3 asana e altre pratiche di yoga per la primavera
Pubblicato
4 mesi fa
Giulia Sama
Naturopata, esperta di erbe officinali, yoga e Forest bathing
Scopri come stimolare fegato, vista ed equilibrio con le pratiche della tradizione yogica per sentirti più energico, in equilibrio e attivo
La primavera segna un cambio di energia che, secondo la Medicina Cinese, coinvolge principalmente il fegato. In questo periodo potreste notare alcuni disagi, legati al cambio di energia.
Lo yoga può venire in aiuto non solo per stimolare un maggiore equilibrio ma anche per tonificare il fegato e migliorare la visione. Ecco le pratiche più adatte per i mesi primaverili.
Primavera: trovare l'equilibrio nel mutamento
Che cos’è lo yoga se non un nuovo modo di vedere e muovere se stessi in un flusso continuo di mutamento con ciò che avviene attorno e dentro di noi?
Con la primavera, lo sappiamo, il movimento esterno è continuo e incostante: dal brusio delle radici nel terreno, al germinare dei semi, alla crescita delle foglie e dei primi fiori, accompagnati da un susseguirsi di sole, pioggia, vento e, talvolta, anche dell’ultima neve. Non è facile restare in equilibrio, per questo avere una pratica, una routine quotidiana che ci aiuta a surfare sulle onde della primavera è importante e lo yoga è un valido alleato in questo.
Le posizioni yoga che stimolano fegato, vista ed equilibrio
Durante questa stagione l’organo più sollecitato è il fegato, garante del movimento, sensibile al vento, custode della vista; si fa sentire con la rabbia se non lo coccoliamo. Spesso, infatti, a primavera potremmo accusare più facilmente senso di rabbia e vista offuscata. Come dire: "non ci vedo più dalla rabbia!".
Ecco allora alcune posizioni yoga che stimolano equilibrio e vista (proprio perché le due cose sono intimamente connesse) e che quindi tonificano il nostro caro fegato.
Saluto al sole
Cominciamo la nostra pratica svolgendo 3 saluti al sole possibilmente all’alba (orario che lavora sull’energia del fegato), ancora meglio osservando il sole che sorge (tutto ciò che “allunga” lo sguardo piace al fegato).
Inseriamo poi le 3 posizioni illustrate di seguito.
1. VRIKSHASANA: la posizione dell’albero
Questa asana rafforza l’equilibrio fisico e mentale e la capacità di concentrazione visiva.
Mentre teniamo la posizione cerchiamo di sentire un radicamento profondo con il terreno e di percepire come una leggera crescita verso l’alto.
2. NATARAJASANA: la posizione del Re danzatore
Lucidità mentale, maggior capacità percettiva, e senso di leggerezza si manifestano in maniera naturale mano a mano che si sviluppa portamento interiore, e questa posizione facilità il processo incoraggiando una maggior coordinazione tra muscoli e cervello.
Con la pratica regolare di quest’asana, che prende il nome dal danzatore cosmico, il dio Shiva, il nostro corpo diventerà leggero e aggraziato, e la nostra mente depurata.
3. GARUDASANA: la posizione dell’aquila
Questa posizione interviene sul modo in cui il cervello percepisce il corpo donando purificazione ed energia. Migliora equilibrio e coordinazione dando un gioioso senso di liberazione e armonia.
TRATAK: lo sguardo concentrato
A queste asana possiamo aggiungere una fantastica pratica meditativa, Tratak, da fare all’inizio o alla fine della nostra pratica.
Semplice ma potente, questa pratica è un famoso Kriya che ripulisce gli occhi, i dotti lacrimali e i seni nasali oltre a rafforzare la capacità visiva e favorire il ricambio sanguigno in corrispondenza della fronte.
Stimola la ghiandola pineale, che tra le tante funzioni produce melatonina, l’ormone che regola il ciclo sonno-veglia e quindi orologio biologico del nostro organismo.
Per eseguire questa pratica occorre solamente una candela (nella tradizione yogica si usano candele create col burro ghee, come questa che ti consigliamo) e se possibile una stanza buia.
Posizioniamo la candela accesa di fronte a noi alla distanza di un braccio. Gli occhi e la fiamma dovrebbero essere sullo stesso piano orizzontale o la fiamma leggermente più in basso. La stanza deve essere senza spifferi per non far tremare la fiamma.
Seduti in posizione meditativa teniamo la schiena dritta e le mani sulle cosce oppure al grembo.
Spalanchiamo gli occhi e guardiamo in profondità la fiamma, sbattendo il meno possibile le palpebre e senza muovere i bulbi oculari. Cerchiamo di percepire eventuali tensioni nel volto e lasciamole andare. Quando si sfoca la fiamma o vediamo immagini sdoppiate rimettiamo a fuoco.
Alterniamo uno sguardo concentrato a uno rilassato.
Alla fine chiudiamo gli occhi e visualizziamo la fiamma al centro tra le sopracciglia.
Una volta terminato spruzziamo sugli occhi dell’acqua fresca o, ancora meglio, acqua di rose.
L’esercizio può durare 5 minuti, 10 o anche 20. Fermiamoci quando cominciamo a piangere, ma con la pratica il tempo si allungherà.
Krya per gli occhi
Nello yoga oltre alla pratica vera e propria si eseguono tutta una serie di Krya (pratiche di purificazione) che riguardano gli organi di senso: naso, orecchie, pelle, occhi, gusto.
In questo periodo dell’anno (ma in generale sempre) sono perfette e consigliate quelle che riguardano gli occhi e quindi la vista appunto e si chiamano NETRA SNANAM. Eccone due.
Lavaggio mattutino degli occhi
Create una lozione con parti uguali di acqua di rose (ti consigliamo questo prodotto), idrolato di eufrasia e hamamelis (pure e senz’alcool) e ogni mattina lavatevi gli occhi imbevendo un dischetto e tamponando gli occhi in modo che entri un po' di liquido all’interno degli occhi stessi.
Lavaggio con la triphala
Alcuni yogi sostengono che lavare gli occhi con la triphala faccia sembrare il mondo più bello.
Serviranno polvere di triphala (ti suggeriamo questa, per uso alimentare), una piccola coppetta o un applicatore oculare (io uso una mezza conchiglia) e un filtro di carta tipo quelli da caffè o tè.
Versiamo un cucchiaino di polvere di triphala in due dita di acqua calda e lasciamo riposare qualche ora (anche tutta la notte). Dopodiché filtriamo il liquido dalla polvere e riempiamo il nostro applicatore che appoggeremo su un occhio alla volta. Recliniamo la testa indietro per far entrare il liquido negli occhi.
All’inizio potrebbe essere un pochino fastidioso ma con la pratica potremmo anche muovere gli occhi in varie direzioni. Idratiamo l’occhio per 2-5 minuti poi cambiamo occhio.
Evitiamo di guardare schermi per almeno mezz’ora dopo il trattamento.
La triphala è una miscela di tre erbe indiane antiossidanti che nutrono e ringiovaniscono i tessuti.
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