Acqua del rubinetto o acqua in bottiglia: quale bere e perché?
Pubblicato
1 anno fa
Rebecca Bruni
Giornalista e copywriter
Cosa è meglio per la salute e per l’ambiente: l’acqua dal rubinetto o in bottiglia? Mettiamo a confronto queste due opzioni comuni
Bere acqua è essenziale per il nostro organismo, che di essa è composto per una percentuale media variabile dal 50% al 60%. Nei Paesi come il nostro nei quali questa preziosa risorsa è accessibile e disponibile alla quasi totalità della popolazione, si ha la fortuna di poter scegliere quale acqua bere: se quella dal rubinetto, oppure in bottiglia.
Giova infatti ricordare che ben 2,2 miliardi di persone al mondo non hanno accesso sicuro e garantito all'acqua potabile (fonte: rapporto UNESCO per conto di Un-Water pubblicato nella Giornata mondiale dell'acqua 2024) e che ogni anno si contano 1,4 milioni di morti per le conseguenze di malattie collegate all’acqua contaminata, alla mancanza di igiene e alla scarsa assistenza sanitaria (fonte: Nature-Based Solutions to the Water Crisis).
Alla luce di quanto sopra, la scelta che facciamo dovrebbe tenere conto di diverse variabili: in primis di potabilità, salute e sostenibilità ambientale e poi, anche, del gusto personale.
Proprio così! Per quanto sembri strano, dal momento che tutta l’acqua potabile è incolore, inodore e insapore, bere acqua del rubinetto in zone diverse d’Italia può dare sensazioni diverse. Ciò è dovuto alle caratteristiche variabili di durezza (presenza di carbonato di calcio), residuo fisso (quantità di sali minerali e di oligoelementi) e sodio.
Una recente indagine, però, sembrerebbe dimostrare che gli italiani siano di gusti un po’ pretenziosi quando si tratta di bere: il nostro Paese è al primo posto in Europa per il consumo di acqua in bottiglia (Indagine Utilitalia). Anche se l’acqua del rubinetto è potabile, quindi, in Italia la preferenza è netta per l’acquisto di quella imbottigliata.
Sai che la plastica è un materiale dannoso per la salute delle persone e dell'ambiente? Leggi l'articolo di approfondimento.
Alla base di questa abitudine ci sono probabilmente anche alcuni pregiudizi “duri a morire”, che qui sotto proviamo a scardinare.
Ma chi l’ha detto che l’acqua del rubinetto fa male?
Abbiamo fatto cenno al fatto che l’acqua di casa è potabile, ciò significa che laddove è presente una rete idrica, con impianto di depurazione e approvvigionamento, non ci sono rischi per la salute.
Insomma, la cosiddetta “acqua del sindaco” si può bere, perché ogni anno l’Azienda Sanitaria Locale (ASL) e i vari gestori del servizio idrico integrato sottopongono l’acqua degli acquedotti a centinaia di migliaia di campionamenti e di ispezioni, per verificare che non siano presenti elementi dannosi per l’essere umano e che gli standard siano quelli richiesti dalla legislazione vigente (D.lgs. 31/2001 e successive modifiche).
E nel caso sussistessero dubbi sulla qualità dell’acqua del rubinetto, è possibile rivolgersi autonomamente a laboratori di analisi per gli opportuni test. Inoltre, tutti i dati sull’acqua pubblica che arriva nelle nostre case sono disponibili sui siti istituzionali (ASL, Comuni, Regione o Provincia), laddove ciascuno di noi può reperire informazioni sulle sue caratteristiche chimico-fisiche.
Dopo aver accertato la potabilità dell'acqua del rubinetto, dimostrare che soddisfa anche il criterio di sostenibilità è decisamente più facile. Del resto, che bere acqua di rubinetto sia un gesto utile alla salvaguardia dell’ambiente lo si intuisce da un paio di semplici osservazioni:
- meno spreco di energia per imballaggi e minore quantità di rifiuti di plastica;
- riduzione delle emissioni di CO2 per i trasporti (spesso affidati a mezzi pesanti).
Senza dimenticare che nella scelta se bere acqua del rubinetto o in bottiglia può pesare anche una mera considerazione utilitaristica: la prima è decisamente più economica e accessibile.
L’acqua del rubinetto di casa è buona?
Ma se l’acqua dal rubinetto si può bere senza problemi, perché le persone continuano a diffidarne? Un po’ è colpa della disinformazione e in parte ci sono degli elementi oggettivi che fanno gioco di sponda allo scetticismo.
Il principale è questo: l’acqua giunge nella nostra casa attraverso un tragitto, più o meno lungo, nelle tubature degli acquedotti. Durante il percorso nei tubi della rete idrica pubblica e in quelli degli impianti condominiali, l'acqua assorbe diverse sostanze, molte delle quali non idonee per l’organismo, come metalli pesanti e terra.
Motivo per cui è importante pulire e cambiare regolarmente i filtri dei rubinetti, soprattutto se si abita in case datate o se gli impianti non sono di ultima generazione.
Le sostanze di cui sopra, anche se nei limiti consentiti dalla legge, sono monitorate dagli organi competenti. E, nel caso di impurità, per garantire la potabilità dell’acqua pubblica, si immettono minime quantità di cloro per disinfettare e per evitare il proliferare di colonie batteriche nelle condutture.
Ed è proprio il cloro ad alterare il gusto dell’acqua del rubinetto, rendendolo simile a quello di una medicina. E anche se l’“acqua al cloro” non è pericolosa per la salute, è altrettanto vero che non è il massimo da bere, specialmente se si ha il palato particolamente fine.
A questo punto, perciò, la domanda da farsi non è se l’acqua del rubinetto è potabile, ma se è buona.
Premesso che la sensibilità olfattiva e ai sapori è del tutto personale, in certi casi l’acqua del rubinetto risulta sgradevole all’olfatto e al gusto.
Cosa fare allora per bere un’acqua sostenibile, ma anche buona? Lo vediamo nel prossimo paragrafo.
Quali sono le alternative green all’acqua in bottiglie di plastica?
Ribadito che bere acqua dal rubinetto è la più sostenibile ed economica alternativa all’acqua imbottigliata, nonché il metodo più facile per evitare di far circolare bottiglie di plastica, cosa fare se l’acqua pubblica non ci piace?
Ci sono soluzioni che salvaguardano gli aspetti etici, ma anche le esigenze personali? Sì, ci sono e, per fortuna, sono alla portata di tutti. Vediamo alcune delle opzioni più praticabili:
- depuratore domestico: installare un depuratore domestico richiede un investimento iniziale, anche non eccessivamente oneroso, che da un lato permette di migliorare la qualità dell’acqua e dall’altro riduce il consumo di bevande in contenitori di plastica. Cosa che si traduce in convenienza economica e in un contributo diretto alla causa ambientale;
- caraffa con filtro: è una soluzione facile da usare per purificare l'acqua del rubinetto, perché rimuove il cloro e le altre residue impurità dall’acqua, migliorandone il sapore e rendendola più gradevole;
- barrette di carbone attivo: consentono di produrre in casa acqua alcalina e priva di cloro e di batteri. Lasciandole agire nel liquido, lo ionizzano e agiscono sul suo PH rendendolo alcalino e quindi ottimale per l’equilibrio acido-base dell’essere umano.
Qualsiasi sia il metodo scelto, per essere eco-friendly al 100% è opportuno usare contenitori per l’acqua in materiali a basso impatto ambientale. Ciò esclude, ovviamente, le bottiglie di plastica. In casa, si possono usare caraffe o bottiglie di vetro, riutilizzabili per molti anni. Quando si esce o quando si è lavoro, invece, sono diventate ormai di uso comune le borracce di alluminio o in acciaio: materiali riciclabili, oltreché durevoli.
È sempre meglio l’acqua del rubinetto di quella in bottiglia?
Come detto, salvo i casi nei quali è espressamente comunicata la non potabilità, si può bere l’acqua del rubinetto in ogni zona d’Italia.
La regola che bere acqua del rubinetto è meglio di quella in bottiglia conosce alcune (poche) eccezioni.
Tale circostanza si verifica soprattutto in certe aree nelle quali la qualità dell’acqua, per motivi diversi, potrebbe essere compromessa. Ciò accade quando ci si reca all’estero, in Paesi con una rete idrica poco controllata, ma anche in Italia a seguito, per esempio, di guasti all’acquedotto o di difficoltà con l’approvvigionamento idrico.
Infine, come ricordato, giocano un ruolo anche le preferenze personali, ma speriamo di aver dimostrato che - fatti salvi i criteri imprescindibili di potabilità e di bontà del gusto - si può anche provare a cambiare abitudini per il bene dell’ambiente e per il benessere collettivo.
Ti suggeriamo alcuni articoli che potrebbero interessarti:
Alcuni prodotti per l'acqua che potrebbero interessarti, per dire addio allìacqua nelle bottiglie di plastica: