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Boccioli e fiori di Tarassaco

Pubblicato 1 anno fa

Scopri come riconoscerli e come usarli in cucina e in cosmesi

Alzi la mano chi non ha mai disperso i semi, dotati di paracadute, di un etereo soffione. Le distese di tarassaco in fioritura colorano prati e giardini di puntinature dorate, e le stesse, qualche settimana dopo, si trasformano in un paesaggio lunare, formato da delicate sfere grigiastre. A noi resta il fascino, ma il suo è uno spudorato desiderio di colonizzare il Pianeta: il piscialetto, o dente di cane, o dente di leone, o più universalmente tarassaco, si dissemina grazie al vento – comprese le folate originate dai giochi infantili. 

Ma chi è lui? In botanichese parliamo di Taraxacum sect. taraxacum. Se nei testi che avete in casa lo trovate citato come Taraxacum officinale, tranquilli: è sempre la stessa pianta. Più che di una singola specie, però, parliamo di popolazioni locali, che hanno la stessa genetica, perché al genere Taraxacum appartengono diversi gruppi apomittici, che cioè si riproducono tramite semi non fecondati e danno soggetti in tutto e per tutto uguali alla mamma.

Indice dei contenuti:

Come riconoscere il tarassaco?

La rosetta, ovvero il ciuffo di foglie verdi che vediamo alzarsi dal terreno in qualsiasi stagione, anche nel bel mezzo delle gelate, è composta da foglie a margini che possono essere interi, ma anche dentati o lobati, da cui alcuni nomi locali. La forma delle foglie stesse, e la presenza di minuscoli peli, sono piuttosto variabili e spesso si può confondere il nostro soffione con altre piante cugine – la sottofamiglia delle Chicorioideae, tutte amare, dotate di lattice, con struttura del fiore simile, ovvero composta da tanti piccoli fiorellini uniti tra loro in un’unica inforescenza. Quella del tarassaco, inconfondibile per la forma e per lo stelo a cannuccia, è di un bel giallo acceso. Uno dei metodi più immediati per il riconoscimento è quello di staccare una foglia e osservare la sezione: se la nervatura centrale è cava, siamo di fronte a un esemplare di Taraxacum e non di altri generi botanici. Facilmente coltivabile, oltralpe gli ortolani francesi si sono dedicati a selezionare questo ortaggio e amano imbianchirlo, cioè legare tra loro le foglie e coprirle con vecchie lenzuola ridotte a stracci o con cartoni per far sì che, non effettuando fotosintesi, gli elementi centrali della rosetta restino pallidi e croccanti.

In cucina

Gli usi culinari sono ben noti a tutti. Partiamo dalle foglie crude e cotte, per andare ai boccioli, sotto sale o sotto aceto, ai fiori sbocciati, crudi o in mille preparazioni colorate e dal gusto delicato, alle radici che si possono usare come ingrediente in piatti dolci e salati, o si possono tostare e impiegare per un celeberrimo succedaneo del caffè. Sempre le radici, ricche in inulina, sono una leccornia per il microbioma intestinale: aiutano a selezionare un microbioma sano nutrendo la flora fermentativa rispetto a quella putrefattiva. 

Nella cosmesi

Pianta fitoterapica per eccellenza, depurativo noto e studiato fin dalla notte dei tempi, questa umile pianticella è anche oggetto di interesse della scienza medica attuale, compreso il suo uso nella terapia dei tumori.

E nella cosmesi? Abbiamo chiesto alla dottoressa Stefania Liccardi, chimico, titolare per oltre dieci anni di una frequentata erboristeria: «L’estratto di tarassaco rappresenta l’ingrediente di molte preparazioni cosmetiche per pelli impure, irritate o per pelli mature. I suoi principi attivi infatti decongestionano la pelle e donano sollievo in caso di irritazione e rossore: la cute apparirà idratata e tonica, appariranno mitigate sia rughe che lentiggini e macchie cutanee; a livello del cuoio capelluto i cosmetici a base di infuso di tarassaco attenuano la forfora e l’eccessiva presenza di sebo e donano lucentezza e morbidezza.

È possibile preparare una maschera viso lenitiva versando su un infuso di foglie di tarassaco alcuni cucchiai di argilla bianca (argilla verde per un effetto depurativo) fino a ottenere un composto cremoso. Applicarlo sul viso pulito per circa 15 minuti. Sciacquare con abbondante acqua e applicare la crema viso preferita».

Capperi di prato

Boccioli di tarassaco a doppia fermentazione

Raccogliete boccioli di tarassaco non ancora schiusi. Pesateli e mescolateli bene con sale grosso, in ragione del 5% in peso: ogni 100 g di boccioli condite con 5 g di sale. Chiudete in un vaso ermetico, avendo cura di aprire il tappo, richiudere e scuotere almeno ogni 48 ore. Dopo due settimane versate il contenuto in un colapasta, lasciate asciugare i boccioli qualche ora e dividete in vasetti ermetici, inserendo scorza di limone essiccata e peperoncino essiccato. Premete bene così che gli spazi siano ridotti al minimo. Colmate con aceto non pastorizzato e iniziate a consumare dopo una settimana.

Pane d’oro

Partite da un panetto di pasta da pane pronto. Raccogliete una trentina di infiorescenze di tarassaco e privatele del calice, ovvero della parte verde che renderebbe la preparazione troppo amara. Impastate vigorosamente la parte gialla con 500 g di pasta da pane, unendo 3 cucchiai di olio extravergine d’oliva, 3 cucchiai di erba cipollina tagliata con le forbici, 1 cucchiaio di malto di riso o di zucchero di canna e qualche cucchiaio di bevanda di soia al naturale. Formate la pagnotta, staccatene una pallina di 5 mm di diametro da mettere in un bicchiere d’acqua a temperatura ambiente. Infornate quando la sfera risale in superficie.


Ultimi commenti su Boccioli e fiori di Tarassaco

Recensioni dei clienti

Lia M.

Recensione del 17/12/2024

Valutazione: 5 / 5

Data di acquisto: 17/12/2024

Mi attira tanto la ricetta del pane d'oro. Utile la spiegazione di come riconoscere il tarassaco, anche se avrei preferito delle immagini esplicative. Bello aver toccato vari ambiti, da alimentazione a cosmesi

Mattia D.

Recensione del 25/11/2024

Valutazione: 4 / 5

Data di acquisto: 25/11/2024

Ho la fortuna di abitare vicino a tanti campi incolti e non, dove il tarassaco abbonda. Raccoglierli dalle mie parti è una pratica molto diffusa, si fa da sempre e i vantaggi di questa pianta sono indubbi e sotto gli occhi di tutti. Farci il pane, però, è una cosa che mi incuriosisce parecchio. Non avevo mai pensato a un utilizzo che si discostasse molto da un'insalatona. Proverò.

Andrea M.

Recensione del 08/10/2024

Valutazione: 4 / 5

Data di acquisto: 08/10/2024

Io sto bevendo proprio ultimamente una tisana naturale composta da varie piante compreso il tarassaco, quindi mi è familiare. Concordo con un commento precedente: l'utilizzo di più immagini sarebbe gradito per comprendere meglio

Gilia M.

Recensione del 17/09/2024

Valutazione: 5 / 5

Data di acquisto: 17/09/2024

Un toccasana per la mia pelle impura, ottimo sia nella maschera suggerita che come cappero di prato, devo provare l'impasto la prossima primavera e nel frattempo uso le foglie essiccate.

Baristo T.

Recensione del 08/04/2024

Valutazione: 4 / 5

Data di acquisto: 08/04/2024

Ho il campo letteralmente invaso dal tarassaco che dai fiori belli gialli diventano i simpatici soffioni! Interessante sapere tutte queste cose su una pianta spontanea e alla fine così ricca di opportunità. Tutte le ricette sono ben accette e molto buone!

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