Microbiota orale: 6 consigli per mantenerlo in salute
Pubblicato
3 anni fa
Romina Rossi
Giornalista e naturopata
Scopri in che modo può contribuire a salvaguardare la salute di tutto l’organismo e in che relazione è con il microbiota intestinale
Sicuramente avrai sentito parlare del microbiota intestinale e della sua importanza per il mantenimento della salute. Ma sai che esiste un microbiota nella bocca e che è altrettanto importante di quello ospitato nel colon?
Sebbene più piccolo rispetto a quello intestinale, svolge funzioni importanti per il mantenimento della nostra salute, e quando subisce uno squilibrio – una disbiosi – contribuisce all’insorgenza di molti disturbi.
Vediamo come è formato e come si può mantenere in equilibrio.
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Microbiota orale: cos’è e che funzioni ha
Secondo il “Journal of Oral and Maxillofacial Pathology”, nella nostra bocca vive la seconda colonia più grande che abbiamo di microrganismi benefici, che prende il nome di microbiota orale.
È composto da circa 300-700 specie diverse di microrganismi (anche in questo caso in maggior parte funghi, batteri e virus), concentrati soprattutto nella placca dentale e sulla lingua, anche se si trovano in tutte le strutture e tessuti della cavità orale, dalle tonsille, al palato, fino alla gola e alle mucose.
Questi microrganismi creano un ecosistema simile a quello intestinale e partecipano anch’essi a funzioni importanti:
- promuovono la digestione, facilitando, in particolar modo, la scomposizione del cibo tramite la saliva,
- mantengono ottimale la struttura dei denti, garantendo una migliore remineralizzazione,
- favoriscono il trasporto dell’ossigeno alle gengive e ai tessuti molli,
- eliminano le tossine dalla bocca,
- regolano il metabolismo e i processi metabolici (contribuiscono, ad esempio, alla regolazione della pressione arteriosa).
Ha inoltre un ruolo difensivo di primaria importanza: poiché la bocca rappresenta una delle vie di accesso all’organismo umano, il microbiota agisce come una sentinella nei confronti di potenziali batteri esterni che possono infiltrarsi e tentare di raggiungere le vie respiratorie, favorendo una infezione.
La disbiosi del microbiota orale: come riconoscerla
Anche il microbiota orale, come quello intestinale, può essere soggetto a danneggiamenti e squilibri, andando in disbiosi. Tale condizione si verifica quando i ceppi non sono più in armonia fra di loro e alcuni di essi predominano su altri. Immagina una società formata da diversi gruppi: ognuno di essi, presenti in numero equo rispetto agli altri, contribuisce all'armonia e lavora per il benessere complessivo. Se però alcuni gruppi vengono meno, e altri si ingrandiscono a dismisura, potrebbero voler avere un maggiore controllo nella società, imponendo il loro punto di vista o le proprie leggi a discapito dell'armonia generale.
È quello che avviene all'interno della comunità del microbiota: quando i ceppi sono presenti in maniera equa, non ci sono microrganismi nocivi, dato che tutti collaborano all'omeostasi, il naturale equilibrio dell'organismo, ma lo possono diventare se si verificano delle disparità numeriche. La proliferazione di ceppi alcuni su altri comporta problemi che si manifestano sul piano fisico.
La disbiosi dei batteri della bocca può contribuire a favorire:
- aumento della placca dei denti,
- alito cattivo,
- carie ai denti,
- ulcere della bocca,
- mughetto orale, dovuto a proliferazione della Candida,
- parodontite e altre malattie gengivali,
- maggiore sensibilità dei denti,
- infezioni respiratorie,
- tonsilliti.
Fra i fattori che contribuiscono a creare uno squilibrio del microbiota ci sono:
- alimentazione povera di nutrienti e ricca di zuccheri e dolcificanti artificiali,
- uso di farmaci, soprattutto antibiotici,
- fumo di sigaretta,
- prodotti per l’igiene orale troppo aggressivi.
Fai attenzione alle malattie gengivali
Secondo gli studi, i due microbioti, intestinale e orale, agiscono in maniera indipendente e, allo stesso tempo, mantengono un forte collegamento fra di loro, stabilendo una stretta comunicazione sul reciproco stato di salute. In particolare, l’alterazione della flora batterica intestinale può a sua volta alterare quella della bocca e viceversa.
Un campanello di allarme che può indicare un primo squilibrio del microbiota orale sono le malattie gengivali, favorite da una infiammazione che provoca, a sua volta, sia un cambiamento dell’ambiente all’interno della bocca, sia un conseguente squilibrio nella composizione del microbiota orale.
La disbiosi del microbiota orale può inoltre avere conseguenze anche sul resto della salute, favorendo malattie che non hanno nulla a che vedere con la bocca, come il diabete di tipo 2. I batteri della bocca infatti non rimangono circoscritti alla cavità orale, ma viaggiano all'interno del corpo tramite la saliva, raggiungendo stomaco e poi intestino, dove possono più facilmente alterare la composizione del microbiota che lì risiede.
Come prendersi cura dei batteri buoni della bocca
Possiamo prenderci cura della salute dei ceppi batterici in diversi modi, prestando attenzione allo stile di vita, all’alimentazione e ai prodotti che utilizziamo per la cura del cavo orale. Rispettando i batteri buoni, infatti abbiamo maggiori probabilità di contrastare anche l’insorgenza di problemi grandi o piccoli che siano. Ecco 6 consigli.
1. Cura l’igiene orale
L’igiene orale della bocca è fondamentale: dovresti però fare attenzione alla scelta dei prodotti che utilizzi normalmente. Quelli chimici e industriali infatti contengono sostanze che possono indebolire e alterare i batteri buoni.
Dai quindi un’occhiata all’etichetta e cerca di evitare i prodotti che contengono:
- sodio laurel solfato (SLS),
- fluoruro di sodio,
- coloranti artificiali,
- dolcificanti artificiali.
Un dentifricio naturale, a base di oli essenziali, come menta piperita o tea tree, contribuiscono a eliminare i batteri della bocca, rispettando però l'ambiente del cavo orale.
Al mattino, appena sveglio, potresti provare anche l'oil pulling, che consiste nel fare degli sciacqui con olio di sesamo o di cocco per circa 10-15 minuti, in modo da eliminare le tossine, mantenendo inalterato il microbiota.
2. Scegli gli alimenti giusti
L’alimentazione è importante anche per il microbiota, dato che si nutre principalmente di fibre prebiotiche, cioè fibre che il nostro intestino non digerisce, come quelle che si trovano in:
- topinhambur,
- banane,
- radici del tarassaco,
- cipolle,
- porri,
- aglio,
- carciofi,
- mele,
- semi di lino.
Un’alimentazione ricca di vegetali, possibilmente coltivati con metodo bio, permette di fornire all’organismo nutrienti necessari e anche batteri benefici che aiutano quelli già presenti a crescere. Dovresti preferire, quindi:
- vegetali a foglia verde,
- frutti piccoli, come quelli di bosco,
- alghe,
- alimenti fermentati, come miso, kefir, yogurt, kombucha.
Vanno invece evitati gli alimenti ricchi di zucchero, i farinacei e i cibi processati, perché possono determinare un’alterazione della composizione originaria del microbiota. Allo stesso tempo si tratta di alimenti che acidificano l’organismo, contribuendo ad alterare l’ambiente ideale in cui i batteri vivono.
Oltre a scegliere gli alimenti giusti è importante anche masticarli con cura: la digestione infatti comincia in bocca, e se il cibo non è masticato bene, può contribuire ad alterare la formazione dei batteri, che rischiano di morire di fame, se i componenti del cibo non vengono scissi per bene!
3. Prova i probiotici
Gli integratori di probiotici vengono solitamente consigliati per ripopolare la colonia di batteri intestinali. In realtà agiscono in maniera benefica anche sui batteri della bocca.
Nella bocca, in particolare, creano un biofilm protettivo che riduce le infiammazioni del cavo orale e mantiene l’equilibrio ottimale di denti e gengive, impedendo ai batteri cattivi di raggiungere lo smalto e i tessuti più delicati.
Anche per quanto riguarda la flora batterica orale, i batteri amici più utili sono i Lactobacillus, i Bifidobacillus e il Saccharomyces boulardii.
4. Mantieni la salute di denti e gengive con le vitamine e i minerali
Un’alimentazione ottimale, ricca di vitamine e minerali favorisce sia un microbioma orale sano che la salute dei denti.
Le vitamine A, D e K ad esempio sono necessarie per mantenere un ottimale smalto dei denti, favorendo anche la loro corretta formazione, mentre il Calcio contribuisce a mantenerli robusti.
Carenze di Ferro e Zinco possono favorire una minor produzione di saliva, esponendo la bocca a un maggior rischio di infezioni da parte di organismi esterni.
La carenza di folato è associata invece a una maggior probabilità di sviluppare una malattia parodontale.
Infine la carenza delle vitamine del gruppo B può favorire una infiammazione di bocca e lingua e sensazione di bruciore alla lingua.
5. Tieni pulita la lingua
La lingua è una calamita per i batteri, che si annidano qui o dopo mangiato o durante la notte: hai mai notato, al risveglio, che è ricoperta da una patina, di colore biancastro più o meno spessa? Quella andrebbe eliminata, perché è ricca di tossine che il corpo tenta di espellere durante il sonno. Il modo migliore per farlo è usando un nettalingua, l'archetto in rame, molto usato nell'Ayuerveda, che permetta di eliminare anche gli strati più profondi da tutta la lingua. Andrebbe fatto al mattino, inserendo tale pratica nella routine della pulizia quotidiana.
La pulizia della lingua permette anche di ridurre la formazione di placca e carie, favorite dalla proliferazione dei batteri cattivi, così come di prevenire l'alitosi e l'insorgenza di infiammazioni.
6. Fai il pieno di omega 3
Secondo uno studio del 2010 condotto dall’Università del Kentucky, gli omega 3, gli acidi grassi essenziali, possono essere utili per contrastare i batteri cattivi della bocca.
Sono soprattutto EPA (acido eicosapentaenoico), ALA (acido alfa-linolenico) e DHA (acido docosaesaenoico) a inibire la crescita dei patogeni orali, soprattutto lo Streptococco, la Candida e il Porphyromonas. Ad essere benefica, in questo caso non è solo la già riconosciuta attività antinfiammatoria degli omega 3, ma anche quella antibatterica.
Alcune evidenze scientifiche confermano anche che gli omega 3 contribuiscono a ridurre il rischio di carie e mantengono la salute delle gengive, aiutando persino a prevenire e ridurre le malattie che possono interessarle.
Se ti sanguinano spesso le gengive quando ti lavi i denti o usi il filo interdentale, prova ad aumentare l'assunzione di omega-3 per ridurre l'infiammazione e il sanguinamento.
Leggi la Guida completa al microbiota che trovi qui.
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