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Quando nasce un papà

Pubblicato 1 anno fa

Iresha Totaro
Doula e operatrice olistica placentare

Il ruolo del padre e la sua posizione nella triade: aspettative e realtà

Fino a qualche decennio fa i padri portavano sulle proprie spalle il sostentamento dell’intera famiglia, spesso facendosi carico in toto dell’economia del proprio nucleo, con tutti i pro e i contro derivanti da questa modalità. Potremmo quasi affermare che ai padri spettavano gli aspetti più concreti e spesso burocratici della neo famiglia: erano infatti loro ad andare a registrare i neonati all’anagrafe e non necessariamente riuscivano ad accompagnare la donna in ospedale al sopraggiungere del travaglio, né tanto meno ad assistere al parto. Ci sono padri delle passate generazioni che non hanno mai cambiato un pannolino o preparato un pasto per i propri figli, uomini che non hanno mai conosciuto nel dettaglio il mondo del femminile, perché erano altre le faccende di loro competenza.

Nel giro di poco tempo tutto questo è cambiato portando ad un'elevata mole di richieste e di aspettative, senza però tenere conto sia del retaggio culturale, sia del sentire di ciascuno.

Indice dei contenuti:

I sentimenti del padre

Dal momento in cui la donna comunica la sua gravidanza, gli occhi del mondo circostante si orientano sul suo ventre e, per tutta le gestazione, le viene chiesto come sta, come si sente, come procede la sua esperienza. Subito dopo aver partorito, in pochi si ricordano di dare attenzioni alla neo madre e gli sguardi vanno a posarsi unicamente sul neonato.

Ma il papà? Qualcuno chiede mai al papà come si sente? Eppure, nonostante non sia stato protagonista assoluto della nascita, il suo ruolo è stato fondamentale e, malgrado non viva e non abbia vissuto a livello fisico tutte le trasformazioni della compagna, ne è stato testimone con tutto un carico di emozioni, di paure, di sensazioni che sembrano non interessare a nessuno e che invece andrebbero accolte.

Attaccamento e comunicazione

Oggigiorno il coinvolgimento dei padri è immediato, sia grazie al fatto che accompagnano le donne alle visite di controllo, sia grazie alla diffusione di informazioni circa l’importanza del bonding (legame) già dai primi mesi di vita del feto. Non è dunque inusuale vedere dei futuri papà che parlano con la pancia della propria compagna, che la accarezzano e che cercano di stabilire fin dalle prime settimane un attaccamento con il proprio bambino/la propria bambina. E il bambino/la bambina reagisce a quelle carezze e al suono di quella voce colmando il futuro padre di una gioia mai provata.

Poiché dalla notte dei tempi uno dei principali ruoli dell’uomo è sempre stato quello di infondere protezione, ogni futuro padre fa del suo meglio per far sentire la propria compagna al sicuro, per far sì che non le manchi nulla e che possa vivere serenamente tutti e nove i mesi di gravidanza: in tante occasioni questo viene dato per scontato, ma non lo è affatto, poiché se è vero che caratteristica maschile è quella di sostenere chi gli sta accanto, lo è altrettanto il fatto che ciascuno ha le sue peculiarità e non è detto che l’istinto di protezione sia necessariamente tra queste, così come la capacità di comunicare con un esserino che si non sente in prima persona nel corpo.

In sala parto

I futuri padri delle ultime generazioni vengono portati in sala parto senza tenere conto di quanto il parto sia un evento potente che può sconvolgere l’animo di chi vi assiste, andando anche a riportare alla luce i traumi legati alla propria nascita: non è dunque un accompagnamento da darsi per assodato; sarebbe quantomeno consigliabile chiedere al proprio compagno se ha davvero desiderio di essere presente alla nascita. Qualora questo desiderio non ci fosse, si potrebbe pensare di farsi accompagnare dalla propria madre o da una doula o da qualsiasi altra figura abbia voglia di sostenere la donna in quel momento, più che altro perché dalla persona che andrà a presenziare ci si aspetta presenza attiva, coinvolgimento e supporto e queste sono richieste importanti che non tutti riescono a soddisfare, e non perché non se ne abbia la volontà, bensì per tutto quello che comportano energeticamente ed emotivamente. Come sempre, la possibilità di scelta è ciò che rende davvero la scelta un’azione libera e non una decisione dettata da eventuali sensi di colpa o dall’idea che si tratti di una sorta di opzione obbligata.

Il post partum

Ci sono padri che cadono in depressioni post partum molto simili a quelle delle neo mamme e purtroppo se ne parla ancora poco. Ci sono uomini che si sentono fortemente inadeguati o che si ritrovano a fronteggiare un evento che avevano immaginato in maniera completamente diversa; uomini dai quali ci si aspetta tanto e che non riescono a soddisfare tutte le aspettative, ma che al tempo stesso non vogliono deludere la propria compagna. Ci sono uomini che pensavano di essere pronti alla paternità, ma che a conti fatti si ritrovano impreparati a tutto lo stravolgimento che essa comporta.

Per questo motivo sarebbe importante che la coppia si preparasse a quello che accade dopo e di cui così di rado ancora si parla e proprio per questo diventa importante affidarsi ad una figura di riferimento che, oltre a sostenere le fatiche della neo madre, possa fare da collante alla coppia e accompagnare anche i neo padri con empatia e competenza.

Terremoti di coppia

Quando un neonato fa il suo ingresso in una casa, gli assetti cambiano in maniera repentina: si forma una diade con la madre (o con la principale figura di riferimento per l’accudimento) e può accadere che il neo papà non riesca ad inserirsi né a sentirsi utile; inoltre da un giorno con l’altro la comunicazione fra i neo genitori diventa molto complicata ed il tempo da dedicarsi si fa scarso se non inesistente, almeno nei primi mesi di vita del bebè. È dunque normale che la coppia possa andare in crisi, ma questo non significa che le difficoltà debbano durare per sempre. Le crisi rappresentano sempre una grande possibilità di crescita e di rinascita e potremmo dunque iniziare a vederle come momenti durante i quali tirare fuori risorse inaspettate.

Come abbiamo visto nell'articolo dal titolo Rinascere dopo un figlio, la donna vive una spaccatura all’interno di se stessa che per lungo tempo farà sì che non si riconosca più e forse la renderà irriconoscibile agli occhi del suo compagno che a sua volta si sentirà disorientato e perso.

Spunti di riflessione

Quando nasce un bambino/a, nasce una mamma, ma nasce anche un papà.

Comunicare all’altro/a il proprio sentire rimane sempre la cosa migliore da fare; confrontarsi con chi vive situazioni simili o farsi accompagnare là dove non si trovano insieme strategie vincenti sono buone carte da tirare fuori in situazioni che si fanno delicate, ma più di ogni altra cosa, ricordarsi che l’altro/a è la persona che abbiamo scelto per creare la nostra famiglia rimane forse in assoluto il miglior pensiero da ripetere a se stessi. In quella scelta possono esserci state motivazioni più o meno intrinseche, ma se partiamo dal presupposto che nessun incontro è casuale, anche nella peggiore delle ipotesi l’altra persona avrà contribuito con il suo passaggio e con la sua presenza a darci maggiori consapevolezze per la nostra evoluzione.


Per approfondire questo argomento puoi leggere...


Ultimi commenti su Quando nasce un papà

Recensioni dei clienti

Mirea L.

Recensione del 08/08/2025

Valutazione: 5 / 5

Data di acquisto: 08/08/2025

Al giorno d'oggi si può osservare, per fortuna, come il ruolo dei papà stia cambiando, entrando in un'ottica nuova, lasciando nel passato quella figura di padre distaccato, poco affettivo e interessato sia nei confronti del neonato che in quelli della partner per quanto riguarda gravidanza e post gravidanza

Baristo T.

Recensione del 21/11/2024

Valutazione: 5 / 5

Data di acquisto: 21/11/2024

Articolo molto interessante che affronta una tematica importante ma data tanto per scontata, il sentimento del papà. Comunicare è sempre la via giusta in una coppia e maggiore è la consapevolezza di questo in una coppia maggiore sarà la serenità in famiglia durante e dopo il parto. Grazie per tutte le spiegazioni.

Lia M.

Recensione del 07/11/2024

Valutazione: 5 / 5

Data di acquisto: 07/11/2024

La gravidanza è un processo che si vive e si deve vivere in due a mio parere, ma spesso succede che è la mamma a viverla maggiormente. Un articolo di grande importanza

Andrea M.

Recensione del 25/09/2024

Valutazione: 5 / 5

Data di acquisto: 25/09/2024

Questo articolo è di grande importanza perché porta alla luce tutte le possibili difficoltà che una mamma e un papà possono affrontare in vista della nascita di una nuova vita, ed è fondamentale vedersi bene dentro in questi casi, e comunicare col proprio partner, anche al fine di permettere al neonato di nascere e crescere in un contesto sano e positivo

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