina cinese). La capacità di osservazione empirica degli antichi cinesi era veramente straordinaria. Hanno creato una teoria attuabile al cento per cento.
Il Legno è legato al fegato, che a sua volta è legato alla qualità e funzionalità dei muscoli. Il Fuoco rappresenta il cuore, che è connesso alle arterie. La Terra equivale allo stomaco, che è legato ai tessuti. Il Metallo è legato ai polmoni, che controllano la pelle. Infine, l’Acqua è legata ai reni, che controllano qualità e spessore delle ossa. Scientificamente parlando, sappiamo che la condizione dei tessuti ossei dipende – oltre che dagli effetti benefici prodotti sul nostro organismo dal sole e dall’assunzione di calcio, fosforo, sodio e vitamina C – dall’ormone della crescita prodotto dalla ghiandola dell’ipofisi e da ormoni sessuali (gli estrogeni e il testosterone) prodotti dalle ghiandole surrenali. Che i cinesi abbiano associato le ossa all’Acqua a causa del fatto che erano a conoscenza del rapporto tra gli ormoni e il tessuto osseo? O forse per via del fatto che il candore delle ossa poteva alludere alle bianche e silenziose notti di plenilunio (la luna è strettamente associata all’elemento Acqua)?
Quando i reni sono troppo carichi (pieni) di energia KI, tale condizione potrebbe creare problemi di coliche renali. Al contrario, se i reni fossero scarsi (vuoti) di KI, ciò potrebbe causare fragilità ossea e, in ultima analisi, l’osteoporosi. L’ambiente climatico dei reni “vuoti” è freddo, umido e buio. In caso di colica renale bisogna fare attenzione all’uso del sale per non peggiorare la condizione dei reni. In caso di osteoporosi, invece, si ha più bisogno di cibi di gusto salato, in modo da rendere più compatte le ossa.
Tali accorgimenti potrebbero tuttavia non essere sufficienti ad affrontare il problema dell’osteoporosi. Come accennavo prima, secondo le nostre attuali abitudini alimentari calcio e altre sostanze necessarie al tessuto osseo non possono mancare. Se l’energia dei reni è scarsa – se i reni sono “vuoti” di KI – e le ossa sono fragili, le cause dell’osteoporosi saranno diverse: qualche elemento sottrarrà energia da reni o ne deprimerà il flusso. Se indaghiamo sulle dinamiche del ciclo dei cinque elementi, scopriremo che la responsabilità è l’iperattività della Terra. L’eccesso di energia della Terra blocca il flusso dell’Acqua: è l’”effetto-diga”.
In pratica, la Terra sta opprimendo l’Acqua impedendole di scorrere liberamente: in altre parole, il troppo dolce sta contrastando l’effetto benefico del sale. La giusta dose di salato è infatti, oltre che emolliente e depurativa, anche tonificante; per tale motivo, i tessuti dei reni possono riavere la loro compattezza. Il dolce (lo zucchero) ha effetto calmante e anti-tensivo. Il suo eccesso causa tuttavia un rilassamento eccessivo a livello renale, allentando la tensione (la compattezza) dei tessuti dei reni, i quali risultano così ipotonici fino a perdere la loro funzionalità che è anche quella di produrre l’ormone sessuale importante per un tessuto osseo in salute (la casistica di tale carenza a livello ormonale è analoga a quella che si verifica nell’organismo femminile durante la menopausa). D’altra parte, il deficit di energia a livello dei reni causato dall’assunzione di dolce non è forse dimostrato dal caso dei diabetici che urinano molto (al punto di non riuscire a trattenere l’urina)?
Non bastano supplementi di calcio o fosforo; non basta prendere il sole se non riusciamo a ripristinare la normale funzionalità dei reni abbassando i livelli di energia della Terra.
È vero che per le donne in menopausa il rischio di osteoporosi aumenta per carenza di estrogeno. Pure, si tratta a mio avviso di una causa secondaria.
Comunque sia, l’aver associato l’Acqua alle ossa è una straordinaria “fantasia” che solo i “vecchi cinesi” potevano immaginare…