Restorative Yoga
Pubblicato
4 anni fa
Intervista all'insegnante di yoga e autrice Audrey Favreau
In questa intervista l'insegnante di Restorative Yoga Audrey Favreau si racconta e ci spiega i benefici di questa meravigliosa pratica e le differenze con altri stili di yoga, come lo yin.
Scopriremo assieme come il restorative, infatti, sia fantastico per gestire lo stress, l’ansia, la depressione e i dolori cronici.
Come ha scoperto lo Yoga?
Ho un ricordo molto chiaro della mia prima lezione di yoga: avevo sei anni e mia madre mi portò con sé alla sua lezione settimanale. Avevo provato a seguire le istruzioni dell'insegnante nel miglior modo possibile, ma la necessità di sentire gli effetti di una postura su una parte del corpo prima di passare alla successiva per sentire la differenza mi aveva lasciato una forte perplessità. Avevo allora concluso che lo yoga non era fatto per me. Tuttavia, quel ricordo è rimasto nella mia memoria come se fosse un piccolo seme che era stato piantato lì.
Diventata una giovane adulta, sono stata ben presto alle prese con uno stress cronico. A trent’anni gestivo quaranta persone in una grande banca francese, ma non riuscivo a realizzare il mio sogno, quello di diventare mamma. I tentativi di procreazione assistita furono vani. Anche l'endometriosi, con dolore intenso durante determinati periodi del ciclo, non mi dava tregua. Per combattere lo stress ho provato praticamente tutto: sofrologia, qi gong, danza moderna, riflessologia, meditazione, senza vero successo.
La paura e l’ansia non mi lasciavano mai in pace. Durante l'estate del 2012 ho incontrato a Bali il restorative yoga ed è stato amore a prima vista! Sono riuscita a rilassarmi profondamente in pochi minuti e a provare sensazioni fisiche così piacevoli da togliermi il fiato.
Com’è cambiata la sua vita con la pratica?
Ho imparato a rallentare, a mollare la presa, ad ascoltare le mie emozioni, a capire i miei bisogni profondi. Ho imparato a riconoscere le storie che mi racconto e che danno un significato alle esperienze vissute. La pratica regolare del Restorative Yoga mi ha accompagnato nell’elaborare il lutto del mio divorzio, nella ricostruzione della mia vita personale e professionale, nella gestione dell’endometriosi, durante le mie due gravidanze, il postpartum e nelle difficoltà del ruolo di madre e moglie.
Quando ha iniziato ad approcciarsi al restorative Yoga?
Durante un viaggio a Bali, mi sono iscritta ai corsi di Restorative Yoga di Tina Nance a Ubud: ho scoperto dalla prima lezione il suo potere stupefacente di “rilassamento”. Tina mi ha suggerito il libro di Judith Hanson Lasater, “Relax and Renew”, ho praticato ogni giorno. Poi ho iniziato a studiare proprio con Judith Hanson Lasater, la pioniera del Restorative Yoga in Occidente. L’ho anche assistita nei corsi che tiene in Europa.
Ho proseguito la mia formazione con François Raoult e Bo Forbes, insegnanti riconosciuti a livello internazionale. È stata l’esperienza diretta degli effetti profondi di questa pratica che mi ha portato a insegnarla. Nel 2015 ho voluto creare una formazione innovativa e professionalizzante a Milano, una formazione integrativa “mente & corpo” che include strumenti di coaching professionale e tecniche approfondite di restorative yoga per gestire lo stress, l’ansia, la depressione e i dolori cronici.
Dal 2017 questa formazione viene svolta anche in Francia. In 6 anni più di 350 persone l’hanno seguita e 150 insegnanti sono stati certificati. Sono l’unica insegnante in Italia ad offrire la possibilità di una certificazione di Restorative Yoga Teacher riconosciuta a livello internazionale da Judith Hanson Lasater.
Quali benefici ha riscontrato?
Per prima cosa, l’endometriosi è ormai sotto controllo grazie alla pratica quotidiana, da ormai nove anni. Sono anche riuscita a rimanere incinta naturalmente per due volte mentre nel passato, durante il mio primo matrimonio, avevo fatto una decina di tentativi di procreazione assistita. La pratica mi ha anche aiutato a recuperare dopo il taglio cesareo.
Dopo la nascita dei miei figli, per più di quattro anni, non ho trascorso una notte senza risveglio. Questi anni di privazione del sonno mi hanno fatto perdere la capacità di dormire profondamente. Il mio sistema nervoso era spesso in allerta. Potevo rimanere sveglia per diverse ore mentre i miei figli dormivano pacificamente.
La pratica quotidiana prima di coricarmi mi ha permesso a poco a poco di ritrovare la mia piena capacità di dormire, anche otto ore di fila!
Come coltivare il momento presente durante la pratica
Tranne quando si modificano le posture (tre o quattro volte nel corso di una sessione), il corpo rimane calmo. All’inizio, la nostra mente può diventare più veloce e cogliere tutto ciò che cattura la sua attenzione, ma il restorative yoga può aiutare a calmare queste fluttuazioni. La nostra mente è un po’ come una palla di vetro con la neve: l’inquietudine mentale svanisce da sola senza alcun sforzo, poiché la pratica è talmente piacevole che ci invita a portare la nostra attenzione sulle sensazioni fisiche positive del corpo.
Come funziona il restorative yoga
Mentre la tensione muscolare attiva il sistema nervoso simpatico, il restorative yoga utilizza supporti per ogni asana o postura per ridurre al minimo la tensione muscolare e massimizzare il comfort fisico e il rilassamento; mentre la stimolazione sensoriale (luce, suono, ecc.) attiva la funzione di “combatti o fuggi” del nostro sistema nervoso, il restorative yoga si svolge in una stanza calda, poco illuminata, nella quiete.
Questo permette di ridurre la stimolazione sensoriale e ci aiuta a portare la nostra consapevolezza verso l’interno. Le asana eseguite seduti o in piedi aumentano la frequenza cardiaca e la pressione arteriosa (che può aumentare l’eccitazione del sistema nervoso), le posture di restorative yoga aiutano invece a mantenere il cuore posizionato allo stesso livello o al di sopra della testa in modo da ridurre la frequenza cardiaca, la pressione sanguigna e la velocità della nostra mente. Mentre un’inspirazione più lunga di un’espirazione e una respirazione attraverso la bocca possono causare l’iperventilazione, la respirazione attraverso il naso e un’espirazione più lunga di un’inspirazione possono abbassare la frequenza cardiaca, ridurre l’attività del sistema nervoso e calmare la mente.
Quando pratichiamo regolarmente il restorative yoga, avvertiamo che la mente comincia prima ad essere più veloce e poi si calma. Cominciamo a sentire le sue fluttuazioni e ad abituarci a questo ritmo.
Poi vediamo le sue fluttuazioni come una tendenza naturale ed esse perdono il loro fascino. Scegliamo consapevolmente di non alimentarle.
Cosa differenzia il restorative yoga dallo yin yoga?
Entrambe sono delle pratiche dolci ma l’intenzione è diversa. Nello yin yoga teniamo ogni postura per circa cinque minuti. Nel Restorative Yoga cinque minuti è proprio il minimo. Generalmente rimaniamo in ogni postura tra cinque e venti minuti, in modo da calmare il sistema nervoso, che ha bisogno di almeno quindici minuti nell’immobilità per tornare all’equilibrio.
Nello yin yoga, c’è l’intenzione di lavorare sulle fasce, sui meridiani. Quindi, c’è un elemento di stretching, di allungamento per muovere l’energia nel corpo.
Nel Restorative Yoga, invece, non cerchiamo l’allungamento perché questo stimola il sistema nervoso. Quello che vogliamo è soltanto aprire le zone del corpo, riposarci e “nutrire” l'organismo. Ogni postura usa tanti supporti per sostenerci nel comfort, nel rilassamento, per “nutrirci” e calmarci.
Per riassumere, nel Restorative Yoga si tratta di rigenerarsi e non di aumentare la flessibilità. Scopo di questa pratica è proprio quello di rilassarsi profondamente e muoversi verso uno stato di pratyahara, uno stato dove non c’è posto per l’ambizione, dove sperimentiamo la soddisfazione di ricevere la posizione piuttosto che fare la posizione.
Per chi pratica stili di yoga dinamici, come il Vinyasa, come consiglia di abbinare le pratiche?
Consiglierei di non abbinare le due pratiche, ma di praticare per un po’ di tempo il restorative yoga in modo da comprendere i suoi effetti sulla propria mente, sul corpo e sulle emozioni. Venti minuti al giorno sono il minimo per poter riequilibrare il sistema nervoso.
Una volta a settimana aumentate la durata della pratica e portate a termine un'intera sequenza. Se invece si è di fronte a una problematica importante, consiglio di praticare almeno 40 minuti al giorno per circa due mesi per essere in grado di vedere veri cambiamenti. Si potrà poi scegliere quale stile di yoga praticare in funzione dei propri bisogni.
A breve uscirà il suo libro, ci può dare qualche anticipazione?
Il libro insegna come praticare il Restorative Yoga. Questa pratica è accessibile a tutti, indipendentemente dalla condizione fisica.
Mediante più di trenta posture e quaranta sequenze di Restorative Yoga, questo libro vi darà le chiavi per ritrovare la calma interiore e una migliore salute. Corredato da spiegazioni chiare, istruzioni dettagliate e fotografie a colori, vi aiuterà:
- a comprendere meglio il processo del rilassamento e quanto sia essenziale per migliorare la nostra salute,
- a gestire l'ansia e l'insonnia, gli stati di rabbia e di depressione
- potrà anche sostenere le donne lungo tutta la loro vita, con l’aiuto di posizioni particolarmente benefiche, adatte ad alleviare i disturbi durante il ciclo mestruale, a stimolare la fertilità, gestire l'endometriosi, prepararsi al parto e accogliere con serenità la menopausa.
Scoprirete come la pratica regolare del rilassamento cosciente non sia soltanto uno degli strumenti più efficaci per gestire lo stress quotidiano e gli stati infiammatori, ma anche e soprattutto un percorso profondamente trasformativo verso l'autoconsapevolezza, l'intuizione e la resilienza emotiva.