La postura negli adolescenti: uno specchio del loro stato interiore
Pubblicato
2 anni fa
Daniela Marletta
Osteopata, chinesiologa pediatrica e educatrice
Riuscire a interpretare le posizioni del corpo fornisce un importante strumento per capire cosa si agita nella mente dei nostri ragazzi
Il nostro corpo è in stretto collegamento con il nostro mondo interiore, ma anche con l’ambiente circostante.
Durante un periodo complesso come quello dell’adolescenza, la postura riveste un ruolo particolarmente rilevante, in quanto può comunicare molte sfaccettature, se le si sanno cogliere e interpretare. Le posizioni che si assumono, soprattutto involontariamente, infatti, sono sempre manifestazione di uno stato interiore e di come si sta vivendo la relazione con il mondo esterno.
Adolescenza e postura
Possiamo definire la postura come l’insieme delle posizioni che il corpo assume in una determinata circostanza in relazione al vissuto interno e alla relazione con l’ambiente circostante e come il rapporto tra la posizione del corpo e l’ambiente circostante.
La posizione ideale è quella che la persona percepisce come semplice e che prevede il minor impegno muscolare possibile, grazie all’equilibrio delle forze tra le catene muscolari e la gravità.
Il momento dello sviluppo puberale crea condizioni favorevoli a modificare l’assetto corporeo della struttura muscolo-scheletrica che riceve una vera e propria spinta per cambiare le caratteristiche di bambino in altre nuove e sempre più simili a quelle dell’adulto. Ma è anche lo stato emotivo a subire un vero e proprio terremoto interiore, come abbiamo visto nell'articolo dedicato alle fasi dell'adolescenza.
Questi mutamenti possono condizionare anche il modo di controllare il corpo e la postura, in generale.
Spesso, la mutata condizione porta il ragazzo a voler nascondere questa nuova percezione, posizionandosi spesso con le spalle in avanti ‘chiudendo’ la zona del petto, con la conseguenza che la zona dorsale (all’altezza delle scapole) si incurva molto e assume la tipica postura dell’età adolescenziale che viene spesso ripresa, soprattutto dai genitori, con il tipico richiamo “Stai dritto!”.
Postura e influenza interne ed esterne
I fattori ormonali sono alla base del cambiamento fisico ed emotivo del ragazzo e hanno un forte potere sul corpo e sulle sue condizioni. Infatti quando inizia lo sviluppo puberale la nuova carica ormonale che è responsabile del cambiamento di tutti i tessuti e organi influisce molto sull’equilibrio dello stato psico-fisico della persona e ne condiziona anche la postura.
La ricerca di una propria identità, la diffidenza verso la società e le sue regole, l’emotività e i suoi cambi di direzione non mettono di certo l’adolescente nelle condizioni di tenere istintivamente posizioni erette e di apertura verso il mondo, ma piuttosto quelle volte all’introspezione e alla protezione delle proprie sensazioni.
Sarà normale e giustificabile trovare i nostri ragazzi abbastanza curvi con la zona del petto protesa verso l’ombelico, la zona della cervicale altrettanto curva in avanti e la postura in movimento ricca di gesti particolari come il molleggiamento e la camminata lenta e poco decisa.
Tutto questo viene sottolineato da un abbigliamento ‘tipico’ della fase più clou con vestiti larghi e comodi che tendono a coprire le forme del corpo e che rendono ancora più visibile questa tendenza.
Oggi i dispositivi elettronici non aiutano di certo a mantenere posture erette, anzi accentuano ancora di più la cifosi dorsale e la rettilinizzazione del tratto cervicale, approfittando dell’uso dello smartphone o dei vari dispositivi come un rifugio che estranea l’adolescente dalla realtà un po’ scomoda e impattante, permettendogli invece di scegliere e vivere, anche se virtualmente, ciò che sente più affine alla sua situazione emotiva e sociale.
E’ bene precisare che la cifosi e la lordosi sono le fisiologiche curve della colonna vertebrale, e che solo in caso di posture scorrette o traumi che possono causare delle alterazioni di queste curve, si parla di ipocifosi o ipercifosi e/o di lordosi, a seconda che ci sia rispettivamente una riduzione o un aumento della curva stessa.
La società odierna con i suoi ritmi e le sue imposizioni di impegni e orari spesso influisce anche sull’atteggiamento della famiglia dell’adolescente, che si porrà nei suoi confronti con preoccupazione e giudizio per le differenze percepite rispetto al passato di bambino. Spesso i ragazzi non possono vivere ed esprimere con serenità questo momento della loro crescita perché criticati e messi in continua competizione con le richieste di formalità e regole del dovere; se si ricorda che il giusto sta nel mezzo si può trovare un buon compromesso tra vissuto interiore e ambiente esterno, in modo che anche il corpo cerchi di compensare questi continui bombardamenti, tipici del conflitto genitore-figlio adolescente.
Relazione con il proprio corpo
Proviamo a considerare il nostro corpo come un mezzo: di locomozione, di trasformazione degli alimenti per ricavare energia, di comunicazione per l’espressione delle nostre emozioni.
Tutto quello che passa attraverso l’esperienza corporea diventa una consapevolezza, una ricchezza e un dono e spesso ci comunica molto di più di quello che notiamo apparentemente Nella quotidianità spesso osserviamo le varie parti singolarmente senza ascoltarne i collegamenti o i dettagli, arrivando a sentire davvero il nostro organismo solo quando è presente il dolore.
I ragazzi che vivono il periodo dell’adolescenza si soffermano molto di più sul loro corpo e sui relativi cambiamenti che avvengono grazie allo sviluppo puberale e sono incuriositi, sorpresi e un po’ spaventati da questa identità che si modifica e li rende così vulnerabili e delicati.
I caratteri secondari conferiscono alla loro percezione una nuova energia che molto spesso deve essere scoperta e calibrata, accettata e solo successivamente, integrata nella nuova persona e nel vissuto con l’ambiente esterno.
Il principale effetto dello sviluppo fisico è il cambiamento dei caratteri sessuali secondari (voce, peluria, genitali, aumento del volume del seno, ecc) e questo crea sicuramente un disagio iniziale che si trasforma poi in una naturale caratteristica dell’adolescente dopo aver elaborato il cambiamento. Gli arti si sviluppano, il bacino si modifica per preparare il corpo alla funzione della procreazione e la massa muscolare acquisisce tono e volume.
Se consideriamo il corpo di un’adolescente rispetto al suo vissuto, mi piace definirlo un vero e proprio territorio inesplorato e con tantissime fluttuazioni che lo tengono molto impegnato nell’ascolto e nell’osservazione di sé.
Per questo credo che per l’adulto sia utile vivere insieme all’adolescente questo momento in assenza di giudizio e forzature, ma essere per il ragazzo come un faro che aspetta la barca al porto, sicuro e silenzioso, dando sostegno e presenza se richiesto, senza essere invadente e superbo, ma accogliendo i ragazzi a esplorare con curiosità e consapevolezza la relazione con se stessi, con il proprio corpo e l’ambiente che ci circonda.
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