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Risemina la Romagna dopo l'alluvione

Pubblicato 1 anno fa

Un progetto concreto per sostenere i piccoli produttori agricoli romagnoli duramente colpiti dall’alluvione

Le immagini della Romagna alluvionata a maggio 2023 hanno fatto il giro del mondo e sono rimaste negli occhi di tutti gli italiani. Macrolibrarsi ha sede a Cesena, uno dei comuni più colpiti: il fiume Savio ha esondato anche in pieno centro città, mentre le zone collinari venivano devastate da centinaia di frane, che tutt’oggi minacciano il territorio. In quei giorni in tantissimi si sono mobilitati per dare una mano – anche noi lo abbiamo fatto, aiutando amici e conoscenti, ma anche aziende amiche in difficoltà e facendo una donazione al Comune. Così come tutti ricordano le immagini delle campagne allagate e delle strade crollate sotto il peso delle frane, allo stesso modo restano indelebili le immagini legate ai tanti gesti solidali. Tra coloro che si sono subito attivati c’è stata anche l’associazione di promozione sociale Soffiditerra, presieduta da Elena Campacci, che ha ideato e attivato il progetto Ri.Semina, volto a sostenere piccole realtà contadine rispettose della Terra. Abbiamo incontrato Elena Campacci che ci ha parlato dello stato dell’arte del progetto, alla cui crescita tutti possono contribuire.

Cos’è il progetto Ri.Semina e com’è nato?

Il progetto Ri.Semina è nato spontaneamente, dal fango, quando noi dell’associazione Soffiditerra
– insieme ad altri amici – ci siamo trovati a spostare secchi di fango e mobili durante l’alluvione che ha colpito la Romagna nel maggio del 2023.

Come rimanere passivi e silenti di fronte a un disastro simile, sia umano che ambientale? Ci siamo quindi trovati a definire a chi direzionare il nostro aiuto. E così abbiamo deciso di aprire una campagna solidale per aiutare quelle piccole realtà contadine rispettose della Terra (biologiche, biodinamiche, simbiotiche, sinergiche, in permacultura) fortemente danneggiate dall’alluvione.

Cosa è stato fatto sino a ora per sostenere le piccole realtà agricole biologiche?

Il progetto Ri.Semina agisce su vari livelli e ha già percorso vari step. La prima azione che abbiamo messo in campo è stata quella della raccolta fondi, da destinare poi alle realtà agricole biologiche alluvionate. La raccolta fondi è tuttora attiva. 

Nel frattempo, abbiamo avviato la mappatura del territorio, un lavoro di ricerca che ci ha impegnati sia a livello di tempo sia a livello emotivo e “di cuore”. Per individuare e mappare abbiamo chiesto aiuto attraverso i social e il passaparola e ci siamo messi in rete con alcune realtà che si stavano adoperando sul territorio per lo stesso scopo.

Abbiamo poi contattato direttamente ogni singola realtà, ogni singola persona, con l’intento sia di verificare la metodologia di coltivazione e di approccio verso la terra, sia per sostenere umanamente attraverso l’ascolto e la costruzione di una relazione reale. Abbiamo raccolto racconti dettagliati, al limite del surreale, ma tragicamente reali: siamo consapevoli che quelle ferite segneranno per anni la terra e il cuore dei contadini. 

Dopo questa fase di mappatura, ci siamo messi in rete con i G.A.S. del territorio che avevano già attivato la campagna “Dai de GAS per la Romagna”: abbiamo fornito ai contadini una scheda da compilare al fine di individuare i loro bisogni reali, nell’immediato ma anche per il futuro, in modo da poter rispondere in maniera più mirata. Contemporaneamente abbiamo coinvolto la rete Wwoof Italia per riuscire a fornire aiuti attraverso la manodopera e il lavoro dei volontari wwoofers.

Quante aziende agricole sono state mappate sino a ora e in quali territori?

A oggi abbiamo individuato, assieme ai GAS, circa 30 realtà sparse nei comuni di Cesena, Forlì e Ravenna.

Quali tipologie di danni hanno maggiormente subito?

I danni subiti sono davvero innumerevoli, sia a livello agricolo ma anche a livello personale e umano. In pianura le inondazioni hanno distrutto interi frutteti e allagato di fango interi campi, distruggendo raccolti, serre, impianti e arnie. Nelle colline il danno maggiore è stato causato dalle frane, che nell’immediato hanno impedito per settimane l’accesso alle case e ai campi, quando qualcosa di case e campi era rimasto. Intere porzioni di colline si sono staccate, portando via siepi, alberi, animali.

Quali altre modalità avete individuato per sostenere questi contadini?

Stiamo diffondendo il progetto Ri.Semina durante eventi e fiere, attraverso i nostri canali social e quelli dell’associazione ViviConsapevole in Romagna. Vorremmo riuscire a creare una rete con vivai disposti a donare piante, una rete tra aziende agricole per mettere a disposizione mezzi di spostamento terra.Abbiamo bisogno di aiuto, di qualcuno che possa collaborare con noi: chi fosse disponibile può contattarci via mail.

Cosa può fare il singolo che vuole sostenere queste realtà agricole? Può acquistare direttamente? Dove si trovano i riferimenti?

È possibile acquistare attraverso i G.a.s. del territorio oppure direttamente dai produttori richiedendo le schede di quelli mappati a Soffiditerra (basta scrivere una mail): in questo modo ognuno può muoversi direttamente in autonomia.

 

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Fb soffiditerra
Contattaci via mail per entrare nella mailing list: soffiditerra@gmail.com

Soffiditerra è un’associazione di promozione sociale senza finalità di lucro, nata nel 2013 da un gruppo di giovani provenienti dall’Ecoistituto di Cesena e da esperienze lavorative e umane di condivisione con Gianfranco Zavalloni. Dal 2014 fa parte della rete CEAS. 

Interviene a livello di progettualità su tutto il territorio di Forlì-Cesena, i grandi temi di cui si occupa sono l’educazione in natura, l’agricoltura, la biodiversità.


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