Guida ai Pannolini Lavabili
Pubblicato
3 anni fa
Noemi Zucchi
Consulente alla pari in Allattamento e Dottoressa in Comunicazione
Perché preferirli a quelli usa e getta e quale scegliere per il benessere della pelle del tuo bambino
La scelta del pannolino da utilizzare per il proprio bambino non è certamente secondaria: dal momento in cui nascerà, fino ai 2 o 3 anni, lo indosserà 24 ore su 24 e la sua pelle delicata sarà sempre a contatto col materiale di cui è composto.
Visto l’elevato numero di cambi necessari ogni giorno, fra l’altro, i pannolini rappresentano una voce di spesa piuttosto ingente nell’economia familiare.
È quindi legittimo chiedersi quali possano rappresentare la soluzione migliore per le proprie esigenze.
Le valutazioni da fare riguardano diversi aspetti. Analizziamoli nel dettaglio.
La salute
I pannolini tradizionali - i comuni usa e getta - sono prodotti con materiali derivati dal petrolio che facilmente possono provocare irritazioni, eritemi e dermatiti e creano un microambiente decisamente poco salubre, specialmente quando rimangono bagnati per ore.
Lo strato a contatto con il culetto del bimbo in genere è costituito da polipropilene, una delle materie plastiche più utilizzate al mondo.
Lo strato interno assorbente viene realizzato con poliacrilato di sodio, una sostanza che in passato è stata al centro di un dibattito molto acceso a proposito della sua presunta capacità di provocare la Sindrome da Shock Tossico, e polpa di cellulosa, che è il prodotto di una lavorazione chimica del legno.
Lo strato esterno, che deve impedire la fuoriuscita del liquido, di solito è composto da polietilene, il più semplice dei polimeri sintetici e la più comune ed economica fra le materie plastiche.
In alcuni pannolini usa e getta sono addirittura state trovate tracce di diossina, un elemento fortemente tossico capace di agire su vari sistemi e apparati del corpo (endocrino, riproduttivo, immunologico) che è stato inserito fra l’altro nell’elenco dei prodotti cancerogeni. La sua presenza nei pannolini è dovuta al processo di sbiancamento a base di cloro cui viene sottoposta la polpa di cellulosa utilizzata nello strato assorbente.
I pannolini lavabili, di solito, vengono prodotti con maggiore attenzione. I genitori dovrebbero assicurarsi che soprattutto il tessuto a contatto con la pelle del bambino sia di origine naturale (cotone, canapa, bambù, lana) e abbia possibilmente una certificazione che attesti l’assenza di sostanze chimiche dannose (OekoTex o GOTS).
L’aspetto economico
Un’indagine del 2015 dell’Osservatorio Nazionale Federconsumatori ha permesso di calcolare che, nel solo primo anno di vita di un bambino, vengono utilizzati circa 2500/3000 pannolini usa e getta, per una spesa totale che va da circa 700 euro a 1100 euro, a seconda della marca utilizzata e del numero di cambi effettuati.
Nei 3 anni in cui mediamente i bimbi continuano ad indossarli, la spesa complessiva arriverebbe a toccare e, in qualche caso a superare, i 2000 euro.
Una fornitura completa di pannolini lavabili di qualità può arrivare a costare circa 500/800 euro, a cui vanno aggiunti i vari costi accessori per elettricità, acqua, detersivo, ma vanno tolti quelli per creme antiarrossamento che, con questo tipo di pannolini, non si utilizzano.
Evidentemente rimane un divario molto importante fra le due tipologie di scelta.
Fra l’altro alcuni Comuni italiani forniscono contributi per l’acquisto di pannolini lavabili per incentivarne l’utilizzo.
Nel caso in cui nascesse un secondo figlio, poi, l’investimento iniziale sarebbe pari a 0.
L’ambiente
È molto difficile fare calcoli precisi sull’impatto ambientale dei pannolini usa e getta, perché le variabili in campo sono diverse ed è complicato analizzarle tutte (ad esempio il tipo di materiale, il numero di cambi effettuati, il tempo per cui i pannolini vengono utilizzati, il modo in cui sono stoccati in discarica ecc.); non esistono inoltre studi recenti e completi che possano fornire informazioni dettagliate.
In ogni caso sappiamo che, con gli usa e getta, in un anno ogni bambino produce circa una tonnellata di rifiuti non biodegradabili.
Si calcola che in Italia i pannolini usa e getta rappresentino addirittura il 20% del totale dei rifiuti presenti nelle discariche e che il loro tempo di smaltimento possa arrivare fino a 500 anni.
Chi sceglie di utilizzare i pannolini lavabili, anche solo per un bambino e anche solo per un anno, quindi, fa risparmiare alla collettività una tonnellata di rifiuti solidi indifferenziabili!
Se a conclusione di tutte queste riflessioni si decide di optare per i lavabili, inizialmente ci si potrebbe sentire disorientati, perché esistono varie tipologie di pannolini, ciascuna con pregi e difetti.
Innanzitutto va sottolineato che anche i pannolini lavabili, come gli usa e getta, hanno una parte assorbente interna, che può essere costituita da inserti, fitted o prefold, e una parte impermeabile esterna (detta cover) che impedisce ai liquidi di fuoriuscire.
A seconda di come queste due componenti vengono gestite abbiamo varie tipologie di pannolino.
All in One
Chiamato anche "Tutto in Uno" o abbreviato come AiO, si tratta del pannolino lavabile più semplice da utilizzare, perché è costituito da un pezzo, con la parte assorbente cucita direttamente dentro alla cover impermeabile, per cui non richiede nessun tipo di assemblaggio.
È l’ideale per chi non ha familiarità con inserti o pezzi di stoffa da piegare perché cui è del tutto simile ad un usa e getta, ma va sempre lavato per intero.
Sono molto pratici e probabilmente i più utilizzati.
Sono costituiti da un pannolino impermeabile che, nella parte interna, ha una tasca nella quale va inserito lo strato assorbente, generalmente un inserto.
Una volta fatto questo assemblaggio, si fa indossare al bambino esattamente come un usa e getta, quindi è molto semplice da utilizzare.
Anche il pocket, però, come l’All in One, va lavato ogni volta per intero, a meno di non utilizzare un inserto sopra alla tasca (invece che dentro), col rischio che però non rimanga fermo.
All in Two
Chiamati anche "Tutti in Due" o abbreviati come Ai2, sono quasi identici ai Pocket, ma l’inserto assorbente viene attaccato alla cover tramite bottoncini oppure velcro invece che inserito dentro una tasca.
Rispetto ai Pocket offrono il vantaggio che si potrebbe dover lavare solo la parte assorbente e non la cover, se quest’ultima non viene sporcata o bagnata.
Sistema a 2 pezzi
La parte assorbente è separata dalla cover impermeabile e va fatta indossare a parte (oppure piegata e messa all'interno della cover stessa).
Può essere costituita da:
- un pannolino interamente in stoffa detto "fitted",
- un "prefold", un rettangolo di stoffa cucito in modo da avere una zona più assorbente che va piegato in modo da avvolgere il bambino e chiuso con un gancio (che sostituisce la vecchia spilla da balia) ma può anche essere usato come inserto nei pocket,
- una mussola (anche detta "muslin"), un sottile velo di stoffa, morbidissimo e delicato, che va piegato e avvolto intorno al bimbo oppure usato come inserto nei pocket.
Sono i pannolini più amati dai “tradizionalisti”, meno pratici per chi non è esperto ma che sicuramente presentano diversi vantaggi:
- le due componenti si lavano separatamente e si asciugano rapidamente,
- si adattano perfettamente ad ogni struttura fisica (soprattutto se utilizzati con i prefold o le mussole) e
- sono i più economici in assoluto.
Altri accessori: veline e borse per raccogliere i pannolini
Per semplificare la pulizia del pannolino, è possibile utilizzare delle veline per raccogliere le feci ed eliminarle più facilmente. Vanno posizionate a contatto con la pelle del bambino, quindi sopra all’inserto assorbente, ed eliminate ad ogni cambio.
Comode ed estremamente pratiche sono poi le borse per trasportare i pannolini o raccogliere quelli bagnati. Alcune vanno direttamente in lavatrice.
Le mutandine trainer
Durante la fase di passaggio fra il pannolino e il vasino, in cui il bambino impara a gestire i propri stimoli sfinterici, risultano molto pratiche le mutandine assorbenti generalmente chiamate "trainer", che si alzano e si abbassano con facilità e si cambiano velocemente.
Sono meno assorbenti rispetto ai pannolini, ma consentono comunque di catturare il classico goccio di pipì che può scappare.