Detox a tavola con l’Ayurveda
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6 anni fa
Vegano, vegetariano, crudista, paleo: sono tante oggi le diete suffragate da ricerche scientifiche come le più salutari e propagandate dai tanti esperti di turno.
Come possiamo scegliere in questo mare di opportunità la dieta più adatta a noi? «Il problema di tutte queste diete è che sono estreme – ci spiega la dottoressa Barbara Bergnach, medico ed esperta in medicina e dietetica ayurvedica – e non tengono conto della variabilità individuale e delle situazioni. L’Ayurveda ci insegna innanzitutto che il cibo dev'essere adeguato alla persona che lo consuma, e quindi al suo potere digestivo, alla sua situazione del momento, all’attività che svolge, alla stagione e al luogo in cui si trova».
L’Ayurveda e la cucina della nonna Nel sottotitolo del libro La saggezza del cibo, scritto dalla dottoressa Bergnach c’è un paragone che a prima vista potrebbe sembrare azzardato tra l’Ayurveda e la cucina delle nostre nonne che «in cucina – continua la dottoressa – usavano il buon senso, cercavano di utilizzare ciò che avevano a disposizione nel modo migliore per offrire alla propria famiglia un’alimentazione sana e nutriente. Avevano la capacità di capire in modo intuitivo le associazioni sbagliate, e imparavano osservando gli effetti dei cibi che preparavano, correggendoli se risultavano in qualche modo non adeguati.
Questo è anche l’insegnamento dell’Ayurveda, l’effetto del cibo lo capisco innanzitutto percependolo con i sensi, e questa è un’attitudine che abbiamo perso». Ma come apprendere le basi dell’alimentazione ayurvedica e applicarle alla preparazione quotidiana dei pasti? Il libro La saggezza del cibo offre sicuramente un approccio valido, approfondito ma anche facilmente fruibile. «Per quanto riguarda il cibo – conclude Bergnach – il principio fondamentale in Ayurveda è che deve essere il più possibile fresco e preparato in modo da favorirne la digestione.
La comprensione dei suoi effetti sul nostro corpo avviene attraverso l’analisi del suo sapore, delle sue qualità, della sua azione sul metabolismo e sui tessuti del corpo. I sapori sono sei: dolce, acido, salato, pungente, amaro e astringente.
Un pasto equilibrato, dovrebbe contenerli tutti, in proporzione diversa».
Come mangiare in primavera
Qualche consiglio per la stagione primaverile alle porte? Bergnach ci spiega come affrontarla a tavola: «La primavera è un periodo caratterizzato da un aumento delle temperature e da una certa umidità che causa nel nostro corpo il movimento delle tossine accumulate durante l’inverno; molte malattie primaverili, come raffreddori, allergie e asma sono un’espressione di questo.
I nostri pasti dovrebbero essere in linea di massima leggeri e facilmente digeribili». Gli alimenti da preferire? Asparagi, cipollotti, cicoria, tarassaco e altre erbe spontanee, erbe aromatiche, cereali e legumi; da ridurre invece i prodotti molto elaborati, i salumi e i formaggi.
Fave al finocchietto selvatico
- 2 kg di fave fresche
- 1 cipolla bianca di medie dimensioni
- 3 foglie di alloro
- 1 cucchiaio da minestra di finocchietto fresco tritato
- Pepe nero macinato a piacere
- Sale q.b.
- 1 cucchiaio da minestra di olio extravergine di oliva
Mondare le fave, avendo cura di rimuovere anche il picciolo da ciascuna fava. Mettere in un tegame l’olio, l’alloro e la cipolla tritata grossolanamente, far cuocere coperto a fuoco basso finché la cipolla non sia diventata morbida, ma non soffritta (deve restare bianca); aggiungere le fave, insaporire con sale e pepe e farle saltare in padella a fuoco vivace, aggiungendo dopo 5 min. metà del volume in acqua. Continuare la cottura a fuoco vivace per un altro quarto d’ora circa facendo asciugare l’acqua, aggiungere il finocchietto tritato, far cuocere ancora 1-2 min. e servire.
Asparagi con crema di mandorle e noci
- 1 kg di asparagi verdi o bianchi
- 100 g di mandorle sgusciate
- 100 g di gherigli di noce
- 1 cucchiaio da minestra di succo di limone
- Pepe a piacere
- 1 cucchiaino da caffè di zenzero in polvere
- Cerfoglio fresco tritato 1 cucchiaio
- Erba cipollina fresca tritata 1 cucchiaio
- Sale q.b.
- Olio d’oliva extravergine
- Aceto balsamico
Cuocere gli asparagi a vapore dopo averli mondati. Per la salsa frullare mandorle e noci (lasciate a bagno in acqua per almeno 12 ore) assieme alle aromatiche, alle spezie, al limone e al sale, aggiungendo circa 1 tazza da tè del liquido di cottura degli asparagi. Deve risultare una crema densa e omogenea. Disporre gli asparagi nel piatto, condirli con una vinaigrette preparata con olio d’oliva, aceto balsamico, sale e pepe, aggiungere la salsa e servire.