Colesterolo: risolvilo con l’Ayurveda
Pubblicato
2 anni fa
Romina Rossi
Giornalista e naturopata
Cosa mangiare, stile di vita, rimedi e consigli per riportare i valori sotto controllo
Demonizzato soprattutto negli ultimi decenni, il colesterolo viene considerato quasi esclusivamente in accezione negativa: se da un lato è vero che valori troppo alti possono rappresentare un fattore di rischio per il cuore, è anche vero che si tratta di un grasso che per l’organismo è indispensabile. È necessario per costruire le membrane cellulari, stimolare la sintesi della vitamina D, degli ormoni e degli acidi biliari.
Il colesterolo è prodotto dal corpo e si ottiene anche dal cibo che mangiamo. Se l’alimentazione è scorretta tendono ad aumentare i valori delle lipoproteine a bassa densità, meglio conosciute come “colesterolo cattivo” (LDL): la loro funzione è di trasportare i grassi nel circolo sanguigno per rilasciarlo a tessuti e cellule in tutto il corpo. Sono queste che, quando presenti in quantità in eccesso, creano depositi di grasso nel sangue e sulle pareti delle vene, ostacolando il normale flusso sanguigno.
In questi casi solitamente si tenta di correre ai ripari con una dieta drastica che elimina gli alimenti ricchi di grassi, al fine di riportare le LDL nei valori normali innalzando i valori del colesterolo buono, o lipoproteine ad alta intensità (HDL), che svolgono il ruolo di spazzini poiché trasportano il colesterolo dalle arterie agli organi che lo utilizzano e lo eliminano.
L’Ayurveda, la secolare medicina indiana, ha una visione diversa del colesterolo, che considera essenziale per il corretto funzionamento del corpo. La medicina ayurvedica non tenta di ridurre il colesterolo quanto di bilanciarlo attraverso alimentazione e uno stile di vita equilibrato per far sì che il corpo possa continuare a produrlo senza creare accumuli in eccesso.
Scopri il punto di vista dell'Ayurverda e i rimedi per mantenere il colesterolo nei valori adeguati.
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Il colesterolo non esiste
In Ayurveda non esiste la parola colesterolo, si parla invece di tessuto adiposo, o meda dhatu, e di come debba essere mantenuto in equilibrio affinché non crei disordini e problemi di salute nell’organismo.
Equilibrio è una delle parole chiave dell’Ayurveda: stile di vita, dieta e routine quotidiana moderati favoriscono il corretto funzionamento di ogni aspetto che compone la persona – corpo, mente e spirito. Quando tutte le parti, sia fisiche che sottili, sono in equilibrio, significa che lo sono anche i 3 fattori che compongono il corpo umano e che gli permettono di svolgere in maniera efficiente le proprie funzioni:
- dosha (i principi fisiologici fondamentali),
- dhatu (i 7 tessuti del corpo),
- mala (le impurità metaboliche, formate da urine, feci e sudore).
Più a monte, a mantenere l’equilibrio di questi fattori è un agni bilanciato (il fuoco digestivo o fuochi digestivi, perché ne esistono ben 13 diversi).
La digestione è letteralmente la base della buona salute di tutto il corpo: affinché un dhatu sia sano necessita di un fuoco digestivo attivo e ben bilanciato. Quando la digestione, l’assimilazione e l’eliminazione sono equilibrate, ad esempio, il tessuto adiposo sarà ben formato e bilanciato. Al contrario, quando il fuoco digestivo è troppo forte o troppo debole, anche i tessuti subiranno un disequilibrio: la conseguenza di meda dhatu in disequilibrio è la formazione del colesterolo, causata da un accumulo di ama (tossine) nel tessuto adiposo.
Questa condizione si sviluppa soprattutto quando:
- l’alimentazione scorretta indebolisce il fuoco digestivo, facendogli perdere la capacità di bruciare correttamente. Tutto ciò che mangiamo funge da carburante per la nostra macchina perfetta: se la benzina non è di qualità, o al posto della verde mettiamo del diesel, il motore non farà tanta strada prima che la macchina vada in panne,
- il fegato non riesce a svolgere correttamente il proprio lavoro (questo organo partecipa sia alla digestione che all’eliminazione delle tossine impedendo che entrino nel circolo sanguigno e possano creare stress ossidativo, infiammazioni e alterazioni delle normali funzionalità dell'organismo) e si sovraccarica di ama. Tale condizione influenza anche il meda dhatu: imbibito di ama, il tessuto adiposo può diminuire, aumentare o subire un peggioramento qualitativo, facilitando la formazione del colesterolo in eccesso.
Per l'Ayurveda, dunque, il colesterolo non è un concetto negativo di per sé, ma diventa nocivo quando nell'organismo si accumulano le ama e impediscono le normali funzioni delle diverse parti dell'organismo. Allo stesso modo, per i medici ayurvedici non sempre c'è la necessità di abbassare il colesterolo, quanto di bilanciarne i valori. Ma per contrastare efficacemente l'insorgenza di colesterolo, per l’Ayurveda è indispensabile agire su agni e sul fegato, per far in modo che possano funzionare in maniera ottimale senza creare disequilibrio nei tessuti e nell’organismo.
Cosa mangiare
Al contrario di quanto succede nella medicina allopatica, l'Ayurveda non si concentra su cosa mangiare in caso di colesterolo alto, ma piuttosto si focalizza su un tipo di alimentazione bilanciata che aiuta a mantenere l’equilibrio di tessuto adiposo, fegato e agni, i tre componenti che possono favorire la comparsa di colesterolo in eccesso.
L'alimentazione più indicata in questo caso mira a pacificare Kapha, uno dei tre dosha maggiormente coinvolto nel metabolismo dei grassi, al fine di riequilibrarlo. A questo scopo sono indicati cibi dal sapore amaro, astringente e pungente. Per scoprire qual è il tuo dosha dominante, leggi questo articolo.
I cibi amari comprendono: le verdure a foglia verde (spinaci, cicoria, bietole, cavoli, senape). Cotte e condite con spezie aiutano a purificare l’intestino, agendo di conseguenza anche su agni.
Fra i cibi con sapore astringente vanno bene: legumi, fagioli secchi, lenticchie, fagioli mung, ceci, broccoli, cavoli e cavolfiore, pere e mele.
Ottime le fibre che contribuiscono a tenere sotto controllo il colesterolo. Sì, dunque, a: carciofi, cicoria, zucche, verza, porri, aglio, cipolla, radicchi, rucola.
Vanno invece evitati i cibi dolci, zuccherati, i prodotti con farina raffinata (pasta, pane, pizza ecc.) e i cerali raffinati, che sono ormai collegati a un rischio maggiore di sviluppare malattie cardiache e fattori di rischio correlati come il colesterolo LDL (cattivo) alto. Meglio optare per avena, orzo (che è il cereale che meglio riequilibra il metabolismo dei grassi), quinoa, amaranto e altri cereali integrali.
Da evitare anche alimenti dal sapore acido (yogurt, aceto, pomodori, agrumi, formaggi, sottaceti) e salato.
No ai grassi saturi come strutto, burro, formaggi a pasta dura, panna, gelato, manzo, maiale, olio di palma e olio di cocco. Vanno bene invece il burro chiarificato o ghee e l’olio di oliva, in piccole quantità.
Il cibo inoltre dovrebbe essere mangiato caldo, in modo da non aggiungere ulteriore freddo a Kapha, il dosha che già di per sé ha una natura fredda e pesante.
Meglio evitare anche gli spuntini, perché interrompono il processo digestivo del pasto precedente. Se non riesci a farne a meno, prova a optare per frutta matura (pesca, mela, uva, fragole, mirtilli), succo d’uva o di melograno (senza zuccheri aggiunti), mela cotta con una manciata di uvetta, qualche noce, noce pecan o semi di zucca e di girasole.
Il corretto stile di vita
Anche lo stile di vita contribuisce a pacificare Kapha: l’esercizio fisico quotidiano – una camminata per almeno 30 minuti, il nuoto, o qualche sport – contribuisce a riequilibrare gli agni e migliora la circolazione.
Yoga, pranayama ed esercizi di respirazione yogica – ricorda che la corretta respirazione favorisce la digestione – andrebbero eseguiti quotidianamente. La Meditazione Trascendentale aiuta a diminuire i valori del colesterolo se praticata per almeno 20 minuti al giorno.
Sconsigliato il sonnellino pomeridiano, perché rallenta il metabolismo e favorisce l’accumulo di tossine nei canali circolatori (srota) che permettono il trasporto dei nutrienti agli organi, delle tossine fuori dalle cellule e del sangue da e verso il cuore. In caso di accumulo di ama le pratiche di depurazione dell’organismo sono indicate per favorirne l’eliminazione.
Altri consigli utili per pacificare Kapha sono:
- svegliarsi il mattino alle 6,
- consumare i pasti sempre alla stessa ora,
- non cenare oltre le 18.
Il pasto più abbondante dovrebbe essere il pranzo, l’ora in cui il fuoco digestivo è particolarmente attivo.
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Le piante per l'equilibrio del colesterolo
Alcune piante possono contribuire a riportare in equilibrio il meda dhatu. Quelle comunemente usate sono: Aglio, Guggul (Commiphora mukul) e Arjuna (Terminalia arjuna).
Altre piante e spezie che hanno mostrato benefici nei confronti del colesterolo sono:
- Curcuma, grazie alla presenza di curcumina, questa spezia si è rivelata utile per diminuire i valori del colesterolo e contrastare il rischio di malattie cardiovascolari,
- Zenzero, questa spezia stimola una maggiore produzione di colesterolo HDL e inibisce lo stress ossidativo che può favorire accumulo di colesterolo in placche,
- Shilajit, questo rimedio ayurvedico ha dimostrato di contribuire alla riduzione dei valori di trigliceridi sierici, del colesterolo sierico e di migliorare il colesterolo HDL grazie alla sua spiccata attività antiossidante,
- Liquirizia,
- Tribulus terrestris,
- Cumino nero (Nigella sativa), gli estratti del Cumino si sono rivelati un utile supporto naturale da affiancare alla terapia medica per abbassare il colesterolo in eccesso,
- Garcinia,
- Triphala, composta dalla polpa di 3 frutti tipici indiani, questo rimedio si è dimostrato utile per migliorare la digestione, contribuire alla perdita di peso e diminuire i valori di trigliceridi, colesterolo LDL e colesterolo totale,
- Haritaki (Terminalia chebula),
- Bibhitaki (Terminalia bellerica).
L’Ashwagandha (Withania somnifera) è un’altra pianta ayurvedica che può aiutare a ridurre il colesterolo cattivo, anche se finora gli studi si sono concentrati solo su esperimenti di laboratorio.
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