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Yoga in gravidanza

Pubblicato 4 anni fa

Benefici e consigli per le future mamme

Lo yoga prenatale è una pratica dedicata al benessere della donna e del bambino, con tantissimi benefici, sia per il corpo che per la mente.

Il periodo della gravidanza e il parto sono momenti magici, viverli in armonia permette di coglierne ogni sfumatura e di riappropriarci dell’essenza della vita racchiusa nella nascita.

 

Indice dei contenuti:

Le nove Lune

La gestazione viene vissuto da ogni donna in modo diverso. Molto dipende, infatti, dalle esperienze di vita, dal momento che la donna vive, non da ultimo, dal rapporto con la madre e con tutta la linea genealogica femminile (nonna, bisnonna e ave).

È sempre bene ricordare però, che la gravidanza non è una malattia, né è da trattare come tale. Nonostante questo, negli anni passati si è arrivati ad una medicalizzazione di tutto il periodo prenatale e del parto stesso, abbandonando il sentire e il concetto di parto naturale, ma oggi troviamo una controtendenza. Si ritrovano gli antichi saperi, si ricerca nuovamente il parto a domicilio, nel calore della propria casa o il parto in acqua (questo elemento infatti sostiene la donna, facilitandone i movimenti ed è un naturale analgesico).

Lo yoga in dolce attesa è uno strumento potentissimo per vivere con grazia, consapevolezza la maternità e il parto.

I benefici dello Yoga prenatale

Sono molteplici, sia a livello fisico, che nella gestione delle preoccupazioni (normalissime in questo periodo così delicato e meraviglioso)

  • Aiuta ad accogliere le modificazioni del corpo
  • Aiuta ad alleviare i disturbi che spesso accompagnano la gravidanza, come il mal di schiena (sciatalgia e lombalgia), ma anche le disfunzioni del pavimento pelvico.
  • Rispetta la fisiologia della donna e l’accompagna nella scoperta di una nuova femminilità
  • Aiuta ad eliminare stress e stanchezza
  • Aumenta la consapevolezza e l’unione con la vita che cresce, aiutando a godersi il presente e le diverse fasi della gravidanza
  • Permette di sintonizzare il ritmo del respiro con ciò che accade all’interno per vivere con serenità il meraviglioso atto della nascita.

Yoga in gravidanza: quando iniziare

Si può fare yoga quando si aspetta un bimbo? Assolutamnete si! Si consiglia di iniziare con gli esercizi dopo il terzo trimestre e, salvo diverse indicazioni del proprio medico, si può continuare tranquillamente fino al parto.

Gli asana per la gravidanza, come modificare le pose e cosa non fare

Lo yoga dovrebbe avere come focus l’ascolto, creare apertura e spazio per il bambino che cresce e per il corpo che si modifica.

  • Le flessioni in avanti: non devono comportare la compressione della zona addominale, quindi è bene allargare le gambe e i piedi (più larghi del bacino) e mantenere le ginocchia morbide.
  • Inarcamenti: non bisognerebbe sollecitare la zona lombare (che è sottoposta già a cambiamenti) e spostare l’attenzione alla zona dorsale. Non bisogna forzare le pose per non stirare eccessivamente i muscoli addominali.
  • Torsioni: le posture in torsione non andrebbero mai approfondite, ma accennate e svolte in dinamica. In gravidanza le pose di torsione dovrebbero riguardare solo la parte superiore del torace (sopra la linea del reggiseno per capirci meglio). L'addome dovrebbe essere sempre rivolto in avanti.
  • Inversioni: il mezzo ponte può essere utilizzato come inversione, le altre possono essere svolte solo da praticanti esperte che le conoscono, che sono in confidenza con questi asana e che le praticavano da prima della gravidanza.
  • Posizione prone: cobra, Bhujangasana, può essere svolto fino a che si riesce a portare l'osso pubico contro lo yoga mat, attivando le gambe. Quando il feto cresce e la pancia inizia a toccare il tappetino si dovrebbero evitare queste pose.
  • Addominali: nel secondo e terzo trimestre si possono allenare i muscoli trasversi e obliqui che saranno d'aiuto durante il parto.
  • Il basculamento del bacino e la sua mobilità vanno agevolati, in tutte le direzioni, questo aiuta soprattutto per prepararsi poi al parto.

yoga in gravidanza

Il respiro

Il pranayama deve avere ritmi dolci, morbidi e semplici, va evitato il momento di ritenzione o pausa della respirazione.

Lo yoga del canto

Conosciuto anche come nadayoga è uno strumento prezioso durante la gravidanza e il parto. Esiste, infatti, un legame tra il pavimento pelvico e l’emissione della voce, tanto che l’utilizzo del canto allunga la respirazione e accompagna il bambino verso la nascita.

In particolare è utile il canto carnatico, composto da sole vocali modulate sul respiro. La respirazione diventa addominale, ovvero si spinge la pancia in fuori quando si inspira e si emettono le vocali durante l’espiro. Si inizia dalla A, la vocale più aperta che permette di aprirsi e sbloccarsi, per poi proseguire con e, i, o, u (con diverse modulazioni della voce). Il canto allontana le tensioni e favorisce la pace e l’armonia con se stessi. Provare per credere!

 


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