Le proprietà del caffè decaffeinato
Pubblicato
7 anni fa
La Redazione di Macrolibrarsi
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E' da preferire rispetto al caffè tradizionale?
Uno dei nemici moderni sembra essere diventata la caffeina. Quanto c’è di vero in questa affermazione? Scopriamo come si ottiene il caffè decaffeinato e quante volte è consigliato assumerlo.
Caffeina sì, caffeina no
La caffeina, contenuta naturalmente nel caffè, è una sostanza eccitante che stimola l’organismo, spesso sollecitandolo in maniera eccessiva.
Il corpo umano segue una serie di ritmi in linea con la natura che non sempre siamo bravi a rispettare e riconoscere. Significa che ogni processo corporeo possiede dei tempi e viene svolto seguendo un ritmo che spesso si allinea con i ritmi ciclici della natura stessa.
Cosa c’entra tutto questo con la caffeina? Questa sostanza modifica e incide proprio sui questi ritmi biologici, spesso accelerandoli e creando così uno stato infiammatorio all’interno dell’organismo.
Come tutti gli alimenti, anche la caffeina non è da demonizzare ma certamente è bene conoscerne gli effetti. Spesso non è la qualità di un cibo che determina il danno, ma la quantità di volte che quell’alimento viene consumato. Un caffè al giorno sono 365 caffè in un anno: non pochi.
La stessa cosa accade con i cereali o le farine: sono presenti nella maggior parte dei nostri pasti e questo crea, sul lungo periodo, un problema di intolleranza e difficoltà digestiva.
Conosciamolo meglio
La caffeina, se consumata ogni giorno o per periodi prolungati, può avere effetti dannosi all’interno dell’organismo.
Per questo, da diversi anni, gli amanti del caffè si sono rifugiati nel caffè decaffeinato, privato quindi dell’alcaloide che può creare danno, la caffeina.
Come avviene il processo di estrazione della caffeina? Si tratta di classici chicchi di caffè che prima di essere tostati vengono trattati per eliminare la parte indesiderata.
Ci sono 3 modalità principali:
- con solvente organico: ormai poco utilizzato, che ha lasciato il posto agli altri due
- con acqua calda: filtrata poi da carboni attivi che lavano via la caffeina (e altre sostanze organolettiche proprie del caffè)
- con anidride carbonica: i chicchi vengono trattati con il vapore che con precise pressioni, eliminano la caffeina al loro interno
Il più utilizzato e più naturale ad oggi è l’ultimo, quello con anidride carbonica. Ogni procedimento di estrazione viene effettuato sempre sul chicco verde, prima che venga sottoposto a macinatura.
Caffè tradizionale o caffè decaffeinato?
Tra i due, il caffè decaffeinato è quello che ha meno risvolti negativi sulla salute, perché privato della parte più “dannosa”, ovvero la caffeina. Il vero problema del caffè è l’abitudine che rappresenta. Ed è proprio questa abitudine che mette nella lista dei cibi da evitare il caffè, sia esso decaffeinato o tradizionale.
Un’alternativa sono i caffè naturalmente privi di caffeina come lo yannoh o il caffè di cereali. Unico accorgimento va considerato per chi soffre di reflusso gastrico, problemi allo stomaco o gastrite: il caffè, anche decaffeinato, è meglio evitarlo.
Negli altri casi, un caffè assunto con moderazione, senza che diventi un’abitudine a cui non si può rinunciare, possiamo concedercelo senza sensi di colpa.