La verità sullo stress e cosa può aiutarci a sconfiggerlo
Pubblicato
2 anni fa
Leggi un estratto dal libro "Basta Poco - Guida pratica alla meditazione" di Sukey ed Elizabeth Novogratz
Parliamo dello stress come se fosse una medaglia d'onore, mentre in realtà è un vero e proprio killer. Tutti abbiamo da qualche parte la folle convinzione che lo stress in qualche modo ci possa essere di auto e ci mantenga produttivi.
Amiamo vantarcene: "Ah sono così stanco, così stressato", "Ho lavorato 98 ore questa settimana", "Sono uno che fa mille cose, guardami". Come se ammazzarsi di lavoro fosse una ricetta per il successo. Mentre in realtà non per niente una cosa così divertente.
Che cosa stiamo facendo? Perché neghiamo continuamente questo fatto?
Tutti sappiamo che il 95% delle malattie sono causate o per lo meno amplificate dallo stress. Ma allora cosa aspettiamo prima di prenderlo sul serio? Di avere un infarto? Che ci venga diagnosticato un tumore? O che ci venga un ictus?
Stai leggendo un estratto dal libro:
Smetti di ignorare lo stress
Noi siamo programmati per ignorare lo stress, per essere produttivi, per fare più di ciò che possiamo, per dir di sì a troppe cose e per dir di no al sonno, al prenderci cura di noi, ai momenti di pausa, al contatto. E ci sentiamo pure in colpa per volere queste cose o anche solo per pensare di meritarcele. Resistiamo al contatto, anche al contatto con il nostro corpo.
Lo stress rende tutto più difficile, più caotico e più e folle, e per colpa sua facciamo meno cose e le facciamo meno bene.
Ecco perché la meditazione è una grande alleata.
Il bello della meditazione è che la puoi fare ovunque: sul divano, in ufficio, in prigione, in chiesa, alla partita di calcio di tuo figlio, alla motorizzazione, sulla seggiovia, mentre fai la tinta ai capelli, durante la pedicure, in sala, in vasca da bagno, nella vasca di deprivazione sensoriale, nel bagno turco o anche durante un idrocolonterapia. È uno strumento portatile.
Una volta che hai imparato come fare puoi meditare ovunque.
Dove e quando meditare
Non ci sono regole su dove e quando meditare, ma meditare nello stesso posto e alla stessa ora ogni giorno rinforza la pratica.
Il luogo fisso e l’ora stabilita ti servono da promemoria per metterti a meditare, sono per così dire un potenziamento. Ti mettono nel giusto stato mentale, danno un certo peso alla tua pratica e aggiungono magia alla tua vita… E magari puoi scoprire di adorare la ritualità!
Perciò cerca un posto che ti piace, non importa quale, e se puoi ritorna nello stesso posto, giorno dopo giorno, facendolo diventare la tua oasi segreta (o svelata) di meditazione, anche se si trova in cantina.
Resisti e continua
Di solito, nell’istante esatto in cui ti siedi per meditare, la resistenza inizia a venire a galla e a terrorizzarti; e fai attenzione, perché è subdola.
Con la pratica ti renderai conto che la resistenza c’è sempre e continuamente e si trova anche al di fuori della meditazione, in molte situazioni della tua vita e sotto molte forme diverse. Una delle cose più belle della meditazione è che più la fai e più riesci a osservare tutte le resistenze che ci sono nella tua mente confusa, e una volta che le hai viste, la loro forza inizia a svanire.
Vedrai, la mente assomiglia molto a un bambino capriccioso che non ne vuole sapere di mangiare.
Considera anche che meditare non significa smettere di pensare, e nemmeno riuscire a svuotare completamente la testa. Sarebbe veramente bellissimo se succedesse, ma non è mai successo, perlomeno non a persone che conosciamo. I pensieri vanno e vengono e all’inizio lo faranno spesso, velocemente e ossessivamente. Come ti dicevo, si chiama resistenza e succede ad esempio ogni volta che vuoi sederti e meditare ma non lo fai.
Parti con due minuti al giorno
Quanto ci metti a lavarti i denti la mattina e sciacquarti il viso? Circa due minuti. Ecco puoi partire così: all’inizio ti bastano due minuti per meditare. E pensa che meditare è molto più importante che lavarsi i denti!
Ti lascio un paio di istruzioni semplici per sederti e meditare, partendo da 2 minuti al giorno.
Non importa come: siediti su una sedia, a gambe incrociate sul pavimento, sopra a un albero, siediti e basta. Oppure se preferisci puoi anche stenderti.
Chiudi gli occhi. Se vuoi lasciarli aperti, cerca qualcosa su cui puntare dolcemente lo sguardo, come una candela o un punto sulla parete.
Rilassa e abbandona il peso delle tue mani sulle cosce o se sei steso appoggiale sul ventre.
Da seduto mantieni la colonna dritta; se sei su una sedia, poggia bene i piedi sul pavimento; se sei seduto per terra, fa sì che le ginocchia stiano più basse del bacino. Se sei steso rilassa tutto il tuo corpo.
Metti una sveglia. Il tuo cellulare va benissimo, ma non dimenticarti di metterlo in modalità aereo. Inizia con due minuti e aumenta il tempo un po’ per volta.
Fai un paio di respiri profondi, inspira dai piedi su fino alla sommità del capo. Espira dalla testa giù, giù fino alla punta dei piedi.
Prendi nota di ciò che succede nel tuo corpo. Come sta la tua schiena? Che cosa sente la gamba sinistra? E la destra? Sono pesanti, leggere, tese, rilassate, stanche? Ascoltale.
Sposta l'attenzione alle caviglie, ai piedi e alla punta dei piedi, a ogni dito.
Immagina che ci sia un sottomarino che ti sta esplorando dall'interno, e osserva il suo giro all’interno del tuo corpo. Fai viaggiare il sottomarino nella tua pancia, nelle tue braccia, nelle tue dita, nelle tue mani, nelle spalle, nei gomiti, nel collo, nella schiena, nella testa, nella faccia e nel naso.
Fai attenzione ai pensieri che ti frullano in testa: cose come “ora non ho tempo di meditare”, “devo andare a salvare le foche”, “è stupido rimanere qui seduti”, “cosa mangerò dopo?”...
Tutto questo chiacchiericcio è normale e molto probabilmente aumenterà mentre inizi la meditazione.
Non lasciarti scoraggiare e poni l’attenzione sul tuo respiro. Respira, in modo naturale e calmo. Pensa al suono mentre inali e mentre esali, e nota le sensazioni che hai nel ventre che si alza e si abbassa con il respiro.
Puoi ancorarti con delle parole o un mantra, contando o seguendo i respiri, o ti puoi ancorare a un’immagine se hai gli occhi aperti. A volte la cosa più facile da usare come ancora è il respiro assieme a un mantra. Puoi provare così: mentre inspiri ripeti mentalmente Sat, mentre espiri ripeti mentalmente Nam.
I pensieri arriveranno di continuo. Osserva se questo ti scoraggia, ti frustra o ti infastidisce, e non preoccuparti.
La parola chiave è qui e gentilezza: ogni volta che ti accorgi di stare pensando a qualcosa, riporta gentilmente l’attenzione al tuo respiro e lascia che i pensieri scivolino via.
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