Sindrome da rientro delle ferie? Ecco cosa fare per evitarla
Pubblicato
11 mesi fa
Romina Rossi
Giornalista e naturopata
Lo stress da rientro è un malessere molto comune: ecco alcuni consigli per contrastarlo ed evitare un rientro dalle ferie traumatico
La fine dell'estate è un periodo che può essere critico per molti. L'abbassamento delle temperature, con l'arrivo del maltempo, la diminuzione delle ore di luce già visibile e il rientro al lavoro e alla quotidiana routine possono essere fattori che creano diversi disagi a livello psico-emotivo.
A metà settembre per molti le ferie appena trascorse sono già un lontano ricordo. Sai che la ripresa della routine dopo le ferie estive può essere talmente traumatico da dar vita a una vera e propria sindrome, con tanto di sintomi riconoscibili?
La chiamano sindrome da rientro dalle ferie o anche stress da rientro o, per dirla con un inglesismo, post vacation blues.
Ne hai mai sentito parlare? Vediamo in che cosa consiste, come riconoscerla e cosa fare per contrastarla e riprendere la propria routine quotidiana senza strascichi o sintomi che possono influire negativamente sul tuo benessere quotidiano.
Ferie: perché sono importanti per il nostro benessere
Sai che uno studio – durato 9 anni – di qualche anno fa ha evidenziato che le persone che non prendono ferie durante l’anno sono più inclini ad avere un rischio più elevato di mortalità per malattie cardiovascolari?
Le vacanze sono importanti, non solo per staccare dal lavoro ma anche per aumentare il nostro benessere psicofisico.
Molti studiosi ipotizzano che le vacanze siano in grado di promuovere la salute nel corso della vita e abbiano effetti più duraturi su aspetti che tuttavia non sono ancora stati pienamente valutati.
Gli studi condotti nel tempo hanno messo in evidenza che le vacanze sono associate a:
- maggiore soddisfazione nella vita,
- umore migliore,
- meno disturbi di salute,
- meno sensazione di stanchezza ed esaurimento.
Si tratta tuttavia di effetti che tendono a scomparire in fretta, addirittura appena pochi giorni dopo essere rientrati al lavoro. Va però detto che a incidere in maniera negativa e a velocizzare la fine degli effetti positivi potrebbe dipendere da noi. Alcuni ipotizzano che possa essere il nostro modo di rientrare nella quotidianità e riprendere le attività ad essere sbagliato e a contribuire ad esaurire in fretta tali miglioramenti. Ecco perché.
Ferie finite: si torna al lavoro
Rientrare al lavoro dopo una o più settimane di ferie non è semplice e richiede degli adattamenti che se non vengono soddisfatti mette il nostro organismo in difficoltà. Secondo una ricerca condotta dalla Società Italiana di Endocrinologia, gli italiani che possono sperimentare uno o più sintomi della sindrome da rientro sono addirittura il 45%, poco meno della metà della popolazione! Ad esserne maggiormente interessati sono i giovani fra i 25 e i 45 anni.
Tale sindrome non è nuova, come si potrebbe pensare: la “sindrome delle vacanza” fu menzionata per la prima volta in uno studio del 1955 pubblicato su Psychoanalytic Review, legata alla festa americana del Thanksgiving (o Giorno del Ringraziamento) di novembre.
Si tratta di un evento che genera stress, ansia, paura e altri malesseri psico-emotivi. Doversi riadattare alla routine spesso già di per sé stressante e frenetica non è semplice, a riprova che come esseri umani non siamo fatti per sostenere tali ritmi tutta la vita; se poi ci mettiamo problemi sul lavoro o economici, difficoltà e impegni pressanti e problemi in famiglia, il rientro dalle ferie diventa traumatico.
Ma perché il rientro dalle ferie è così problematico? Per quanto possa sembrare paradossale, a generare stress è proprio il cambio dei ritmi che sperimentiamo in vacanza e che sono completamente diversi da quelli della vita di tutti i giorni.
L’idea di dover riprendere ritmi veloci, impegni serrati, responsabilità e doveri e un lavoro che lascia poco spazio al proprio tempo libero, dopo aver sperimentato benessere, tempo libero, rilassamento, divertimento e spensieratezza in vacanza diventa motivo di scontento, ansia e stress.
Se ci pensi, tale atteggiamento è del tutto normale: nella società di oggi siamo convinti di dover essere delle Ferrari che sfrecciano dalla mattina alla sera ai 200 km all’ora per dimostrare di essere competitivi, produttivi, ambiziosi e vincenti.
Noi, però, non siamo macchine che rispondono alle leggi della meccanica: siamo esseri umani che rispondono ai ritmi più pacati e lenti della natura e del cosmo. Per questo non dovrebbe essere normale correre sette giorni su sette, senza un attimo di respiro.
La vacanza è proprio il momento in cui torniamo ad allinearci con ritmi più naturali, rimaniamo attivi e a contatto con la natura, rallentiamo gli impegni, spegniamo la sveglia. Ci prendiamo del tempo per noi stessi, permettendoci di rigenerarci e di ricaricare le nostre pile e, spesso, di riconnetterci con quel cosmo e che troppo spesso lasciamo fuori dalla porta della nostra vita.
È in quel momento che, se facciamo attenzione, abbiamo la possibilità di ricollegarci con il nostro intuito e il nostro io profondo, grazie a una maggiore introspezione e di ascolto di noi stessi. In quei momenti torniamo ad essere umani e non macchine.
Ecco perché dopo 2 o più settimane di ferie, il rientro al lavoro può diventare un vero malessere. Tanto più veloce è la ripresa delle normali attività, meno dura il benessere creatosi in vacanza: gli effetti possono svanire completamente già dopo il primo giorno di lavoro.
I sintomi che si manifestano non sono altro che un messaggio che il nostro corpo e l’inconscio ci mandano per farci capire che lo stile di vita da riequilibrare è quello che viviamo la maggior parte dell’anno e non durante le ferie.
La nota negativa è che la sindrome da rientro dalle ferie può manifestarsi sia dopo la vacanza che prima di partire: le persone che hanno una routine lavorativa e privata maggiormente stressante rischiano di rovinarsi la vacanza al solo pensiero di doversi riadattare al tran tran quotidiano allo scadere delle ferie.
Fra i fattori da tenere in considerazione, che possono favorire tale sindrome, ci sono:
- lavoro stressante: le persone che fanno un lavoro poco stressante, sentono meno lo stress del rientro
- insoddisfazioni nella vita privata,
- una vacanza con ritmi troppo serrati, che aumenta lo stress invece di alleggerirlo,
- cambiamenti ormonali, come ad esempio la produzione di dopamina che tende ad aumentare quando siamo contenti e facciamo attività che ci piacciono,
- senso di solitudine e isolamento, soprattutto se durante la vacanza si ha avuto la possibilità di conoscere gente nuova e sentire una connessione con loro,
- depressione o ansia eccessiva.
Sindrome da rientro: i sintomi
Lo stress da rientro può manifestarsi con sintomi fisici, emotivi e mentali. Ecco i più comuni:
- depressione e sbalzi del tono dell’umore,
- apatia o mancanza di emozioni,
- incapacità di affrontare gli impegni quotidiani,
- difficoltà di concentrazione,
- irritabilità e nervosismo,
- stanchezza e spossatezza,
- cefalea e mal di testa,
- insonnia e disturbi del sonno,
- ansia e stress,
- tachicardia,
- tensioni muscolari,
- problemi digestivi.
Solitamente tali sintomi tendono a passare entro qualche giorno, una settimana al massimo, il tempo necessario al nostro organismo per riadattarsi alle vecchie abitudini. Dovremmo però chiederci se davvero sono quelle le abitudini che vogliamo coltivare per gran parte dell’anno.
Come affrontare il rientro al lavoro dopo le ferie
Per contrastare lo stress da rientro si possono adottare molte strategie che possono aiutare a ritornare alla propria quotidianità senza troppo stress.
Ecco 7 consigli che puoi attuare sia prima che dopo.
1. Lascia qualche giorno “cuscinetto”
La tendenza, dopo avere staccato la spina per qualche settimana, è quella di ributtarsi a capofitto nel lavoro: mail, riunioni, call e cose da fare o da controllare. Io stessa per anni, controllavo le email la domenica sera, al rientro dalle ferie, per arrivare “preparata” a intoppi, problemi o urgenze il lunedì mattina. In questo modo però l’unica cosa che ottenevo era uno stress immediato e la sensazione che dalla vacanza fossero passate già settimane. Ho scoperto con il tempo che la mia ansia di rispondere in ritardo a una mail era legato alla mia percezione di non essere professionale e produttiva se non avessi risposto immediatamente.
Se ne hai la possibilità non buttarti a capofitto nel lavoro, ma comincia gradualmente. Una buona strategia è quella di tenere un giorno o due fra il rientro e l’inizio del lavoro o della scuola, così da poter riprendere la routine gradualmente.
Evita anche di far coincidere il rientro dalle ferie con il primo giorno di lavoro o con il primo giorno di scuola.
Se ritorni da un viaggio all’estero, tieni in considerazione anche il jet lag e la difficoltà di riadattarti al fuso orario, che può aumentare lo stress. Anche in questo caso, meglio evitare di ributtarsi a capofitto su studio e lavoro.
Se non puoi fare a meno di riprendere subito a lavorare o studiare, fai delle pause ogni tanto, in modo da permetterti di riprendere fiato, e non stancarti subito.
2. L’alimentazione è sempre un alleato
Per contrastare la sindrome da rientro dalle ferie hai un alleato portentoso: il cibo. Assicurati di fare pasti adeguati e bilanciati: la regola d’oro, che gli antichi conoscevano bene, è “colazione da re, pranzo da ricchi e cena da povero”.
Quindi evita di saltare la colazione o peggio di bere solo un caffè, ma opta per alimenti – dolci o salati – che possano apportare energia e nutrienti per affrontare la giornata. Cereali integrali, come l’avena, yogurt, frutta secca o fresca, avocado, pane ai cereali, qualche oliva, noci e altra frutta a guscio sono alimenti che ti aiutano ad assimilare i nutrienti di cui l’organismo ha necessità e che possono contribuire anche a bilanciare l’umore, contrastando stanchezza e mancanza di concentrazione durante la giornata.
Allo stesso modo a pranzo opta per piatti bilanciati con fibre, proteine – anche vegetali – ortaggi di stagione che non ti appesantiscano. Infine, cerca di cenare presto e con piatti leggeri: l’ideale sarebbe entro le 18, in modo da lasciare spazio sufficiente per la digestione, evitando che possa interferire con il sonno.
Anche l’idratazione dell’organismo è importante: bere abbastanza acqua permette di contrastare tanti sintomi, come cefalea, stanchezza, stitichezza ecc.
Per contrastare gli effetti del jet lag naturalmente possono andare bene gli alimenti che permettono di aumentare la melatonina, e che agiscono anche sull’umore, stimolando la serotonina, e quindi possono aiutare a contrastare la depressione post viaggio.
Assicurati di avere ai pasti alimenti come: avena, cacao, mandorle, noci, banane, kiwi, semi di zucca, funghi e uova.
Alcuni alimenti che ti suggeriamo:
3. Think positive!
Il rientro a casa è sempre un momento misto di emozioni: allegria, ma anche nostalgia e tristezza.
Al ritorno, fai una lista di cose positive che vivi quotidianamente: l’affetto di amici e famigliari, il tuo cuscino preferito, il tuo gatto, alcune comodità che puoi utilizzare quotidianamente. Fai lo stesso con ciò che ti piace del tuo lavoro.
Comincia la tua lista, che puoi anche compilare mano a mano che ti vengono in mente cose positive, qualche giorno prima del rientro a casa, in modo da non doverti concentrare solo sui lati negativi della fine della vacanza.
4. Non tornare subito alla tua routine
Come anticipato, non è sempre necessario buttarti a capofitto nella tua frettolosa routine, soprattutto se la vacanza ti è servita per capire e individuare situazioni e abitudini dannose sia per la tua salute mentale che fisica.
Voler cambiare e migliorare la propria quotidianità e le abitudini è un passo importante verso un maggiore benessere, dunque, se ne senti la necessità, prova a fare dei cambiamenti o delle modifiche nel tuo stile di vita, per adottare abitudini più salutari, in modo da evitare di ritornare a uno stile di vita estenuante o logorante.
Se ti serve qualche idea, ecco alcuni spunti che potresti decidere di provare:
- passa almeno una mezzora al giorno a contatto con la natura al parco della tua città, semplicemente seduto a osservare ciò che avviene attorno a te, o a leggere un buon libro,
- intraprendi un nuovo hobby, così da poter avere del tempo libero per ciò che ti piace,
- organizza weekend e gite fuori porta con la famiglia o gli amici conosciuti in vacanza per rinsaldare la reciproca conoscenza.
Prenditi del tempo per riadattarti alla quotidianità in casa e al lavoro: affronta i compiti uno alla volta e liberati dall’ansia di dover risolvere e concludere tutti i sospesi non appena rimetti piede in ufficio. Non muore nessuno se non rispondi alle mail immediatamente.
Un modo per evitare accumuli è delegare alcuni compiti ai colleghi che sono rimasti in ufficio, oppure scrivere nella risposta automatica della mail che risponderai alla loro mail a partire dal martedì o mercoledì (invece che dal lunedì).
5. Rallenta!
Come conseguenza del cambio nel tuo stile di vita quotidiano potresti sentire la necessità di una vita con meno pressioni e fretta, più lenta e calma.
La vacanza può essere un buon momento per capire se in quelle settimane hai vissuto e sperimentato qualcosa che nel resto dell’anno ti manca: ad esempio se hai trascorso due settimane al mare o in montagna e ti sei sentito rigenerare e rinascere, potrebbe voler significare che devi aumentare le occasioni di trascorrere più tempo all’aria aperta.
Anche se non riuscirai ad andare al mare o in montagna durante il resto dell’anno, perché non approfittarne per fare delle passeggiate fuori città o al parco, riconnettendoti con la natura? La natura non è potente solo al mare o in montagna: i suoi effetti curativi sono validi anche durante una gita fuori porta.
Se hai conosciuto delle persone nuove in vacanza, perché non organizzare gite fuori porta durante i week end per rinsaldare il nuovo legame? Se poi abitate in città diverse, potrebbe essere l'occasione per conoscere posti nuovi.
Un modo per rallentare i ritmi e staccare da preoccupazioni e pensieri rimuginanti è dedicarsi a un'attività che ti piace: coltivare un hobby, per quanto può sembrare banale, è un buon metodo per prenderti cura di te stesso e dei tuoi bisogni. Sviluppa soddisfazione, serenità e felicità quasi all'istante. Inoltre, permette anche ritornare in connessione con il tuo bambino interiore, che continua a vivere dentro di te anche a 80 anni.
6. Riconosci e accetta le tue emozioni
Dare un nome e accettare i sentimenti che proviamo è l’indispensabile primo passo per affrontare le emozioni difficili in modo sano.
Se ti accorgi che durante o a fine della vacanza provi delle emozioni particolari (erroneamente le consideriamo negative, ma negative le emozioni non lo sono mai), cerca di fare spazio a ciò che emerge senza giudicarti per come ti senti o per ciò che provi.
Prova a dare un nome all’emozione che senti, pronunciandola a voce alta oppure scrivendola su un foglio. Per esempio potrebbero emergere pensieri ed emozioni come: "Mi dispiace tornare al lavoro a tempo pieno perché significa passare meno tempo con la mia famiglia", oppure, "Mi sento stressata per la fine delle vacanze perché significa ricominciare a destreggiarmi tra la cura dei bambini, gli impegni scolastici e il lavoro” o ancora: "Ho paura che la serenità che provo ora verrà sostituita dall'ansia e dallo sconforto quando ricomincerò a controllare le email".
Si tratta di un modo per capire perché provi questi sentimenti e lasciare emergere paure, ansie e altri sentimenti che, se ignorati, continueranno ad alimentare il tuo malessere dall’ombra dell’inconscio.
7. Pianifica il tuo prossimo viaggio
Non devono essere per forza le prossime vacanze estive o quelle di Capodanno: anche programmare un week end approfittando di una sagra, un evento, una mostra o semplicemente per dedicare tempo a stare all’aperto aiuta a contrastare disagio e irrequietezza che potresti provare tornando in ufficio.
L’emozione e l’eccitazione per il tuo prossimo viaggio possono aiutarti a superare la fase negativa della fine di quella attuale. Dove andrai dopo questo viaggio? Cosa farai? Chi verrà con te? Qualunque cosa tu faccia e ovunque tu vada, goditi il viaggio!
Come abbiamo visto, la sindrome da rientro dalle ferie può rendere difficile il ritorno alla realtà, ma può anche segnalare che è tempo di apportare un cambiamento alla tua vita quotidiana. Quale momento migliore, allora, per valutare la tua routine e cercare di inserire nella tua vita quotidiana attività che ti ricaricano fino alla prossima vacanza?
E tu hai sperimentato la sindrome da rientro dalle ferie? Cosa fai, generalmente, per contrastarla? Scrivilo nei commenti!
Per contrastare lo stress nel quotidiano, ti suggeriamo questi libri:
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