Acai, Aronia e Maqui: conosci i benefici di questi 3 superfood?
Pubblicato
4 anni fa
Romina Rossi
Giornalista e naturopata
Ricchissimi di antiossidanti, aiutano a contrastare stress ossidativo e aiutano ad alleviare diversi disturbi di salute
In natura ci sono superfood che sono un concentrato di nutrienti e sostanze benefiche per l'organismo.
Ci sono 3 diversi tipi di bacche, che crescono ancora allo stato selvaggio, che sono ricchissime di antiossidanti, tanto da aver dimostrato di poter alleviare diversi disturbi di salute, contribuendo a migliorare la naturale omeostasi, l'equilibrio del nostro organismo.
Si tratta di bacche che crescono comunemente nel continente americano e che le popolazioni locali hanno da sempre utilizzato a scopo terapeutico. Ecco quali sono e i loro benefici. Le conosci già?
In questo articolo ti proponiamo...
Acai
Le bacche di Acai sono il piccolo frutto di una palma (Euterpe Oleracea), tipica del Sud America. La loro caratteristica è di avere un profilo nutrizionale particolare, perché contengono pochi zuccheri, a fronte di tanti grassi buoni, alcuni minerali, fra i quali cromo, zinco, magnesio, fosforo e potassio. Il colore viola intenso delle bacche indica la ricchezza di antociani, i pigmenti che conferiscono colore viola o rosso alle bacche e svolgono funzione antiossidante.
Proprio la grande quantità di antiossidanti sono il tratto caratteristico dell’Acai. Il contenuto di sostanze antiossidanti si misura attraverso la scala ORAC (Oxygen Radical Absorbance Capacity) che permette di attribuire un punteggio in base alla quantità di sostanze contenute a parità di peso. Per farti capire di che quantità sto parlando, pensa che i mirtilli hanno un punteggio ORAC di 4669, mentre le bacche di Acai, a parità di peso, hanno un ORAC di 15.405! Ciò significa che contengono esattamente 10 volte più antiossidanti dei mirtilli.
Vengono quindi utilizzate come fonte di antiossidanti naturali, in grado di contrastare lo stress ossidativo, e ostacolarne gli effetti nocivi, come invecchiamento precoce, perdita della funzionalità e morte precoce delle cellule che facilita l’insorgenza di malattie degenerative.
Sono benefiche quindi per la pelle, l'organo che per primo può manifestare i segni evidenti dell'eccessivo stress ossidativo, facilitando comparsa di rughe e altri segni, cedimento della pelle e perdita di tono ed elasticità.
Ma la funzione antiossidante non è utile solo per la pelle, dato che si è rivelata utile per ridurre i sintomi dell’osteoartrite: le persone che ne erano affette e che hanno partecipato allo studio, hanno riportato una significativa riduzione del dolore e un netto miglioramento della loro qualità della vita.
Le bacche di Acai possono contribuire anche a ridurre i valori degli zuccheri nel sangue, così come a regolare l’insulina e il colesterolo. I loro benefici sono stati testati su un gruppo di persone affette da sovrappeso e sindrome metabolica. L'assunzione per 1 mese ha contribuito a diminuire i valori in eccesso di colesterolo, glucosio e di migliorare anche la resistenza insulinica.
La loro azione è talmente benefica che il consumo viene consigliato anche dal National Cernter for Complementary and Integrative Health appunto per contribuire a migliorare tali valori.
Effetti benefici sono stati riportati anche per gli atleti e gli sportivi: i partecipanti, dopo 6 settimane di assunzione hanno ridotto sia il colesterolo che lo stress ossidativo conseguente all’intensa attività fisica. Questa funzione inoltre, secondo i ricercatori, ha permesso anche di accelerare il recupero del danno muscolare che alcuni dei partecipanti avevano subito.
Uno studio in vitro ha poi dimostrato che l'Acai è in grado di inibire l’osteoclastogenesi, il processo responsabile della perdita della massa ossea, che viene innescato quando l’organismo è interessato da una infiammazione. Grazie alla loro azione antinfiammatoria le Acai hanno ostacolato la produzione di interlechina-6, la proteina pro-infiammatoria.
Aronia
Dal Sud America ci spostiamo al Nord, dove sono comuni le bacche di Aronia (Aronia melanocarpa). Anch’esse, come le bacche di Acai, sono molte ricche di antiossidanti, in particolare di tre diversi tipi di polifenoli che agiscono nell’organismo neutralizzando e rimuovendo i radicali liberi. La loro attività antiossidante è talmente potente che la loro assunzione è in grado di ridurre, entro le 24 ore, la perossidazione lipidica plasmatica (l'ossidazione dei lipidi nelle cellule) conseguente a stress ossidativo causato da assunzione di farmaci.
Anche le bacche di Aronia sono state testate in persone affette da sindrome metabolica, dimostrando di essere in grado di ridurre i valori di colesterolo totale, colesterolo cattivo LDL e trigliceridi. I ricercatori hanno affermato che una dieta ricca di queste bacche e frutti di bosco può contribuire a prevenire le malattie metaboliche associate all’obesità. Da una review di studi è emerso che l’Aronia è in grado anche di prevenire e migliorare il diabete, dato che il succo contribuisce a diminuire i valori di glucosio nel sangue a digiuno.
Oltre a questi benefici, le bacche possono contribuire a proteggere il cuore dalla malattia coronarica: in vitro hanno contribuito a contrastare la formazione di placche all’interno delle pareti delle arterie.
Secondo altre ricerche le bacche possono offrire sostegno alle nostre difese immunitarie, dato che sono stati osservati degli effetti immunomodulanti e antinfiammatori. E sai che i Nativi da sempre usano le bacche di Aronia per contrastare gli effetti del raffreddore? E non è un caso, dato che gli studi di laboratorio hanno dimostrato che espleta anche un’azione antivirale, che può proteggere l’organismo contro il virus dell’influenza.
L’estratto può avere effetti benefici anche sulle infezioni che possono interessare le vie urinarie, come dimostrato dallo studio a cui ha partecipato un gruppo di anziani residenti in 6 diverse case di riposo che, in seguito all’assunzione di succo di Aronia per 3 mesi, hanno notato una sensibile diminuzione (fino al 55%) delle infezioni del tratto urinario.
Maqui
La pianta del Maqui (Aristotelia chilensis) cresce selvatica in Argentina e Cile, e le sue bacche da sempre sono usate localmente come antidolorifico in caso di infiammazione. Anche queste bacche hanno un bel colore viola scuro, segno che sono particolarmente ricche anch'esse di antociani.
Il Maqui è stato testato per valutare i benefici nei confronti dello stress ossidativo che può essere causato da prolungata esposizione all’ozono, un gas che può trovarsi in concentrazioni elevate nell’aria inquinata, nei sistemi di combustione, e nel fumo del tabacco. Tale condizione a sua volta può provocare alterazioni nella dinamica del cervello e inibire la memoria e l'apprendimento. L’attività antiossidante del Maqui si è rivelata utile per prevenire il deficit cognitivo causato dall'esposizione cronica all'ozono, mostrando anche una diminuzione dei marker di stress ossidativo nei topi sottoposti a test. L'effetto antiossidante della somministrazione di bacche di maqui è stato analizzato nella corteccia prefrontale, nell'ippocampo e nell'amigdala.
Il Maqui è stato testato anche in relazione alla salute degli occhi, i delicati organi che sono esposti ogni giorno alla luce solare e artificiale, per non parlare della luminosità di monitor di vario genere. L’esposizione eccessiva può contribuire a causare danno agli occhi. Le bacche sono state testate su persone affette da sindrome dell’occhio secco, una condizione che si manifesta con una insufficiente produzione del film lacrimale, e che può creare bruciore, irritazione, sensazione di secchezza. Ai partecipanti dello studio è stato somministrato un estratto di maqui per 60 giorni. I risultati hanno mostrato che la secchezza è nettamente migliorata sia con una dose bassa, di 30 mg, che con una più alta, da 60 mg. Coloro che hanno assunto la dose maggiore hanno sperimentato anche una maggiore produzione di lacrime.
Alcuni tipi di bacche, comprese quelle di Maqui, possono essere benefiche anche per il benessere del microbiota intestinale, dato che possono aiutare a riequilibrarlo favorendo la crescita dei batteri buoni nel tratto gastrointestinale. Di conseguenza può avere effetti benefici anche per migliorare la funzionalità intestinale. Vuoi approfondire le tue conoscenze sul microbiota intestinale? Leggi la Guida del microbiota intestinale che trovi qui.
Secondo uno studio il maqui potrebbe essere utilizzato come rimedio naturale per contrastare l’obesità indotta da dieta errata e conseguente insulino-resistenza, la condizione che causa iperglicemia e diabete di tipo II. I topi obesi a cui sono state somministrate bacche di maqui hanno visto una notevole riduzione di peso, una migliore risposta dell’organismo all’insulina. Allo stesso modo ha facilitato la trasformazione del tessuto adiposo bianco in tessuto adiposo bruno.
Nel nostro organismo è maggiore la presenza di quello bianco e, sebbene entrambi fungano da riserva dei trigliceridi, ma mentre il grasso bianco tende a conservare energia, facilitando l’aumento di peso, quello bruno è deputato al controllo della temperatura corporea e alla regolazione del metabolismo, bruciando energia e di conseguenza grasso in eccesso.
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