Mudra: gesti sacri di energia dello yoga delle mani
Pubblicato
1 anno fa
Marcello Ferrara Corbari
Autore, scrittore e musicista
Scopri il significato dei Mudra e in che modo possono influenzare positivamente il nostro benessere attraverso il riequilibrio dell'energia
Se vi dicessero che esiste uno yoga per così dire “tascabile”, semplice, immediato e praticabile ovunque, voi non fareste carte false per conoscerlo? Questo yoga esiste: è l’antica arte dei Mudra. Gesti delle mani e delle dita, praticati sin dalla notte dei tempi nelle culture di tutto il mondo, che al pari delle classiche posizioni di yoga stimolano la circolazione dell’energia in tutto il corpo e ne favoriscono il riequilibrio.
Donando a seconda delle esigenze pace e serenità in chi li esegue, ma anche dinamismo, forza di volontà e visione più lucida delle cose.
Ma cosa sono esattamente e come funzionano?
Sigilli di energia
La parola Mudra deriva dal sanscrito e significa “sigillo”. Secondo molte tradizioni mediche antiche (indiana, taoista, ma non soltanto) il nostro corpo è attraversato da numerosi canali energetici, invisibili a occhio nudo ma che influenzano il corpo sottile.
Sono chiamati “nadi” nella tradizione yogica (nadi significa letteralmente “tubo”o “canale” in sanscrito, dal termine “nad” che indica l’essere in movimento) e corrispondono ai meridiani della medicina cinese, dell’agopuntura e dello shiatsu.
Questi canali hanno le loro terminazioni sulle punte delle dita di mani e piedi, dalle quali l’energia s’irradia e si disperde verso l’esterno. Quando il corpo è in equilibrio questa dispersione è salutare, nell’ottica di un continuo ricambio. Ma alle volte si creano disequilibri per i quali è necessario trattenere quell’energia un po’ più a lungo nel nostro corpo, in modo da potercene ricaricare.
I Mudra fanno proprio questo: unendo le dita delle mani in diverse combinazioni noi infatti creiamo una sorta di anello che “sigilla” lo scorrere dell’energia, rimettendola in circolo a beneficio dell’organismo.
Come si vede, si tratta in tutto e per tutto di uno yoga applicato alle mani. La prima sillaba della parola Mudra, “mud”, è traducibile con l’italiano “gioia”, mentre la seconda “ra” significa “suscitare”. I Mudra, dunque, sono sigilli che portano gioia. Più semplice di così. Che cosa aspettate a provare a metterli in pratica?
Come e dove praticare i Mudra delle mani
Per la loro semplicità e facilità di esecuzione le posizioni Mudra si prestano a essere praticate in qualsiasi contesto. Non servono infatti tappetini o luoghi particolari per metterli in pratica: si possono mantenere per pochi minuti o per alcune decine, si possono eseguire da seduti in auto o su una panchina, così come da sdraiati a letto. Ma anche in piedi passeggiando o fermi in metropolitana con le mani nelle tasche del cappotto. Per questo li abbiamo definiti letteralmente uno yoga tascabile.
Queste posizioni delle mani (ce ne sono tantissime, molte delle quali di suggestiva bellezza) nascono come intensificazione delle pratiche di meditazione. Ma costituiscono anche una forma di pratica e di meditazione a sé stante.
Addentrandosi alla scoperta di questo affascinante mondo ci si renderà ben presto conto di come il gesto di unire tra loro le falangi delle dita sia soltanto in apparenza un gesto ordinario: coordinando l’andamento del respiro a differenti intensità di pressione la complessità della pratica s’innalza e assume nuove sfaccettature, in grado di risvegliare l’interesse anche del praticante più esperto.
Per praticare i Mudra ovunque sei, ti suggeriamo le carte con le asana per le mani:
Cinque dita per cinque elementi
I Mudra si basano sull’idea che ad ognuna delle nostre dita corrisponda un elemento specifico. Vediamoli in dettaglio:
- Pollice: rappresenta la divinità in noi, il meridiano del polmone, il pianeta Marte, la forza mentale e di carattere. Elemento Fuoco.
- Indice: la gola, l’intestino crasso e il meridiano dello stomaco, il pianeta Giove, la capacità d’azione. Elemento Aria.
- Medio: la vescicola biliare, il pianeta Saturno, la pazienza e il controllo emozionale, la capacità di giudizio e l’equanimità, il vivere in armonia. Elemento Etere (o Spazio).
- Anulare: la vitalità, il Sole, il chakra della radice, la vita amorosa e familiare, la nostra capacità di proteggere il nostro territorio. Elemento Terra.
- Mignolo: la comunicazione e la creatività, il rapporto con la ricchezza e il denaro, il pianeta Mercurio, il secondo chakra, la capacità di relazionarci con gli altri. Elemento Acqua.
Ciascun Mudra va a stimolare in maniera diversa gli elementi presenti in questo elenco. Il numero di combinazioni e posizioni che le dita possono assumere è elevatissimo.
In questo senso possiamo dire che i Mudra costituiscono una vera e propria via di guarigione sia psichica che fisica, perché vanno a riattivare quella che potremmo chiamare l’intelligenza biologica del corpo.
Gli Yogi definiscono il corpo umano come un tempio di cui è importante prendersi cura giornalmente. Conosciuto da almeno cinquemila anni, come attesta una sterminata iconografia religiosa, lo yoga delle mani lavora proprio in funzione di questo quotidiano riordino.
Ma siamo sempre obbligati a lavorare con entrambe le mani o possiamo utilizzare anche una mano per volta?
Mudra per mano sola
Un Mudra può essere praticato anche con una sola mano senza che il suo effetto perda di validità. Spesso questa condizione può verificarsi se una persona ha qualche problema di mobilità (ad esempio un arto fasciato o dolorante) o altre difficoltà legate a condizioni particolari.
Esistono posizioni che richiedono l’uso obbligatorio delle due mani perché le dita devono restare in contatto, ma un numero altrettanto elevato di gesti è pensato per essere eseguito a mani separate, e in questi casi nulla ci vieta di utilizzare una mano sola.
Anche in questo senso la saggezza yogica viene incontro alle esigenze del praticante, in sinergia con il potere di autoguarigione del corpo, per permettere a ciascuno di noi di adattare la pratica alle proprie esigenze del momento.
Destra e sinistra, il gioco delle parti
Le nostre mani sono strettamente connesse al nostro Sistema Nervoso. Secondo uno schema a croce, la mano destra è connessa all’emisfero cerebrale sinistro, quello che regola il Sistema Nervoso Simpatico responsabile delle reazioni di azione, attacco o difesa. Mentre la mano sinistra è connessa all’emisfero cerebrale sinistro che regola il Sistema Nervoso Parasimpatico responsabile degli stati di calma e rilassamento.
La mano destra è solitamente definita come la mano collegata al maschile, alla solarità, all’azione. Le caratteristiche dell’emisfero cerebrale a cui è collegata sono quelle preposte alla logica, all’analisi e alla verbalizzazione.
La mano sinistra, invece, è considerata la mano femminile, lunare e ricettiva. Le caratteristiche dell’emisfero cerebrale a cui è collegata sono legate all’intuizione, all’introspezione e alla percezione non-analitica, emozionale.
Seguendo questa logica le posizioni che richiedono l’unione di entrambe le mani perseguono più distintamente uno scopo di riequilibrio e riarmonizzazione tra le energie maschili e femminili presenti in ciascuno di noi. Mentre quelle a mani separate lavorano per così dire in parallelo, e possono essere scelte ed eseguite anche tenendo conto di questa differenza tra i due lati del nostro corpo.
Concentrandoci sulla mano destra andremo a stimolare maggiormente la nostra parte più estroversa e orientata verso il mondo fuori da noi. Focalizzandoci sulla mano sinistra invece opereremo a livello più intimo e individuale, secondo una logica più introspettiva.
Nulla ci vieta di applicare in contemporanea Mudra diversi per ciascuna mano. Anche da questo si evince la grande flessibilità e possibilità creativa di questo yoga digitale.
La potenza nelle tue mani
Il potere dei Mudra è un potere da non sottovalutare. Come tutte le pratiche yogiche agisce su energie sottili, difficilmente percepibili da chi vi si approcci con un atteggiamento spiccatamente scettico, ma che al di là delle perplessità dei dubbiosi lavora in noi in maniera evidente, scavando a fondo e trasformando radicalmente il nostro status.
Per avere benefici da una posizione è consigliato praticarla per almeno una ventina di giorni, per dieci o quindici minuti al giorno. In questo modo si potranno apprezzare al meglio i progressi sul nostro organismo. Ma già dopo poche sedute ci si renderà conto dei notevoli effetti di questa disciplina, antica come l’uomo stesso, protesa verso il futuro come una mano aperta verso l’immensità del cielo.
Per approfondire i Mudra e imparare le posizioni da praticare ovunque sei, ti suggeriamo questi libri: