Kuzu: la radice amica dell’intestino
Pubblicato
7 anni fa
Romina Rossi
Giornalista e naturopata
I benefici per la salute della polvere che viene dall’Oriente
La polvere di kuzu – o kudzu – è ricavata dalla radice di una pianta molto comune in Asia. Ed è usata a scopo terapeutico da almeno 2000 anni.
In Cina la si aggiunge comunemente in piatti terapeutici – la Medicina Cinese usa, oltre che farmaci e rimedi erboristici, anche alimenti a scopo curativo – grazie alle sue proprietà benefiche.
Vediamo perché è uno di quei rimedi naturali e a basso costo da tenere sempre in dispensa.
Kuzu: cos'è
La polvere di kuzu è ricavata dalla radice della Pueraria lobata, una pianta comune in Oriente con fiori blu o violacei, della famiglia delle leguminose: è talmente resistente che può vivere anche 100 anni.
È originaria del sud-est asiatico ed è stata utilizzata come fonte di cibo, foraggio e medicina per migliaia di anni.
Ricca di quercitina, isoflavoni e antiossidanti, la pianta è da lungo tempo considerata un alimento terapeutico in grado, con le sue proprietà, di intervenire su molti problemi. La Medicina tradizionale Cinese utilizza da secoli la pianta a scopo curativo: era nota, ad esempio, per la sua capacità di contrastare:
- febbre,
- dissenteria acuta,
- diarrea,
- diabete,
- malattie cardiovascolari.
Kuzu: a cosa serve
Oggetto di studi anche in Occidente, oggi sappiamo che la radice di kuzu ha diverse proprietà benefiche, confermate dalla scienza.
Vediamo a cosa serve il kuzu e quali benefici ha.
1. È un alleato per lo stomaco e l’apparato digerente
In Oriente il kuzu è comunemente usato per calmare le irritazioni dell’intestino e dell’apparato digerente che possono essere favorite dallo stress cronico che viene somatizzato in questo organo.
È noto, in particolar modo, per le sue naturali capacità di agire come protettore della parete gastrica, quindi indicato in caso di reflusso gastroesofageo o bruciori di stomaco. Il kuzu agisce tamponando e assorbendo l’eccesso di succhi gastrici; lenisce le pareti gastriche e agisce come antinfiammatorio. Allo stesso tempo, è in grado di migliorare le funzioni digestive.
Il kuzu da solo è in grado di contrastare la stitichezza ma anche di arrestare la diarrea, ricompattando le feci; riequilibra dunque l’intestino. In questo caso, il kuzu è spesso associato alla prugna umeboshi, dal sapore un po’ salato tipica cinese.
La sinergia di questi due alimenti base della tradizione orientale permette di sfruttare i benefici delle fibre del kuzu e dell’umeboshi, che grazie alla sua capacità alcalinizzante è in grado di neutralizzare gli effetti nocivi dell'eccesso di acido gastrico. Sono dunque utili per alleviare i sintomi delle ulcere gastriche, della diverticolite e della sindrome del colon irritabile.
Avendo questa grossa influenza positiva sul sistema digerente, il kuzu è in grado anche di contrastare il raffreddore, specie se questo è causato da una condizione di eccessivo muco nell’intestino, provocato a sua volta da alimenti umidi e freddi come i latticini, i gelati ecc.
2. Riduce le infiammazioni e rinforza il sistema immunitario
Molte patologie o malattie sono causate dalle infiammazioni. Essendo un alimento alcalino, il kuzu riesce a intervenire anche su di esse. Allo stesso modo, essendo ricco di antiossidanti, agisce contro i radicali liberi e l’invecchiamento dei tessuti.
Ha, inoltre, la capacità di abbassare la temperatura corporea, quindi è un agente naturale in grado di contrastare la febbre, che per la medicina naturale è notoriamente un segno di infiammazione nell’organismo.
E per chi è debilitato, stanco o fatica a riprendersi dai postumi di una malattia, il kuzu agisce anche come tonico, in grado di donare maggiori energie.
3. Può aiutare ad alleviare le vampate di calore e la sudorazione notturna
Secondo il Centre for Food Safety di Hong Kong il kuzu può aiutare ad alleviare i sintomi della premenopausa.
Le radici contengono infatti fitoestrogeni e isoflavoni, che agiscono sugli squilibri ormonali tipici di questa fase della donna causati, in particolar modo, da una diversa produzione di estrogeni e progesterone.
Secondo alcuni studi sarebbe particolarmente indicato per alleviare le vampate, e migliorare i sintomi depressivi e la secchezza vaginale.
4. Aiuta a disintossicare l'organismo dalle dipendenze
Secondo alcuni studi il kuzu sarebbe benefico per alleviare gli effetti dell’alcolismo e di altre dipendenze. In Oriente è usato per smaltire i postumi della sbronza.
Nello studio citato, le persone a cui fu somministrato kuzu in forma di bevanda, ridussero la quantità di alcol assunta quotidianamente e, allo stesso tempo, aumentarono il numero di giorni di astensione dall'alcool.
La naturopata consiglia: il tè di kuzu
In Oriente è molto comune preparare un tè a base di kuzu. Puoi prepararlo come rimedio quando l’organismo non è a posto; assumilo solo in caso di bisogno, mai tutti i giorni.
La preparazione è semplicissima. Ti servono:
- 1 cucchiaino di kuzu,
- acqua fredda q.b.,
- 1 tazza di acqua bollente.
Sciogli il kuzu in un pochino di acqua fredda, poi aggiungi l’acqua bollente e porta a bollore. Appena bolle, spegni la fiamma. Mescola e bevi tiepido, mai bollente. Può assumere una consistenza gelatinosa.
A seconda del disturbo che vuoi affrontare, puoi aggiungere a questa preparazione:
- prugna umeboshi: per un effetto disintossicante e alcalinizzante;
- zenzero: per aiutare la digestione, calmare la nausea, scaldare l’organismo;
- succo di mela: per un effetto rilassante dell’organismo;
- sciroppo di riso: per tenere sotto controllo i livelli di zucchero nel sangue.
Budino di frutta e kuzu per la stitichezza
Questa ricetta viene suggerita dal The Preventive Medicine Center, come dessert sano in grado di migliorare la digestione e contrastare la stitichezza per l'alto contenuto di fibre.
Ecco come preparare il budino:
- 3 pesche (o altra frutta di stagione) tagliate a dadini,
- 4 tazze di succo di mela limpido,
- 1 cucchiaio di kuzu,
- un pizzico di sale marino,
- mandorle tostate o noci tritate per guarnire (facoltativo).
In un pentolino versa le pesche a dadini, il succo di mela e il sale e fai cuocere dolcemente fino a che la frutta non sarà diventata morbida.
A parte, sciogli il kuzu in una piccola quantità di acqua (un terzo di un bicchiere) e quando diventa trasparente, versalo nel pentolino con la frutta e il succo di mele. Mescola delicatamente e cuoci a fuoco lento, finché il succo di mela non si sarà addensato.
Togli dal fuoco, versa nelle delle ciotole e guarnisci con le noci o le mandorle a piacere.
Il budino può essere gustato freddo ma anche tiepido.
Kuzu: controindicazioni
Come tutti gli alimenti curativi, l’assunzione di kuzu non va abusata.
In particolare dovrebbe essere limitato da chi ha problemi di tiroide o sta già seguendo terapie ormonali, dato il contenuto di fitoestrogeni. Proprio la presenza di fitoestrogeni potrebbe interferire con l’assunzione della pillola.
Da evitare in gravidanza e allattamento e da non somministrare ai bambini.
L’uso continuativo di kuzu può inoltre rallentare la coagulazione del sangue. L'assunzione potrebbe quindi interferire con alcuni farmaci.
I diabetici dovrebbero fare attenzione: poiché il kuzu controlla i livelli di zuccheri, potrebbe causare un abbassamento eccessivo delle quantità di zucchero nel sangue.
In caso di disturbi di salute e di assunzione di farmaci, è sempre bene rivolgersi al proprio medico, prima dell'assunzione di un integratore, compreso quella del kuzu.
Sebbene non ci sia un dosaggio consigliato del kuzu, è bene non abusarne e utilizzarlo solo in caso di bisogno. Un uso continuativo potrebbe causare danni al fegato.
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