Come diventare Zero Waste?
Pubblicato
4 anni fa
Carlotta Bernabini
Dott.ssa in Scienze e Tecnologie Alimentari
Lo so cosa state pensando: “Ok Carlotta! L’altra volta ci hai spiegato cosa significa vivere una vita Zero Rifiuti e perché sia così importante nel momento in cui dobbiamo fare delle scelte… ma come si diventa Zero Waste?”
Avete perfettamente ragione! Per questo motivo ECCOMI QUI! Sono tornata per spiegarvi come fare per passare dalla teoria alla pratica.
Ma una cosa alla volta, un passo alla volta. Anzi, cinque passettini uno dopo l’altro.
Infatti, per vivere una vita Zero Waste basta applicare una alla volta le famose 5R: 5 piccole “regole” facili da tenere a mente e altrettanto facili da mettere in atto!
Ti serve davvero? Rifiuta il superfluo!
Può sembrare lo step più difficile, ma la prima cosa che possiamo fare per vivere senza rifiuti è appunto rifiutare.
Non vi spaventate! Cerchiamo di capire insieme cosa dobbiamo rifiutare esattamente.
Se iniziamo a rifiutare cose come prodotti di breve durata o monouso e tutto ciò che sappiamo già finirà rapidamente nel bidone della spazzatura, la nostra produzione di rifiuti diminuirà notevolmente!
Questo concetto lo possiamo estendere a tutti gli oggetti superflui della nostra vita. Quindi, ogni volta che vi trovate a dover comprare qualcosa di nuovo chiedetevi: ne ho veramente bisogno? Posso vivere senza? Perché lo voglio acquistare?
Non siate impulsivi, prendetevi del tempo e rispondete sinceramente. Acquistare in maniera più consapevole è già un passo verso lo stile di vita Zero Waste.
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Riduci il numero delle cose di cui hai bisogno!
Ok, direte, adesso che abbiamo iniziato a capire veramente ciò di cui non abbiamo bisogno, che possiamo fare? Possiamo fare un esercizio utile che che ci permette di valutare come ridurre ciò che invece lo è!
Abbiamo davvero bisogno di tutti quei prodotti per la casa o per la cura del corpo? Dobbiamo davvero rinnovare ogni mese il guardaroba? Quante borracce o borse di stoffa (oggetti considerati alla base dello stile di vita Zero Waste) usiamo veramente alla fine?
Questo step è importante perché la produzione di qualsiasi oggetto, alimento, indumento, ecc. porta con sé un carico di rifiuti (non sempre visibili) e di risorse utilizzate.
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Se puoi, riutilizzalo!
Abbiamo visto cosa rifiutare e cosa, invece, ridurre in quantità. Ma la vera domanda che voglio farvi: perché non preferire la qualità alla quantità?
Se puntiamo alla qualità possiamo acquistare qualche articolo di qualità in meno per poi riutilizzarlo.
Al giorno d’oggi siamo tutti molto tentati dalla “convenienza” dell’usa e getta o del monouso, ma scegliere di acquistare oggetti durevoli e riutilizzabili rappresenta un investimento iniziale che poi consentirà di ridurre la produzione di rifiuti (e a volte anche risparmiare nel lungo periodo).
L’obiettivo di questo fondamento è quello di utilizzare le cose fino alla fine del loro ciclo di vita.
Infatti, un’altra cosa che si può fare è acquistare di seconda mano. Nei mercatini dell’usato si trovano spesso oggetti/abiti in ottime condizioni e che non per forza devono finire in discarica.
Se non può essere rifiutato, ridotto o riutilizzato: ricicla!
“E se poi ci troviamo ad aver acquistato qualcosa che poi è da gettare?” Beh a questo punto non ci resta che riciclarlo.
Attenzione, però, riciclare gli oggetti può avere due diversi significati:
- trovare per l’oggetto nuove destinazioni d’uso (come, ad esempio, riutilizzare un barattolo di vetro come bicchiere o come porta pranzo) o
- eseguire correttamente la raccolta differenziata.
Ma allora, va bene riciclare? Certamente! Sempre meglio riciclare che buttare nella raccolta indifferenziata. Dobbiamo, comunque, ricordare che il riciclo richiede un notevole dispendio di energie e di risorse e che non esiste un processo efficace per tutti i materiali.
Diciamo che il riciclo non può essere la principale azione nell’ottica di una vita zero waste o di un’economia circolare. Dovrebbe essere l’opzione per i casi estremi, ovvero, per quelle volte in cui non siamo riusciti a rifiutare, ridurre, riutilizzare.
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Trasformare i rifiuti in risorsa: riduci in compost!
Dopo aver rifiutato ciò che non ci serve, ridotto ciò che è necessario, riutilizzato oggetti per tutto il loro ciclo di vita per poi riciclarli. E adesso? Adesso ci aspetta, quando è possibile, l’ultima cosa che possiamo fare per una vita Zero Waste: il compostaggio.
Si tratta della scomposizione del materiale organico (residui alimentari o vegetali) da parte di batteri, funghi, vermi e insetti in presenza di aria (in particolare ossigeno) per creare compost, una sostanza organica ricca che può essere aggiunta al suolo per aumentare il carbonio e sostenere la crescita delle piante.
In questo modo potrete:
- contribuire alla corretta gestione dei rifiuti, diminuendo lo smaltimento in discarica o in inceneritori;
- prevenire la produzione di inquinanti atmosferici generati dalla bruciatura di questi scarti;
- garantire la fertilità del suolo nella forma più pregiata, quella organica.
In Italia, è possibile fare la raccolta differenziata degli scarti organici (comunemente chiamato umido che non finisce in discarica, ma viene trasformato in compost per concimare). Ma si può avviare un sistema di compostaggio in giardino o una piccola compostiera in appartamento.