La tabella degli indici glicemici degli alimenti
Pubblicato
1 anno fa
Jessica Dovicchi
Esperta in biologia, nutrizione ed erboristeria
Cos'è l’indice glicemico? Quali cibi preferire? Scopri la tabella con gli indici glicemici degli alimenti.
Spesso pur stando a dieta non riusciamo a perdere peso, o ci sentiamo appesantiti alla fine di un pasto ricco di carboidrati. Per ritrovare il peso forma, infatti, non sono importanti solo le calorie del pasto, ma ha molta rilevanza l’indice glicemico (IG) dei cibi che consumi.
Gli alimenti non hanno la stessa composizione, alcuni contengono più zuccheri di altri. E sono proprio questi che, una volta assorbiti ed entrati nel circolo sanguigno, contribuiscono all’aumento della glicemia (la concentrazione di glucosio nel sangue).
Tale condizione è un fattore di rischio per lo sviluppo di patologie cardiovascolari, obesità, diabete (tipo 2) e sindrome metabolica.
Ecco perché dobbiamo fare particolare attenzione agli alimenti che portiamo sulle nostre tavole e alle loro quantità. Conoscere l'indice glicemico degli alimenti ti potrà aiutare a compiere scelte nutrizionali più sane e consapevoli.
Continua a leggere per saperne di più sull’indice glicemico e per scoprire la tabella con l’IG degli alimenti.
In questo articolo parliamo di:
Che cos’è l’indice glicemico?
L’indice glicemico (IG) ci permette di capire quanto velocemente un alimento fa aumentare i livelli di zucchero nel sangue, e cioè la glicemia. Viene espresso prendendo come parametro di confronto il pane bianco, considerato con IG pari a 100.
Un alimento con IG = 50 determinerà un aumento della glicemia con una velocità del 50% inferiore rispetto a quella del pane bianco. In pratica, è più lento del doppio.
I valori dell’indice glicemico sono quindi suddivisi in alto, medio e basso così come segue:
- <35 basso IG (B);
- 35-50 medio IG (M);
- >50 alto IG (A).
Devi però tenere a mente che tale valore non è assoluto. Esso esprime la media dei risultati ottenuti sull’analisi di diverse persone e differenti varietà dello stesso alimento. Per questo potrà capitare di trovare valori leggermente differenti consultando altre fonti.
Ad ogni modo, un cibo con alto indice glicemico contiene zuccheri facilmente disponibili e permette un veloce aumento della glicemia. Un alimento a basso indice glicemico, di contro, non causa grandi sbalzi di glicemia e permette di sentirsi sazi più a lungo.
Zuccheri e insulina: la relazione che li lega
Il nostro corpo ha messo a punto alcuni meccanismi che gli permettono di autoregolarsi. Quando i livelli di zucchero nel sangue aumentano, viene mandato in circolo un importante ormone metabolico prodotto dal pancreas, l’insulina. Tale molecola, ha la funzione di controllare il metabolismo del glucosio, riducendone la concentrazione nel sangue.
Per farlo, immagazzina gli zuccheri all’interno delle cellule, dove vengono trasformati in grassi da utilizzare come riserve energetiche. In questo modo determina però anche un aumento dell’adipe (massa grassa).
Scegliere cibi a basso, o medio, indice glicemico è il primo passo per perdere peso in modo sano, ma non è l’unico vantaggio. Contribuisce anche a ridurre i picchi insulinici e gli attacchi di fame. Capiamo perché.
Con l’ingestione di alimenti ad alto indice glicemico aumenta rapidamente la concentrazione degli zuccheri nel sangue (picco glicemico). Questo provoca una serie di reazioni a catena!
Dopo un picco glicemico segue un’aumentata produzione di insulina (picco insulinico) con lo scopo di ridurre gli zuccheri in circolo. Ciò aumenta però anche il senso della fame.
Maggiore sarà il picco glicemico e maggiore sarà l’effetto dell’insulina per contrastarlo.
I cibi a basso o medio indice glicemico non creano forti sbalzi di glicemia e di conseguenza stimolano meno l’insulina e l’accumulo di adipe. Tuttavia, l’IG non è il solo parametro che dovresti considerare per compiere sane scelte alimentari. Molto rilevante è anche il carico glicemico.
Indice glicemico e carico glicemico: qual è la differenza?
L’indice glicemico è un buon parametro, che tiene conto dell’effetto di un alimento sull’aumento degli zuccheri nel sangue. Ha però un grosso limite: non prende in considerazione il contenuto di glucidi presente nella porzione assunta.
A tal proposito, è stato introdotto un nuovo parametro: il carico glicemico. Questo considera sia l’indice glicemico (IG), che il tenore di glucidi dell’alimento (i grammi di carboidrati nella porzione). Ecco quali valori può assumere il carico glicemico:
- Carico glicemico basso <10
- Carico glicemico medio 11-19
- Carico glicemico alto >20
Per calcolarlo basta applicare la seguente formula:
Carico glicemico (CG) = indice glicemico (IG) x tenore glucidico (g) / 100
Per esempio, una porzione di pasta (200 g di alimento cotto) che contiene in totale 40 g di glucidi e ha un IG di 55, avrà un carico glicemico pari a:
CG = (55 x 40) / 100 = 22
Un cibo con indice glicemico più alto di un altro non ha necessariamente più zuccheri.
I cibi con alto indice glicemico, ma con basso carico glicemico hanno un impatto minore sulla glicemia se vengono consumati in piccole dosi, rispetto ad alimenti con indice glicemico medio, ma ricchi di zuccheri (alto carico glicemico).
Per fare un esempio pratico, una banana (con indice glicemico alto = 60, ma carico glicemico medio = 17) in termini di impatto sulla glicemia è una scelta più salutare come pausa di metà mattina, rispetto a 4 fette biscottate (indice glicemico alto = 70, carico glicemico alto = 20,4).
Quali fattori influenzano l’indice glicemico?
L’indice glicemico è un valore che dipende dalle proprietà dell’alimento, ma ci sono alcuni fattori esterni che possono modificarlo anche in maniera sostanziosa. Per alcuni alimenti, ad esempio, il metodo di cottura utilizzato può ridurlo o aumentarlo, così come il grado di maturazione. Questi non sono però gli unici parametri su cui ti dovresti soffermare. Quali fattori possono influenzare l’indice glicemico?
Effetti della cottura
I cambiamenti di temperatura hanno la capacità di alterare alcune proprietà degli alimenti. A tal proposito, la cottura può modificare l’indice glicemico di alcuni cibi che consumi abitualmente.
Per fare un esempio, le carote cotte hanno un indice glicemico maggiore rispetto alle carote crude. Stessa cosa vale per la pasta al dente, il cui indice glicemico aumenta se supera i minuti di cottura.
Questo accade perché, alle alte temperature e in ambiente acquoso, le fibre alimentari si “rilassano”, lasciando disponibili le molecole di zucchero presenti nell’alimento. Questo permette ai glucidi di venir assimilati con maggiore facilità. Ovvero, di aumentare la glicemia in modo più rapido.
Grado di raffinazione
È risaputo che i cibi integrali hanno un indice glicemico inferiore rispetto agli alimenti raffinati. Questo perché sono più ricchi di fibre solubili, che riducono l’indice glicemico complessivo dell’alimento. Ecco che la farina bianca raffinata (00) avrà maggior influenza sull’aumento della glicemia rispetto alla farina di frumento integrale meglio ancora se macinata a pietra!
Anche la grandezza delle particelle influenza la disponibilità di zuccheri dell’alimento e, quindi, il suo indice glicemico.
Maturazione
Per quanto riguarda frutta e verdura, il grado di maturazione è un fattore da considerare. In linea generale, più i cibi sono maturi e maggiore sarà il loro indice glicemico. Questo è vero soprattutto per i prodotti ortofrutticoli più ricchi di amido, come le banane, le zucchine, o le patate.
Più le terrai in dispensa e maggiore sarà il loro indice glicemico. Ecco perché è importante consumare sempre frutta e verdura fresche e di stagione.
Le tabelle dei cibi a basso, medio e alto IG
Conoscere l’indice glicemico degli alimenti ti sarà molto utile per bilanciare gli ingredienti nel piatto, affinché l’effetto complessivo abbia un impatto minore sull’innalzamento della glicemia dopo il pasto (glicemia postprandiale).
I cibi a più alto indice glicemico sono quelli che dovresti consumare con minor frequenza durante l’arco della giornata, mentre quelli a basso indice glicemico dovrebbero essere inseriti nel tuo menù settimanale con regolarità. Quali sono i cibi a basso IG? E quali invece hanno un indice glicemico più alto?
Bevande
Alimento | Indice Glicemico | Alto/Medio/Basso |
---|---|---|
Succo di limone | 20 | B |
Latte d’avena | 30 | B |
Latte vaccino | 30 | B |
Spremuta d'arancia | 45 | M |
Succo d'ananas (senza zuccheri aggiunti) | 50 | M |
Latte di riso | 85 | A |
Birra | 110 | A |
Cerali e pseudocereali
Alimento | Indice Glicemico | Alto/Medio/Basso |
---|---|---|
Quinoa | 35 | M |
Grano saraceno | 40 | M |
Avena | 40 | M |
Segale | 45 | M |
Pasta integrale (al dente) | 40 | M |
Riso basmati | 45 | M |
Riso integrale | 50 | M |
Grano | 55 | A |
Pasta (cottura media) | 55 | A |
Orzo | 60 | A |
Riso bianco | 70 | A |
Frutta
Alimento | Indice Glicemico | Alto/Medio/Basso |
---|---|---|
Arachidi | 15 | B |
Mandorle | 15 | B |
Pinoli | 15 | B |
Pistacchi | 15 | B |
Semi di zucca | 25 | B |
Semi di sesamo | 35 | M |
Verdure e ortaggi
Alimento | Indice Glicemico | Alto/Medio/Basso |
---|---|---|
Asparagi | 15 | B |
Bietola | 15 | B |
Peperoni | 15 | B |
Carciofi | 20 | B |
Melanzane | 20 | B |
Rape | 30 | B |
Patate | 50 | A |
Barbabietole rosse (cotte) | 65 | A |
Zucca | 75 | A |
Legumi
Alimento | Indice Glicemico | Alto/Medio/Basso |
---|---|---|
Lupini | 15 | B |
Ceci | 30 | B |
Lenticchie | 30 | B |
Piselli | 35 | M |
Fagioli | 35 | M |
Prodotti da forno e per la colazione
Alimento | Indice Glicemico | Alto/Medio/Basso |
---|---|---|
Fiocchi d’avena | 40 | M |
Pane integrale tostato | 45 | M |
Cereali integrali senza zucchero | 45 | M |
Pane integrale | 50 | M |
Muesli dolce | 65 | A |
Pane bianco | 70 | A |
Fette biscottate | 70 | A |
Fiocchi di mais | 81 | A |
Pancarrè | 85 | A |
Condimenti
Alimento | Indice Glicemico | Alto/Medio/Basso |
---|---|---|
Olio | NS | B |
Salsa di soia | NS | B |
Aceto | 5 | B |
Spezie | 5 | B |
OliVE | 15 | B |
Senape | 35 | M |
Ketchup | 55 | A |
Legenda:
A: alto;
M: medio;
B: basso;
NS: non significativo.
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