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Lattoferrina: la proteina del latte che rinforza le difese

Pubblicato 5 anni fa

Secondo uno studio in atto presso le Università Tor Vergata e Sapienza di Roma sarebbe in grado di proteggere l’organismo contro il Covid-19

È di pochi giorni fa la notizia che la lattoferrina, una proteina contenuta naturalmente nel latte materno e non solo, potrebbe essere efficace contro il Coronavirus. I dati raccolti dallo studio, portato avanti dalle università Sapienza e Tor Vergata di Roma, sono promettenti.

Vediamo cosa è la lattoferrina, dove si trova e quali sono i suoi benefici non solo contro il Cororavirus.

In questo articolo ti proponiamo... 

Indice dei contenuti:

Che cos’è la lattoferrina

La lattoferrina è una glicoproteina che è naturalmente contenuta in quantità abbondanti nel latte materno, e soprattutto nel colostro, la secrezione di cui il neonato si nutre nei primi giorni di vita, che favorisce lo sviluppo dei batteri benefici della flora intestinale.

Si trovano tracce di questa particolare proteina anche in altri fluidi, come la saliva, le lacrime, le mucose e le cellule immunitarie che contrastano la proliferazione di funghi e batteri all’interno dell’organismo.

Fu scoperta nel 1939 nel latte vaccino e furono lampanti, fin da subito, le sue proprietà immunostimolanti, antiossidanti e antinfettive.

I benefici

Molte sono le sue funzioni benefiche:

  • lega e trasporta il ferro: e aiuta il suo assorbimento nel tratto intestinale. Ha un potere di trasporto due volte maggiore di quello della transferrina, la proteina che trasporta il ferro nel circolo ematico;
  • conferisce l’immunità innata ai bambini: svolge un ruolo protettivo verso virus, batteri e funghi. Nei lattanti protegge dalle infezioni batteriche che si potrebbero sviluppare con l’allattamento al seno, dato che la parete intestinale è ancora permeabile. Contrasta i batteri in due modi: da un lato impedendo che questi possano aderire alla parete della mucosa intestinale, causando una infezione, come ad esempio fa il batterio dell’E.coli. Dall’altro, danneggiando gli strati più esterni della membrana cellulare di alcune specie batteriche che rientrano nella famiglia dei GRAM negativi;
  • ha effetti antivirali: riesce infatti a legarsi ai glicosaminoglicani della membrana plasmatica, prevenendo che il virus possa entrare nella cellula e infettarla. Secondo gli studi è utile contro un gran numero di virus, bloccandoli allo stadio iniziale della loro proliferazione, come ad esempio, il virus dell’Herpes, il citomegalovirus, l’HIV e i virus del raffreddore e dell’influenza;
  • ha azione immunostimolante: è in grado di sostenere le difese dell’organismo, migliorando la competenza immunitaria. È utile sia se assunta in prevenzione che alle prime manifestazione di infezione;
  • ha azione antiossidante: aiuta a contrastare l’attività dei radicali liberi che causano invecchiamento e danno alle strutture dell’organismo. Agisce mantenendo la funzionalità dell’organismo e contrastando la proliferazione dello stress ossidativo. Questo significa che contribuisce a mantenere l'ottimale funzionalità dell'organismo, rendendo il nostro terreno personale più forte e meno incline a sviluppare malattie;
  • ha azione antitumorale: viene usata in Giappone contro i tumori del tratto gastrointestinale e del pancreas. Gli studi condotti in laboratorio hanno messo in evidenza che la sostanza è in grado di contrastare anche la formazione di polipi intestinali. In uno studio sui ratti si è visto che la proteina contrasta l’angiogenesi, cioè il processo che porta a creazione di nuovi vasi sanguigni che servono al tumore per la sua sopravvivenza.

Cosa dice lo studio sul Covid-19

Lo studio, appena pubblicato sul “Journal of Molecular Science” [1], è nato dopo che l’équipe medica romana, guidata dalla dottoressa Elena Campione, medico associato della Uosd di Dermatologia del Policlinico Tor Vergata di Roma e che comprende anche Luca Bianchi, ordinario e direttore della Uosd di Dermatologia, e Massimo Andreoni, ordinario di Malattie infettive del Policlinico, si è resa conto che i bambini avevano sintomi molto meno gravi rispetto agli adulti oppure non si ammalavano affatto di Covid-19. Questo ha portato i medici a “sospettare” che la ragione potesse essere data dal fatto che i bambini allattati al seno hanno alti valori di lattoferrina, che appunto agisce come fattore protettivo.

Da qui è partita la sperimentazione che ha previsto la somministrazione quotidiana di lattoferrina su un gruppo di pazienti affetti da Coronavirus sia sintomatici che asintomatici, allo stadio iniziale della malattia. Lo scopo era verificare se i pazienti con la malattia in atto fossero in grado di accorciare i tempi di guarigione grazie alla somministrazione della proteina.

I risultati sono andati oltre le aspettative, come afferma la dottoressa Campione: “Questo trial clinico è stato il primo approvato, sull’utilizzo della lattoferrina nei pazienti Covid positivi a livello nazionale ed internazionale. I risultati ottenuti nei pazienti hanno dimostrato, per la prima volta l’efficacia della lattoferrina nel favorire, senza effetti avversi, la remissione dei sintomi clinici nei pazienti Covid-19 positivi sintomatici e la negativizzazione del tampone già dopo 12 giorni dal trattamento. Anche dagli esami ematici abbiamo osservato risultati notevoli che saranno presto pubblicati”.[2]

Contemporaneamente al trial, è stato portato avanti uno studio parallelo, dalla Sapienza di Roma, per verificare sia il grado di purezza della lattoferrina utilizzata, sia l’azione antivitarale della proteina attraverso diverse prove in vitro. I risultati hanno permesso di arrivare all'ipotesi che: “Questa proteina inibisca l’infezione da SARS-CoV-2, bloccando le fasi precoci dell’interazione virus-cellula”.

Inoltre, l’assunzione della lattoferrina risulta sicura (potrebbe avere controindicazioni per coloro che sono intolleranti al lattosio): "Non essendo un farmaco ma un nutraceutico - aggiunge il professor Di Girolamo - la lattoferrina non ha controindicazioni. È una sostanza che facilita l'azione immunologica, da sola non può sconfiggere il virus ma è capace di rendergli l'ambiente meno ospitale. Dal punto di vista clinico i risultati finora sono molto incoraggianti ma abbiamo bisogno di continuare per avere dei dati statistici ed evidenze ulteriori. Scopo del nostro lavoro sarà verificare inoltre la funzione preventiva della proteina nel resto della popolazione, in particolare nei soggetti che sono venuti in contatto con pazienti infetti".[3] 

La somministrazione di lattoferrina per uso orale, conclude lo studio, nei pazienti asintomatici o con sintomi lievi, può aiutare a non peggiorare l’andamento e i sintomi del SARS-CoV2.

Note 

[1] Lactoferrin as Protective Natural Barrier of Respiratory and Intestinal Mucosa against Coronavirus Infection and Inflammation, https://www.mdpi.com/1422-0067/21/14/4903/htm 

[2] Covid. Studio Tor Vergata-La Sapienza: “Nei bambini sintomi più lievi grazie alla glicoproteina lattoferrina, una componente dell’immunità innata”, https://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=87032

[3] Covid, da proteina del latte un aiuto per combattere il virus: lattoferrina protegge il sistema immunitario, https://www.ilmessaggero.it/salute/ricerca/covid_proteina_latte_lattoferrina_virus_coronavirus_sistema_immunitario_ricerca_italiana_oggi_ultime_notizie-5372710.html

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Recensioni dei clienti

Gilia M.

Recensione del 14/02/2025

Valutazione: 5 / 5

Data di acquisto: 14/02/2025

E' estremamente importante per il ferro infatti gli integratori di ferritina hanno anche la lattoferrina che aiuta ad assimilarlo, come il Ferro Total che è stato approvato anche dalla mia ginecologa.

Baristo T.

Recensione del 04/11/2024

Valutazione: 5 / 5

Data di acquisto: 04/11/2024

In effetti, i detti popolari hanno sempre detto che i bimbi allattati naturalmente sono più forti e a quanto pare immunologicamente parlando è anche vero. Grazie per tutte le spiegazioni.

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