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Il sonno dei neonati

Pubblicato 3 anni fa

Informazioni corrette, pazienza e strategie per non farlo diventare un enorme problema, nel rispetto della fisiologia del bambino

Tra gli argomenti più dibattuti quando si diventa genitori o lo si sta per diventare c’è quello del sonno dei neonati. Siamo infatti quasi tutti abituati a frasi, considerazioni o commenti che in modo più o meno indiretto ci fanno dedurre che le dinamiche del sonno siano tra le prime a cambiare con la nascita di un figlio. Questo è sicuramente vero, poiché i ritmi biologici legati al dormire di un neonato sono molto diversi rispetto a quelli di un adulto. È anche altrettanto vero però che con una buona dose di informazioni, pazienza, alcune strategie e — perché no— un adeguato supporto, il sonno ha ampie probabilità di non diventare un enorme problema.

LA FISIOLOGIA DEL SONNO

Nelle prime settimane dopo la nascita un neonato può arrivare a dormire anche 15-18 ore in una sola giornata, senza distinzioni tra giorno e notte. Questo tempo di dormita si andrà a ridurre progressivamente nel primo anno di vita, fino a diventare più simile a quello adulto entro i 4-5 anni di vita.
Ciò che cambia in modo importante nel paragone neonati/adulti sono le tempistiche dei cicli del sonno.

Un ciclo del sonno consiste nell’alternanza tra:

  • sonno REM, ossia sonno attivo, leggero, in cui l’attività cerebrale è pari a quella della veglia;
  • sonno NON-REM, ossia sonno profondo, costituito a sua volta da varie fasi.

In un adulto un ciclo del sonno dura circa 90-120 minuti, di cui il 20% è costituito da sonno REM e il restante tempo da sonno NON-REM. L’adulto dunque, passa gran parte del suo dormire in una condizione di sonno profondo. Nel neonato i tempi e le proporzioni sono completamente diverse poiché:

  • un ciclo del sonno dura circa 45-60 minuti;
  • il rapporto tra sonno REM e NON-REM è completamente diverso, con un sonno REM che copre circa il 50% di un ciclo del sonno

Questo significa che i bambini molto piccoli (fino circa ai 2-3 anni) passano gran parte del loro tempo di dormita in una condizione di sonno attivo.

Il sonno REM è, difatti, la fase del sonno maggiormente funzionale alla crescita del piccolo perchè: 

  • favorisce la maturazione cognitiva;
  • aiuta a consolidare ciò che il bambino apprende durante il giorno;
  • rafforza la memoria;
  • potenzia il sistema immunitario;
  •  permette il rilascio di sostanze di scarto.

COME GESTIRE AL MEGLIO I RISVEGLI NOTTURNI

I risvegli notturni sono un fenomeno del tutto normale tanto negli adulti, quanto nei bambini. Al termine di un ciclo del sonno infatti vi è sempre un momento in cui ci si risveglia. L’adulto spesso non se lo ricorda, o si ricorda solo i risvegli che avvengono dopo 3-4 cicli del sonno ossia verso il mattino. Nel neonato essendo i cicli del sonno più brevi (massimo 45-60 minuti) accade che i risvegli siano decisamente più frequenti.

È dunque in questi micro-risvegli (così sono definiti) che il piccolo richiede la presenza del genitore per essere accudito, coccolato, nutrito. Questo accade perché la fisiologica immaturità cognitiva del piccolo non gli consente di conoscere e riconoscere nel momento del risveglio i luoghi, gli stimoli e le sensazioni che vive e di conseguenze non gli è possibile riaddormentarsi serenamente da solo.

CO-SLEEPING IN SICUREZZA

A tal proposito può essere utile per i neogenitori avere il neonato nella stessa stanza durante la notte nella condivisione degli spazi del dormire, affinché il bisogno di accudimento e vicinanza del piccolo possano trovare risposta senza che la madre o il padre debbano alzarsi da letto o muoversi particolarmente. Il co-sleeping, ossia la pratica del dormire assieme, ad oggi non è osteggiata o ritenuta poco sicura se vissuta applicando alcune accortezze specifiche (UNICEF, ottobre 2019). Le attenzioni da avere nel caso in cui il neonato sia nel lettone sono: 

  • posizionarlo/a dal lato della madre piuttosto che al centro tra i due genitori;
  • preferire un sacco nanna o una coperta solo sua con cui coprirlo/a anziché tenerlo/a sotto al piumone;
  • usare una sponda o attaccare il letto al muro in modo da evitare cadute.

È inoltre necessario per un co-sleeping sicuro che i genitori non siano fumatori, che non facciano uso di sostanze stupefacenti o farmaci che possano alternare lo stato di coscienza e il ritmo sonno-veglia, che non soffrano di disturbi come obesità o altre patologie capaci di rendere difficili i movimenti. Il co-sleeping è inoltre sconsigliato se si dorme su un sofà o in caso di prematurità e basso peso alla nascita. È dimostrato tuttavia che il co-sleeping offra numerosi vantaggi all’avvio e al proseguimento dell’allattamento, che consenta un maggior riposo materno e che sia di beneficio per i bambini poiché non vivono stress da separazione.

PREVENZIONE DELLA MORTE IN CULLA (SIDS)

Altro tema molto importante quando si parla di sonno è quello della SIDS, ossia la sindrome della morte in culla. Al fine di prevenire questa terribile evenienza sono state stilate alcune indicazioni per un sonno sicuro.

Tra le più importanti troviamo le seguenti:

  • mettere il neonato a dormire in posizione supina;
  • evitare di inserire nel lettino cuscini, paracolpi,
  • pupazzi, piumini o oggetti troppo morbidi;
  • preferire un materasso rigido;
  • non esporre il piccolo a fumo di sigaretta;
  • mantenere in stanza una temperatura tra i 18 e i 20 gradi e con adeguato ricambio di aria;
  • non coprire eccessivamente il bambino con pigiami troppo pesanti o più coperte;
  • allattare al seno;
  • tenere il letto del piccolo vicino a quello dei genitori;
  • usare il ciuccio (solo in assenza di allattamento al seno o quando l’allattamento è ben avviato).

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Recensioni dei clienti

Baristo T.

Recensione del 27/12/2024

Valutazione: 5 / 5

Data di acquisto: 27/12/2024

Informazioni e strategie estremamente utili soprattutto se si hanno bimbi che "non ci fanno dormire" per mesi e mesi. Non tutti sono così fortunati da averea bimbi che mangiano e dormono quindi queste informazioni possono sempre tornare utili.

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