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La doccia delle neo mamme: una missione impossibile

Pubblicato 1 anno fa

Iresha Totaro
Doula e operatrice olistica placentare

Mito da sfatare o reale difficoltà?

Una delle maggiori preoccupazioni delle future mamme o di chi racconta la propria esperienza dei primi mesi di vita del neonato verte sulla doccia, tanto che una delle prime domande che ci si sente porre nei corsi di preparazione al parto è: "Ma è vero che dopo non potrò più fare la doccia?".

Al di là della tenerezza intrinseca in questa domanda, cerchiamo di capire cosa si cela dietro ad azioni semplici e quotidiane che da un giorno con l’altro si fanno quasi utopiche, ma soprattutto cerchiamo di comprendere se esistono delle strategie per poter affrontare cambiamenti di prospettiva e di vita così importanti.

Indice dei contenuti:

I bisogni del neonato

Un neonato è un piccolo essere umano che ancora non sa di esserlo e che vive in perfetta simbiosi con la sua mamma: tutto quello che sperimenta è riconducibile a questa figura che conosce profondamente e di cui riconosce odore, battito del cuore, suono della voce. Tutto quello che egli/ella sa è che sta bene tra le braccia della sua mamma e che, se avverte un disagio di qualsiasi tipo, la sua mamma sarà la soluzione. La mamma così come il seno, che diventa spesso la panacea di tutti i mali e che rappresenta la prima risorsa che si tende a mettere in campo nel momento in cui arriva una crisi.

La donna impara presto, nell’immediato dopo parto, di rappresentare tutto ciò di cui il suo cucciolo necessita, di conseguenza si innesca in lei un grande e più che naturale senso di responsabilità nei confronti di quella piccola vita che dipende totalmente da lei. A volte questo tipo di dipendenza può portarla a pensare che nessun altro sia all’altezza o in grado di fare quello che fa lei e nel modo in cui lo lei fa, quindi rischia di arrivare ad un sovraccarico di stanchezza, perché non riesce a cedere né a delegare nessuna delle attività legate ai bisogni del suo bambino/a.

Sicuramente è fondamentale coinvolgere in primo luogo il papà, in modo che egli possa alleggerire la donna occupandosi, ogni volta che è presente, di cambi di pannolino, bagnetti, momenti di gioco e di coccola. Là dove il papà non può, per ovvie ragioni, essere interscambiabile con la mamma, può supportarla prendendosi cura di lei e dei suoi bisogni: ricordiamo che una donna che nutre ha bisogno di essere nutrita, una donna che sta crescendo un individuo, mette in campo tante energie e avrebbe bisogno di essere accolta e sostenuta e accompagnata nelle sue fatiche.

Il pianto del neonato

Quando il proprio bambino piange, la donna ha un’immediata reazione fisica: sovente il suo seno inizia a perdere latte, ma soprattutto sente come se i suoi organi interni si accartocciassero, le manca il fiato e l’unica cosa che desidera è cercare di mettere fine a quel pianto che le provoca malessere e dispiacere.

Nell’osservare queste reazioni non si può non tenere presente che quel piccolo esserino è stato nel corpo della donna per un tempo lungo e che è più che normale (e sano!) che ella senta sulla propria pelle e nelle proprie cellule questa profonda connessione con lui/lei. Il pianto del neonato è insostenibile perché fa leva sul senso di inadeguatezza e su richieste che non sempre si riesce a decifrare o a soddisfare nell’immediato (ne ho parlato nell'articolo intitolato - appunto - Il pianto del neonato).

Dalla doccia alla messa in piega: cosa manca davvero alle neo mamme?

Fatte tutte queste premesse, diventano più comprensibili le motivazioni che portano tante neo mamme a non riuscire più a farsi una doccia: il primo pensiero è che proprio in quella manciata di minuti il loro bambino possa piangere o avere bisogno di qualcosa. E’ dunque evidente che all’improvviso cambia la percezione delle proprie priorità; la doccia è l’esempio più rappresentativo e lampante di questa fase di passaggio, poiché è una di quelle azioni quotidiane che diamo per scontate e che invece si fanno preziose come poche nel momento in cui non riusciamo ad attuarle. Non è che non si può più fare la doccia, ma cambiano totalmente le modalità: si tiene la porta del bagno aperta, a volte non ci si riesce neanche a chiudersi del tutto nel box doccia e, se si è sole con il neonato, la questione si fa davvero spinosa. Ma non perché il neonato non ce lo permetta: siamo noi a non riuscire a legittimarcelo.

Questa è forse la trasformazione più profonda che avviene in una donna nel passaggio da fanciulla a Madre: mettere in secondo piano le sue personali esigenze in nome di un amore più grande.

E allora la doccia può aspettare, così come possono aspettare tutti quegli accorgimenti che prima facevano parte di una serie routinaria di cura di sé come la messa in piega, lo smalto, la crema sul corpo. Quello che tante donne non confessano è che quelle piccole e quotidiane routines sono indispensabili per continuare a sentirsi donna, oltre che madre, quindi, passata una primissima inevitabile fase di adattamento, sta a chi vive accanto alla madre cercare di organizzarsi per supportarla al meglio anche in questo. Per empatizzare con i suoi bisogni e concederle anche più spesso di ‘ogni tanto’ la sua tanto desiderata doccia, il suo momento di silenzio e di quiete in compagnia di se stessa.

Strategie e soluzioni

Una buona risoluzione potrebbe essere quella di affidare il proprio neonato, dopo poppata e cambio di pannolino, al compagno o ad una persona di fiducia, come la propria madre, possibilmente non a fine giornata dove i piccini sono più propensi a sfogare le stanchezze accumulate.

In queste situazioni l’uso della fascia può essere di grande aiuto per allontanarsi momentaneamente da casa e far sì che il neonato si rilassi e che la mamma si possa godere il momento senza tendere continuamente l’orecchio al possibile vagito.

Nell’attesa che, con il tempo, la neo mamma possa trovare nuovi equilibri ed iniziare a volersi concedere un tempo solo suo, chi le sta accanto può farle il grande dono di alleggerire le sue giornate regalandole pause brevi ma intese e preziose che andranno a rigenerare nel profondo lei e di conseguenza il suo bambino/la sua bambina.


Per approfondire puoi leggere...


Ultimi commenti su La doccia delle neo mamme: una missione impossibile

Recensioni dei clienti

Mirea L.

Recensione del 08/08/2025

Valutazione: 5 / 5

Data di acquisto: 08/08/2025

La doccia, come detto, è proprio uno di quei momenti in cui ci si rende conto che anche il tempo per sé stesse, che siano anche dieci minuti, è importantissimo. Bisogna instaurare abitudini di self care con sicurezza nel post gravidanza

Baristo T.

Recensione del 21/11/2024

Valutazione: 5 / 5

Data di acquisto: 21/11/2024

Ai nostri tempi non ci si pensava nemmeno a certi “problemi” si faceva tutto, comunque e stop. Ora con la vita frenetica e tutti che devono per forza di cose lavorare o non si arriva a fine mese, è ovvio che anche la più minima variante mandi in crisi. Ottime le soluzioni da adottare anche quando si è nello stesso stato mentale con i figli più grandicelli.

Lia M.

Recensione del 07/11/2024

Valutazione: 5 / 5

Data di acquisto: 07/11/2024

Bisogna trovare i compromessi più adatti alle proprie esigenze, non dimenticano i proprio bisogni, ma adattandoli al nuovo nato

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