Yoga e 5G, attenzione alle onde elettromagnetiche
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5 anni fa
Lo Yoga è una scienza millenaria, che da sempre si occupa del benessere della persona a 360°.
I benefici dello Yoga sono riconosciuti da tempo dalla comunità scientifica internazionale e trovano nuove conferme dalla ricerca: oggi si sa che questa disciplina, praticata in modo corretto e continuativo può alleviare lo stress mentale e fisico, migliorare l’umore, rallentare il processo d’invecchiamento e migliorare di conseguenza le difese immunitarie.
La frenesia dei nostri tempi mette a dura prova tutto il sistema nervoso, ma dobbiamo anche tenere presente le problematiche ambientali. Come diamo giustamente attenzione ad una sana alimentazione ed un equilibrato stile di vita, dobbiamo prendere seriamente in considerazione l’utilizzo del telefonino, Wi-Fi ed altro.
Sono ormai migliaia anche sugli animali e sulle piante e sempre più sentenze di tribunale sanciscono il nesso causale tra cancro ed elettrosensibilità. Oltre all’aumentato rischio di cancro anche stress cellulare, danni genetici, cambiamenti strutturali e funzionali del sistema riproduttivo, disturbi neurologici, deficit di apprendimento e memoria, cambiamenti ormonali.
Diversi mesi fa, la ricercatrice Fabiana Manservisi raccontava i risultati dello studio sperimentale dell’Istituto Ramazzini sugli effetti delle onde elettromagnetiche e radio-frequenze, in particolare delle bande 2G e 3G, che non scompariranno con l’avvento del 5G (ancora un campo inesplorato) ma che ad esso si sommeranno: “Gli organi bersaglio sono il cervello e il cuore, questo studio, che abbiamo associato a quello del National Toxicology Program americano, probabilmente farà rivalutare all’AIRC gli effetti cancerogeni delle radio-frequenze".
La ricerca ha studiato l’impatto dell’esposizione umana ai livelli di radiazioni a radiofrequenza (RFR) prodotti da ripetitori e trasmettitori per la telefonia mobile e oggi il team di ricerca dell’Istituto Ramazzini rende noti i risultati della ricerca, la più grande mai realizzata su radiazioni a radiofrequenza (RFR), intitolata “Resoconto dei risultati finali riguardanti i tumori del cervello e del cuore in ratti Sprague-Dawley esposti dalla vita prenatale alla morte spontanea a campi elettromagnetici a radiofrequenza, equivalenti alle emissioni ambientali di un ripetitore da 1.8 GHz”.
Inoltre, ricordiamo l’appello sottoscritto da 170 scienziati, medici e organizzazioni ambientaliste di tutto il mondo per chiedere all’ONU, all’OMS, alle istituzioni dell’Unione Europea di bloccare lo sviluppo della tecnologia 5G, anche nello spazio, in attesa che si accertino i rischi per la salute dei cittadini.
Nell’appello si legge che le strutture elettricamente conduttive dell’organismo umano possono trasportare correnti indotte dalle radiazioni all’interno del corpo. Ma le stesse cariche in movimento possono diventare delle piccole antenne che rilanciano il campo elettro-magnetico verso gli strati più profondi dell’organismo. ù
Non possiamo certamente tornare nel 1500, ma possiamo sicuramente informarci sui danni, che può causare la nuova super-tecnologia e dare delle alternative per il benessere di tutto il pianeta.
Non stiamo sempre con il telefonino in mano, facciamo attenzione al Wi-Fi, non pratichiamo con lo smartfhone sul tappetino, pronti a vedere l’ultimo messaggio.
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