Migliora il tuo sonno con lo yoga
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1 anno fa
Asana, respirazione e meditazioni specifiche possono aiutarti ad entrare in uno stato di profondo rilassamento, favorendo un buon sonno ristoratore
Il sonno è un pilastro fondamentale su cui poggiano tutti gli aspetti della salute poiché i suoi effetti interessano il metabolismo, le funzioni immunitarie, la memoria, l’apprendimento, la creatività, la digestione, l’umore, le emozioni, le capacità motorie e moltissime altre funzioni fisiologiche differenti. Proprio per questo le conseguenze della prolungata carenza o mancanza di sonno hanno un grave impatto sulla nostra salute. Per riuscire a dormire, moltissime persone ricorrono abitualmente ai farmaci, ma anche questo ha delle conseguenze sulla salute. Per fortuna, esistono delle alternative prive di effetti collaterali e alla portata di tutti.
Un numero crescente di studi sta infatti evidenziando come lo yoga sia in grado di favorire la guarigione da tutta una serie di disturbi, inclusi quelli che rientrano tra le principali cause dell’insonnia e di altri disturbi del sonno, come stress, ansia e depressione. La pratica, soprattutto se eseguita tutti i giorni, può migliorare le nostre vite e il nostro sonno.
Asana
Mark Stephen, celebre insegnante di yoga e autore di numerosi testi di filosofia e pratica yogica, propone un approccio diversificato e complesso per comprendere e affrontare i disturbi del sonno, attingendo alla tradizione e alla saggezza antichissima dello yoga e alla letteratura scientifica più recente sul tema (dalle neuroscienze, alla medicina del sonno, dalla psicologia alla psichiatria).
Egli suddivide le pratiche yoga volte a migliorare la qualità del sonno in tre categorie:
- pratiche posturali (asana), tecniche di respirazione (pranayama) e meditazione.
«L’esperienza e gli insegnamenti che possiamo trarre dalla pratica degli asana – scrive Stephen – ci aiutano a comprendere meglio e a modificare con più efficacia tutti quei fattori che ci portano a dormire male. Quando siamo stressati, ansiosi, depressi, stanchi, acciaccati o fuori sincrono, una sequenza di posizioni ben calibrata ci consente non solo di intervenire direttamente su tali sintomi, ma anche di capire meglio che cosa li ha generati, regalandoci la possibilità di risolverli. Gli asana esercitano un’influenza diretta sulla qualità del sonno: possono produrre un effetto stimolante o calmante, favorire il rilassamento, riequilibrare le emozioni e favorire l’ingresso in uno stato di equanimità che rende più salutari e naturali sia il sonno sia la vegli».
Respirazione e meditazione
Naturalmente, non si può parlare di asana senza tenere in considerazione l’importanza di una respirazione consapevole, non solo perché ci aiuta a entrare nella posizione stessa e a fluire da una posizione all’altra trasformando i singoli asana in una sequenza, ma anche perché è la chiave per placare i nostri pensieri. E sappiamo bene che, quando abbiamo molti pensieri, fatichiamo a prendere sonno.
Possiamo apprendere delle tecniche di controllo della respirazione che permettono di entrare in uno stato di rilassamento molto profondo e possiamo anche sperimentare la meditazione, che è un altro alleato per placare l’ansia, vedere le cose nella giusta prospettiva e ritrovare la centratura. A differenza di quanto si possa pensare, è una pratica accessibile a tutti. Come dice il titolo di un libro, “basta poco” per meditare. Ecco cosa scrive Stephens a questo proposito: «Quando meditiamo, apriamo le finestre della mente per lasciar entrare una coscienza più lucida. Quando lavoriamo sul tempio costituito dal nostro organismo fisico dedicandoci con costanza alla pratica posturale, aprire quelle finestre diventa molto più facile. Analogamente, la pratica costante del pranayama permette ai venti della coscienza lucida di entrare da quelle finestre con maggior vigore, consentendoci di sviluppare un senso dell’essere più leggero ed equilibrato. Per meditare non occorre aver raggiunto un livello determinato nella pratica degli asana o del pranayama. Al contrario, potete iniziare a meditare anche se non avete mai eseguito una singola posizione in tutta la vita».
Compassione e cambiamento
Un concetto importante di cui tenere conto è che ciascuno di noi è unico e quindi le ragioni che determinano la difficoltà a dormire variano da una persona all’altra. Per questo è importante fare un’attenta autovalutazione per capire quali siano le pratiche più appropriate per noi e, nel caso specifico dello yoga, scegliere una sequenza piuttosto che un’altra, un tipo specifico di meditazione e non un altro.
Si tratta di sviluppare consapevolezza e comprensione dei nostri stati d’animo, dei nostri atteggiamenti e delle nostre abitudini, giorno dopo giorno, con compassione verso noi stessi e fiducia che il cambiamento è sempre possibile.
È importante, quindi, sviluppare consapevolezza dei nostri stati d’animo, delle nostre abitudini e dei nostri atteggiamenti; giorno dopo giorno, con compassione verso noi stessi e fiducia che il cambiamento sia sempre possibile.