Ficus carica: i benefici per stomaco e intestino (e non solo)
Pubblicato
1 mese fa
Romina Rossi
Giornalista e naturopata
Scopri a cosa serve il gemmoderivato e come usarlo per contrastare l'ansia e favorire il benessere dell'intestino
Fra i rimedi naturali che possono venirci in aiuto per alleviare diversi disturbi di salute c’è il Ficus carica, soprattutto in forma di gemmoderivato, estratto dalle gemme del fico, adatto per alleviare i disturbi gastrointestinali e non solo.
In questo articolo vediamo a cosa serve il Ficus carica, come scegliere le diverse formulazioni e come usarlo.
Ficus carica: a cosa serve
Il Ficus carica, che fa parte della famiglia delle Moracee, viene da tempo apprezzato sia in ambito culinario che erboristico. La pianta è originaria dell’Asia Minore, come indica anche il suo nome botanico, carica, che indicava la provenienza dalla Caria. Nei secoli ha trovato terreno fertile anche in Europa e in tutto il bacino del Mediterraneo.
Se in tarda estate ne apprezziamo i suoi frutti zuccherini, nutrienti ed energetici, in erboristeria è utilizzato come rimedio naturale, anche se non è fra i più diffusi o conosciuti. Lo si trova soprattutto in forma liquida, come estratto idroalcolico (o tintura madre) e anche estratto idrogliceroalcolico (noto anche con il nome di gemmoderivato). Quest'ultimo oggi è sicuramente più noto e utilizzato per la sua versatilità e per il fatto che in commercio ne esistono anche formulazioni senza alcool.
Il gemmoderivato si ottiene dalla macerazione delle gemme e delle radichette fresche, che contengono:
- composti fenolici,
- polisaccaridi,
- minerali come bario, magnesio, manganese e zinco,
- biostimoline.
Grazie a tali composti, il macerato di Ficus carica è uno dei rimedi elettivi per la funzionalità e il benessere delle mucose digestive di stomaco, duodeno (la prima parte dell’intestino) e colon. Nello specifico è in grado di influenzare la secrezione e la motilità gastroduodenale.
In particolare è in grado di:
- contrastare bruciore e infiammazione gastrica (in associazione con Ribes nigrum),
- calmare gli spasmi intestinali,
- alleviare la dispepsia, la cattiva digestione,
- contrasta il meteorismo e la presenza di gas intestinali, che possono favorire gonfiore addominale,
- contrasta il reflusso gastrico, per l’azione calmante sulle mucose.
Risulta dunque indicato anche in caso di:
- colite e sindrome del colon irritabile che hanno una componente emotiva evidente, in abbinamento a Ribes nigrum,
- disbiosi intestinale (il disequilibrio dei ceppi che formano il microbiota intestinale) e che a sua volta causa problemi digestivi e alterazioni del transito intestinale.
Il rimedio per le somatizzazioni intestinali
Ti è mai capitato di essere particolarmente in ansia per un evento, un impegno personale o di lavoro e di somatizzare tale emozione a livello intestinale? Potresti aver sperimentato diarrea o alvo irregolare, senso di stretta allo stomaco con mancanza di appetito, difficoltà di digestione con sintomi correlati (pesantezza e gonfiore di stomaco) ecc.
Si parla in questo caso di somatizzazione: il processo attraverso il quale una emozione, per noi particolarmente impegnativa da elaborare, tende a manifestarsi a livello fisico con veri e propri sintomi che possono essere più o meno gravi e duraturi.
Oltre ai disagi a livello intestinale, le manifestazioni psicosomatiche possono favorire anche:
- mal di testa,
- sudorazione eccessiva,
- battito del cuore accelerato,
- tensioni e dolori muscolari.
Sebbene, per fortuna, siano in maggior parte passeggeri, hanno comunque la capacità di alterare il naturale benessere quotidiano.
Per ritrovare il benessere e il proprio equilibrio interiore ed esteriore, può essere d’aiuto proprio il Ficus carica, che agisce sulle manifestazioni psicosomatiche, che coinvolgono soprattutto il tratto gastrointestinale.
In caso di ansia e stress che influenzano il benessere fisico, Ficus carica lavora molto bene in sinergia con Tilia tomentosa, un altro gemmoderivato, che aiuta a gestire l’ansia in eccesso. Insieme aiutano anche a ridurre la tendenza alla somatizzazione psico-emotiva.
Un'altra accoppiata vincente, che spesso consiglio ai miei clienti, per un lavoro di consapevolezza sulla propria componente emotiva e sulle emozioni, è con i fiori di Bach o anche i fiori australiani, che trovi sul nostro shop online.
Tali rimedi permettono di prendere contatto e comprendere le emozioni negative che ci creano disequilibrio per poter sviluppare e rinforzare la controparte positiva. Se tendi a somatizzare le emozioni, puoi abbinare al Ficus carica il rimedio composto Stress Stop (lo trovi qui) che aiuta ad affrontare le situazioni stressanti con maggiore equilibrio, senza lasciarsi destabilizzare. A seconda delle emozioni predominanti, le associazioni che si possono fare con i rimedi floreali sono davvero infinite.
Ficus carica: altre proprietà benefiche
Quella per l’apparato gastrointestinale è probabilmente la proprietà più nota del Ficus carica. Tuttavia, secondo il dottor Fernando Piterà, uno dei massimi esperti di gemmoterapia in Italia e in Europa (qui trovi la sua scheda autore), il rimedio può essere utile anche in caso di affezioni che interessano:
- occhi, come calazi, orzaioli, congiuntiviti,
- apparato uro-genitale, come amenorrea (mancanza di mestruazioni),
- pelle, in caso di: acne giovanile, eritema solare, foruncoli, ascessi,
- apparato respiratorio, in caso di rinite.
Infine, agendo sul sistema nervoso, il Ficus carica può anche migliorare la qualità del sonno, ma solo nel caso in cui questo sia alterato o disturbato da ansia e stress. Non ha invece effetto se i disturbi del sonno sono causati da fattori diversi.
Ficus carica: è un gastroprotettore?
È una domanda che mi è stata posta da qualche cliente, perché da più parti si legge di questo beneficio della pianta.
Il Ficus carica ha, in effetti, una attività lenitiva e antinfiammatoria sulle mucose gastrointestinali. I principi attivi del suo fitocomplesso inoltre sono in grado di regolare la secrezione del duodeno. In questo modo riduce la secrezione acida in eccesso e gli spasmi della muscolatura liscia del colon che possono alterarsi in caso di somatizzazione di ansia e stress.
Alla luce di queste sue attività, il Ficus carica ha una capacità protettiva sulla mucosa gastrointestinale, ma non può intendersi come un sostituto di un farmaco che espleta tale azione. Agisce principalmente contrastando gli effetti causati dalla somatizzazione stessa.
Se intendi approcciarti alla tua salute in maniera più naturale, il mio consiglio è di rivolgerti a un medico di medicina integrata, in modo che possa valutare, in base alla tua storia clinica e al tuo stato di salute attuale e passato, quali sono le terapie più adatte a te.
Ficus carica: quale prodotto acquistare e per quanto tempo assumerlo
In commercio e anche sul nostro e-commerce, trovi diversi integratori a base di Ficus carica.
Si tratta di gemmoderivati o estratti idrogliceroalcolici che sono ottenuti mettendo a macerare la pianta in una soluzione di acqua, alcool e glicerina (la sostanza che dona il sapore dolce). Li trovi sia in formulazioni sia mono pianta, che in sinergia con altre piante per un effetto più completo.
Alcuni produttori, come Dr. Giorgini, li formulano ormai anche senza l'uso di alcool.
I gemmoderivati (qui trovi la nostra ampia selezione) sono le formulazioni più recenti all’interno della fitoterapia, che sfruttano i principi attivi della pianta in fase di accrescimento. Secondo il medico omeopata belga Pol Henry in questa fase della vita della pianta, gemme, giovani radici e giovani getti contengono un concentrato di principi attivi in potenza, che formeranno i principi attivi della pianta adulta.
Rispetto alla tintura madre (o estratto idroalcolico) i gemmoderivati hanno un’azione meno veloce ma più profonda all’interno dell’organismo.
A questo proposito una delle domande che mi sento fare più spesso sui gemmoderivati in generale così come sul Ficus carica, è dopo quanto tempo fa effetto. Purtroppo non ho una risposta preconfezionata: per la visione olistica, siamo infatti tutti diversi con tempi di reazioni che dipendono da tanti fattori, molti dei quali personali. Quindi ogni rimedio ha tempi diversi per poter fare effetto. In linea generale, dopo due settimane è possibile notare alcuni miglioramenti. Per un dosaggio personalizzato e basato sulle tue necessità reali, tuttavia, il mio consiglio è di rivolgerti a un terapeuta o un naturopata.
Anche il dosaggio dei gemmoderivati va personalizzato, in base al peso: la posologia standard è di 4-7 gocce ogni 10 kg di peso, da assumere 2-3 volte al giorno.
Ciò significa che una persona di 65 kg con un dosaggio di 4 gocce può assumere 26 gocce per 2-3 volte al giorno, diluite in un po’ di acqua da assumere fuori pasto.
Qui il calcolo per trovare il dosaggio:
65 (kg) :10=6,5
6,5x4 (gocce, dosaggio minimo giornaliero)=26 gocce
Ficus carica: controindicazioni
Il Ficus carica non presenta particolari controindicazioni. L’utilizzo va evitato in caso di sensibilità o allergia a uno o più componenti della pianta.
Generalmente i gemmoderivati sono adatti sia per adulti che per bambini e possono essere assunti anche in gravidanza e allattamento (previo parere positivo del proprio medico).
Per contrastare le somatizzazioni al tratto gastrointestinale, ti suggeriamo questi rimedi a base di Ficus carica:
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