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Il respiro e le emozioni

Pubblicato 2 anni fa

Daniela Marletta
Osteopata, chinesiologa pediatrica e educatrice

Diaframma e psicosomatica nel mondo emotivo dei bambini

Le emozioni si spalmano su tutto il corpo, ma la pancia è senza dubbio il punto focale di tutte e in assoluto la parte che ci comunica più cose.

Ho un ricordo che risale alla scuola elementare: il mio compagno Christian aveva sempre forti mal di pancia poco prima delle interrogazioni. Ricordo il suo viso contratto, il suo malessere.
Ricordo anche la sensazione della mia pancia durante momenti vissuti particolari e che mi hanno trasmesso emozioni indelebili.
Ricordo le prime "farfalle" nello stomaco quando ero piccola.
Insomma la zona dell’addome è fonte di comunicazione dello stato emotivo, sia verso gli altri che verso noi stessi.

Ma cosa rende questa parte del corpo così attenta e aperta al dialogo con le emozioni? Il diaframma, un muscolo molto importante, sia per la respirazione, sia per le emozioni.

Indice dei contenuti:

Il diaframma

Il diaframma è il muscolo volontario più importante del nostro corpo in quanto svolge un ruolo di primo piano nel processo di respirazione. Di forma cupoliforme e appiattita, è posizionato al centro del tronco e la sua superficie ricopre tutta la cavità toracica, separando quest’ultima dalla cavità addominale.

Nella respirazione i polmoni hanno, contrariamente a quanto si possa pensare, un ruolo abbastanza passivo: è il diaframma che, attraverso l'inspirazione e l'espirazione, assicura una respirazione corretta. Contraendosi, il diaframma si abbassa e permette in questo modo al polmone di gonfiarsi di aria.

Una corretta respirazione fisiologica dovrebbe dipendere per la maggior parte dal diaframma e un'altra piccola parte dagli altri muscoli accessori. Nonostante questo in molti individui questa proporzione viene completamente sfalsata, invertita o ostacolata come nel caso del blocco del diaframma nel caso di stati di tensione emotiva.
Se questo muscolo invece funziona correttamente riduce lo stress e le tensioni, in favore di una sensazione di benessere ed equilibrio.

Un movimento armonico

Immaginate un'onda del mare, che con il suo movimento massaggia ripetutamente tutto ciò che incontra; così anche il diaframma con il suo movimento aiuta tutto il corpo a restare in armonia, come un direttore d’orchestra che con i suoi gesti guida e accorda tutti gli strumenti.

Quando una situazione vissuta è troppo stressante e troppo intensa (non necessariamente solo in negativo) questo muscolo risponde alterando la sua mobilità come se si inceppasse l’ingranaggio di questa parte fondamentale del nostro corpo.

Il diaframma nei bambini

Nel bambino questo importante muscolo gioca un ruolo ancora più di spicco, grazie alla vicinanza con il nervo vago che, altrettanto, si occupa di emozioni e stati d’animo.

Se osservate l’inspirazione di un bimbo vedrete la sua pancia espandersi come una bolla e svuotarsi molto bene durante l’espirazione; questo perché l’anatomia dell’addome del bambino è organizzata per creare un ampio spazio di movimento di questo muscolo, che garantisce una corretta ossigenazione, e appunto, un movimento ampio e armonico che influisce direttamente anche sull’aspetto emotivo.

Ecco perché durante il pianto o una fragorosa risata, come durante il solletico, le contrazioni si fanno più intense e il lavoro del diaframma si accentua e altrettanto, appunto, accade quando il bambino percepisce delle emozioni.

Queste infatti sono collegate indirettamente a questo muscolo e, quando il bambino - soprattutto quello particolarmente sensibile - prova un'emozione, si può percepire che il diaframma viene coinvolto. Con le emozioni "positive" - come ad esempio gioia, felicità, rilassamento, amore, etc - il diaframma è più rilassato e funziona meglio. Provando invece emozioni "negative" - come ad esempio odio, paura, rabbia e gelosia - il diaframma si irrigidisce, si contrae, la respirazione si fa irregolare e si manifesta anche molta tensione nel corpo.

Respirare consapevolmente

Per questo è importante rendere consapevole il bimbo dell'atto della respirazione, sia nei momenti di gioia, per aiutarlo in una buona percezione del proprio corpo, sia durante un'emozione negativa, per aiutarlo a rilassare il diaframma e a percepire che la pancia può distendersi e le tensioni si possono allentare, senza bisogno di reprimere ciò che prova (abbiamo parlato della necessità di accettare tutte le emozioni nell'articolo dal titolo Le emozioni sono tutte giuste!).

Iniziare a far conoscere questa parte del corpo al bambino durante i momenti di calma è un buon metodo per rendere possibile l’ascolto anche durante una crisi di rabbia o pianto, mettendolo in contatto con ciò che accade nel suo corpo, facendogli mettere le mani sulla pancia, ascoltare il movimento durante il respiro regolare e verbalizzare le emozioni che prova in quel momento.
In questo modo, quando proporrete le stesse attività nei momenti più "critici", col vostro sostegno, sarà più consapevole delle proprie capacità di autoregolazione.


Per approfondire questo argomento puoi leggere...


Ultimi commenti su Il respiro e le emozioni

Recensioni dei clienti

Baristo T.

Recensione del 26/11/2024

Valutazione: 5 / 5

Data di acquisto: 26/11/2024

Bellissimo argomento che avvicina tantissimo i genitori ai propri figli e aiuta tutta la famiglia perché quando si fanno questi esercizi lo si fa tutti insieme o comunque con il genitore presente. Concordo su tutta la linea.

Lia M.

Recensione del 08/11/2024

Valutazione: 5 / 5

Data di acquisto: 08/11/2024

Tema molto interessante. Sarebbe bello se i genitori conoscessero di più questo argomento, in modo da offrire ai propri figli un modo di vivere determinate emozioni anche tramite le tecniche di respirazione

Elisabetta T.

Recensione del 21/07/2023

Valutazione: 5 / 5

Data di acquisto: 21/07/2023

Articolo bellissimo e affascinante, in cui il lavoro effettuato dal diaframma viene spiegato in maniera chiara e facilmente comprensibile a tutti. Conoscevo già l’importanza di questo muscolo e il suo legame con le emozioni ma questo articolo mi ha permesso di approfondire l’argomento.

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