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Acido fitico: conoscerlo per non averne paura

Pubblicato 6 anni fa

Rachele Giorgetti
Esperta di cucina naturale, macrobiotica e alimentazione in campo sportivo

Strategie per ridurre l’acido fitico all’interno degli alimenti

L’acido fitico è una molecola utilizzata da numerose specie vegetali per accumulare fosforo all’interno dei semi e delle parti fibrose durante la maturazione.

Si tratta di un anti-nutriente che limita l’assorbimento di alcuni minerali, chiamato effetto chelante, di calcio, ferro, magnesio e zinco.

Si trovano nei prodotti integrali, specialmente nei cereali e legumi, perché concentrati nel seme e nelle parti più fibrose, come la crusca. 

In questo articolo scoprirete perché non averne paura!

Le principali fonti di acido fitico:

Indice dei contenuti:

Strategie per ridurre i fitati

  • L’ammollo prolungato (dalle 12 alle 24h) di cereali e legumi in acqua tiepida e leggermente acidificata con succo di limone riduce l’assunzione di fitati e migliora la loro digeribilità. E’ consigliato buttare l’acqua d’ammollo e cucinarli in acqua pulita.
  • La lievitazione prolungata e con pasta madre limita le sostanze anti-nutrizionali. Invece, il lievito di birra e i lieviti industriali (che accellerano i processi di lievitazione) ne promuovono la formazione.
  • La tecnica della germinazione migliora notevolmente la digeribilità e la biodisponibilità dei nutrienti di cereali e legumi. 
  • La Vitamina C è in grado di ridurre l‘effetto chelante dei fitati.  E' suggerita l’assunzione di legumi o cereali in abbinamento, nello stesso pasto, con alimenti ricchi di questa vitamina (peperoni, agrumi, cavoli ecc.)

Proprietà dell’acido fitico

Secondo recenti studi, l’acido fitico funge da vero e proprio antiossidante: riduce lo stress ossidativo causato da un’eccessiva concentrazione di ferro, protegge dai radicali liberi e ritarda i processi di invecchiamento cellulare.

Questa azione antiossidante svolge un ruolo protettivo anche nei confronti di certe patologie cardiovascolari: una dieta ricca di fitati potrebbe ridurre il livello di colesterolo e di trigliceridi nel sangue.

L'acido fitico: amico o nemico?

Tutto dipende dalle nostre abitudini alimentari! Una dieta basata esclusivamente su legumi e cereali, non germogliati o fermentati, presenta il rischio reale di un’eccessiva concentrazione di acido fitico, nonché di potenziali carenze minerali.

Al contrario, una dieta varia ed equilibrata, che associa i cereali e i legumi a verdure, frutta, carne, pesce e latticini ci “ricarica” di tutti quei micronutrienti minacciati dalla presenza dei fitati.

In caso di dieta restrittiva (vegana o macrobiotica), le accortezze sopra riportate, come l’ammollo o la germinazione, saranno sufficienti per limitare ogni spiacevole inconveniente.


Ultimi commenti su Acido fitico: conoscerlo per non averne paura

Recensioni dei clienti

Mattia D.

Recensione del 21/03/2025

Valutazione: 5 / 5

Data di acquisto: 21/03/2025

Non mi sorprende leggere che l'acido fitico in eccesso possa dare problemi, o più che altro che diano problemi la mancanza di vitamine e sali minerali. La dieta va equilibrata, poco di tutto. Quantità giuste e variare, alla fine il segreto è solo questo.

Gilia M.

Recensione del 11/11/2024

Valutazione: 5 / 5

Data di acquisto: 11/11/2024

Articolo molto interessante per capire come evitare di assumere troppo acido fitico e sono contenta che la nostra dieta sia veramente varia ed equilibrata che comprende tutto.

Baristo T.

Recensione del 09/09/2024

Valutazione: 5 / 5

Data di acquisto: 09/09/2024

Come sempre è la quantità che fa il veleno e in questo caso la frase chiave è una dieta varia ed equilibrata. Come dovrebbe sempre essere per chi non ha particolari patologie. Grazie per tutte le spiegazioni!

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