Come migliora la nostra vita il capire con il corpo invece che con la testa?
Pubblicato
2 anni fa
Una serie di aneddoti sorprendenti e brillanti intuizioni sugli effetti delle pratiche di chi "lavora" con il corpo (dagli insegnanti di yoga agli osteopati, da chi pratica Tai-Chi, a chi fa terapia craniosacrale o meditazione) raccontati da un trader finanziario che si è avventurato a sentire il corpo.
A un certo punto della mia vita, ho cominciato quasi per caso a seguire dei seminari di percezione del corpo.
È stato uno shock.
Mi sono reso conto di aver vissuto, come molti di noi, solo su un piano: studiavo, leggevo, ragionavo, valutavo, decidevo, progettavo, facevo, viaggiavo. Sappiamo tutti come funziona: è un piano, che potremmo definire mentale, dove la vita è una linea retta e noi, a partire dal punto in cui ci troviamo, cerchiamo di andare avanti con i nostri obiettivi e l’occhio sempre rivolto al fuori. Ma con la sensazione, a volte, di essere un po’ scollegato a qualche livello, almeno così succedeva a me.
Ecco, quando ho cominciato a rivolgere lo sguardo dentro e a sentire il corpo piano piano tutto si è modificato.
La verità arrivava dal basso, filtrata dalla mia pancia. Partendo da lì è tutto diverso. Più ascolto il corpo, più sto nel corpo e più capisco, ma capisco in un’altra maniera, che non è mentale. Per dirla in modo un po’ più astratto, è come accedere alla verità delle cose in maniera diretta, intuitiva, senza mediazioni.
E tra l’altro non c’è bisogno di credere che sia così: basta provare per accorgersene.
Immaginiamo di voler intraprendere qualcosa: è diversissimo partire da una sensazione del corpo o partire da un’idea.
La testa comincia da un’astrazione, vuole un modello, un progetto, un obiettivo, analizza, suddivide, mette tutto in fila indiana.
Il corpo non è che parta dalla realtà, è proprio la realtà, ci sguazza dentro. Risponde alla realtà con sensazioni fisiche ed emozioni che informano la nostra consapevolezza di ciò che sta davvero succedendo. Tutto prende un altro sapore, un altro spessore e questo apre continuamente a nuove, inaspettate possibilità.
Nell’ascolto curioso e neutrale del corpo la mia vita è cambiata: la relazione con me stesso e con gli altri, in famiglia, in ufficio, tutto è diventato più fluido, più facile.
"Capire col corpo" è nato proprio sulla spinta della mia curiosità e incredulità.
Avevo bisogno di fissare sulla carta quali erano gli effetti – inediti, impossibili, affascinanti – del semplice stare ad ascoltare il corpo.
Scriverne era anche darmi in certo modo conferma che quello che mi stava succedendo era davvero reale.
Il libro è composto da 101 aneddoti, e ognuno illustra un esempio di come una certa esperienza corporea abbia prodotto un cambiamento fisico, e come questo cambiamento si sia manifestato in un dato frangente della mia vita quotidiana.
Per chi non è molto abituato a portare l’attenzione al corpo "Capire col corpo" può essere un’occasione di riconoscere come questo sentire restituisca equilibrio, senso e piacere nella vita.
Chi lavora col corpo vi troverà invece descritte le insospettabili conseguenze che la sua professione ha sulla vita quotidiana delle persone con cui lavora.
