Cos'è la rosa di Gerico e come curarla
Pubblicato
17 giorni fa
Rebecca Bruni
Giornalista e copywriter
La natura sa sorprenderci con strategie evolutive davvero particolari. È il caso della rosa di Gerico. Se ancora non la conosci qui te la raccontiamo, se invece già la possiedi trovi qualche dritta per mantenerla viva e vegeta
La rosa di Jericho (la trovi qui sul nostro e-commerce), o per meglio dire la falsa rosa di Gerico, prende il nome dall’omonima città biblica per il riferimento a un passo dell’Ecclesiastico 24, 18 dove si citano le “rosae in Iericho”.
Il suo vero nome scientifico è Selaginella lepidophylla e possiede un super potere che la rende speciale: quello di riuscire a risorgere. Proprio così, questa pianta ha sviluppato nel tempo una strategia di sopravvivenza quasi “miracolosa”. Per adattarsi al clima torrido e arido delle terre native, situate tra Messico e USA, si mette in “stato di morte apparente”.
Ecco come fa: le fronde si ripiegano su sé stesse e perdono fino al 97% di acqua, quindi la pianta, a forma di palla, si stacca dall’apparato radicale e - trascinata dal vento - torna a vegetare laddove le condizioni del terreno sono favorevoli alla sua “resurrezione”. Questo fenomeno, noto come criptobiosi, altro non è che una quiescenza metabolica che può durare anni.
Rosa di Gerico vera o falsa: sai distinguerle?
Quella appena descritta, ovvero la Selaginella lepidophylla, è nota come falsa di rosa di Gerico per distinguerla dalla rosa di Jericho vera (nome scientifico Anastatica hierochuntica).
Le differenze tra le due specie sono significative. A cominciare dal luogo di origine: una nasce nel deserto del Chihuahua, l’altra nella fascia tra Nord Africa e Medio Oriente.
Ma la differenza principale è nel ciclo vitale: la vera rosa di Gerico risorge una volta sola. Infatti, quando si chiude, inizia a rotolare nel vento in cerca di un terreno umido dove si apre, lascia andare i suoi semi e infine muore. La finta rosa di Gerico, invece, torna allo stato vegetativo attivo più e più volte.
Altro aspetto che le diversifica è la rarità: in vendita si trovano soltanto le false rose di Gerico (la trovi qui nel nostro shop online), perché l’Anastatica hierochuntica è una pianta così difficile da trovare che non è commercializzata.
Rosa di Gerico: come curarla?
La “pianta della resurrezione” si può tenere in casa senza problemi ed è anche un’ottima idea regalo. Personalmente, visto l’alto valore simbolico, l’ho donata in occasioni particolari, per esempio a persone care che attraversavano un periodo di vita complesso, come buon auspicio di rinascita.
Insieme alla pianta e a un biglietto personalizzato, ho sempre inserito un foglietto con alcuni consigli su come prendersi cura della rosa di Gerico. Niente paura: mantenerla in salute e “farla risorgere” non è affatto difficile, basta seguire semplici accorgimenti.
1. Dove conservare la rosa di Gerico?
Sciogliamo subito il primo dubbio e capiamo dove si conserva la rosa di Gerico, in vaso o a radice nuda. Cominciamo con il dire che per sistemare al meglio la pianta l’unica regola da seguire è non lasciarla mai a mollo nell’acqua. Ciò significa che nello stato di quiescenza può essere tenuta anche in un piattino o in un ciotolino.
Per “riportarla in vita”, è sufficiente metterla a contatto con l’acqua seguendo questo procedimento:
- Prendi un ciotolino, o un sottovaso, e immergi la rosa di Gerico per poco meno di metà. Usa l’acqua piovana o quella distillata, oppure va bene anche l’acqua del condizionatore;
- Attendi il tempo necessario per la completa apertura della pianta, dalle 2 alle 4 ore;
- Una volta che la rosa di Gerico si è aperta, mostrando l’interno di colore verde, spostala in un vasetto con un letto drenante fatto con sassolini o ghiaia, e presta attenzione a mantenere umido il fondo, oppure a vaporizzare abbondantemente le fronde.
Puoi tenerla in stato vegetativo attivo per diversi giorni, ma preferibilmente ogni due settimane circa dovresti metterla a riposo, lasciandola asciugare del tutto.
2. Qual è l’esposizione ideale?
Si potrebbe pensare che la rosa di Gerico, che nasce in un territorio molto caldo e arido, prediliga stare sotto i caldi raggi del sole. In realtà, non è così dal momento che - come ogni altra pianta domestica - si abitua alle nuove condizioni interne e non regge i climi “estremi”.
Ecco perché, soprattutto durante l’estate, bisogna evitare l’esposizione solare diretta, mentre nella stagione più buia riesce a sopportare anche la luce non schermata.
Per quanto riguarda la temperatura, quella ideale si aggira tra i 21 e i 29 gradi centigradi. Si tratta di indicazioni di massima, poiché la Rosa di Gerico riesce a vivere anche a temperature minime di 10 °C (del resto i deserti di notte sono freddi), ma attenzione comunque a scendere sotto i 15 °C perché potrebbe tornare in stato di criptobiosi.
Ancora un paio di accortezze: per conservare la rosa di Gerico in buona salute è importante evitare escursioni termiche troppo repentine e postazioni con spifferi o eccessiva ventilazione.
3. Quando e come annaffiare la rosa di Gerico?
Come detto, l’innaffiatura della rosa di Gerico è per immersione, preferibile, o per vaporizzazione. Essendo una pianta desertica, comunque da non confondere con la rosa del deserto, l’unico rischio per la sua salute è l’eccesso di acqua.
Se le foglie diventano nere, allora significa che la rosa di Gerico è in marcescenza, uno stato spesso associato anche a cattivo odore. Cosa fare in questo caso? Il primo passo è mondare le foglie più scure e lasciare asciugare la pianta seguendo tutte le indicazioni riportate sopra.
Consigli extra per una pianta della resurrezione sempre in salute
Se hai il pollice verde e vuoi mettere a dimora la tua rosa di Gerico puoi coltivarla anche in un terriccio ben drenato, simile a quello che si usa per le piante grasse.
Per quanto riguarda la concimazione, non ne ha strettamente bisogno ma - nel caso volessi fornirle un piccolo boost - all’inizio della primavera puoi usare un decimo di dose diluito nell’acqua di bagnatura di fertilizzante per piante verdi d’appartamento.
Ovviamente, il consiglio più importante altro non è che una pratica di buon senso: la rosa di Gerico non è un gioco. Il suo aprirsi e chiudersi è un meccanismo naturale sviluppato in migliaia di anni di evoluzione, che può mettere sotto stress la pianta. Motivo per cui è opportuno non forzarla a continui cicli di riposo e attività e mandarla in stato di quiescenza almeno un paio di volte l’anno. Altrimenti il rischio è che si ammali e che, dopo circa 10 cicli, possa morire.
Se invece rispetterai i suoi tempi e seguirai le facili istruzioni per la cura, godrai a lungo del suo straordinario spettacolo adattivo. Proprio così: la rosa di Gerico vive per diversi anni, addirittura decenni, se le condizioni sono ottimali.
La rosa di Gerico che ti consigliamo: