Chapati, il pane stregato!
Pubblicato
4 anni fa
Simona Casadei Tenshi
Consulente macrobiotica e insegnante di cucina naturale
Questa preparazione è famosa in tutto il mondo orientale: dall’India, Pakistan, Bangladesh, Sri Lanka, Nepal, Sud Africa, Caraibi.. al Giappone, dove viene utilizzata alla stregua del nostro pane in accompagnamento a piatti di verdure o di carne.
Il chapati (o Roti), presente anche nella cucina macrobiotica in quanto semplice ed equilibrato, è un pane basso, senza grassi e non lievitato, ma sapientemente preparato, che viene cotto con due modalità diverse e consecutive: prima per pochi minuti in padella e poi direttamente sulla fiamma dove la cottura si completa grazie all’aria calda che si sprigiona ed espande all'interno della “piadina” e che ne provoca il rigonfiamento immediato.
È incredibile e affascinante la trasformazione a cui si assiste ai fornelli quando si cucina il sofficissimo Chapati! La ricetta è estremamente basica e semplice e una volta imparato a cuocerli vi divertirete moltissimo a preparare chapati per ogni occasione!
- Dosi per: 15-18 chapati
- Livello di difficoltà: medio
- Tempo di preparazione: 20 minuti + la cottura dei singoli chapati
- Tipologia: veg, macrobiotici, senza olio, senza grassi
Ingredienti
- 500g di farina di grano tipo 2 o integrale o di farro (il monococco ha anche meno glutine e rimane più digeribile)
- acqua qb
- una presa di sale fino m.i.
- erbe aromatiche (rosmarino, timo, origano) facoltative
Preparazione dell’impasto



Mettete la farina in una ciotola capiente (se ne avete una bassa e larga ancora meglio perché dovrete impastarci dentro il chapati), aggiungete il sale e mescolate bene.
Potete anche aggiungere le erbe tritate se desiderate profumare il vostro pane in modo speciale, in ogni caso, se userete farine di grani antichi, sarà squisito e profumato anche senza aromi!
Nella ricetta originale indiana non c’è olio, ma chiaramente siete liberi di aggiungerne qualche goccia. Il bello del Chapati è che resta morbido ugualmente!
Aggiungete piano piano un po’ di acqua tiepida (di buona qualità) e iniziate a impastare una parte della farina facendovi da una parte della ciotola. Mano mano che aggiungete altra acqua incorporate via via il resto della farina, sempre lavorando bene e in modo accurato, finché non avrete incorporato tutta la farina in un panetto, la ciotola sarà perfettamente pulita e anche le vostre mani: allora vorrà dire che avrete ottenuto la consistenza perfetta!
A questo punto stendete con le mani il vostro panetto e premetelo e schiacciatelo tutto con i pugni chiusi, poi riavvolgetelo e ri-schiacchiatelo con i pugni. Ripetete questa operazione di pestaggio e riavvolgimento più volte finché l’impasto è diventato omogeneo e compatto e ha acquisito elasticità (e aria all’interno!).



Lasciatelo riposare almeno 10-15 minuti coperto con un fazzoletto di cotone umido, non lavato con detersivo! Se l’impasto è molto duro il fazzoletto dovrà essere più bagnato, se è già morbido, appena umido.
Terminato il tempo togliete il fazzoletto, strappate con le dita un piccolo quantitativo di impasto, intingetelo nella farina e fatene una pallina che poi stenderete con il mattarello formando un disco di circa 10 cm di diametro. Importante non premere troppo nella stesura, non girare il disco e mantenere uno spessore uniforme di 2-3 mm.
La doppia cottura del chapati



Mettete la vostra “piadina” su una padella antiaderente (o di ferro) scaldata sulla fiamma medio bassa e cuocete meno di un minuto per lato (il secondo lato dovrebbe venirvi un po’ più cotto). Noterete il formarsi di alcune bolle piatte.
A questo punto togliete dalla padella la piadina e appoggiatela direttamente sulla fiamma del vostro fornello tenendola stretta con una pinza da barbecue di acciaio: il vostro chapati si gonfierà in pochi secondi con effetto super scenografico! Giratelo sull’altro lato e poi ancora sul primo così che la cottura sia uniforme.
Togliete dalla fiamma e appoggiate a un tagliere di legno. Procedete così fino a finire l'impasto e se ve ne avanza potete conservarlo in frigo in un contenitore fino al giorno dopo.
Può capitare, mettendo il disco direttamente sulla fiamma, che questo rapidamente si bruci in alcuni punti e quindi si buchi, facendo uscire l’aria e impedendo al chapati di gonfiarsi o facendolo sgonfiare subito. Un trucco è tenerlo con la pinza a 10cm circa di altezza rispetto alla fonte di calore, oppure disporre sul fornello una griglia coi piedini, così da potervi appoggiare sopra il vostro pane tenendolo a una certa distanza dalla fiamma, e farlo gonfiare senza rischiare che prenda fuoco e si bruci.
Le donne indiane sono molto abili e cuociono direttamente e sapientemente su fiamma chapati perfetti, tuttavia con un po' di pratica ci riuscirete anche voi!
Come consumarlo
Tenete i chapati in caldo sotto un tovagliolo di cotone. Deve conservare la sua umidità, così da non seccarsi e potersi quindi piegare per essere farcito all’interno.
Potete metterci sopra un filo d’olio e sfregare questa faccia del disco contro la faccia di un secondo chapati.
Potete mangiarli semplici o farcirli con qualche salsa, con verdure o anche carne, se la mangiate, e chiuderli a conchiglia. Sarà fantastico mangiarli a tavola o portarseli dietro per un pic-nic!
Per fare i chapati ti consigliamo queste farine: