Cuore: sai come mantenerlo in salute?
Pubblicato
4 anni fa
Romina Rossi
Giornalista e naturopata
Scopri quali rimedi sono benefici per il nostro imperatore
Il cuore è uno degli organi più affascinanti e complessi che abbiamo. Di piccole dimensioni, svolge un super lavoro 24 ore al giorno, senza mai una interruzione, per garantire la nostra vita.
Le statistiche dicono che le alterazioni che lo interessano sono ancora la prima causa di morte nel mondo, Italia compresa.
Tenerlo in salute è indispensabile per mantenere il nostro equilibrio generale: per farlo, possiamo agire sui fattori di rischio che più spesso possono metterlo in difficoltà. Ecco qualche consiglio che interessa l'alimentazione e lo stile di vita.
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L'imperatore del corpo
Sai che per la medicina cinese il Cuore è l’imperatore del corpo umano? Secondo gli antichi cinesi, infatti, questo organo svolge funzioni importantissime per la nostra salute: a livello fisico è responsabile del trasporto del sangue a tutti i tessuti dell’organismo (e quindi anche del loro adeguato nutrimento e difesa) e aumenta (o diminuisce) la nostra vitalità. A livello psico-emotivo, inoltre, il Cuore determina la salute della nostra mente, dato che vi alberga lo shen (termine che indica l’insieme delle nostre facoltà mentali, ma anche l’intera sfera emozionale, mentale e spirituale che caratterizza ognuno di noi).
Secondo questa visione, dunque, un Cuore energeticamente forte e in equilibrio permette di avere una sana attività mentale, una vita emotiva equilibrata, una coscienza chiara, buona memoria e un sonno adeguato. Al contrario se l’energia del Cuore non è ottimale si potranno manifestare più facilmente problemi come depressione, insonnia, sonnolenza, scarsa memoria, mancanza di consapevolezza, oltre che poca vitalità e scarsa energia. E sapevi che è dall’equilibrio del Cuore che dipende la qualità delle nostre relazioni con gli altri?
Anche per noi occidentali il cuore è uno degli organi più importanti, ma è anche quello più fragile, dato che le statistiche indicano che le malattie cardiovascolari rappresentano la prima causa di morte in Italia (sono responsabili del 44% dei decessi annuali). [Dati di Epicentro – Istituto Superiore di Sanità]
Il cuore è un organo molto complesso e decisamente inarrestabile: è uno ma è composto da due cavità, per cui si parla di cuore destro e cuore sinistro, ed è dotato di sistema elettrico per controllare il ritmo cardiaco.
In un giorno pompa circa 8000 litri di sangue e si calcola che batta circa 3 miliardi di volte nell’arco di una vita, senza mai una pausa. Non male per un organo che è grande appena quanto il tuo pugno e che pesa quanto una pallina da baseball (cioè circa 250-300 grammi). Nonostante le sue dimensioni modeste, riesce a pompare i due terzi del sangue a tutto il corpo e lo fa viaggiare per circa 100 mila chilometri, lungo una fitta rete di arterie, vene e capillari che ci percorrono dalla testa ai piedi. A cosa serve tutto questo? Semplicemente a tenerci in vita! Ecco perché il cuore viene chiamato anche "la radice della vita" e perché è così importante tenerlo in salute.
Segni che indicano un cuore sano
Secondo l’America Heart Association questi sono i segnali che indicano che il nostro cuore è in salute:
- frequenza cardiaca: cioè il numero di battiti al minuto, che generalmente dovrebbero essere fra 60 e 100 battiti a riposo,
- pressione sanguigna: se è alta rappresenta un fattore di rischio per il cuore che fa più fatica a pompare il sangue al resto del corpo,
- livello di energia: se il cuore svolge correttamente il suo lavoro, l’organismo riceve nutrimento e ossigeno. Di conseguenza hai maggiore energia a tua disposizione, ma se il cuore perde efficienza, si può manifestare affaticamento cronico,
- colesterolo alto: soprattutto quello cattivo, l’LDL può contribuire a formare placche e accumuli che ostacolano il normale flusso sanguigno,
- capacità di recupero dopo attività fisica intesa: minore è il tempo di ripresa, meglio sta il cuore,
- buona salute orale: le gengive che sanguinano possono essere un campanello d’allarme che la salute del cuore non è ottimale. Inoltre i batteri e il materiale di scarto che si accumulano in bocca, se non adeguatamente rimosse, possono entrare nel flusso sanguigno e creare infiammazioni, facilitando la formazione delle placche.
Quali fattori minano la sua salute
Sono diversi anche i fattori che possono minare la salute del cuore e contribuire alla comparsa di disturbi e malattie anche gravi. Secondo il Framingham Heart Study, che ha analizzato più di 3.500 uomini per diversi decenni, coloro che non presentano questi fattori – 1) colesterolo totale alto, 2) colesterolo HDL "buono" basso, 3) ipertensione, 4) diabete, 5) obesità e 6) fumo – hanno solo il 5% di probabilità di sviluppare malattie cardiovascolari entro i 95 anni. Se invece sono presenti uno o più di questi fattori? Le possibilità di sviluppare problemi cardiaci salgono del 69%.
Fumo, alcool, sedentarietà, alimentazione ricca di cibi grassi e zuccherati, ma povera di fibre e nutrienti e stress sono fattori di rischio che possono mettere in pericolo la salute del nostro imperatore. Lo stile di vita è il primo alleato per mantenere il cuore sano. Perché permette di diminuire alcune delle cause dei disturbi che interessano il cuore oggi.
Ecco alcuni dei fattori che rappresentano fattori di rischi per il cuore.
1. Infiammazione cronica
L’infiammazione cronica è uno dei fattori chiave nelle malattie croniche più diffuse oggi, da quelle autoimmuni a quelle cardiache fino al cancro. Contrastare il processo infiammatorio affinché non possa aumentare, è una delle strategie più potenti che permette al corpo di restare in omeostasi e quindi in salute.
L’infiammazione è il risultato di un’eccessiva presenza di stress ossidativo ad opera dei radicali liberi. Queste molecole instabili hanno la necessità di rubare un elettrone alle cellule che ne hanno in numero pari, al fine di poter divenire più stabili. Così facendo, però, causano la perdita della funzionalità della cellula, inibendo la funzionalità dei mitocondri. Questi organelli contenuti nel nucleo della cellula sono la nostra centrale elettrica, indispensabili per produrre l’ATP, l’energia che serve alle cellule per svolgere qualsiasi funzione. La conseguenza dello stress ossidativo è l’incapacità delle cellule di svolgere i loro compiti e la loro morte precoce.
Anche il cuore viene messo in difficoltà dalla presenza dello stress ossidativo e della conseguente infiammazione, proprio perché questo muscolo, rispetto agli altri organi, contiene una più alta densità di mitocondri.
Inoltre lo stress ossidativo può favorire una infiammazione del rivestimento arterioso e la formazione di placche aterosclerotiche, accumuli di grasso e altro materiale, che impediscono al sangue di fluire correttamente e forzano il cuore a fare il proprio lavoro con molta più fatica.
2. Quantità elevate di zuccheri
Se fino ad ora hai pensato che il nemico numero 1 della salute di cuore e arterie fosse il colesterolo (e il grasso in generale), sappi che anche lo zucchero non è da meno in quanto a pericolosità. L’iperglicemia infatti induce stress ossidativo che, se prolungato, causa disfunzione mitocondriale e successive complicazioni vascolari.
L’alimentazione occidentale oggi è ricca di carboidrati e zucchero (dal pane alla pasta, ai dolci, merendine, pizza ecc.): questo significa che il metabolismo si serve degli zuccheri per produrre energia. La continua immissione di zuccheri nell’organismo, però, crea un fenomeno molto poco salutare, noto con il nome di glicazione.
Hai presente una patatina fritta con la crosta croccante o del pane abbrustolito dorato in superficie? La doratura del pane e la crosta croccante della patatina fritta avvengono per reazione chimica fra gli zuccheri e le proteine o i grassi. Questa reazione è la glicazione e ha come prodotto finale la produzione di glicotossine (chiamate anche AGE, da Advanced Glycated End Product), delle molecole alterate che non funzionano come dovrebbero.
È vero che la glicazione è un processo naturale che avviene anche all’interno del nostro organismo indispensabile per il corretto funzionamento di alcune molecole, ma come sempre avviene, il troppo stroppia. Oggi infatti abbiamo un tipo di alimentazione che ci porta a introdurre tantissimi AGE, che quindi il nostro organismo non riesce a contrastare. Gli AGE sono particolarmente presenti in: carne rossa, prodotti da forno, fritti, cereali raffinati, formaggi, e cibi esposti a cotture prolungate (al forno, alla griglia, alla piastra ecc.). Se nell'organismo sono già presenti zuccheri nel sangue troppo elevati si verifica un accumulo di AGE che si deposita nelle arterie e favorisce insulino-resistenza, oltre a infiammazioni e ossidazione che mettono a rischio la salute.
3. Stress cronico e disturbi del sonno
Fra i nemici del cuore c’è anche lo stress. Quello cronico infatti è un fattore di rischio importante per le malattie cardiache (può favorire infarto del miocardio, ischemia, alterazioni del battito e morte improvvisa).
In presenza di stress cronico l’organismo rilascia maggiori quantità di cortisolo, o ormone dello stress, insieme ad altri ormoni, quali epinefrina e norepinefrina, che alterano la funzionalità dell’organismo. Alterano ad esempio il battito cardiaco, o inattivando le funzioni che non servono per gestire lo stress, come il sistema immunitario. Inoltre, tali alterazioni possono peggiorare la qualità della vita, dato che si tende a mangiare di più e male, cercando rifugio nel cibo, e a dormire meno e in maniera meno riposante.
I disturbi del sonno e l’insonnia sono una conseguenza dello stress eccessivo che creano un circolo vizioso dato che favoriscono a loro volta stress al cuore. Uno studio su oltre 450 mila adulti di età superiore ai 45 anni senza problemi cardiovascolari ha messo in evidenza che coloro che dormivano meno di sei ore a notte avevano circa il 20% in più delle probabilità di avere un ictus o un infarto rispetto alle persone che dormivano da sei a otto ore a notte. I ricercatori ritengono che dormire troppo poco provochi alterazioni delle normali condizioni di salute sottostanti e nei processi biologici, tra cui la pressione sanguigna e l'infiammazione.
4. Scarso metabolismo del calcio
Il calcio non è solo il minerale che permette di mantenere le ossa sane e forti ma è importante anche per il nostro cuore.
Saprai che per poter essere immagazzinato nelle ossa il calcio deve coordinarsi con altri nutrienti come la vitamina D e la K e il magnesio che permettono una la sua corretta distribuzione nelle ossa. Se tali nutrienti sono insufficienti o carenti, il calcio tende a depositarsi nelle arterie, formando delle placche.
Una revisione ha analizzato gli studi che hanno coinvolgo oltre 8000 partecipanti, e ha permesso di mettere in evidenza che coloro che assumevano calcio ma non vitamina D avevano maggiori rischi di contrarre malattie cardiovascolari, soprattutto infarto.
La vitamina D non aiuta solo a migliorare la distribuzione del calcio, evitando che si possano formare calcificazioni, ma può giovare anch’essa sia al cuore che alla salute generale proteggendo le ossa, aumentando l'energia e regolando i livelli di insulina. Uno studio ha scoperto che aumentare i livelli di vitamina D attraverso l'esposizione al sole (da cinque a 10 minuti, due o tre volte alla settimana), mangiare cibi ricchi di vitamina D o assumere un integratore, può aiutare ad abbassare la pressione alta.
I rimedi naturali per il cuore
Vediamo di seguito quali rimedi aiutano a contrastare i fattori di rischio e possono quindi aiutare a mantenere il cuore nella sua ottimale efficienza.
Astaxantina
L'astaxantina è un antiossidante davvero unico che è noto per dare il colore rosa a pesci e crostacei. La forma più pura di questo potente antiossidante deriva da un'alga molto piccola, la Haematococcus pluvialis.
La ricerca mostra che l'astaxantina ha effetti antiossidanti e antinfiammatori e può supportare la salute del cuore, dato che aiuta a mantenere i normali valori del colesterolo. In uno di questi studi, svolto in doppio cieco che ha coinvolto persone in sovrappeso, è stato dimostrato che l'astaxantina abbassa il colesterolo cattivo LDL. Un ulteriore studio randomizzato in doppio cieco su partecipanti non obesi ha evidenziato che coloro che hanno assunto astaxantina hanno diminuito i valori dei trigliceridi. Inoltre, lo studio ha mostrato un aumento del colesterolo HDL (o colesterolo "buono").
Gli effetti benefici dell'astaxantina non sono finiti qui, dato che ha già dimostrato di supportare la funzione cognitiva, migliorare le prestazioni sportive (ad es. nelle gare a cronometro in bicicletta) e di ridurre i segni dell'invecchiamento cutaneo.
Inositolo
Sai che l’inositolo (o mio-inositolo) è il nome con cui viene chiamata generalmente la vitamina B7? Finora è stato utilizzato in erboristeria perché contribuisce a ridurre il colesterolo nel sangue: agisce infatti pulendo le pareti interne delle arterie, aiutando a spazzare via eventuali depositi.
Aiuta anche a mantenere la funzionalità del fegato, contribuendo a eliminare i depositi di grasso che possono minare la sua funzionalità. Infine, aiuta ad alleviare lo stress, migliorando la sensazione di calma e relax.
Uno studio ha messo in evidenza che l'inositolo può aiutare anche a controllare la glicemia migliorando la sensibilità all'insulina. Allo studio hanno partecipato donne in menopausa affette da sindrome metabolica: con l'assunzione quotidiana di inositolo hanno migliorato la sensibilità all'insulina, la pressione sanguigna e i livelli di colesterolo (3 parametri che indicano appunto presenza di sindrome metabolica). Riducendo questi parametri diminuisce anche il rischio di malattie cardiache e migliora la funzionalità del cuore.
Coenzima Q10
Il Coenzima Q10 (CoQ10) è un antiossidante liposolubile presente naturalmente nel corpo umano che aiuta a ottimizzare la funzione mitocondriale, facilitando la conversione dei composti di cibo in energia. Inoltre, il CoQ10 facilita importanti funzioni tra cui il trasporto di elettroni e la regolazione della pressione sanguigna.
La disfunzione mitocondriale è considerata un fattore di rischio comunemente trascurato nell'insufficienza cardiaca congestizia che può essere migliorata con l'integrazione di CoQ10.
Il CoQ10 funziona anche come antiossidante che impedisce ai radicali liberi di danneggiare le cellule attraverso l'ossidazione.
Questa sostanza antiossidante viene prodotta naturalmente dal nostro organismo, ma tende a diminuire con l'avanzare dell'età, per cui perdiamo i suoi effetti benefici. Ripristinando adeguati livelli di CoQ10 si verifica una riduzione dell'infiammazione, e migliorano anche i valori del colesterolo e della pressione sanguigna.
La naturopata consiglia: gli alimenti che fanno bene all'imperatore
L'alimentazione quotidiana è il primo grande alleato per mantenere non solo il cuore ma tutto l'organismo in salute. Quello che mangiamo può infatti contribuire a diminuire o aumentare la funzionalità dell'organismo, organi compresi.
Per salvaguardare la salute del muscolo cardiaco sono indicati ad esempio gli alimenti integrali (quelli in chicco, dal riso, al farro, all'orzo, passando per quinoa e amaranto) e i legumi che sono ricchi di fibre, così come sono benefici frutta secca e vegetali.
Gli alimenti ricchi di omega 3 aiutano a pulire naturalmente arterie e vene, mantenendo la funzionalità del cuore. Qui trovi gli alimenti che contengono naturalmente più omega 3.
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