Coltivare un orto (bio)diverso dal solito
Pubblicato
5 anni fa
Matteo Cereda
Divulgatore sui temi dell’agricoltura e fondatore di Orto Da Coltivare
Scopriamo cinque coltivazioni particolari
Sfogliando la maggior parte dei manuali di coltivazione si potrebbe pensare che gli ortaggi siano una ventina in tutto. In realtà con un poco di curiosità si possono scoprire tantissime altre piante commestibili che si possono coltivare senza grandi difficoltà nel nostro orto.
Aggiungere coltivazioni nuove comporta una serie di benefici: prima di tutto permette di variare la propria alimentazione, introducendo colture spesso molto salutari come ad esempio goji, stevia o pak choi.
In secondo luogo si aumenta la biodiversità dell’ambiente orto: più varietà significa avere meno problemi rispetto a parassiti e malattie delle piante.
Infine le coltivazioni insolite sono spesso le autoproduzioni più convenienti dal punto di vista economico: essendo poco diffusi gli ortaggi insoliti hanno prezzi elevati se decidiamo di acquistarli dall’ortolano.
Nel libro Ortaggi Insoliti ne abbiamo parlato dettagliatamente, qui lascio qualche spunto utile, suggerendo cinque coltivazioni particolari, adatte al clima italiano e decisamente curiose.
Bacche di goji
Avete mai assaggiato le bacche di goji fresche? Il goji è un vero e proprio super food, benefico per il nostro organismo, ma si trova in commercio quasi solo come frutta secca. Un peccato non poterlo gustare appena colto.
Per farlo possiamo decidere di coltivarne qualche pianta in giardino non è difficile, visto che le piante pur essendo di origine esotica si adattano alla perfezione all’ambiente italiano e hanno pochi problemi di avversità parassitarie.
Possiamo tenere il goji in forma di alberello o farne dei filari a spalliera, come per more e lamponi. Sarà utile potarlo ogni anno per stimolare la fruttificazione.
Alchechengi
L’alchechengi è un piccolo frutto che nasce da una pianta imparentata con il pomodoro, appartenente alla famiglia botanica delle solanacee.
Tempi di semina e tecnica colturale sono analoghi rispetto a pomodori e peperoni, quindi chi già ha esperienza nell’orto non avrà difficoltà ad affrontare questa specie, anche se lo fa per la prima volta.
Si tratta di una presenza simpatica per balconi e giardini: consigliatissimo in particolare da coltivare coi bambini, che apprezzeranno la dolcezza dei suoi frutti, e molto ornamentale. Il frutto arancione e sferico nella sua membrana di carta velina sembra una piccola lanterna cinese.
Pastinaca
Fino al 1500 la pastinaca era una delle verdure più coltivate in Europa, un vero e proprio alimento cardine nella dieta dei nostri avi. Con la scoperta dell’America e l’arrivo delle patate ci siamo dimenticati di questa interessante radice dal gusto dolce e pastoso.
Ecco quindi un’altra coltura che sarebbe bello riscoprire, la tecnica per farla crescere non è molto diversa da quella impiegata per la carota: è molto importante avere un suolo drenante, poco sassoso e ben sciolto.
Zafferano
La spezia più costosa del mondo si può far crescere in giardino, ci avete mai pensato? Un chilo di zafferano di qualità vale 20 mila euro, emozionante l’idea di un raccolto tanto prezioso!
Naturalmente non si tratta di arricchirsi: servono ben 150 fiori per ottenere un solo grammo di stimmi essiccati, ma un buon risotto alla milanese con lo zafferano dell’orto avrà un aroma impareggiabile.
Piantando un centinaio di bulbi in campo ad agosto si potranno cogliere a novembre circa 2 grammi di zafferano, che equivalgono alla spezia necessaria per 70 porzioni di risotto.
La coltivazione di zafferano in Italia è anche utile ad accorciare la filiera, visto che oggi il nostro paese non è in grado di produrre tutta la spezia che consuma e ne importa grandi quantitativi dall’Iran.
Luffa
Dal campo non solo possiamo ottenere frutta e verdura, ma anche una spugna vegetale ottima per la pulizia personale.
La luffa è una pianta simile alla zucca, che forma al suo interno una vera e propria spugna naturale. Una pianta che non deve mancare nel giardino di chi ama l’autoproduzione a 360 gradi.
Possiamo seminare la luffa ad aprile, ricordandoci che è una specie abbastanza esigente in termini di nutrimento, quindi servirà una buona concimazione di fondo.
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